17 Mag 2022 | Nuove Generazioni
Un concorso rivolto ai giovani dedicato alla ragazza di Sassello beatificata nel 2010. La giuria, presieduta dalla mamma Maria Teresa Badano, voterà i lavori suddivisi in due categorie (10-16 e 17-35 anni). La premiazione il prossimo 29 ottobre a Sassello.
Sono aperte le iscrizioni per il Premio dedicato a Chiara Luce Badano, la ragazza di Sassello (Italia) beatificata nel 2010. Rivolto a tutti i giovani – dai 10 ai 35 anni – che vorranno esprimere in maniera artistica quanto l’incontro con Chiara Luce avrà loro ispirato. La sua breve vita è oggi un esempio per migliaia di ragazzi in tutto il mondo. Una giovane donna innamorata di Dio. Chiara Luce Badano all’età di 17 anni scopre di avere un tumore osseo ma l’amore infinito per Dio è più forte. “Per te Gesù, se lo vuoi tu, lo voglio anch’io!” È in terza elementare quando conosce il Movimento dei Focolari. Entra così fra le Gen (Generazione nuova). Lei non parla di Gesù agli altri, lo porta con la sua vita. Dice infatti: “Io non devo dire di Gesù, ma devo dare Gesù con il mio comportamento”. “Chiara Luce” è il nome che ho pensato per te; ti piace? – le scrive Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari – È la luce dell’Ideale che vince il mondo…” Chiara Luce parte per il Cielo il 7 ottobre 1990 all’età di 19 anni pronunciando queste parole: “Mamma sii felice, perché io lo sono”, a coronamento di una sofferenza vissuta nella luce radiosa della fede. La Fondazione Chiara Badano nel 2018 ha istituito il “Premio Chiara Luce Badano”. L’obiettivo è quello di promuovere opere artistiche che si siano ispirate alla vicenda e al modello esistenziale di Chiara Luce, con lo scopo di sostenere e favorire la conoscenza della sua figura e della sua storia, proponendola come modello di vita per tanti giovani. Gli artisti quindi possono esprimersi con totale creatività: disegni, poesie, racconti, canzoni, danze o altro. Le opere dovranno giungere alla giuria entro il 30 giugno secondo le regole e le modalità indicate nel regolamento. Una giuria qualificata, presieduta dalla mamma Maria Teresa Badano, voterà i lavori suddivisi in due categorie (10-16 e 17-35 anni). Il prossimo 29 ottobre a Sassello, nel corso della ricorrenza della festa liturgica annuale, è prevista la premiazione con esposizione ed esecuzione dell’opera vincitrice. Per maggiori informazioni sul Premio visitate il sito della Fondazione Chiara Badano. Sempre sul sito è possibile scoprire le tappe salienti della vita di Chiara Luce, conosciuta in tutto il mondo, anche attraverso video, testimonianze, fotografie e l’elenco delle molte pubblicazioni che permettono di conoscere meglio il suo percorso esistenziale e l’ideale di Chiara Lubich che la beata ha fatto suo.
Lorenzo Russo
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13 Mag 2022 | Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Testimonianze di Vita
Partecipare ad un concorso cinematografico e utilizzare il premio per aiutare il prossimo. A pochi giorni dalla chiusura della Settimana Mondo Unito (SMU) 2022, condividiamo un’esperienza che arriva direttamente dalla Giordania. Una vera azione di ecologia integrale portata avanti dai ragazzi dei focolari sulla scia della campagna #DARETOCARE. “Vorrei invitarvi a intraprendere, insieme, un viaggio. Un viaggio di trasformazione e di azione. Fatto non tanto di parole, ma soprattutto di azioni concrete e improcrastinabili. (…) L’ecologia integrale è un invito a una visione ‘integrale della vita’, a partire dalla convinzione che tutto nel mondo è connesso (…).” Con queste parole Papa Francesco, attraverso un videomessaggio si rivolge ai partecipanti del “Countdown”, evento digitale di TED sul cambiamento climatico, svoltosi nell’ottobre del 2020. Un invito a “fare” concretamente, per il bene del pianeta e di tutti noi: aver cura della casa comune e andare incontro ai bisogni dei suoi abitanti. Basta partire da piccole azioni, come hanno fatto questi Gen 3 della Giordania, i quali, con uno sguardo attento sul #DARETOCARE, sono riusciti davvero a creare un circolo “virtuoso” presentando il loro cortometraggio sull’ecologia “Nature Karma” al Middle Eastern Film Festival (Festival del Cinema del Medio Oriente). Raccontare l’importanza della cura per l’ambiente e vincere un premio è stato solo il primo passo per decidere, con convinzione, di voler dare una mano agli altri.
A cura di Maria Grazia Berretta
https://youtu.be/LSECHZhVNlI (altro…)
9 Mag 2022 | Nuove Generazioni, Sociale
Anche quest’anno la Settimana Mondo Unito (SMU) ha dato spazio a eventi e azioni globali per la pace e la fraternità che hanno messo al centro la “cura”, con uno sguardo particolare all’ecologia integrale. La Campagna #Daretocare continua anche per il prossimo anno.

Corea – © UWP
L’ 8 maggio la Settimana Mondo Unito 2022 è giunta alla sua conclusione, con un evento in diretta streaming durante il quale è stato lanciato l’invito a continuare a vivere anche il prossimo anno sulla scia del #daretocare. 56 i Paesi coinvolti, 126 gli eventi in tutto il mondo, rinnovando l’impegno costante nel proteggere il nostro pianeta e realizzare condizioni di vita migliori per tutti. Con uno sguardo rivolto all’attualità e al doloroso conflitto in Ucraina, si è espressa l’urgenza di un cambio di prospettiva nelle relazioni tra singoli e popoli, partendo da un diverso modo di entrare in relazione con il pianeta terra e con tutti i suoi abitanti. Questa esigenza comune è stata chiara fin dall’apertura della Settimana, domenica 1 maggio, grazie a contributi, approfondimenti e alla presenza del Gen Verde con il loro ultimo lavoro “We choose peace”. La musica del Gen Rosso, invece, per questa SMU si è spostata a Bihac, in Bosnia Erzegovina. Da lì, in connessione con le varie azioni nel mondo e a lavoro con i migranti della rotta balcanica. 
United World Week Podcast – © UWP
Tutto questo e i principali avvenimenti sono stati al centro dello United World Week Podcast, una daily news con un focus su una parte diversa del mondo ogni giorno ed un pubblico di circa 2000 persone collegate al sito www.unitedworldproject.org. Su questa stessa piattaforma sarà possibile, anche nei prossimi mesi, continuare ad approfondire tematiche e rivedere le storie presentate in questi otto giorni. Un esempio? Ad Hyderabad, sud del Pakistan, 130 giovani si sono incontrati per riflettere sulla vita dopo la pandemia, trovando conferma dell’importanza di avere acqua potabile, energia sostenibile, un rimboschimento che garantisca l’ecosistema, ma soprattutto il rafforzamento delle relazioni e della “rete” come metodo per generare cambiamento. 
Cuba – © UWP
Il Medioriente è stato il continente dove si è concentrata maggiormente l’attenzione quest’anno. Tra i vari motivi la guerra, che ha educato diverse generazioni a lavorare per l’ecologia integrale, strumento sempre più importante per ricostruire una realtà dove il disagio sociale è fortissimo. Lo hanno dimostrato anche i Giovani per un Mondo Unito di Banias, in Siria, che hanno intrapreso un’azione educativa per i bambini non udenti e con disabilità mentali, vivendo una giornata “verde” con loro e lavorando per migliorare gradualmente la loro condizioni di vita. Domenica 8 Maggio è stata la volta di Run4unity, la staffetta sportiva mondiale durante la quale ragazzi e ragazze di etnie, culture e religioni diverse hanno corso insieme dalle ore 11:00 alle ore 12:00 (nei diversi fusi orari) per testimoniare il loro impegno per la pace e promuovere uno strumento per raggiungerla: la regola d’oro. Quest’ anno 33 le run4unity in tutto il mondo. INIZIATIVE A conclusione della Settimana Mondo Unito 2022 è stata lanciata la nuova App, per condividere le buone idee e per aumentare l’impatto sociale che tante semplici buone pratiche possono generare insieme: l’operazione, dal titolo DARE PER SALVAGUARDARE L’AMBIENTE IN RETE, è nata da un gruppo di insegnanti italiani nelle loro scuole. Il funzionamento è semplice: dopo aver individuato uno sponsor – un genitore, un amico, sé stessi – sarà possibile attribuire un valore economico di 0,10 centesimi o il corrispettivo di ciascuna moneta nel mondo, al “risparmio” necessario per investire questa somma in diversi progetti di solidarietà. APPUNTAMENTI Il primo appuntamento della campagna #Daretocare 2022-2023 sarà il Festival del Buen Vivir, due giorni di approfondimenti e workshop sui temi dell’ecologia integrale, sabato 14 e domenica 15 maggio, in diretta sul canale Youtube United World Project.
Paolo Balduzzi
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27 Apr 2022 | Cultura, Nuove Generazioni, Sociale
È ancora il tema della “cura” quello al centro della prossima Settimana Mondo Unito: dal 1° al 8 Maggio 2022. Un’occasione da non perdere per zone e territori.
Ci siamo! Mancano pochi giorni alla Settimana Mondo Unito 2022, che anche quest’anno vedrà impegnate in tutto il mondo migliaia di persone, di ogni età, ceto, razza e credo. Spesso, pensando a questo appuntamento, vengono subito in mente i giovani, le grandi adunate, gli “eventi”. Eppure la Settimana Mondo Unito è tanto, tanto di più, perché non riguarda solo i giovani, durante tutto l’anno c’è una ricchezza di vita, che vede le diverse generazioni del Movimento dei Focolari e non solo, in azione, insieme, per la fraternità universale.
I Giovani per un Mondo Unito, quasi 27 anni fa, proposero di dedicare una settimana all’anno per coinvolgere in modo più attivo l’opinione pubblica nel cammino verso un mondo unito. Ricordo i commenti, in quei giorni di maggio 1995 durante il Genfest, cercando di capire cosa fosse quella proposta, cosa avremmo dovuto fare, da lì a un anno. La risposta arrivò nelle settimane seguenti e, come sempre, arrivò vivendo. L’invito era ed è ancora oggi ben preciso, e 25 anni di storia, dalla prima SMU del 1996 all’ultima del 2021, lo hanno confermato: la prima cosa da fare è approfondire e dare continuità a tutte le attività che le comunità dei Focolari portano avanti con coraggio e in certi casi anche silenziosamente, per sostenere il cammino verso l’unità nei contesti più diversi: nei quartieri, nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nelle situazioni di fragilità e di abbandono, facendo una proposta alle città, alle Istituzioni, ai mezzi di comunicazione, per promuovere l’unità e la pace ad ogni livello, e insieme a tutte le persone animate dai medesimi principi ed obiettivi.
I giovani non da soli, ma insieme a tutti gli altri, anche i più adulti, con il coinvolgimento di famiglie, professionisti, adulti impegnati, politici… accomunati dai valori della fraternità universale. Insieme e inclusivi, con azioni ad ampio raggio che cambiano il tessuto sociale e lo migliorano, si può incidere di più sull’opinione pubblica mondiale. David Sassoli (1956-2022), ex-presidente del Parlamento Europeo recentemente scomparso, così aveva detto ai Giovani per un Mondo Unito in occasione della Settimana Mondo Unito 2021: “Credo che questo sia un lavoro di pedagogia civile che in qualche modo ci debba riguardare, riguarda noi politici, noi istituzioni ma anche naturalmente tutto il mondo così importante dell’associazionismo europeo. Credo che in particolare voi vi troviate in una posizione privilegiata, perché avete già definito non solo che è importante prendersi cura degli altri, ma anche prendersi cura per migliorare le condizioni di vita degli altri”.
Ecco la “cura” di cui il mondo ha bisogno e che anche in quest’anno così particolare non è mancata in ogni continente. “Prendersi cura degli altri è un atto di coraggio”, dice Jomery Nery, un giovane avvocato fiscale brasiliano che è anche il direttore delle operazioni di Anpecom (Associazione Nazionale per un’Economia di Comunione, dal portoghese). Da Anpecom nasce un’iniziativa chiamata Supera (Programma per il superamento della vulnerabilità economica). Jomery lo descrive così: “Durante tutto l’anno riceviamo messaggi, mail, comunicazioni da persone che hanno bisogno di aiuto per mangiare, per costruire una casa perché vivono in alloggi di carta, per l’affitto, per studiare oppure per iniziare un’attività. Supera è una campagna per raccogliere denaro, che viene poi utilizzato per aiutare le persone in difficoltà”. Una “cura” indirizzata verso le situazioni di fragilità. Ma anche a Belfast, la capitale dell’Irlanda del Nord, non si scherza: da circa quattro anni la città accoglie un’iniziativa che potremmo definire tanto ecologica quanto sociale e che si svolge nello stesso modo anche in altre parti del mondo: stiamo parlando del Repair Café, cioè “bar per le riparazioni”: dove dei volontari si mettono a disposizione di persone che portano i propri oggetti rotti per aggiustarli e nel frattempo si trascorre una bella mattinata insieme. Il Repair Café è una vera e propria esperienza, sia per i volontari che riparano ma anche per le persone che decidono di investire il proprio tempo nel portare ad aggiustare un oggetto, piuttosto che buttarlo. Le motivazioni dietro a questa scelta, sono le più diverse, dalla preoccupazione per il cambiamento climatico, al desiderio di vedere tornare in funzione un oggetto a cui si è affezionati. E con la scusa si intrecciano relazioni, legami, si trae forza per affrontare le sfide quotidiane. A Lecce, in Italia, una comunità fatta di famiglie, ragazzi, professionisti, artisti, insieme ad associazioni e parrocchia, lavora per riqualificare un quartiere ai margini, difficile, grigio da tanti punti di vista. “La prima idea è stata quella di rendere più gioioso e colorato il muro dell’oratorio”- racconta Don Gerardo- “da qui l’idea del primo murales, che ha trovato apprezzamento anche tra la gente”. Piano piano, grazie a un passaparola, e a dei giovani writers presenti nella zona, arrivano artisti da tante parti del mondo a dare bellezza ai palazzi del quartiere Stadio, e con loro fotografi, turisti, amministratori locali, attirati da vere opere d’arte che questi murales rappresentano. Tutto è frutto di una fraternità che si è creata tra gli artisti e gli abitanti del quartiere, che ha innescato un virtuoso cambiamento di cui tutti si sentono parte: un progetto reale di aiuto verso i più deboli, che ha contemplato azioni per il lavoro, la riqualificazione ambientale e sociale. Sono storie come queste a dare un’anima alla Settimana Mondo Unito: sono queste comunità di gente attiva che si mette in gioco e che dal 1 al 7 maggio 2022 troveranno una vetrina in tanti appuntamenti sparsi per il mondo, virtuali e in presenza, che non faranno altro che raccogliere e mostrare la vita che c’è nei territori e nelle zone: # Dare to Care (Osare avere cura) sarà il titolo: la “cura” che potrà far ripetere ancora oggi quello che Chiara Lubich disse della Settimana Mondo Unito nel 2002: “È sempre una cosa un po’ speciale. È una delle iniziative più conformi al carisma”.
Paolo Balduzzi
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27 Apr 2022 | Nuove Generazioni, Sociale
Together for a new Africa (T4NA) è un percorso di formazione ideato e realizzato da giovani di vari Paesi africani per una governance responsabile e partecipata e consente di affrontare le sfide chiave del loro continente promuovendo e sviluppando una cultura di unità. Adelard Kananira ci introduce in questa realtà di formazione, tutoraggio e networking e ci mostra quelli che sono i frutti raccolti fino ad oggi. Esser parte attiva nella società e compiere delle scelte che contribuiscano al bene comune di tutti, proprio lì, dove ciascuno vive. È questo il sogno che anima Together for a New Africa, che, coinvolgendo numerosi giovani, si propone di ripensare ad una nuova leadership africana capace di far fronte alle numerose sfide di ogni singolo Paese. Ce ne parla Adelard Kananira, giovane burundese, in Italia da cinque anni, tra gli organizzatori delle varie Summer School di T4NA. Dopo essersi laureato presso l’Istituto universitario Sophia, lavora per la segreteria del Movimento Politico per l’Unità. Adelard, da dove è nato T4NA? Together for a new Africa – Insieme per un Nuova Africa – è un progetto nato da alcuni studenti africani dell’Istituto Universitario Sophia (Loppiano- Italia), che hanno pensato a come poter restituire al proprio continente l’esperienza che stavano vivendo alla luce della cultura dell’unità. Si sono trovati insieme, hanno riflettuto, hanno condiviso idee e dato vita a questo progetto. La prima scuola estiva si è svolta nel 2018 a Nairobi (Kenya) in una delle cittadelle del Movimento dei Focolari, la Mariapoli Piero, sede anche dei successivi incontri. Quale il nucleo di questo progetto? Il nucleo di questo progetto è quello di potenziare le capacità dei giovani africani, per affrontare le difficoltà di ogni giorno nelle loro comunità, nei loro Paesi, nell’intero continente. Inizialmente non avevamo molti mezzi ed essendo l’Africa davvero grande e dai mille volti, abbiamo iniziato coinvolgendo i Paesi della zona orientale sognando di arrivare a tutti. Ricordo che durante le prime Summer School, alcuni partecipanti non volevano neanche parlarsi tra di loro. C’erano delle difficoltà che portavano a dire: “Non ci conosciamo, come possiamo muoverci?” Ma sorprendentemente dopo aver passato del tempo insieme abbiamo notato come, pian piano, tutte le barriere tra culture, tra tribù, stavano cadendo. Abbiamo effettivamente assistito a questa crescita personale, come gruppo e come un unico grande continente. Quali frutti si sono raccolti in questi anni? Dopo tre anni di scuole estive e corsi di formazione, i frutti sono molti e davvero possiamo darne testimonianza. Abbiamo visto alcuni partecipanti entrare in politica, diventare attivisti e leader, fare un sacco di cose per le loro comunità. Hanno ricevuto moltissimi riconoscimenti, unito le mani con altre associazioni nei singoli Paesi, rispondendo a moltissime emergenze. Questo ci dà non solo la speranza, ma dimostra che il progetto sta crescendo. E ne siamo orgogliosi. Quali sono i prossimi passi? Abbiamo concluso il nostro primo ciclo di 3 anni di corso nella curva australe dell’Africa ed è stato incredibile. E adesso stiamo per avviare il secondo ciclo, che inizierà alla fine di questo 2022, e passeremo da 7 a 14 Paesi. È una sfida, lo riconosciamo, ma il nostro sogno era ed è l’Africa intera e questo passo avanti ci mostra che possiamo farcela, perché i giovani stessi l’hanno considerato come un loro proprio progetto e insieme possiamo andare avanti.
Maria Grazia Berretta
https://www.youtube.com/watch?v=gMMCRLKMwFQ (altro…)
24 Mar 2022 | Cultura, Nuove Generazioni
Il 26 febbraio 2022, la collaborazione tra Gen4, i bambini e le bambine del Movimento dei Focolari, e l’associazione Forme Sonore, ha dato vita ad un workshop sulla composizione di musica per l’infanzia con un centinaio di partecipanti di tutti i continenti. Tante le riflessioni raccolte tra i presenti e le impressioni dei maestri, Sabrina Simoni e Siro Merlo. La bellissima collaborazione nata nell’estate 2021 tra Forme Sonore, associazione che si occupa di produzioni e sperimentazioni per favorire la crescita del pensiero musicale, e i Gen 4, ha dato vita ad un brano musicale registrato da un piccolo coro di bambini del Burundi.
L’occasione per unire le forze e realizzare ancora qualcosa di bello insieme si è ripresentata il 26 febbraio 2022, giorno in cui i fondatori di Forme Sonore, la maestra Sabrina Simoni (direttrice del Piccolo Coro “Mariele Ventre” dell’Antoniano di Bologna-Italia, protagonista dell’annuale manifestazione canora italiana per bambini “Zecchino d’oro”) e il maestro Siro Merlo (esperto in scrittura e direzione artistica di canzoni per bambini) hanno tenuto un bellissimo workshop organizzato e promosso da GEN 4 rivolto, in particolare, a coloro che si intendono di musica e che lavorano a stretto contatto con i più piccoli. Un momento di formazione seguito on line da un centinaio di persone di tutti i continenti, che ha messo al centro la composizione di musica per l’infanzia, non solo dal punto di vista tecnico, ma come mezzo per veicolare valori quali condivisione, unità, fraternità, cura dell’altro e della natura. “Quando nello scorso agosto ci ha contattati Valeria Bodnar, assistente GEN4 del Burundi – raccontano i maestri- siamo rimasti sinceramente colpiti dal suo entusiasmo. La medesima emozione, è stata da noi vissuta sabato 26 febbraio. La parola che più di altre riesce a descrivere questo momento è ‘coralità’, quella sensazione intensa che si prova quando, animati da gioia sincera, si esegue una canzone insieme ad altri. Le persone che hanno partecipato, oltre ad essere geograficamente molto lontane tra loro, appartengono ad ambienti sociali e culturali notevolmente diversi, eppure i messaggi che ci sono pervenuti al termine del workshop hanno espresso opinioni consonanti e perfettamente in armonia”. “Questo corso, in particolar modo mi ha fatto rinascere il desiderio e la voglia di comporre qualcosa per i nostri Gen 4- dice Filippo da Monopoli (Italia) -. Ho imparato che le canzoni per i nostri bambini devono essere semplici, giocose, devono farli sentire liberi e contenti di cantarle”. Tantissimi i ringraziamenti giunti. Ramia dalla Costa d’Avorio scrive: “Ho capito che la composizione della canzone deve essere fatta tenendo conto della psicologia dei bambini, del target che la interpreterà, trovando il mezzo migliore per trasmettere un’emozione e la ritmica adatta per permettere al bambino di cantare senza preoccupazioni”. Un vero viaggio tra note, tecnica e passione, che ha svelato ai partecipanti quanto sia importante considerare la musica come un “mezzo e non come un fine – spiegano i Maestri Sabrina Simoni e Siro Merlo – un veicolo in grado non solo di ‘trasportare’ contenuti di varia natura (didattici, pedagogici, emotivi o ludici), ma di farlo in minor tempo, in modo più diretto e arrivando più in profondità”. Un momento di grande condivisione che si è fatto dono reciproco e ha lasciato un mandato importante a chi si occupa di infanzia e musica: crescere e formarsi sempre di più, accompagnando i bambini in questo percorso di scoperta in cui “la musica – concludono i maestri – ha un’energia socializzante particolarmente potente che deve essere opportunamente guidata e canalizzata da insegnanti competenti, animati da una grande passione e ricchi di empatia e sensibilità”.
Maria Grazia Berretta
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