10 Apr 2003 | Chiesa
D. Potrebbe illustrare il significato del titolo del Congresso: “Contemplare Cristo con gli occhi di Maria”? R. Nessuna creatura ha mai conosciuto e mai conoscerà Gesù come Maria perché immacolata, perché sua Madre, perché Vangelo vissuto e, con ciò, altro Gesù. Per vedere, conoscere e contemplare Lui, attraverso gli occhi di lei, occorrerà cercare – come ci è possibile – di imitarla nel suo continuo “sì” alla volontà di Dio, e con ciò di farla, in certo modo, rivivere in noi. D. Qual è il valore di Maria, del rosario e della preghiera nel mondo di oggi? R. Maria e preghiera hanno oggi un valore enorme. Con l’attuale presenza d’un terrorismo nuovo, più terribile, effetto, come è pensiero di molti, forse d’un Male con la M maiuscola, non bastano mezzi normali per combatterlo, ma occorre ricorrere al Bene con la B maiuscola e cioè a Dio ed a ciò che lo riguarda. Di qui l’importanza della preghiera, come s’è fatto ad Assisi, e quindi anche del rosario. In questo mondo poi diviso fra Paesi ricchi e Paesi poveri, che è la causa più profonda del terrorismo, chiamati come siamo ad impegnarci, come non mai, a suscitare solidarietà, condivisione, fraternità per fare sempre più dell’umanità una famiglia, nessuno come Maria, perché madre universale, può darci una mano. D. Cosa rispondere a chi non crede nella preghiera e proprio nella sua efficacia nei fatti della vita? R. Quando qualcuno non crede nella preghiera, in genere è perché ha poca fede in Dio. Occorre perciò aiutarlo a ravvivarla. E qui ci sono molte possibilità a disposizione. Fra esse efficacissima è la testimonianza che noi cristiani diamo, quando ci amiamo reciprocamente. Infatti, all’unità nell’amore è promessa la conversione del mondo. Dice Gesù: “Che siano uno affinché il mondo creda” (cf Gv 17,21). D. Come conciliare Maria con la vita spirituale ed estetica degli artisti? R. Gli artisti tendono al bello. Anzi, ho costatato come per loro – se credenti – il miglior attributo di Dio è la bellezza. Va bene Dio vero, Dio amore, ma meglio ancora Dio bello. E Maria, la “tutta bella”, è, per così dire, l’incarnazione del bello. Di qui il suo rapporto con gli artisti e degli artisti con Lei. E sono realmente attratti da Lei, se l’hanno dipinta, scolpita, cantata in tutti i tempi e in tutte le maniere. D. Qual è stata la genesi del Congresso mariano? R. Tutto è iniziato il 16 ottobre 2002, alla fine dell’udienza del santo Padre di mercoledì, dopo che egli aveva firmato la sua lettera apostolica: Rosarium Virginis Mariae. Fra le 600 persone circa del nostro Movimento, presenti in Piazza San Pietro, c’ero anch’io. E’ stato in quell’occasione che egli mi ha consegnato un lungo messaggio nel quale, fra il resto, si legge: “In questa ricorrenza, vorrei consegnare idealmente ai focolarini la preghiera del rosario. (…) Sono certo che la vostra devozione alla Vergine Santa vi aiuterà a dare il necessario rilievo all’iniziativa di un anno dedicato al rosario”. Da quel momento, in tutto il mondo, sono fiorite le più varie realizzazioni per riproporre a tanti la recita sentita del rosario. Il Congresso mariano è una di queste. D. Potrebbe dire due parole sul programma e sugli interventi durante i tre giorni del Congresso? R. Vi saranno riflessioni sulla lettera apostolica del santo Padre sul rosario e sui nuovi “misteri di luce” con testimonianze di famiglie, politici, religiosi, sacerdoti e giovani. Si terranno due tavole rotonde: una riservata ai responsabili di diversi Movimenti ecclesiali sull’argomento; l’altra con cristiani di altre Chiese che commentano la lettera del Papa. I discorsi saranno intervallati da spazi artistici, molto scelti, per onorare Maria, la tutta bella. Le liturgie eucaristiche saranno presiedute da cardinali o arcivescovi, tra i quali il card. Angelo Sodano, il card. Miloslav Vlk, arcivescovo di Praga, mons. Rylko, segretario del Pontificio Consiglio per i Laici ed altri.
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10 Apr 2003 | Chiesa
Il Movimento dei Focolari ha promosso, dal 28 al 30 aprile 2003 al Centro Mariapoli di Castelgandolfo (Roma), il Congresso Mariano Internazionale “Contemplare Cristo con gli occhi di Maria”, nell’ Anno del Rosario indetto dal Papa in “quest’anno turbato da non poche preoccupazioni per le sorti dell’umanità” perché, “contemplando Cristo con gli occhi di Maria ”diventiamo “costruttori di pace” di “un mondo più vicino al disegno di Dio”.
DIRETTA TELEVISIVA E VIA INTERNET Programma aggiuntivo: interviste e vari filmati www.focolare.org/live La prospettiva evangelica innovativa della lettera del Papa sul rosario e dei Misteri della luce saranno il filo conduttore che percorrerà l’intero Convegno con brevi riflessioni teologiche e testimonianze. L’intento è infatti svelare le ricchezze e le potenzialità di rinnovamento del Vangelo che il rosario propone. Il vescovo di Pompei, mons. Domenico Sorrentino traccerà la storia del rosario attraverso i secoli. LE NOVITÀ (altro…)
11 Feb 2003 | Chiesa
“Le difficoltà che l’orizzonte mondiale presenta ci inducono a pensare che solo un intervento dall’Alto, capace di orientare i cuori di quanti vivono situazioni conflittuali e di quanti reggono le sorti delle Nazioni, può far sperare in un futuro meno oscuro.
Il Rosario è preghiera orientata per sua natura alla pace, per il fatto stesso che consiste nella contemplazione di Cristo, Principe della pace e “ nostra pace ” (Ef 2,14). Chi assimila il mistero di Cristo – e il Rosario proprio a questo mira –, apprende il segreto della pace e ne fa un progetto di vita. Inoltre, in forza del suo carattere meditativo, con il tranquillo succedersi delle Ave Maria, il Rosario esercita sull’orante un’azione pacificante che lo dispone a ricevere e sperimentare nella profondità del suo essere e a diffondere intorno a sé quella pace vera che è dono speciale del Risorto (cfr Gv 14, 27; 20, 21). È poi preghiera di pace anche per i frutti di carità che produce. Se ben recitato come vera preghiera meditativa, il Rosario, favorendo l’incontro con Cristo nei suoi misteri, non può non additare anche il volto di Cristo nei fratelli, specie in quelli più sofferenti. Come si potrebbe fissare, nei misteri gaudiosi, il mistero del Bimbo nato a Betlemme senza provare il desiderio di accogliere, difendere e promuovere la vita, facendosi carico della sofferenza dei bambini in tutte le parti del mondo? Come si potrebbero seguire i passi del Cristo rivelatore, nei misteri della luce, senza proporsi di testimoniare le sue beatitudini nella vita di ogni giorno? E come contemplare il Cristo carico della croce e crocifisso, senza sentire il bisogno di farsi suoi “ cirenei ” in ogni fratello affranto dal dolore o schiacciato dalla disperazione? Come si potrebbe, infine, fissare gli occhi sulla gloria di Cristo risorto e su Maria incoronata Regina, senza provare il desiderio di rendere questo mondo più bello, più giusto, più vicino al disegno di Dio? Insomma, mentre ci fa fissare gli occhi su Cristo, il Rosario ci rende anche costruttori della pace nel mondo. Per la sua caratteristica di petizione insistente e corale, in sintonia con l’invito di Cristo a pregare “ sempre, senza stancarsi ” (Lc 18,1), esso ci consente di sperare che, anche oggi, una ’battaglia’ tanto difficile come quella della pace possa essere vinta. Lungi dall’essere una fuga dai problemi del mondo, il Rosario ci spinge così a guardarli con occhio responsabile e generoso, e ci ottiene la forza di tornare ad essi con la certezza dell’aiuto di Dio e con il proposito fermo di testimoniare in ogni circostanza “ la carità, che è il vincolo di perfezione ” (Col 3, 14)”. (Paragrafo n. 40) (altro…)
25 Ott 2002 | Chiesa
“Hemmerle era una figura rilevante del cattolicesimo tedesco, oltre che un Vescovo estremamente emblematico della Chiesa del postconcilio. Già nei pochi anni dalla morte, si sono svolti su Hemmerle due convegni accademici e sono stati scritti numerosi saggi, articoli, dissertazioni. La sua tomba, nell’antico duomo di Aquisgrana, è oggi meta di venerazione popolare e di pellegrinaggi spirituali”.
“Figlio di artisti, aveva innate inclinazioni per la pittura, la musica, la poesia, la linguistica e il fine umorismo. A ventisette anni, come giovane sacerdote, ricevette il compito di fondare l’Accademia cattolica della sua Diocesi di Friburgo, e di organizzare così ’l’incontro tra la Chiesa e il mondo’ secondo le parole del Vicario generale all’affidamento dell’incarico. Assolse egregiamente questo compito. Da professore universitario, dimostrò acutezza di analisi teologica e filosofica, testimoniata da una vasta produzione scientifica.” “Certo Hemmerle aveva qualità non comuni. E nella sua biografia non mancano le realizzazioni di rilievo. Era un predicatore di rara capacità, con una vivissima forza comunicativa. ’Sapeva parlare di Dio in modo così avvincente …’ – ha osservato il suo successore, il Vescovo Heinrich Mussinghoff”. “Ha avviato il dialogo della Chiesa tedesca con l’ebraismo, compito comprensibilmente difficile”. “Era sempre alla ricerca della pecora perduta, aveva un desiderio profondo di comunicare il Vangelo a tutti senza eccezioni, aveva una spiccata sensibilità ecumenica. Accettava la sfida del dialogo, era sempre per così dire sulla strada, parlava con tutti, perdonava tutti, affidandoli alla misericordia divina, non condannava ma sapeva convincere. Credeva all’amore di Dio per gli uomini e lo manifestava”. “Ma l’autentico spessore di una figura come Hemmerle va cercato nell’umiltà, l’integrità sacerdotale, la disponibilità al dialogo, lo sforzo costante di vedere Cristo negli interlocutori, la benevolenza, la cordialità, il senso dell’amicizia, e altre virtù spirituali che gli venivano dalla costanza nella preghiera e nella pietà.” “Vescovo di Aquisgrana dal 1975 al 1994, anno della sua scomparsa, Klaus Hemmerle è stato per molti aspetti un uomo fuori dell’ordinario. …. Sin dagli inizi del suo mandato episcopale, disse di non avere programmi: ’Il mio programma è solo il Vangelo. Intendo dire il Vangelo che mi viene proposto e interpretato dalla Chiesa …’.” “Sapeva di avere tanti impegni e incombenze, ma risolveva evangelicamente il dilemma del suo tempo – come spiega la seguente citazione, che rende qualcosa della sua anima semplice e profonda: ’Quanto più ho bisogno di tempo per gli impegni urgenti che non posso rimandare, tanto più ho bisogno di tempo per un rapporto immediato con il Signore. Mi troverei letteralmente senza respiro, non riuscirei davvero a venirne fuori se prima non mi fossi svincolato dai miei impegni per dedicarmi al Signore’. ” Dalla recensione di Roberto Morozzo Della Rocca Osservatore Romano del 5/9/2002 sulla biografia di mons. Hemmerle, pubblicata dapprima in Germania ed ora in Italia (Wolfgang Bader – Wilfried Hagemann, Klaus Hemmerle. Un Vescovo secondo il cuore di Dio, Roma, Città Nuova)
16 Ott 2002 | Chiesa
Alla Gentile Signorina CHIARA LUBICH Presidente dell’Opera di Maria (Movimento dei Focolari) 1. Con gioia ed affetto rivolgo il mio cordiale saluto a Lei ed ai partecipanti all’Assemblea Generale dell’Opera di Maria, in corso di svolgimento a Castel Gandolfo. Ringrazio per le espressioni di augurio che avete voluto farmi pervenire per l’odierna ricorrenza, che dà inizio al XXV anno del mio ministero nella Sede di Pietro. Ho sempre sentito la spirituale vicinanza degli aderenti al Movimento dei Focolari, e ho ammirato la loro fattiva azione apostolica nella Chiesa e nel mondo. In modo particolare, apprezzo l’Opera di Maria per il valido contributo che offre nel perseguimento stesso del suo fine specifico, cioè la promozione della comunione mediante la ricerca e la pratica del dialogo, sia all’interno della Chiesa cattolica, che con le altre Chiese e comunità ecclesiali, come pure con le diverse religioni e con i non credenti. 2. Mentre in questi giorni state verificando e progettando la vita e l’attività del Movimento, sono lieto di rinnovarvi l’espressione della mia stima e riconoscenza per l’apostolato che svolgete e per le molteplici iniziative che promuovete, affinché la Chiesa diventi sempre più “la casa e la scuola della comunione” (Lett. ap. Novo millennio ineunte, 43). Voi siete ben consapevoli – e il vostro operare ne tiene costantemente conto – di come le azioni concrete debbano essere precedute ed animate da una robusta spiritualità di comunione, quale principio educativo nei luoghi in cui si plasma l’uomo e il cristiano (cfr ibid.). Penso, al riguardo, alle molteplici diramazioni del Movimento dei Focolari: i ragazzi e i giovani, le famiglie, i sacerdoti e i religiosi; penso alla vostra presenza nelle comunità parrocchiali e diocesane, nei vari ambiti della società e della cultura. Vi ringrazio, carissimi, e vi incoraggio a proseguire dappertutto nel testimoniare Dio Amore, Uno e Trino, che risplende in Cristo e nella sua Chiesa. 3. Approfondite poi sempre più il peculiare legame spirituale che vi unisce a Maria Santissima: a Lei, infatti, la vostra Opera è intitolata. Coltivate una fedele devozione verso la Vergine Madre della Chiesa una e santa, la Madre dell’unità nell’amore. In questa singolare ricorrenza, vorrei consegnare idealmente ai Focolarini la preghiera del santo Rosario, che ho voluto riproporre a tutta la Chiesa, quale via privilegiata di contemplazione ed assimilazione del mistero di Cristo. Sono certo che la vostra devozione alla Vergine Santa vi aiuterà a dare il necessario rilievo all’iniziativa di un anno dedicato al Rosario. Offrite il vostro contributo, perché questi mesi diventino per ogni Comunità cristiana occasione di rinnovamento interiore. 4. L’Anno del Rosario sarà anche per voi uno stimolo a intensificare la contemplazione di Cristo con gli occhi di Maria, per conformarvi a Lui e irradiarne la salutare presenza negli ambienti nei quali vivete. In modo speciale so di poter affidare alla vostra preghiera il mistero di Gesù crocifisso e abbandonato quale via per contribuire all’attuazione del suo supremo desiderio di unità tra tutti i suoi discepoli. Certo del costante ricordo che avete per il Successore di Pietro, vi assicuro la mia preghiera e, auspicando ogni successo per la vostra Assemblea, ben volentieri imparto la Benedizione Apostolica a ciascuno di voi ed all’intero Movimento. Dal Vaticano, 16 Ottobre 2002
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16 Ott 2002 | Chiesa
Così Chiara Lubich annuncia ai membri del movimento nel mondo la consegna del messaggio del Papa in un collegamento telefonico mondiale:
E’ un messaggio assai particolare dove il cuore del Papa si apre a noi, suoi figli, con una fiducia eccezionale, affidandoci ciò che in questi momenti gli sta più a cuore.
Si tratta di quello strumento di preghiera che ha sempre privilegiato perché, come una ’divina fionda’ nelle sue mani, gli ha permesso persino di concorrere a sradicare nella sua vita, durante la sua vita, senza alcuna altra arma umana, giganteschi pericoli della Chiesa e del mondo: il Rosario.
Nel contesto della promulgazione d’una sua nuova Lettera apostolica – di cui, penso, siate tutti al corrente – sulla contemplazione e l’assimilazione del mistero di Gesù attraverso la recita del rosario, da lui completato e splendidamente integrato con "misteri di luce", ci dice testualmente: "In questa singolare ricorrenza, vorrei consegnare idealmente ai Focolarini la preghiera del santo rosario che ho voluto riproporre a tutta la Chiesa. Sono certo che la vostra devozione alla Vergine Santa vi aiuterà a dare il necessario rilievo all’iniziativa di un anno dedicato appunto al rosario", il prossimo. "Offrite il vostro contributo perché questi mesi diventino per ogni comunità cristiana occasione di rinnovamento interiore.”
Sono subito nate in cuor nostro – come potete immaginare – diverse entusiasmanti iniziative per adempiere questa precisa volontà di Dio espressaci dal Papa. Iniziative che stiamo mettendo a punto, aiutati anche dai nostri fratelli delle varie Chiese che, seppure non praticano il rosario, amano però la Madre di Gesù, e sostenuti – perché no! – dall'amore sempre vivo di quegli altri nostri fratelli e sorelle di altre Religioni a cui ci lega la "Regola d'oro".
Che anche tutti noi possiamo ripetere durante il prossimo anno il motto del Santo Padre: Totus tuus, tota tua. Sono tutto tuo, tutta tua, siamo tutti tuoi.