Mar 16, 2004 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
L’inaugurazione della cittadella Lieta, “laboratorio di unità”
A conclusione della visita, ha acquistato particolare significato l’inaugurazione della incipiente cittadella del Movimento: la Mariapoli Lieta, piccolo bozzetto di un mondo rinnovato dal Vangelo, nel contesto della politica e della Chiesa in Irlanda. Vi sono presenti sia personalità civili che religiose.
Le radici spirituali della diffusione in Irlanda dell’Ideale dell’unità Più volte, durante questo viaggio in Irlanda, sono stati ricordati coloro che sono alla radice della diffusione dell’ideale dell’unità in questo Paese: i primi ad accoglierla e a diffonderla, Margaret Neylon e il figlio Eddie, il primo gen, inchiodato in una carrozzella. Toccante il momento della scoperta della targa con la foto di Lieta, focolarina argentina, all’inaugurazione della cittadella che porta il suo nome. Per questo Ideale, Lieta ha lavorato per 30 anni in Irlanda: dall’inizio degli anni Settanta, fino al 2002, quando ci ha lasciato. Vivi nel cuore di tutti, Joe McNamara, uno dei primi focolarini sposati e il focolarino Stephen Lukong, del Camerun, partito improvvisamente per il Cielo poche settimane or sono. Gli ultimi suoi giorni erano stati segnati da una profonda esperienza spirituale. Il loro nome è fissato anche nei viali e nelle piazzette della cittadella.
L’Irlanda, che vanta un’antica e profonda tradizione cristiana, in questi ultimi decenni sta soffrendo l’impatto violento della scristianizzazione, anche a causa del boom economico. Il presidente della Conferenza episcopale irlandese, mons. Sean Brady aveva invitato Chiara Lubich a parlare ad un gruppo di vescovi sulla spiritualità di comunione e sulla sua esperienza di evangelizzazione. Nel dialogo,, i vescovi rivelano le loro preoccupazioni più gravi per il difficile momento che sta attraversando il Paese. Il problema più serio: le nuove generazioni. Chiara parla della loro domanda di modelli, di testimoni. Poi il dialogo prosegue sul rapporto con le altre religioni, la politica, la collegialità, la famiglia.
La ricerca della luce, filo conduttore dell’antica storia d’Irlanda La riscoperta delle antichissime radici di una storia che risale a 5000 anni or sono, l’evangelizzazione iniziata da San Patrizio nel 5° secolo, l’epoca missionaria, l’attuale crisi, che mostra segni di ricerca di quella luce che percorre tutta la storia irlandese, e l’accoglienza della luce del carisma dell’unità, 30 anni or sono: altrettante tappe, delineate con espressioni artistiche e musicali, alla festa della famiglia del Movimento con Chiara Lubich, all’Università di Dublino dove, in circa 1000, erano giunti dall’Irlanda del Nord e dalle altre contee. Chiara ha rilanciato tutti a vivere la fraternità tra cattolici e protestanti e nei rapporti con le altre religioni, in particolare l’Islam, in questa che oggi è, per la prima volta, anche terra di immigrazione. Forti, la mattina, le testimonianze della comunità irlandese: una giovane che racconta della sua ricerca di Dio nelle turbolenze giovanili; una coppia dell’Irlanda del Nord, che resiste alle tentazioni dell’odio, tra bombe e attentati, per far vincere quell’amore che lancia ponti tra la comunità protestante e quella cattolica dell’Ulster. L’arcivescovo Diarmuid Martin, coadiutore di Dublino, presente all’incontro, all’omelia durante la messa ha incoraggiato a vivere e diffondere questo carisma di unità che – ha detto – “rafforza l’unità tra i cristiani e opera per un ecumenismo dei cuori, dove l’amore è vivo in ciascuno e aiuta a comprenderci meglio e a superare le tensioni delle divisioni”. (altro…)
Feb 25, 2004 | Chiesa
Venerati Fratelli nell’Episcopato! Sono lieto di farvi giungere il mio cordiale saluto, in occasione dell’annuale convegno di Vescovi amici del Movimento dei Focolari, che costituisce un momento propizio per approfondire insieme la spiritualità dell’Opera di Maria. Ho molto apprezzato che, per il presente incontro, vi siate proposti di riflettere e di confrontarvi sul tema della santità, quale esigenza primaria da proporre a tutti i membri del Popolo di Dio. Il Concilio Ecumenico Vaticano II ha ricordato che la santità è la vocazione di ogni battezzato. Questa stessa verità ho voluto porre in risalto nella Lettera apostolica Novo millennio ineunte, al termine del Grande Giubileo dell’Anno 2000. Solo, infatti, una comunità cristiana splendente di santità può compiere efficacemente la missione affidatale da Cristo, quella cioè di diffondere il Vangelo sino agli estremi confini della terra. “Per una santità di popolo”: questa specificazione pone proprio l’accento sul carattere universale della vocazione alla santità nella Chiesa, verità che rappresenta uno dei pilastri della Costituzione conciliare Lumen gentium. Due aspetti generali vanno opportunamente sottolineati. Anzitutto il fatto che la Chiesa è intimamente santa ed è chiamata a vivere e a manifestare questa santità in ogni suo membro. In secondo luogo, l’espressione “santità di popolo” fa pensare all’ordinarietà, cioè all’esigenza che i battezzati sappiano vivere con coerenza il Vangelo nella quotidianità: in famiglia, nell’attività lavorativa, in ogni relazione e occupazione. E’ proprio nell’ordinario che si deve vivere lo straordinario, così che la “misura” della vita tenda all’”alto”, cioè alla “piena maturità di Cristo”, come insegna l’apostolo Paolo (cfr Ef 4,13). La Beata Vergine Maria, della quale vi so filialmente devoti, sia il modello sublime a cui sempre ispirarvi: in Lei si compendia la santità del Popolo di Dio, perché in Lei risplende nella massima umiltà la perfezione della vocazione cristiana. Alla sua materna protezione affido ciascuno di voi, cari e venerati Fratelli, mentre auguro ogni bene per il vostro convegno e di cuore imparto a tutti una speciale Benedizione Apostolica. Dal Vaticano, 18 Febbraio 2004 IOANNES PAULUS II
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Feb 25, 2004 | Chiesa
Da ogni parte della terra Gli atti di contestazione e di ribellione di questi giorni ad Haiti, i contrasti etnici del Burundi e del Congo, le spaventose
alluvioni nel Nordest del Brasile, la situazione di minoranza vissuta dai cristiani in terra islamica dal Nordafrica al Kazakhstan: sono questi alcuni dei contesti di vita da cui provenivano i 105 Vescovi amici del Movimento dei Focolari che, invitati dal Card. Miloslav Vlk, arcivescovo di Praga, si sono riuniti dal 14 al 20 febbraio al Centro Mariapoli di Castel Gandolfo, per il loro 28° Convegno internazionale.
100 vescovi attorno al Papa Culmine dell’incontro è stata la partecipazione dei Vescovi all’udienza generale di mercoledì 18 febbraio che offriva ai fedeli un insolito quadro:
il Papa circondato dai vescovi attorno a lui su alcune gradinate, quasi un’icona della collegialità effettiva ed affettiva. Giovanni Paolo II, nel messaggio dedicato ai Vescovi nel quale ha rivolto uno speciale saluto a Chiara Lubich presente con loro, ha espresso il suo vivo apprezzamento per la tematica del Convegno, affermando: “Solo una comunità cristiana splendente di santità può compiere efficacemente la missione affidatale da Cristo, quella cioè di diffondere il Vangelo sino agli ultimi confini della terra”. Ed ha sottolineato l’esigenza che i battezzati sappiano “vivere con coerenza il Vangelo nella quotidianità… E’ proprio nell’ordinario che si deve vivere lo straordinario”.
Fraternità vissuta A far convenire tanti vescovi dai cinque Continenti è stato il desiderio di dar vita ad un momento di intensa fraternità in cui condividere, in una comunione dal respiro mondiale, dolori, gioie, preoccupazioni, sfide. “Sono arrivato qui con grande sofferenza, ma la vostra presenza, la vostra attenzione, il vostro amore mi hanno risollevato”, ha confidato, a conclusione dell’incontro, un vescovo che proviene da un Paese in guerra civile. E un suo confratello del Nordafrica: “Questo è un tempo di grazia, per il fatto che ci incontriamo, ci conosciamo e viviamo come un solo corpo”. Ripartire dal Vangelo Un incontro di fraternità, certamente, ma altrettanto di spiritualità, come recitava lo stesso tema del Convegno: “Per una santità di popolo: vivere e riproporre la ‘misura alta’ della vita cristiana”. Istanza tutt’altro che teorica, ma possibile e estremamente attuale, come hanno fatto capire testimonianze di vita di Vescovi, famiglie, giovani, sacerdoti, persone impegnate nella vita parrocchiale e nel sociale. Ripartendo dal Vangelo e dalla caratteristica arte d’amare che emerge da esso, si formano famiglie che, con la loro vita “controcorrente”, diventano avamposti della nuova evangelizzazione, e comunità cristiane che sviluppano un fascino tale da attirare chi guarda alla Chiesa da lontano. E’ stata questa una delle promettenti prospettive che ha aperto l’incontro.
Il fratello, via privilegiata all’unione con Dio Chiara Lubich è intervenuta al Convegno con una sua testimonianza su “L’unione con Dio”, soffermandosi in particolare sulla “via del fratello”.
“Per noi, la strada tipica, indiscussa, irrinunciabile, sperimentata con successo – ha affermato – è una: noi arriviamo all’unione con Dio amando il fratello”. Ed ha ricordato il sintetico trinomio con cui Igino Giordani, confondatore del Movimento, amava delineare questa via: “Io, il fratello, Dio”. “Andando per questa strada – ha spiegato la fondatrice dei Focolari –, Dio si manifesta dentro di noi; Lo avvertiamo presente. Non siamo più soli, noi con noi stessi. Siamo in due: Egli e noi”. E questo in tutte le situazioni della vita. “Noi tutti dobbiamo diventare dei mistici, per poter vivere il cristianesimo nel mondo di oggi”, ha commentato un vescovo dell’Ungheria, citando la nota espressione del teologo Karl Rahner, secondo cui “il cristiano del futuro o è un mistico o non è”.
Gli interventi dei cardinali Kasper e Re Costante punto di riferimento per le riflessioni dei vescovi è stato, sia nelle riunioni plenarie che negli incontri di gruppo, l’Esortazione post-sinodale Pastores gregis, specialmente nella sua seconda parte dedicata alla vita spirituale del vescovo. Prendendone spunto, il Card. Walter Kasper, che è intervenuto per presiedere una delle concelebrazioni, ha parlato del vescovo come “uomo delle beatitudini”. Particolarmente attesa anche la visita del Card. Giovanni Battista Re. Nel corso della concelebrazione da lui presieduta, il Prefetto della Congregazione dei vescovi ha espresso la sua gioia per questo Convegno che offre un’occasione propizia “non solo per approfondire il rapporto con Cristo, ma anche la fraternità tra i Vescovi”. Un aspetto – ha sottolineato – molto importante in questi tempi difficili. Spiritualità di comunione: l’incidenza nel sociale Catalizzatore di questa esperienza è stata la spiritualità di comunione che si coltiva nel Movimento dei Focolari e che porta frutti non soltanto in ambito ecclesiale, ma anche nel dialogo fra culture e religioni. “Qui non si tratta unicamente di un’esperienza spirituale, ma di un impulso che ha incidenza universale, anche nell’economia, nella politica, nel sociale”, ha constatato un vescovo svizzero, a commento delle efficaci videosintesi attraverso le quali i vescovi hanno potuto ripercorrere, decennio per decennio, i 60 anni da quando nel 1943 sono nati i Focolari. Una storia carica di speranza, perché – come hanno osservato i vescovi – testimonia che Dio, proprio in questo tempo in cui venti gelidi spengono in tanti la fede, è fortemente all’opera e prepara una nuova fioritura della vita evangelica. Apostoli del dialogo A concludere il Convegno, che ha messo in rilievo la forte convergenza fra gli orientamenti attuali della Chiesa e gli effetti suscitati dal carisma dell’unità, è stata una conversazione dei vescovi con Chiara Lubich in cui si è approfondito il significato dell’inedita espressione con cui Giovanni Paolo II aveva definito i Focolari nel suo messaggio per il 60? del Movimento: “apostoli del dialogo”, all’interno della Chiesa, fra le Chiese, con persone di altre religioni e con chi non crede. Tali hanno detto di voler essere i vescovi ora al ritorno nelle loro nazioni. (altro…)
Gen 25, 2004 | Chiesa
Nel momento in cui si delinea l’unità dell’Europa, anche con l’ingresso di popoli dell’Est e del Sud del continente, Movimenti, Comunità e gruppi di varie Chiese e Comunità ecclesiali, per la prima volta nella storia, intessono un cammino di comunione e di collaborazione: insieme vogliono contribuire all’unità spirituale del continente, per un’Europa che attui la sua vocazione universale di pace e unità tra i popoli.
Movimenti, Comunità e gruppi vogliono rendere visibile
- una rete di fraternità che già si estende a tutto il continentee spezza nazionalismi e barriere storiche;
- il rinnovamento a livello spirituale che si sta sviluppando dal Vangelo vissuto e che si manifesta in tanti settori della vita civile;
- l’ apporto dei popoli per un’Europa dei cittadini.
In una grande manifestazione a STOCCARDA (Germania), al Palasport Hanns Martin Schleyer, in collegamento satellitare con incontri contemporanei in oltre 100 città europee. In programma interventi di fondatori e responsabili di Movimenti, Comunità e gruppi, tra cui: Chiara Lubich, Andrea Riccardi; i pastori evangelici Friedrich Aschoff, Ulrich Parzany e il padre ortodosso finlandese Heikki Huttunen. Attesi i contributi del Presidente della Comissione Europea, Romano Prodi, del Card. Walter Kasper, Presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani e del Vescovo della Chiesa evangelico-luterana della Baviera, Johannes Friedrich. Numerose saranno le testimonianze di Movimenti, Comunità e gruppi in risposta alle domande fondamentali dell’oggi: la pace, un nuovo stile di vita che ponga gli europei in dialogo; l’integrazione di popoli e culture diverse; i valori della famiglia, la solidarietà con i più poveri in Europa e nel mondo. Prenderanno la parola anche i giovani: diranno il loro impegno e la loro ‘visione’ dell’Europa. Durante la manifestazione si alterneranno significativi momenti artistici che esprimeranno anche la ricchezza dei vari popoli. Parteciperanno tra gli altri: Judy Bailey, Albert Frey, Beatbetrieb, Gen Rosso, Gen Verde, Compagnia di balletto di Liliana Cosi e Marinel Stefanescu. La trasmissione satellitare sarà realizzata grazie al supporto tecnico di TELESPAZIO, CRC/Canada e MEDIA SPACE Alliance (altro…)
Gen 25, 2004 | Chiesa
In occasione di un incontro a Roma nel maggio 2002, tra fondatori e responsabili di alcuni Movimenti e Comunità cattolici ed evangelici è nata l’idea di promuovere una grande manifestazione in Germania, per contribuire a dare un’anima all’Europa. Erano presenti: Comunità di Sant’Egidio, Convegno di responsabili evangelici, Cursillos de Cristiandad, Movimento dei Focolari, Movimento di Schoenstatt, Rinnovamento nello Spirito nella Chiesa cattolica (Italia), Rinnovamento carismatico nella Chiesa evangelica (GGE), YMCA. La manifestazione “Insieme per l’Europa” è il frutto dell’intrecciarsi di un cammino iniziato, in ambito evangelico nel 1969, tra oltre 120 Movimenti, Comunità e gruppi in Germania, e in ambito cattolico a partire dal grande incontro con Giovanni Paolo II alla vigilia di Pentecoste ’98, che attualmente coinvolge più di 240 Movimenti e Comunità nel mondo. Dal 31 ottobre 1999 – storica data della firma della Dichiarazione congiunta tra la Chiesa cattolica e la Federazione luterana mondiale sulla Dottrina della Giustificazione – in un incontro al Centro Ecumenico di Ottmaring, nei pressi di Augsburg tra alcuni responsabili di Movimenti, Comunità e gruppi cattolici e evangelici, è sbocciata una nuova esperienza di comunione e collaborazione che si sta allargando anche ad ortodossi, anglicani e ad altri cristiani. Chi sono i Movimenti, Comunità e gruppi cristiani d’Europa presenti a Stoccarda
- Sono sorti in diversi Paesi europeiprima e dopo la seconda guerra mondiale, molti di essi si sono diffusi in tutta Europa e nel mondo;
- sono diversi per entità, diffusione, ambiti di impegno, in prevalenza laici,coinvolgono persone di ogni età e categoria;
- aprono ampi spazi di dialogo a vari livelli;
- sono accomunati dal ritorno alla autenticità evangelica e dalla consapevolezza di non essere frutto di progettualità umana, ma di un dono dello Spirito, in risposta alle sfide dell’oggi.
Questo evento si inserisce in una settimana importante per l’Europa
- 1° maggio: allargamento dell’Unione Europea con l’ingresso di Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovenia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Ungheria, Malta e Cipro.
- 8 maggio: anniversario della fine della seconda guerra mondiale (8.5.1945)
- 9 maggio: festa dell’Europa, nell’anniversario della storica dichiarazione di Robert Schuman del 1950, che proponeva la formazione di una comunità a servizio della pace, prodromo dell’Unione Europea.
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Dic 25, 2003 | Chiesa, Ecumenismo
Avendo rimandato ad un altro anno l’appuntamento di Istanbul, per il rischio di nuovi attacchi terroristici, i vescovi hanno voluto
dare comunque un segno chiaro di solidarietà alla comunità cristiana di Costantinopoli, inviando una piccola delegazione. Così, in data 28 novembre, sono partiti da Roma, per partecipare, a nome di tutti, alla festa di S. Andrea apostolo, considerato fondatore e patrono del Patriarcato ecumenico, il Card. Miloslav e il Vescovo luterano Henrik Svenungsson.
Sono stati ricevuti in udienza dal Patriarca ecumenico Bartolomeo ed hanno avuto incontri anche con il Patriarca armeno Mesrob II, il Vicario patriarcale siro-ortodosso Çetin e il Nunzio apostolico, Mons. Edmund Farhat. Ore di intensa comunione ecumenica, sullo sfondo di una città purtroppo profondamente segnata dai recenti avvenimenti. La delegazione è giunta in coincidenza con quella ufficiale del Vaticano, guidata dal Card. Kasper, e con quella del Consiglio ecumenico delle Chiese di Ginevra con il dott. Konrad Raiser. (altro…)