Movimento dei Focolari

Maria Voce ai Segretari Generali delle Conferenze Episcopali d’Europa

La presidente dei Focolari, Maria Voce, racconta brevemente della sua partecipazione all’incontro annuale dei Segretari Generali delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE) in corso a Birmingham (Regno Unito) dall’1 al 4 luglio. Al centro dell’appuntamento il rapporto tra istituzione e realtà carismatiche nelle Chiese d’Europa oggi. https://vimeo.com/345916876 “Ho partecipato in questi giorni all’incontro dei Segretari Generali delle Conferenze Episcopali d’Europa insieme a Jesus e sono stata invitata perché loro avevano scelto come tema la presenza del carisma e dell’istituzione nelle Chiese d’Europa e la loro coessenzialità, la loro combinazione. Hanno voluto mettere a base di tutto il loro incontro che dura quattro giorni proprio questi due temi principali; uno affidato a un vescovo per la parte istituzionale e uno affidato a me per la parte carismatica. Devo dire che mi hanno accolto con grande affetto, con grande stima e che quando ho parlato ho sentito una profonda comprensione di quanto dicevo e un ascolto eccezionale, posso dire. Dopo hanno ancora discusso su questo tema per un’ora in gruppo e dopo hanno voluto ancora incontrarci per approfondire ancora alcuni aspetti del tema con grande attenzione. Ho trovato in tutti una stima enorme per il Movimento e una nuova considerazione di tutti i movimenti e del loro apporto nelle Chiese europee. Ora loro continueranno i lavori su questo stesso argomento ma ci hanno veramente ringraziato perché sentivano che la nostra presenza rappresentava proprio questa realtà carismatica. In particolare quando si è parlato dell’integrazione del profilo mariano e del profilo petrino nella Chiesa sono stati particolarmente grati che a presentarlo fosse una persona di un movimento come il Movimento dei Focolari, la presidente, e in particolare una donna; quindi erano molto grati di questa presenza e, tra l’altro, ero l’unica donna in mezzo a una quarantina di sacerdoti fra cui anche sei vescovi che rappresentavano le varie Conferenze Episcopali d’Europa. All’inizio c’è stata anche l’accoglienza da parte del cardinale di Westminster e dell’arcivescovo di Birmingham che veramente hanno dimostrato, anche loro, una grandissima accoglienza e un grande amore per il movimento e per me personalmente. Quindi ringrazio veramente anche tutti quelli che mi hanno accompagnato”.

A cura della Redazione

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La Chiesa dei giovani

La Chiesa dei giovani

Intervista a Guilherme Baboni che ha partecipato, a nome dei giovani dei Focolari, all’XI Forum Internazionale Dei Giovani, promosso dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, dal 19 al 22 giugno scorso. “Vogliamo portare a tutti la luce del Vangelo, testimoniare l’amore di Gesù, uscire dai nostri ambienti per raggiungere chi è lontano”. È con entusiasmo che Guilherme Baboni, 26 anni, dal Brasile, racconta la sua esperienza all’XI Forum Internazionale Dei Giovani, promosso dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, dal 19 al 22 giugno a Ciampino, vicino Roma. Ideale prosecuzione del Sinodo dei vescovi dello scorso ottobre, voluto dal Santo Padre, e momento di riflessione per l’attuazione dell’Esortazione Apostolica Christus Vivit, l’evento ha radunato circa 250 ragazzi tra i 18 e i 29 anni, in rappresentanza di 109 Paesi e di 37 comunità e movimenti ecclesiali. Guilherme vi ha preso parte come membro del Movimento dei Focolari. Qui racconta la sua esperienza: “A volte l’immagine diffusa della Chiesa è quella di un’istituzione vecchia, morta, lontana dalla vita reale. Al Forum invece abbiamo sperimentato una Chiesa viva, creativa e universale, fatta di tanti giovani che hanno incontrato Gesù e che spinti dallo Spirito Santo vogliono portare la luce del Vangelo a coetanei e adulti. Una Chiesa che ha tante braccia che operano per questo obiettivo”.

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Al centro, Guilherme Baboni

Che contributo concreto possono dare i giovani alla vita della Chiesa? “I giovani possono portare energia e vivacità. Come Papa Francesco ha sottolineato durante il Sinodo, l’essere giovani è soprattutto una condizione dell’anima, un’energia che viene da dentro, la voglia di cambiare e portare il fuoco nel mondo”. Il Papa esorta la Chiesa a camminare insieme, a vivere la sinodalità. Cos’è per te la sinodalità? “Per me è una Chiesa in uscita, che va verso le persone, desiderosa di accogliere e accompagnare tutti. Non basta che abbia la porta aperta, deve fare il percorso inverso e portare se stessa alla gente, soprattutto a chi è lontano”. Cosa significa per un giovane essere espressione di una Chiesa in uscita? “Significa dare testimonianza con le proprie azioni in famiglia, con gli amici, a scuola, sul lavoro. Non conta tanto parlare, lo si può fare dopo, ma essere esempio vivo e luminoso del Vangelo. Succede così che chi ci sta intorno a volte è colpito dal nostro comportamento e vuole sapere cosa ci spinge. È li che possiamo parlare di Dio”. Quale contributo può dare il Movimento dei Focolari nel promuovere una Chiesa sinodale? “Il Papa chiede a noi giovani di essere esempio di unità in un mondo diviso. Ed è proprio questo esempio di unità il contributo che il Movimento dei Focolari, nato dal carisma dell’unità di Chiara Lubich, può dare al mondo. Il desiderio di portare a tutti la luce di Dio è espressione della spiritualità del Movimento: una luce che – noi crediamo – non è solo per i cattolici ma per tutti i cristiani, i fedeli di altre religioni e per chi non ha un riferimento religioso”. Quali impegni i giovani del Forum hanno preso per attuare il messaggio della Christus Vivit, che il Papa ha offerto a tutta la Chiesa al termine del Sinodo? “Noi giovani ci siamo impegnati a lavorare con la Chiesa in maniera creativa per portare a tutti l’esortazione. Ciascun movimento secondo il suo carisma, ciascun gruppo secondo la sua specificità. Siamo tante braccia dell’unico corpo, vivo, della Chiesa”. Quale contributo può dare il Movimento per l’attuazione dell’Esortazione Christus Vivit? “Ascoltare i giovani e renderli protagonisti è qualcosa che nel Movimento facciamo da sempre. Per esempio fra poco ci sarà l’assemblea dei giovani dei Focolari, un momento per ascoltarli e promuovere iniziative. Inoltre ogni anno durante la Settimana Mondo Unito i ragazzi sono impegnati in molteplici attività per dare testimonianza di unità e amore evangelico. Il Papa ci esorta a impegnarci nell’accompagnamento dei giovani, e qui un primo passo lo abbiamo fatto con una scuola dedicata proprio all’accompagnamento delle persone, in qualsiasi fase e stato di vita si trovino, che si è tenuta un mese fa a Castelgandolfo, con 500 partecipanti da più di 60 Paesi.

Claudia Di Lorenzi

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Lo Spirito Santo in azione

Sabato 8 giugno la Presidente Movimento dei Focolari, Maria Voce, è stata invitata a partecipare alla conferenza internazionale per i leader del Rinnovamento Carismatico Cattolico, organizzata da CHARIS (Catholic Charismatic Renewal International Service), il nuovo servizio istituito dalla Santa Sede tramite il Dicastero per i Laici, Famiglia e la Vita che ha iniziato ufficialmente la sua attività il giorno di Pentecoste. Maria Voce nel suo intervento ha parlato di che cosa è lo Spirito Santo nel Movimento dei Focolari, ne riportiamo alcuni stralci. Carissimi amici, Lo Spirito Santo ha sempre avuto nella nostra storia un ruolo importantissimo. E Chiara Lubich, fondatrice e prima presidente del Movimento dei Focolari, lo ha più volte sottolineato : “È stato il nostro Maestro”, “il grande protagonista della nostra storia”, “il datore del nostro Carisma”. È sempre stato Lui a illuminare, a guidare, a sostenere, a diffondere quello che noi chiamiamo “l’Ideale”, cioè Dio, scoperto e riscoperto attraverso la spiritualità dell’unità. “Ideale” che, inondandoci di luce, ci lancia ogni giorno in una sempre nuova avventura divina, unica e stupenda. Certo, all’inizio della nostra storia – negli anni 40-50 – non era così evidente questa funzione dello Spirito Santo: per più anni non si è parlato di Lui e del suo agire nei nostri confronti, perché Lui stesso ha voluto così. Come Chiara ebbe a dire ad un Convegno del Rinnovamento carismatico nel 2003: “si è tenuto in disparte con somma cura; è in certo modo sparito, si è annullato, dandoci una lezione che non dimenticheremo mai: Egli, che lo personifica, ci ha insegnato cos’è l’amore: vivere, mettere in rilievo gli altri” . Ciò nonostante, fin dai primi tempi, nei vari punti della spiritualità dell’unità, che si sono andati via via delineando, si ritrova l’impronta viva della silenziosa ma attiva presenza dello Spirito. Basta pensare all’esperienza fatta durante la Seconda Guerra Mondiale in una “cantina buia” dove, rifugiandosi dalle bombe, Chiara apre il Vangelo e ha l’impressione che ogni pagina si illumini di luce nuova: è lo Spirito Santo che le fa sentire la parola di Gesù pronunciata duemila anni prima come una Parola viva, sempre attuabile, adatta ad ogni tempo e ad ogni situazione. L’amore per la Parola di Dio – che cerchiamo di vivere ancora oggi mese per mese per rievangelizzarci sempre – è uno dei punti cardine della nostra spiritualità. Durante l’estate del 1949, caratterizzata da una particolare esperienza mistica fatta da Chiara, troviamo lo Spirito Santo come suo tacito compagno di viaggio, Colui che ogni giorno le dà di vivere “Realtà infinitamente belle” . È in quella circostanza che lei comprende come lo Spirito Santo, la Terza Persona della Trinità, sia “tutto il respiro di Gesù, tutto il Calore, la Vita di Lui”, “l’aria del Cielo”, l’aria “di cui tutto il Cielo è pregno” . È ancora in quel periodo che lo Spirito Santo le svela una comprensione tutta nuova di Maria , comprensione che sarà poi determinante per lo sviluppo del Carisma e per la stessa costituzione dell’Opera, a Lei più tardi intitolata. Nel cammino spirituale intrapreso, Chiara ha sempre esortato ad essere “assidui allievi di questo grande Maestro”; ad essere attenti ai suoi tocchi misteriosi e delicatissimi; a non lasciar cadere nessuna di quelle che possono essere sue ispirazioni . È divenuta, dunque, prassi comune della nostra vita “ascoltare quella voce”, cioè la voce dello Spirito che abita in noi, una “voce” che parla forte, che ispira, che guida, se ci poniamo in un atteggiamento d’amore nei riguardi di Dio e dei fratelli; una “voce” che aiuta a portare nel mondo la rivoluzione d’amore evangelico. Tra i numerosi effetti suscitati dallo Spirito Santo, uno che continuamente sperimentiamo nelle nostre comunità, nelle nostre cittadelle, nei nostri piccoli o meno piccoli incontri, è quella “atmosfera” che si crea come frutto di una unità profonda generata dalla presenza di Gesù Risorto tra noi (cf. Mt 18,20). Ma Gesù può essere in mezzo a noi solo se il nostro amore reciproco si misura col suo (“come io ho amato voi”). Per questo occorre guardare a Lui crocefisso – che, per amore, sperimenta persino l’abbandono – e riconoscerlo ed amarlo in tutti i dolori che incontriamo, facendoci nulla come lui. “Gesù Abbandonato è il nulla, è il punto ed attraverso il punto (= l’Amore ridotto all’estremo, l’aver tutto donato) passa solo la Semplicità che è Dio: l’Amore. Solo l’Amore penetra…” . Così possiamo lasciar vivere in noi il Risorto, e il Risorto porta con sé il suo Spirito. Sperimentiamo che, quando c’è Gesù in mezzo a noi, la voce dello Spirito Santo viene fortemente ampliata, come tramite un “altoparlante” . Invochiamo ancora la presenza dello Spirito Santo in modo speciale con la nostra tipica preghiera, che è il consenserint, alla luce delle parole di Gesù: “In verità vi dico, se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà” (cf. Mt 18,19). Attraverso questa preghiera ci rivolgiamo al Padre affidandogli ogni necessità e quante grazie, varie ed impensabili, abbiamo ottenuto così! Sperimentiamo anche che lo Spirito Santo entra nella vita e nella storia di ciascuno e rinnova dal di dentro non solo un particolare ma ogni realtà umana, per condurre tutta l’umanità al compimento del progetto di Dio sull’uomo e sul cosmo. E che, ponendo alla base dei rapporti tra gli uomini l’amore reciproco come riflesso dell’amore trinitario, si può trasformare davvero il mondo in ogni campo: politico, economico, culturale, artistico, educativo, ecc. . “Ho sentito – ci confida Chiara – d’essere stata creata in dono a chi mi sta vicino e chi mi sta vicino creato da Dio in dono a me, come il Padre nella Trinità è tutto per il Figlio ed il Figlio è tutto per il Padre. E per questo il rapporto tra noi è lo Spirito Santo, lo stesso rapporto che c’è fra le Persone della Trinità” . Siamo convinti che tutti, grandi e piccoli, possiamo essere “portatori” di Spirito Santo: per far risplendere il divino non solo dentro la Chiesa, ma anche fuori, nel mondo che ci è affidato. Siamo chiamati a segnare, dove passiamo, “ricami di luce” e a dare anche così il nostro contributo all’umanità che ci circonda per ritrovare insieme il vero senso del nostro andare. Vorrei concludere con un sogno di Chiara, da lei completamente affidato allo Spirito Santo. Un sogno che è anche mio e penso anche vostro: “Sogno che lo Spirito Santo continui ad inondare le Chiese e potenzi i ‘semi del Verbo’ al di là di esse, così che il mondo sia invaso dalle continue novità di luce, di vita, di opere che solo Lui sa suscitare. Affinché uomini e donne sempre più numerosi si avviino verso strade rette, convergano al loro Creatore, dispongano anima e corpo al suo servizio” . (altro…)

“Voi siete la luce del mondo”, il motu proprio di Francesco sugli abusi

“Voi siete la luce del mondo”, il motu proprio di Francesco sugli abusi

Il Papa espone le nuove norme per tutta la comunità ecclesiale contro chi commette abusi e chi li copre. Le misure e l’orientamento dei Focolari nel solco della Chiesa. L’intervento del Copresidente Jesús Morán e il servizio per il Collegamento CH. Porta la data del 7 maggio e s’intitola Vos estis lux mundi. Questo documento in forma di motu proprio – uno strumento, cioè, che il Pontefice utilizza quando vuole personalmente introdurre delle novità o dare indicazioni ai fedeli – è l’ultimo atto di Papa Francesco nella lotta contro gli abusi sui minori e le persone vulnerabili nella Chiesa. Una tappa di primaria importanza che è parte di un percorso. Al termine dell’incontro sulla protezione dei minori in Vaticano nel febbraio scorso erano stati annunciati alcuni provvedimenti legislativi per la Curia Romana e lo Stato Vaticano. Quest’ultimo documento normativo è indirizzato alla Chiesa intera: stabilisce nuove procedure per segnalare molestie e violenze e assicurare che vescovi e superiori religiosi rendano conto del loro operato. Introduce l’obbligo per chierici e religiosi di segnalare gli abusi; un provvedimento che incoraggia anche i laici a rivolgersi alle competenti autorità ecclesiastiche. Chiede inoltre alle diocesi di dotarsi di un sistema facilmente accessibile al pubblico per ricevere le segnalazioni. E’ un gesto che travalica i confini della Chiesa stessa ed è di sprone alla società civile, perché, lo sappiamo, lo scandalo degli abusi affonda le proprie radici – sia storicamente che in tempi recenti – nei diversi ambiti della famiglia, della scuola, dello sport, ecc. Nonostante il tema grave e devastante che tratta, il papa apre il documento con una citazione evangelica che richiama speranza e luce: “Nostro Signore Gesù Cristo chiama ogni fedele ad essere esempio luminoso di virtù, integrità e santità”. Sono queste virtù che impegnano tutte le persone, a maggior ragione i consacrati, che – per scelta di vita – non dovrebbero mai tradire la fiducia di chiunque, famiglie o minori in primis. Come abbiamo comunicato in precedenza, anche il Movimento dei Focolari – dolorosamente – non è immune da questo scandalo. Il 26 marzo scorso la Presidente Maria Voce ed il Copresidente Jesús Morán hanno inviato una lettera a tutti i membri del Movimento nel mondo sull’impegno dei Focolari in questo campo. Comunicano che è con profonda sofferenza che occorre riconoscere “che anche nella nostra grande famiglia dei Focolari si sono verificati alcuni casi di abuso nei confronti di minori (una ventina circa), provocati da persone del Movimento oppure da persone che hanno frequentato manifestazioni organizzate da noi. Sono in gran parte episodi avvenuti in un passato lontano (anche oltre 20 anni), ma purtroppo alcuni sono accaduti in un passato recente. E vi erano coinvolti anche membri consacrati”. Ribadiscono la “tolleranza zero” del Movimento nei confronti di ogni forma di violenza o abuso e il dovere per ogni membro dei 20190317 COBETU copia 2Focolari di essere in prima linea nella difesa delle persone più deboli da qualsiasi forma di maltrattamento o bullismo, attuati direttamente o attraverso il web, con particolare attenzione ai minori e agli adulti vulnerabili.  Esortano apertamente a segnalare alla Commissione Centrale per la tutela e il benessere dei minori, istituita nel 2014 presso il Centro internazionale dei Focolari e alle commissioni locali, ogni sospetto di abuso o violenza e reputano “una vera tentazione pensare di non segnalare dei casi per il bene del nostro Movimento, per evitare uno scandalo, per proteggere la buona fama di qualcuno”. In una recente intervista concessa durante il Collegamento CH il Copresidente ha ribadito con forza la piena adesione alla linea attuale della Chiesa. Morán spiega che “abbiamo voluto riconoscere pubblicamente che questo dramma ha toccato pure noi e che questo ci porta a un’azione concreta per rendere giustizia alle vittime anche iniziando un processo di accompagnamento a livello generale, concreto”. Riconosce che questa è una grande purificazione per il Movimento e infine ribadisce che l’impegno per la tutela dei minori non può ridursi all’ambito dei Focolari. “Con questa lettera abbiamo voluto dire a tutti i membri che è importante impegnarsi a tutti i livelli perché questo dramma, questo dolore immenso, che è un dramma sociale e morale, finisca al più presto e non si verifichino più questi casi di abusi”. L’impegno del Movimento ora è incentrato sulla prevenzione e la formazione di tutti i  membri, in particolare di quelli che svolgono attività con i minori; per questo è importante la collaborazione con le altre agenzie del Movimento  che lavorano con i minori: dai centri Gen 3 e Gen 4, al Movimento Famiglie Nuove. Guarda il servizio del Collegamento CH: Tutela dei minori: trasparenza, prevenzione, formazione   (altro…)

La GMG nel Paese “ponte”

A Panama è in corso la XXXIV Giornata Mondiale della Gioventù. Intervista alla giornalista panamense Flor Ortega, della comunità dei Focololari.   Nel logo della XXIV Giornata Mondiale della Gioventù, incentrata sul tema “Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola” (Lc 1,38), la sagoma “a ponte” rappresenta il  piccolo istmo di Panama e ne simboleggia lo spirito di accoglienza. Un sottile braccio di terra di appena 75 mila chilometri quadrati, bagnato da due oceani, l’Atlantico e il Pacifico, che mette in contatto non solo le due Americhe, ma tutti i continenti, attraverso il canale che può essere oltrepassato dalle navi in transito. Un Paese ospitale, dalle porte aperte, specie per i numerosi migranti che lo hanno sempre attraversato da Nord o da Sud. Come avete lavorato alla preparazione di questo evento? “Quando il 31 luglio 2016, nel ‘Campus Misericordiae’ di Cracovia, in Polonia, Papa Francesco ha annunciato che la XXXIV Giornata Mondiale della Gioventù 2019 si sarebbe svolta a Panama, immediatamente il Movimento dei Focolari della zona del Mesoamerica, di cui Panama fa parte, ha aderito con entusiasmo”. Flor Ortega, giornalista panamense, ha seguito da subito l’aspetto della comunicazione. “All’inizio non avevamo molte notizie e abbiamo formato delle commissioni per informare tempestivamente tutti sui vari aspetti della preparazione. Ora la presenza sui media e sui social è molto forte”. Il 17 maggio, a Panama City, durante una celebrazione eucaristica con migliaia di partecipanti, l’Arcivescovo José Domingo Ulloa ha proposto delle giornate di preghiera, il 22 di ogni mese, fino a dicembre, in preparazion alla GMG. Lo stesso Arcivescovo, alcuni giorni dopo, nel suo ufficio, ha chiesto ai giovani del Movimento dei Focolari di occuparsi della prima, il 22 giugno. Come hanno aderito i giovani a questa proposta? “Con entusiasmo e impegno. Carmen Cecilia, di Panama, ci ha poi detto che questo impegno le ha fatto rivalutare la preghiera, la partecipazione all’Eucaristia, la recita del Rosario ‘come occasioni per stare faccia a faccia con Gesù’”. Molti giovani dei Focolari, sia di Panama che di altri Paesi, stanno lavorando da mesi al progetto di un evento di due giorni, al termine della GMG, dal 29 al 31 gennaio, per circa 400 partecipanti. “Gli adulti li hanno supportati provvedendo all’organizzazione dei pasti e degli alloggi, con diverse iniziative per raccogliere risorse. I giovani, da parte loro, hanno creato un programma per la registrazione on line e aperto un servizio di consultazione e di ‘call center’, per raccogliere i contributi anche da altri Paesi. Il focolare femminile di Panama è diventato per tutti un punto di riferimento anche logistico. Keilyn, del Costa Rica, l’ha definita ‘un’occasione per conoscere la comunità del Panama, molto unita e laboriosa, un vero modello’”. Dall’Italia sono arrivati a Panama anche Jesus Moran, vicepresidente dei Focolari, e il complesso internazionale del Gen Verde, che ha preso parte a due eventi introduttivi, il primo a Chitré, capoluogo della provincia di Herrera, sul Golfo di Panama, e il secondo a Colón, sulla costa atlantica. La band sarà presente anche la sera del 26 gennaio, durante la veglia in preparazione della messa conclusiva con Papa Francesco. “Pro mundi beneficio”, “a beneficio del mondo”, è scritto sullo stemma ufficiale di Panama. Cosa significa? “Il motto è legato alle finalità di servizio assolte dal canale. Ma siamo certi di poterlo estendere ora, idealmente, al messaggio che partirà da questa GMG”.

Chiara Favotti

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