Movimento dei Focolari

Cristiani e musulmani uniti dall’amore a Dio e all’uomo

Mag 26, 2013

Pubblichiamo uno stralcio dell’intervista rilasciata dal Prof. Mohammad Shomali, Direttore dell’Istituto Internazionale per gli Studi Islamici di Qum, Iran, in visita da poco in Italia.

Il Prof. Mohammad Shomali, molto attivo nel campo del dialogo interreligioso è Decano di Studi Post-Laurea presso la sezione internazionale della Jami’at al-Zahra e Direttore dell’Istituto Internazionale per gli Studi Islamici di Qum, Iran. Grazie a lui sono stati organizzati diversi momenti di dialogo fra musulmani sciiti e monaci benedettini, e fra sciiti e mennoniti. Ha guidato tre delegazioni di studenti iraniani di master e dottorato in visita a Roma per contatti spirituali con il mondo cristiano. Recentemente il Prof. Shomali è stato ancora una volta a Roma con un gruppo di studentesse. Gli abbiamo rivolto alcune domande e ne pubblichiamo due: Lei ha appena guidato una delegazione di donne iraniane in visita a Roma. Quale è stata la sua e la loro esperienza? «Nel mese di maggio 2013, con mia moglie ho accompagnato un gruppo di dieci donne, studentesse di Master o di Dottorato alla Jami’atul Zahra, il più grande seminario teologico per donne in Iran (Qum). Si trattava della mia settima visita in Italia, ma è stata quella con maggior successo (…) perché, nel corso del tempo si costruisce la fiducia reciproca, si stabilisce un rapporto di amicizia e, dunque, si può approfondire il livello del dialogo e dell’amicizia». Quale è la sua esperienza di dialogo con i Focolari e quali sono le sue caratteristiche? (…) Per noi questo movimento ha rappresentato la porta verso il cristianesimo. Infatti, con gli amici del Focolare ci si sente a proprio agio, grazie al loro senso di impegno verso Dio: un amore profondo verso Dio e verso gli uomini e, allo stesso tempo, un atteggiamento di grande apertura. (…) Si avverte che fanno del loro meglio per farti sentire a tuo agio e, allo stesso tempo, si assicurano che insieme si possa costruire il bene. Sono convinto che il carisma di Chiara Lubich, la sua spiritualità, sia un dono di Dio nel XX secolo e speriamo che possa portare ancora più frutto nel corso del XXI. Personalmente, apprezzo molto l’idea dell’unità nel senso di agire come comunità. Dovremmo pensare insieme, fare programmi comuni, lavorare uniti. Questo è molto simile a quanto, mi pare, sia il punto centrale del messaggio dell’islam, specialmente della scuola di Ahlul Bayt (parte dell’islam sciita) che sottolinea e si concentra molto sull’amore che dovrebbe esistere fra i credenti. Per questo trovo la spiritualità del Focolare molto interessante. Quanto predicano e quanto mostrano nel loro comportamento confermano che possiamo arrivare a grandi risultati se abbiamo un amore vero verso Dio e verso il prossimo».

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