Movimento dei Focolari
Centenario, le novità di Chiara: un ateneo a misura del mondo

Centenario, le novità di Chiara: un ateneo a misura del mondo

Com’è nata l’idea di realizzare l’Istituto Universitario Sophia e come si è sviluppato fino ad oggi: la portata culturale del carisma dell’unità di Chiara Lubich   L’Istituto Universitario Sophia (IUS) nasce come patrimonio spirituale cristiano in costante dialogo con i principi su cui sono fiorite e si sviluppano le civiltà dei popoli. Ha sede a Loppiano (Italia), una cittadella dei Focolari che, dalla sua fondazione nel 1964, è luogo di formazione per famiglie, giovani e adulti ad uno stile di vita basata sul Vangelo. Il prof. Piero Coda, Preside dell’Istituto universitario dalla nascita fino a febbraio scorso ci spiega come si è realizzato questo progetto nel corso degli anni. Prof. Coda, com’è nata in Chiara Lubich l’idea di fare un’università? “L’idea – da quanto mi ha confermato nel 2008, quand’è stata inaugurata Sophia, P. Casimiro Bonetti, il Cappuccino che ha accompagnato Chiara nei primi anni ‘40 – c’è stata sin dall’inizio. È nel DNA del carisma dell’unità, perché si tratta di un carisma da cui si sprigiona una cultura: una visione concreta della persona umana e del mondo. Lo start, in concreto, è scattato dopo il rodaggio negli anni ‘90 della Scuola Abbà che con Chiara ha cominciato a studiare la portata culturale del carisma attingendo al patrimonio di luce del Paradiso ‘49.” Quando è nata e come si è sviluppata? “L’università è nata, in una prima tappa, con l’Istituto Superiore di Cultura rivolto ai Gen (i giovani dei Focolari) inaugurato il 15 agosto del 2001 da Chiara con un discorso che ne costituisce la magna charta. Nel 2005 – visto il successo dell’esperimento e per sollecitazione di esponenti della cultura come Stefano Zamagni, Presidente della pontificia Accademia delle Scienze Sociali – iniziò la progettazione di un vero e proprio Istituto Universitario: ma di forma originale, secondo l’“idea” scaturente dal carisma. Il quale fu eretto dalla Santa Sede il 7 dicembre del 2007”. Che legame c’è con la Santa Sede? “Fu una scelta meditata di Chiara quella di erigere un’Università che non fosse riconosciuta, immediatamente, da uno Stato ma dalla Chiesa Cattolica con il suo respiro universale. Ciò significava anche, per Chiara, un riconoscimento del fatto che il carisma dell’unità, come i grandi carismi della storia cristiana (da Benedetto a Domenico e Francesco, sino a Ignazio di Loyola e don Bosco), è un carisma in cui la Chiesa riconosce in atto un progetto di formazione umana e sociale che esprime il Vangelo. Con l’estendersi poi del “processo di Bologna” – il riconoscimento bilaterale dei titoli di studio a livello europeo e oltre, al quale la Chiesa partecipa – si prospettavano scenari praticabili per l’istituzione che così nasceva”. Com’è cambiata nel corso degli anni? “Sophia è nata e si è sviluppata camminando su tre gambe: quella dell’insegnamento e della ricerca a livello accademico; quella dell’esperienza formativa condivisa nella community life tra docenti e studenti di tutte le culture; quella del rapporto con le espressioni concrete d’incarnazione dei valori insiti nel carisma dell’unità nei vari ambiti della vita sociale, politica, economica. Sotto tutti questi profili si sono fatti passi da gigante. Basti dire, per un esempio, che siamo partiti con un unico corso di Laurea e ora ce ne sono quattro: l’originario programma in “cultura dell’unità” è sbocciato in ambito teologico e filosofico, economico e politico, dell’educazione, del dialogo e della comunicazione”. Cos’è Sophia oggi? “Una conferma importante, una speranza sicura, un investimento strategico. Una conferma del valore e dell’attualità dell’intuizione di Chiara. Una speranza che la ricerca del nuovo paradigma culturale che il cambio d’epoca ci chiede non è un’utopia. Un investimento per promuovere con serietà e visione lo sviluppo, non solo culturale, del carisma dell’unità e della sua incidenza storica”. In passato c’è sempre stato un Preside, oggi c’è un Rettore, cosa vuol dire per l’università? “Il fatto che il dicastero vaticano per gli studi e l’università abbia voluto questo passaggio sottolinea la validità del cammino fatto ed è un riconoscimento dell’accesso dell’Istituto allo status di Ateneo. Ci si può vedere anche un’eco di quanto Papa Francesco ci ha detto nell’udienza del 14 novembre scorso: «Sono contento del cammino che avete fatto in questi dodici anni di vita. Avanti! Il cammino è appena iniziato»”.

 Lorenzo Russo

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Il Gen Rosso incontra il mondo… da casa

Il Gen Rosso incontra il mondo… da casa

Le loro live sessions  in streaming da Loppiano tengono viva la speranza che la fraternità può arrivare ovunque. A giorni l’uscita del nuovo singolo. In questi giorni di emergenza per il Coronavirus bisogna stare a casa il più possibile. Il gruppo musicale e artistico internazionale Gen Rosso dal 20 marzo scorso ha quindi pensato di realizzare dei live streaming da casa. Ne parliamo con Tomek Mikusinski, portavoce del gruppo. Com’è nata l’idea dei live streaming? “Nasce per far sentire la nostra vicinanza a chi soffre, a chi quotidianamente dà la vita per salvare quella degli altri, a tutte quelle persone che negli anni abbiamo incontrato nei nostri concerti. Poi vogliamo donare qualcosa di positivo e di bello in questa situazione di quasi totale isolamento. Penso che tutti noi, almeno una volta, ci saremo chiesti: “perché”? Non è facile dare risposte, però “noi abbiamo creduto all’amore”, lo abbiamo cantato più volte. Crediamo che ogni avvenimento, anche il più doloroso, abbia un motivo d’amore”. Riuscite a raggiungere un pubblico vario e vasto in giro per il mondo a conferma dell’universalità del vostro messaggio. “Il nostro messaggio è soprattutto quello dell’amore, dell’unità e di una cultura di condivisione. E’ un messaggio che non ha etichette, comprensibile per chiunque, universale. Vorremmo portare gli spettatori a fare un’esperienza: quella di scoprire e diventare consapevoli del bene, del desiderio di felicità e di unità che c’è in ciascuno. Il vostro pubblico interagisce moltissimo con voi durante gli streaming: qual è il messaggio che vi ha colpito di più? “Riceviamo tanti messaggi di chi lavora negli ospedali, ne riporto 3: “Lavoro in rianimazione Covid. Samo quelli con il viso bruciato dalle mascherine, quelli a cui si vedono solo gli occhi e ci riconosciamo dallo sguardo, che non abbiamo più un orario in ospedale ma, non moliamo. Continuate per favore ad essere portatori di gioia. Io e i miei colleghi vi promettiamo che ce la metteremo sempre tutta, senza mai mollare”. “Un grazie enorme al Gen Rosso per il loro collegamento. L’ho visto oggi prima di prepararmi per andare a fare il turno in ospedale qui ad Asti. È stata una boccata d’ossigeno per l’anima.” “Sono infermiera in rianimazione Covid, sento il vostro CD in macchina mentre vado al lavoro mi da la carica e la serenità giusta per affrontare il turno… Grazie!” Sta per uscire un vostro nuovo singolo “NOW”: dacci qualche anticipazione. Com’è nato e di cosa parla? “In realtà non si tratta soltanto di un singolo, abbiamo in progetto un intero nuovo album, che però vogliamo pubblicare canzone per canzone nell’arco dei prossimi 2 anni. NOW è una canzone che fonde molto bene le più attuali sonorità electro pop con i suoni vintage del funky anni ’70. Il testo del brano, in lingua inglese, esprime una nostra convinzione: anche se dovessimo commettere errori gravi, si può sempre ricominciare, perché la voce di Dio-Padre che è Amore si può far sentire. Il 15 aprile prossimo il singolo“NOW” uscirà sugli store digitali più utilizzati come Spotify, iTunes, Google Play,ecc”. Il prossimo appuntamento live streaming è l’8 aprile 2020, alle ore 16:00, ora italiana, con qualche canzone e saluti speciali sul canale @YouTube. Ecco il link: https://www.youtube.com/watch?v=o17WFM3tos4&feature=youtu.be  Non mancate! #distantimauniti

Lorenzo Russo

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Un salotto spalancato per tutta l’umanità

Il Gen Verde in diretta streaming da Loppiano… #distantimauniti Riccardo, Anna, Cristian, Paola… e l’elenco non finirebbe più. Sono solo alcuni degli oltre 4mila fan che la scorsa settimana hanno seguito la diretta streaming del Gen Verde direttamente da casa loro. Non è questo il tempo dei concerti, gli assembramenti pubblici sono proibiti e così alcune domande diventano un chiodo fisso: come far sentire il sostegno a chi è solo, a chi sta vivendo questa epidemia in prima linea sul fronte, come essere portatori di pace e di speranza in questo contesto? Nasce così l’idea di “Live from Home Gen Verde”: le piazze e i palazzetti si trasformano nel salotto di casa. Gli strumenti ci sono: una chitarra, una tastiera, un flauto, i microfoni e… un computer per entrare in punta di piedi in tutte le case di coloro si collegano. Ma non si tratta di un concerto, bensì di un appuntamento un po’ straordinario: si canta, si raccontano esperienze di vita, si presenta il frutto della creatività di questo momento e… come diceva Beethoven “Dove le parole non arrivano… la musica parla”. In tempo reale ognuno da casa può esprimere un pensiero, lanciare un messaggio e letteralmente la chat esplode e non riesce a contenere la gratitudine e l’entusiasmo di tutti i collegati dai 5 continenti. All’appello non manca nessuno: dall’Argentina alla Corea, dal Canada all’Ungheria, dall’Italia all’Australia. Improvvisamente, quasi un miracolo frutto della tecnologia, il salotto aperto a tanti diviene contemporaneamente un luogo intimo dove cantare e pregare sono sinonimi, dove festeggiare un compleanno e ricordare chi ha perso la battaglia contro il COVID-19 hanno la stessa importanza e tutto è un dono d’amore. “In questo ultimo tempo – racconta Colomba – sento tante notizie, non solo dalla tv, ma anche dai nostri vicini, familiari, ecc. Sono purtroppo notizie dolorose. Provo dentro tanta paura, preoccupazione, e anche un forte senso di impotenza… di non poter fare nulla per chi soffre.  Mi chiedo “perché?, fino a quando?” Nei giorni scorsi, una mattina, mentre pulivo casa ho sentito dentro una voce: “tranquilla, se tu fai bene le piccole cose con amore lì dove sei, questo darà un contributo per sostenere l’umanità“. Un’esperienza semplice quella di Colomba che come le altre ragazze del Gen Verde cerca un senso al suo stare a casa, a sbrigare le faccende domestiche come tante donne in tutto il mondo “Da quel giorno la situazione non è cambiata tanto – continua Colomba – ma io posso cambiare il mio atteggiamento credendo che questo può cambiare il mondo”. Ecco allora la ricetta per trasformare le 4 mura di casa (che talvolta appaiono anche molto strette) in un salotto spalancato per tutta l’umanità, una ricetta tutta da provare e vivere. E Colomba è già all’opera e tra una telefonata e un lavoretto di casa la sua esperienza è divenuta musica… pronta per essere condivisa durante la diretta streaming il 3 aprile alle ore 16 (ora italiana). Un’occasione da non perdere. Basta collegarsi cliccando su https://youtu.be/NLsPTyuITu0

Tiziana Nicastro

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Alle radici della fraternità in politica

Un appuntamento dedicato ad uno dei “padri” della Costituzione italiana, scrittore, giornalista, politico, che è stato anche co-fondatore dei Focolari, Igino Giordani. L’evento promosso dall’Archivio Generale del Movimento e dal Centro Igino Giordani è stato il primo di una serie per andare “alle radici” della fraternità come categoria politica. In un momento in cui valori come rispetto, coerenza, lealtà sono travolti in una narrazione ingannevole, spesso risultato di un sistema di comunicazione artefatto, l’idea nata tra l’Archivio Generale del Movimento dei Focolari e il Centro Igino Giordani ha come obiettivo quello di estrarre dal patrimonio da loro custodito alcune “perle” che hanno costituito il vissuto di figure impegnate nel mondo della politica guidate da quei valori di fraternità propri del carisma dell’unità. “Se tutti fossimo come Giordani, non ci sarebbero guerre, non ci sarebbero discriminazioni, non ci sarebbe odio. Questo grande uomo deve essere un punto di riferimento per l’umanità. Adesso tocca a noi portare avanti le sue idee”. Queste parole pronunciate da Gaia, seconda media, meglio di altre danno l’idea dell’attualità del messaggio e dell’ispirazione che oggi Giordani rappresenta anche per le nuove generazioni. Nell’Auditorium del Centro Internazionale dei Focolari a Rocca di Papa, il 15 febbraio 2020, si sono riuniti oltre 300 persone tra le quali alcuni politici, sindaci, amministratori locali. L’evento, seguito in streaming da vari punti in Italia ed in Europa, si inserisce nell’anno del Centenario della nascita di Chiara Lubich. Durante la serata il fascino di una figura come quella di Giordani è emerso anche dalle parole di alcuni relatori che hanno avuto la fortuna di incontrarlo personalmente. Come Argia Valeria Albanese che ricorda: ”Da quegli incontri, anche personali nel giardino del Centro Mariapoli a Rocca di Papa, è venuta una forte spinta ad impegnarmi per tanti anni in un partito politico e nelle Istituzioni. Ma c’è stata un’altra fase della vita in cui ho avvertito un forte rapporto con Igino Giordani, non tanto come maestro o esempio, ma come fratello maggiore a cui aprire il cuore: il momento del fallimento. – continua – Le incomprensioni, spesso il rancore, la denigrazione ma anche il non riuscire negli obiettivi prefissati, per quanto alti e disinteressati, la sconfitta elettorale, la perdita di amici”. Pietro Rossellini, assessore, che ha svolto il suo servizio alla collettività di Montecatini afferma di essere stato guidato dalla: “mutazione radicale di quest’uomo, ormai maturo, considerato il più accanito difensore della fede cristiana per eccellenza, che si è lasciato trasformare da Chiara Lubich mutando la sua verve polemica in Fuoco d’Amore. Non è stato uno snaturamento, ma una sublimazione, una elevazione del suo essere”. Per Patrizia Mazzola, nel suo lavoro appassionato di insegnante nei quartieri Ballarò e Brancaccio a Palermo “alcuni scritti di Giordani hanno cambiato la prospettiva dell’impegno politico e sociale dandomi coraggio in alcune battaglie a favore dei più piccoli della città”. Chiara Zanzucchi e Lucia Zurlo dell’Archivio Generale e Alberto Lo Presti del Centro Igino Giordani hanno osservato che la volontà di realizzare questa serie di eventi risiede nella costatazione crescente che l’Archivio è vivo e vivifica. Questi incontri dedicati ai “testimoni in politica” permettono di valorizzare anche l’influenza del carisma dell’unità dell’impegno politico, la loro coerenza morale e la loro passione politica, il loro contributo alla fraternità e alla pace.

Gianna Sibelli

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Rinviato al 21 novembre 2020 “The Economy of Francesco”

Rinviato al 21 novembre 2020 “The Economy of Francesco”

L’economista Luigino Bruni, direttore scientifico dell’evento: “Arriveremo più preparati. I giovani dal mondo stanno rispondendo con grande senso di responsabilità e il desiderio di impegnarsi ancora di più. Da una ferita potrà nascere una benedizione”. In accordo con il Santo Padre, slitta al 21 novembre prossimo “The Economy of Francesco”, ma non si ferma il lavoro dei del comitato scientifico e dei giovani coinvolti nell’organizzazione. Anzi, procede con grande impegno ed entusiasmo come si legge nella nota stampa del 1 marzo. La decisione è stata presa – si legge – “viste le difficoltà negli spostamenti per i circa duemila giovani provenienti da 115 Paesi” di cui si prevede la partecipazione e anche a causa del coronavirus. L’appuntamento, tuttavia, è solo rimandato e Papa Francesco sarà ad Assisi in novembre per incontrare i giovani che, già qualche giorno prima, prenderanno parte a laboratori, dialoghi e approfondimenti su svariati temi economici. Il focus tematico è contenuto nella lettera che il 1° maggio 2019 Papa Francesco ha indirizzato ai “giovani economisti, imprenditori e imprenditrici di tutto il mondo”, invitandoli a ri-animare l’economia – nel senso letterale di ridarle un’anima – ad essere tra coloro che rispondono al grido dei poveri della terra e non si volgono dall’altra parte. “Per questo desidero incontrarvi ad Assisi – scrive il Santo Padre – per promuovere insieme, attraverso un “patto” comune, un processo di cambiamento globale che veda in comunione di intenti non solo quanti hanno il dono della fede, ma tutti gli uomini di buona volontà, al di là delle differenze di credo e di nazionalità, uniti da un ideale di fraternità attento soprattutto ai poveri e agli esclusi”. Il prof. Luigino Bruni, direttore scientifico dell’evento, in un post su Facebook ringrazia il papa per la nuova data. “Arriveremo più preparati – aggiunge. “I giovani dal mondo stanno rispondendo con grande senso di responsabilità e il desiderio di impegnarsi ancora di più. Da una ferita potrà nascere una benedizione. Dobbiamo essere sognatori realisti, e quindi vivere le ansie e le crisi del nostro tempo, e poi fare di tutto perché ‘no one less’ — non uno di meno dei 2000 già selezionati e che si erano già iscritti e in molti acquistati i biglietti aerei. Mi ha colpito non leggere in questi nessun lamento dai giovani per il rinvio ma solo voglia di continuare la corsa. Abbiamo già fatto 230 eventi Towards Assisi, ne faremo altri trecento in questi otto mesi in più”.

Stefania Tanesini

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È il prof. Giuseppe Argiolas il nuovo Rettore dell’Ist. Universitario Sophia

È il prof. Giuseppe Argiolas il nuovo Rettore dell’Ist. Universitario Sophia

Dopo dodici anni di presidenza, il Prof. Piero Coda, che ha guidato l’Istituto Universitario Sophia fin dalla sua fondazione, passa il testimone al Prof. Giuseppe Argiolas, docente di Management nello stesso Istituto. È il primo cambio della guardia per l’Istituto Universitario Sophia (I.U.S.), che coincide anche con l’attribuzione da parte della Congregazione per l’Educazione Cattolica del titolo di “Rettore” a colui che prima era il Preside dell’Istituto. Quindi, il Prof. Giuseppe Argiolas è il nuovo Rettore di SophiaSuccede al Prof. Piero Coda che ha guidato l’Istituto fin dalla sua fondazione, con sapienza e spirito di profezia. L’elezione è avvenuta il 9 gennaio scorso, da parte del Consiglio Accademico dell’Istituto. Il 20 febbraio 2020, con una lettera, la Congregazione per l’Educazione Cattolica ha nominato il Prof. Giuseppe Argiolas Rettore dell’Istituto Universitario Sophia, per un quadriennio. Si è tenuta questa mattina, presso l’Aula Magna dell’Istituto Universitario Sophia la cerimonia di insediamento del nuovo Rettore. Argiolas è nato a Cagliari nel 1969. È docente stabile dell’I. U. Sophia dal 2016, quando ha lasciato il suo ruolo presso l’Università di Cagliari per dedicarsi al progetto di sviluppo del corso di laurea in Management e dirigere la Scuola di Dottorato dell’Istituto. La sua attività di ricerca si concentra principalmente sui temi della Responsabilità Sociale delle Imprese e delle Organizzazioni e del Management di Imprese “Mission-Driven” (vedi Biografia). «Innanzitutto voglio esprimere profonda ammirazione per il Prof. Piero Coda e un grande ringraziamento per ciò che ha fatto fino ad oggi – ha commentato il prof. Argiolas – da parte mia, cercherò di fare del mio meglio nell’esercitare il compito affidatomi, interpretando questa responsabilità come un servizio di unità». E continua: «Finisce la fase fondativa e comincia quella di consolidamento e sviluppo con il passaggio generazionale. Ma ciò che non dovrà mancare è la dimensione carismatica. Sophia continuerà a compiere, con fedeltà creativa, la missione per cui è stata fondata da Chiara Lubich, percorrendo insieme a tanti compagni di viaggio – come ci ha detto Papa Francesco – con “gioia, visione e decisione” sempre nuove “il cammino appena iniziato». Aggiunge il prof. Piero Coda, che lascia dopo dodici anni di presidenza: «Sono felice della nuova tappa nel cammino di Sophia che inizia sotto la guida esperta e ispirata di Giuseppe Argiolas, frutto di una costante e consolidata maturazione a tutti i livelli. La nomina non più a Preside ma a Rettore da parte della Congregazione per l’Educazione Cattolica giunge inaspettata e benvenuta come sigillo e ulteriore impulso. L’occasione è propizia per rinnovare con slancio e gioia con il Rettore e con tutta la comunità accademica quel patto di unità che qualifica lo spirito che ci anima e che è rilanciato oggi con vigore dal Global Compact on Education di Papa Francesco». Maria Voce, Vice Gran Cancelliere dell’Istituto e Presidente del Movimento dei Focolari, ha augurato: «Sono lieta di rinnovare le mie congratulazioni al Prof. Giuseppe Argiolas, nuovo Rettore dell’Istituto Universitario Sophia. La sua elezione segna senz’altro un passaggio di generazione e di ambito accademico rispetto alla presidenza uscente. Sono certa che il prof. Argiolas vi porterà il dono delle sue caratteristiche personali, restando fedele all’origine carismatica della cultura dell’unità e attualizzandola per rispondere nel miglior modo possibile alle domande del tempo attuale».

Fonte: Ufficio Stampa Istituto Universitario Sophia

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