Gen 28, 2011 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
«Il nostro corrispondente da Mosca ci ha lasciati a 56 anni dopo una rapidissima e spietata malattia. Un esempio di serietà professionale e umana.
Avevamo viaggiato insieme per redigere insieme il libro Sul largo confine. Storie di cristiani nel Caucaso. Era infatti corrispondente per Città Nuova, oltre che per alcune testate portoghesi – Eduardo Guedes era di Lisbona, dove era nato il 10 luglio 1954 – e la sua conoscenza della lingua russa e dei luoghi era indispensabile per completare la redazione di quel libro. Ricordo un viaggio in taxi tra Vladikavkaz e Nazran, capitali rispettivamente dell’Ossezia del Nord e dell’Inguscezia. Era la fine luglio 2007. La tensione era palpabile, la vicenda caucasica era estremamente virulenta. Il tassista temeva quel viaggio di poche decine di chilometri, perché non si sapeva come avrebbero reagito i soldati russi alla frontiera. E poi si diceva che nella regione erano frequenti i rapimenti a scopo di estorsione degli stranieri. Eduardo passò tutto il tempo a tranquillizzare quell’uomo con quella calma olimpica che da sempre lo caratterizzava. A Nalcik, invece, capitale della Cabardino-Balcaria, restammo una settimana per cercare di intervistare alcuni esponenti del mondo politico e culturale della repubblica ciscaucasica. In quell’occasione apprezzai il suo modo di intervistare, fatto più di silenzi che di parole, nella certezza che nell’intervista quel che conta è mettere a proprio agio l’interlocutore, in modo che possa esprimersi nel modo più chiaro e più libero possibile.

Eduardo con Maria Voce all’incontro dei delegati di zona, ottobre 2010
A Beslan visitammo assieme al sindaco la Scuola n° 1, quella dove nel settembre 2004 furono uccisi circa 300 bambini, nel più efferato attentato che si ricordi nella vicenda cecena e inguscia. Ricordo che ad un certo punto mi scoprì nel buio di un corridoio sventrato che non riuscivo a trattenere le lacrime sfogliando il quaderno di un bambino, ancora macchiato di sangue. Mi disse: «La barbarie è incomprensibile. Solo il volto insanguinato del Cristo mi placa». Di lui ricordiamo decine di articoli sulla complessa situazione russa, col coraggio della verità ma anche con la delicatezza di spiegare un mondo che per noi italiani è ancora seppellito da tonnellate di pregiudizi e preconcetti. Grazie Eduardo, di cuore, per tutto quanto ci hai dato. E continua a viaggiare e a mandarci reportage dalla terra dove nessuno muore più. Ricordiamo con commozione la frase del Vangelo di Giovanni che Chiara Lubich ti aveva suggerito per il tuo progetto di vita: «Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo». Tu il mondo l’hai amato, e il mondo ti ha amato. Arrivederci». di Michele Zanzucchi fonte articol: Città Nuova on line (altro…)
Gen 25, 2011 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Maria Voce, a Siviglia dal 19 al 22 gennaio, lo scorso venerdì ha visitato il centro di soggiorno diurno per persone anziane La Miniera, ditta che aderisce all’Economia di Comunione, progetto lanciato da Chiara Lubich 20 anni fa. Maria Voce è rimasta colpita, fino al punto di esclamare “Sarei venuta in Spagna solo per questo!” Vedendo lo sviluppo di La Miniera ha aggiunto: “Mi pare che questo è l’inizio di qualcosa di grande (…). L’importante non è l’economia, è la comunione. La comunione non ha bisogno di beni; i beni arrivano dopo la comunione”. Ha messo in risalto il ruolo importante nello sviluppo di questo tipo di aziende della “provvidenza” divina, da considerare quasi un comune azionista. Elena Bravo e José Alonso, rispettivamente direttrice e amministratore di La Miniera, hanno guidato la visita, durata più di due ore. Maria Voce ha potuto conoscere tutti i lavoratori e gli ospiti, che hanno accolto con calore la presidente e il copresidente dei Focolari. Ha potuto osservare da vicino i servizi che offre la ditta e la cura personalizzata che si presta agli anziani. Al centro di questa azienda ci sono proprio loro, gli anziani, come hanno spiegato Elena Bravo e Pepe Alonso. Gli impiegati hanno illustrato le loro mansioni, secondo la linea di puntare al meglio per ogni ospite: “Cercando sempre un progresso, o che mantengano le loro capacità e non ci siano regressioni”. La Miniera è nata nell’anno 2003, grazie all’impegno e alla dedizione di Elena Bravo e suo marito Miguel Muñoz e di José Alonso e sua moglie Ana Vera – soci fondatori – insieme agli impiegati. “Grazie della commovente testimonianza di amore reciproco” ha scritto Maria Voce sul libro delle visite. Anche Giancarlo Faletti, copresidente dei Focolari, ha ringraziato: “E’ stata una visita meravigliosa! Grazie del vostro coraggio e del vostro amore per questo splendido progetto dell’Economia di Comunione”. La visita si è conclusa con la foto di gruppo.
La visita a Siviglia era iniziata il 18 gennaio con una calorosa accoglienza dei membri dei Focolari: mazzi di fiori e passi di danza sevillana. Il 21 si è poi svolto un incontro molto cordiale con l’Arcivescovo di Siviglia, Mons. Asenjo Pelegrina. Si è parlato della diocesi e del Movimento, del suo sviluppo in Spagna e del lavoro per il dialogo ecumenico ed interreligioso. L’Arcivescovo infine, ha salutato Maria Voce dando la sua benedizione. La serata del 22 è dedicata all’incontro della presidente con le persone dell’Andalusia e dell’Estremadura, che si sono presentate attraverso esperienze e momenti artistici. Un viaggio attraverso queste terre dal titolo “L’ avventura della luce. Melodia di un popolo”. Infine un momento di dialogo profondo su alcune delle questioni più significative per queste comunità. Dal 23 gennaio il viaggio della presidente dei Focolari è proseguito per Madrid, dove ha conosciuto la Cittadella Castello Esteriore (a Las Matas), Segovia e Avila, città di San Giovanni della Croce e Santa Teresa di Gesù, che con i loro carismi sono stati particolarmente importanti nella storia del Movimento dei Focolari. Concludendo il viaggio in Spagna, Maria Voce parteciperà il 29 gennaio a Positive RevolutiON! L’atteso appuntamento per i giovani spagnoli. (altro…)