Gen 24, 2019 | Cultura
L’iniziativa è stata promossa dalla «Cattedra Ecumenica Internazionale Patriarca Athenagoras-Chiara Lubich», istituita a seguito del dottorato honoris causa conferito allo stesso Patriarca Bartolomeo nel 2015. “Continuate il percorso che avete intrapreso sulla via del dialogo, perché esso è riconciliazione, è incontro, è capacità di comprendere, è filantropia divina, è accoglienza del diverso, è trasfigurazione del mondo, è accogliere Dio nella storia umana. Portate questo messaggio a tutti coloro che a qualsiasi titolo partecipano alla opera del Vostro Istituto, abbracciando fraternamente la Presidente del Movimento dei Focolari, Maria Voce e tutti i fratelli e sorelle del Movimento. Il Patriarcato Ecumenico è anche la Vostra casa, questa città di Costantino è anche la vostra città, perché non siete stranieri ma siete amici per noi”. È l’augurio finale che il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, ha rivolto a 30 tra docenti e studenti dell’Istituto Universitario Sophia (Loppiano) di diversi Paesi che, insieme al preside, Mons. Piero Coda, si sono recati alla sua sede al Fanar (Istanbul – Turchia).
La visita della delegazione di Sophia al Patriarcato ecumenico si è svolta dall’8 al 12 gennaio ed è stata promossa dalla “Cattedra ecumenica internazionale Patriarca Athenagoras – Chiara Lubich”, istituita a seguito del dottorato h.c. conferito al Patriarca Bartolomeo il 26 ottobre 2015 per “far memoria e rilanciare lo spirito profetico che animò la straordinaria sintonia di cuore e di mente tra il Patriarca Athenagoras I e Chiara Lubich, a ridosso del Concilio Vaticano II e dello storico incontro del Patriarca con Papa Paolo VI”. La trasferta accademica prevedeva tra l’altro, insieme all’udienza col Patriarca, l’incontro col Metropolita Gennadios Zervos, presente in questi giorni a Istanbul per il Santo Sinodo, e col Metropolita Elpidophoros di Bursa presso il Monastero della Santa Trinità nell’isola di Halki (Turchia), avvenuta il 10 gennaio. Da questo incontro sono nate feconde prospettive di cooperazione tra il Seminario e l’Istituto Universitario Sophia, tra cui una Summer School, da realizzarsi probabilmente nella tarda primavera del 2020. La visita ha assunto particolare rilievo nel delicato momento di tensione che attraversa oggi il mondo ortodosso, perché intende riproporre l’impegno a percorrere con tenacia la via della reciproca conoscenza e del reciproco scambio di doni per promuovere la fraternità e la comunione. (altro…)
Gen 22, 2019 | Cultura
Si è concluso il convegno “Co-Governance, corresponsabilità nelle città oggi” con un documento che propone a cittadini e amministrazioni pubbliche la pratica della partecipazione e della costruzione di reti di cittadini, attori sociali e città. “La politica è l’amore degli amori che raccoglie nell’unità di un disegno comune la ricchezza delle persone e dei gruppi, consentendo a ciascuno di realizzare liberamente la propria vocazione” si è da poco concluso con le parole quantomeno sfidanti di Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari, “Co- Governance, corresponsabilità nelle città oggi”, il convegno dedicato al governo partecipato delle città promosso da Movimento Umanità Nuova, Movimento Politico per l’Unità e Associazione Città per la Fraternità, espressioni dell’impegno sociale e politico dei Focolari. E’ stata la prima edizione dell’evento che tra due anni verrà replicato in Brasile. All’appuntamento hanno partecipato oltre 400 amministratori pubblici, politici, imprenditori, accademici e cittadini di 33 Paesi. Al centro dei lavori c’è stata la partecipazione, presentata nelle sue numerose applicazioni, come hanno mostrato le storie e le prassi condivise dagli oltre 60 esperti nei campi dell’urbanistica, comunicazione, servizi, economia, politica, ambiente.
“Siamo convinti che la partecipazione sia una scelta strategica, il modo più consono di vivere bene dentro la città – spiega Lucia Fronza Crepaz, già parlamentare, formatrice presso la “Scuola di preparazione sociale” a Trento e membro del comitato scientifico dell’evento. “Una partecipazione non concepita come sostituzione della procedura della rappresentanza, ma scelta come una modalità efficace per affrontare la complessità dei problemi e ridare quindi corpo alla delega democratica”. Frutto dei lavori è l’approvazione e la firma del “Patto per una nuova Governance” con il quale i partecipanti s’impegnano a “contaminare” le proprie comunità e amministrazioni pubbliche. I 400 firmatari del patto si sono impegnati a comporre tre reti per aggregare le diversità e rispondere alla complessità del reale. Sono reti di cittadini: “Coloro che abitano il territorio urbano mantengono diversità di funzioni e compiti, ma sono ispirati dalla stessa responsabilità”; reti di attori collettivi, cioè gruppi professionali ed economici, soggetti del volontariato e dell’ambito religioso, della cultura e dell’università, della comunicazione, ecc.”; reti tra le città: “… che si propongono di far collaborare prima di tutto la cittadinanza con la creazione di piattaforme accessibili a tutti e di facile uso. Cooperano superando gli interessi particolari e i pregiudizi che minano la fiducia, fondamento indispensabile alla costruzione di una rete.
Stefania Tanesini
Info e testi del convegno: www.co-governance.org (altro…)
Gen 8, 2019 | Cultura
Dal 17 al 20 gennaio 2019, 400 amministratori, cittadini, economisti, esperti e professionisti di tutto il mondo si incontreranno a Castel Gandolfo (Roma): quattro giorni di confronto e approfondimento sulla gestione delle città, fare rete e imparare modelli di sostenibilità e convivenza. Interverranno, tra gli altri, pensatori e protagonisti del lavoro nelle città, che rifletteranno sul loro significato in quest’era ‘post-democratica’ come Emilce Cuda, argentina, politologa e profondamente conoscitrice del pensiero di Papa Francesco o l’ on. Sunggon Kim (김성곤) – buddista, già Segretario Generale dell’Assemblea Nazionale Coreana. Sarà presente l’architetto Ximena Samper, colombiana, l’on.Ghassan Mukheiber, libanese, Chairman dell’Arab Region Parliamentarians Against Corruption. Da segnalare anche la presenza del Sindaco di Katowice (Polonia) dove si è appena conclusa la COP 24, il responsabile dell’accoglienza ai rifugiati della Catalogna, Angel Miret e il Presidente della Comunità islamica di Firenze e della Toscana, Izzedin Elzir. Se governare le città è sempre stata un’arte complessa, oggi lo è ancora di più. Occorre rispondere a una società che cambia senza sosta, attraversata da problemi locali e globali e da un ritmo di sviluppo tecnologico convulso che rischia di aprire abissi economici e zone inedite di nuove povertà. Occorre decidere per oggi e programmare a lunga distanza. È per questo che le città sono strategiche dal punto di vista politico e culturale perché sono “casa” per più della metà della popolazione mondiale (fonte Onu) e non è una scelta libera, ma spesso legata a mancanza di cibo e lavoro. In questa epoca di sovranismi, le città stanno emergendo come veri e propri hub sociali, distributori di infinite connessioni: civili, politiche, antropologiche, economiche, comunicative. Le città, dunque, come espressione di un nuovo modello identitario, dove identità non fa rima con localismo o nazionalismo esasperati, ma con partecipazione, condivisione dell’appartenenza a una vicenda comune, perché siamo parte della famiglia umana, prima ancora di prendervi parte. Co-governance è organizzato dal Movimento Umanità Nuova, Movimento Politico per l’Unità e Associazione Città per la Fraternità.
Stefania Tanesini
Per maggiori informazioni: www.co-governance.org (altro…)
Dic 28, 2018 | Cultura
Un trimestrale rivolto a quanti operano a più livelli in ambito ecclesiale. «Sentieri di comunione e dialogo» è il sottotitolo che indica lo stile che caratterizza i contenuti. Nata in sinergia fra il Movimento dei Focolari e il Gruppo editoriale Città Nuova questa rivista, in edizione cartacea e digitale, esce con il suo primo numero in italiano e, prossimamente, con alcuni articoli in inglese. In futuro avrà edizioni anche in altre lingue. Si propone come strumento di formazione, sussidio per l’azione e fonte di ispirazione alla ricerca di vie e linguaggi nuovi per condividere il Vangelo con le donne e gli uomini del nostro tempo. Rivolta ad operatori e animatori pastorali, membri delle famiglie carismatiche (consacrati/e e laici), persone impegnate in parrocchia o in diocesi,in movimenti ecclesiali o aggregazioni, darà spazio anche ai rapporti tra le Chiese e fra le religioni, all’incontro tra convinzioni e culture diverse, al rinnovamento delle Chiese e della società. Ogni numero avrà un focus dedicato ad una particolare tematica. “L’espressione greca ekklesía significa ‘assemblea’, persone che si sanno chiamate a essere insieme protagoniste del cammino di un popolo. – si legge nell’editoriale del primo numero –Sentieri, come recita il sottotitolo, dice il carattere sperimentale e laboratoriale del progetto; comunione e dialogoindica la direzione in cui muove ma anche lo stile: vorremmo che le riviste, cartacee e digitali, nelle varie lingue in cui si concretizzerà, possano esprimere e servire una community”. Tra le sue firme:il teologo Piero Coda, Vincenzo Zani(Segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica), Tiziana Longhitano sfp, il cardinale Giuseppe Petrocchi(arcivescovo de L’Aquila), l’esegeta Gerard Rossé, Brendan Leahy(vescovo di Limerick, Irlanda), Jesús Morán (co-presidente Movimento dei Focolari), l’esperto di vita consacrata Fabio Ciardiomi, l’esperta di comunicazioni Susana Nuin, colombiana, il teologo anglicano Callan Slipper, il teologo evangelico Stefan Tobler. Informazioni e abbonamenti: www.cittanuova.it – e-mail: ekklesia(at)cittanuova.it- abbonamenti(at)cittanuova.it (altro…)
Dic 20, 2018 | Cultura
Un premio a chi si impegna a fare azioni di fraternità nel territorio che amministra, a chi cerca di tradurre in azione politica e impegno civile questo valore universale. Sono aperte fino al 15 gennaio 2019 le iscrizioni o le proposte di candidatura al “Premio Internazionale Chiara Lubich per la fraternità” che ogni anno viene e assegnato ad Enti Locali (Province, Regioni, Comunità Montane, ecc.) di ogni parte del mondo e di qualunque dimensione. Vengono premiati progetti che istituiscono o diffondono, nel territorio principalmente locale, ma anche nazionale e internazionale, pratiche di fraternità universale, secondo le diverse accezioni di significato di tale principio; stimolano i cittadini a impegnarsi per il bene comune e a partecipare alla vita della comunità civile; favoriscono la crescita di una cultura della cittadinanza attiva e inclusiva. E che favoriscono sinergie: tra Amministrazioni, comunità locali e società civile organizzata (associazioni, gruppi, comitati, ecc.) con ricadute in tali realtà.Le azioni devono essere rappresentative di un modo di amministrare il territorio non episodico, consapevole del valore della fraternità. I progetti possono essere esposti attraverso elaborati di testo, elaborati ipertestuali e/o multimediali, elaborati audiovisivi. Tutte le candidature e/o le segnalazioni (con relativo materiale in allegato) devono essere inviate alla Presidenza dell’Associazione “Città per la Fraternità”, c/o Comune di Castel Gandolfo, Piazza Libertà, 7 – 00040 Castel Gandolfo – Roma (Italia). I materiali (se la dimensione ne consente l’invio digitale) possono essere spediti via mail a: associazionecittafraernita(at)gmail.com oppure info(at)cittaperlafraternita.org Nella domanda vanno indicati: nome del Comune/Ente/organizzazione, dati del Sindaco in carica, indirizzo completo e contatti; il nome del progetto o dell’iniziativa ed un abstract di massimo di tre cartelle A4; un allegato (nelle forme previste) che descriva il progetto e il suo processo. La premiazione avverrà a S. Maria Capua Vetere- Caserta (Italia) nel febbraio 2019. Per informazioni: Associazione Città per la fraternità – telefono +39 340 4182127 – +39 347 4573988; e-mail: associazionecittafraternita(at)gmail.com- info(at)cittaperlafraternita.org. (altro…)
Dic 10, 2018 | Cultura
Nell’odierna crisi della rappresentatività politica, le idee e le prassi di Igino Giordani e Tommaso Sorgi incoraggiano a lavorare a tutti i livelli per riportare la democrazia alla sua essenza che è il “noi”. Due recenti convegni su Igino Giordani e di Tommaso Sorgi che si sono svolti in Italia, rispettivamente a Cremona e a Teramo, hanno riproposto la figura del politico come colui che pone al centro il bene comune, non solo della propria comunità e nazione, ma dell’umanità intera. Un concetto e una pratica poco popolari oggi, in epoca di rivendicazioni nazionalistiche e di localismi esasperati. Sull’attualità del pensiero dei due politici, abbiamo rivolto due domande ad Alberto Lo Presti, docente di Dottrina Sociale della Chiesa alla LUMSA e presidente del Centro Igino Giordani e a Letizia De Torre, già deputata al Parlamento italiano e coordinatrice internazionale del Movimento Politico per l’unità. Cos’hanno da dirci oggi due figure come Giordani e Sorgi, in un’epoca in cui il bene comune pare venga ricompreso secondo i principi dei vari nazionalismi e protezionismi regionali? Alberto Lo Presti: Abbiamo un grande bisogno di sintonizzarci con figure come Igino Giordani e Tommaso Sorgi. Hanno vissuto in epoche segnate da divisioni laceranti, apparentemente insanabili. Ma hanno creduto nell’amicizia fra i popoli quando tutta la storia sembrava volgere al peggio, forti di una visione del mondo autenticamente cristiana. Giordani visse di persona la tragedia delle due guerre mondiali, schierato fra i fautori della pace e della giustizia sociale, pagando di persona per le scelte di libertà e solidarietà. Sorgi fu artefice della ricostruzione dell’Italia nel secondo dopoguerra, ponendosi come elemento di dialogo costruttivo fra le forze politiche antagoniste nel clima ideologico segnato dalla Guerra Fredda. Oggi c’insegnano che ogni sforzo impiegato per la pace e la cooperazione è un tassello decisivo per edificare un ordine civile fondato sul bene comune e rimarrebbero assai sorpresi di come si possano, nel Ventunesimo secolo, avanzare delle tesi neo-sovraniste e nazionaliste, avendo sperimentato di persona la distruzione che tali prospettive politiche portano. Ovviamente, sta a noi non rendere vano la loro testimonianza. Entrambi hanno dato grande peso alla qualità del rapporto tra cittadini e chi è chiamato a governare, tanto che Sorgi formulò il cosiddetto “patto politico”. È ancora attuale e praticabile?
Letizia De Torre: Igino Giordani, per cui “la politica è carità in atto, ancella e non padrona”, non avrebbe potuto né intendere né praticare la politica come sopruso e inganno verso i cittadini per ricavarne consenso e ricchezza personale. I cittadini per lui erano i ‘padroni’, che era chiamato a servire. Così anche per l’on. Tommaso Sorgi, a cui toccò di assistere agli scandali della corruzione e dei suoi effetti devastanti, e tutt’ora presenti, in Italia. Fu allora che, dopo tanti confronti con politici e amministratori pubblici, stese le linee di un patto vincolate tra eletti ed elettori, di natura etica, programmatica e partecipativa. Fu una geniale intuizione, di estrema attualità nella mondiale crisi democratica.
Viviamo un tempo ‘post-rappresentativo’ dove i politici non rappresentano le nostre società super-complesse e i cittadini vogliono e sanno influire collettivamente e direttamente. Occorre superare la lunga deriva individualista e riportare la democrazia alla sua essenza che è il “noi”. Per questo, durante il prossimo convegno internazionale ‘Co-Governance, corresponsabilità nella città oggi’ (17-20 gennaio 2019, Castelgandolfo – RM, Italia) costruiremo, in modalità partecipativa, le linee di un ‘Patto per la Città’, che altro non è che l’attualizzazione della politica intesa come carità di Giordani e della visione profetica del ‘patto’ di Sorgi.
Stefania Tanesini
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