Ott 31, 2001 | Nuove Generazioni
15,45 INIZIO DIRETTA
15:45 Pantomima di Christian Habringer ’Wo stehe ich?’
15:46 Band: ’Lean on’
15:50 Saluto del Vescovo incaricato pastorale giovanile, Mons. Paul Iby,
15:52 Testimonianza del vescovo
15:54 Il Vescovo introduce la Preghiera
15:55 Preghiera
16:00 Band: ’Jesus, Dein Licht’
16:05 Interviste-testimonianze
16:15 Band: ’Spreng die Leere der Zeit’
16:20 Band: ’Where do I go’
16:31 Card.Schönborn: presentazione di Chiara Lubich
16:41 Chiara Lubich: ’La risposta d’amore alla chiamata’
17.31 Band: ’Bleibe hier bei uns’
17.40 Interviste
17,45 FINE DIRETTA
Set 14, 2001 | Nuove Generazioni
"Con la certezza di aver raggiunto il cuore del Padre con la nostra preghiera planetaria, oggi più che mai assicuriamo il nostro impegno a non riposare, affinché scoppi la pace" dicono i giovani di Bahia Blanca (Brasile). "Abbiamo un Alleato d’eccezione, possiamo farcela…" scrivono da Barcellona. "Scegliamo di vivere 'la fraternità infinita' come antidoto a ogni violenza", così da Nantes Francia. "Siamo in prima fila, pronti all’ 'offensiva dell’amore'", da Los Angeles.
Questi, alcuni dei molti echi giunti via fax e e-mail da giovani di tutto il mondo dopo il collegamento telefonico planetario di domenica scorsa che aveva messo in comunicazione migliaia di giovani da oltre 70 città nei 5 continenti: da New York a Mosca, da Hong Kong a Toronto, da Fontem (Camerun) a Dallas, Brasilia, Buenos Aires, Bombay sino alla Nuova Caledonia (Australia). Giovani cattolici, ma anche cristiani di altre tradizioni, musulmani, ebrei e indù.
Un’iniziativa definita da molti “un’esperienza di unità planetaria”, una potente iniezione di speranza e coraggio nel clima di “paura globale” che si respira. E’ stata promossa dai “Giovani per un mondo unito”, espressione giovanile del Movimento dei Focolari. Segna il culmine della Settimana Mondo Unito, giunta alla sesta edizione, una settimana densa di iniziative per la pace, l’unità e la solidarietà.
Ed è proprio la drammatica situazione mondiale di queste ore che ha spinto questi giovani ad imprimere un nuovo slancio, una nuova radicalità all’impegno di vivere e pregare per la pace e l'unità. E’ perciò che è stata per tutti i giovani un momento culmine del collegamento, la preghiera finale “all’unico Dio”, nella certezza di “strappare dal Cielo la grazia della pace” con “la promessa di essere portatori di pace, non solo dove vi è violenza, ma dovunque dove siamo ” (da Catania).
Chiara Lubich aveva lanciato un messaggio che – come scrivono i giovani di Hong Kong – "ci ha dato la chiave per vedere Dio che agisce nella storia anche dietro gli avvenimenti dolorosi". Chiamava i giovani a "testimoniare con più forza il grande Ideale che Dio ci ha dato: l'unità". Chiara ha comunicato loro quanto le hanno scritto dalla Thailandia: “Se esistono persone capaci di sacrificare la vita per una causa che provoca la morte, noi dobbiamo essere felici di dare la nostra vita per il bene, per l’unità”. Questo l’antitodo più radicale all’attuale drammatica situazione mondiale.
E la risposta è stata senza mezze misure. "Mi ha impressionato la possibilità di dare la vita per il mondo unito: sento che Gesù mi richiede questo, mettendo da parte tutto il resto”. (da Catania) "E' la risposta concreta alla sfida drammatica in cui viviamo oggi" (dal Portogallo).
Set 14, 2001 | Nuove Generazioni
Carissimi giovani,
eccoci giunti al nostro appuntamento mondiale: quello di oggi è il primo del nuovo millennio!
Il 5 settembre scorso il Papa, rivolgendosi a leaders di tutte le religioni riuniti a Barcellona per un congresso interreligioso, li invitava a iniziare questo nuovo millennio, il XXI
Set 14, 2001 | Nuove Generazioni
Una risposta testimoniata proprio dai giovani più colpiti, quelli di New York: da loro innanzitutto un grazie, perché attraverso e-mails e fax hanno sentito condiviso con i coetanei di tutto il mondo "il grande dolore di questo tragico momento per il nostro Paese". Toccante la loro esperienza: “Mentre guardavamo il World Trade Centre cadere in fiamme e cenere, abbiamo subito pensato agli inizi del Movimento a quelle parole della nostra storia: “Erano i tempi di guerra e tutto crollava. Solo Dio e il Suo amore rimangono”.
Questo e’ apparso chiaro non solo a noi Giovani per un Mondo Unito, ma anche a tanta altra gente nel nostro Paese che si sono unite in questo momento di dolore. Infatti, subito dopo abbiamo visto come l’amore è più forte dell’odio, l’amore sta già vincendo perché le barriere dell’indifferenza crollano e ci si aiuta l’un l’altro concretamente sostenendosi a vicenda. Molti gli atti concreti per le squadre di soccorso, i sopravvissuti, le famiglie in lutto. Gli aiuti e le offerte di volontariato hanno superato la domanda.
Che cosa possiamo fare noi di concreto, ci siamo chiesti, che non sia già stato dato? Abbiamo capito che abbiamo un dono unico, immenso da offrire in questo momento di shock e smarrimento: quella comprensione di questo grande dolore illuminata dal mistero di Gesù che sulla croce giunge a gridare l’abbandono del Padre. Siamo certi più che mai dell’amore di Dio e che questa sofferenza porterà frutti."
Una certezza che si imprime in tanti: "Tutto crolla… Oggi ho sentito in modo più forte che anche se tutto crolla… l’amore di Dio resta" (Francesca 17 a. Scicli). Da Los Angeles: "Ci impegniamo ad amare tutti, specialmente quelli che soffrono per questa tragedia. Vediamo, nonostante tutto, segni di quel mondo nuovo per cui vogliamo vivere".
Set 14, 2001 | Nuove Generazioni
Da 11 punti dei 5 continenti i giovani hanno comunicato una carrellata di esperienze concrete: dal messaggio di solidarietà dei giovani musulmani dell’Algeria, a quello dall’India dei giovani indù dell’istituzione gandhiana Shanti Ashram. Dalla Corea giovani giapponesi e coreani, popoli tradizionalmente nemici, hanno testimoniano l’unità con un concerto per la pace. Da El Salvador dove giunge l’eco della sofferenza e della gratitudine per la solidarietà vissuta dopo i due recenti devastanti terremoti.
Dall’Africa, la voce dei giovani di Fontem – cittadina nel cuore della foresta camerunese – che, a partire dalla giornata mondiale dei giovani del 2000, è testimone di un’ondata di solidarietà concreta, grazie al lancio del "Progetto Africa": in un anno oltre 250.000 i dollari raccolti per la costruzione di una nuova ala dell’ospedale per i malati di Aids e per altri interventi.
Ma non solo aiuti: "Dall’inizio di quest’anno abbiamo avuto la possibilità di accogliere giovani dalla Germania, Austria, Francia, Italia, Filippine, Olanda e da altri Paesi africani". Sono giunti non solo per prestare il loro aiuto, ma per uno scambio dei valori della proprio cultura.
Ancora da Innsbruck, viene annunciato per i primi di novembre un grande incontro dei sindaci d’Europa (9/10 novembre) per dare un’anima al continente, a cui parteciperanno il Presidente Prodi e Chiara Lubich. Invitati anche 200 giovani.
E dal Canada parte l’appuntamento a tutti i giovani del mondo: a Toronto per la Giornata mondiale della gioventù 2002 con il Papa.
Ott 11, 2000 | Dialogo Interreligioso, Nuove Generazioni
Ai capi di stato del mondo Ai responsabili civili e religiosi Ai dirigenti dei mass media Alle organizzazioni nazionali ed internazionali Siamo 213 ragazzi di 40 Nazioni del mondo, riuniti qui in Giappone per partecipare alla ‘Conferenza dei ragazzi per il futuro’. Un grande ideale ci accomuna: costruire un mondo di pace. Pur appartenendo a religioni diverse, vogliamo vivere la ‘Regola d’oro’ che è presente nelle nostre fedi: “Fare agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te, non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”. Vogliamo in pratica vivere il rispetto reciproco, l’amore, che è iscritto nel cuore di ogni uomo. E ciò significa: amare tutti, dimenticando se stessi e pensando agli altri, senza discriminare chi ha idee diverse dalle proprie o appartiene ad un’altra razza o etnia; amare per primi, senza aspettare che sia l’altro a fare il primo passo; amare anche i nemici, dimenticando le offese del passato, imparando a perdonare, dicendoci con amore ciò in cui possiamo cambiare e migliorare. In questi giorni abbiamo sperimentato che l’amore può cambiare ogni rapporto, se cerchiamo ciò che ci unisce piuttosto di quello che ci divide. Perché non può essere così anche tra gli stati? Si arriverebbe ad amare la patria altrui come la propria e così sarebbe garantita la pace. L’uomo non può vivere da solo, dobbiamo aiutarci a vicenda avendo un cuore pieno di gratitudine verso chi ci fa del bene e contraccambiando. Così sarà garantito un futuro pieno di speranza. Il domani ci appartiene. Ci piacerebbe che voi ascoltaste la nostra voce: diamoci un appuntamento nei vari Paesi dove noi ragazzi possiamo incontrarvi e dialogare con voi. Desideriamo essere portavoce di tutti i ragazzi che nel mondo soffrono a causa dello sfruttamento, della guerra, delle malattie come l’AIDS. Coscienti delle tante differenze ancora presenti tra Paesi ricchi dove dilaga il consumismo e Paesi poveri, abbiamo deciso di iniziare noi a vivere e diffondere una nuova cultura, quella del dare e del condividere. Se si vivesse così anche tra le nazioni, tutti i beni della terra sarebbero distribuiti in modo uguale, senza differenze. Il primo passo verso questa meta vorremmo che fosse il condono del debito estero dei Paesi poveri in modo da permettere loro migliori possibilità di vita e di sviluppo. Per mettere fine a tutte le guerre e conflitti, favoriamo il dialogo e la collaborazione, impegnandoci decisamente per il disarmo e usiamo i fondi destinati alle armi per scopi pacifici. Vorremmo che lo sport non sia strumentalizzato al guadagno, ma diventi occasione di incontro e di amicizia fra i popoli, dove si impara a lavorare insieme, a vincere, a perdere e a ricominciare. La droga distrugge il futuro dei ragazzi e in alcuni Paesi questo problema è molto grave: se avessimo migliori prospettive per il futuro molti non si drogherebbero. Vi chiediamo di combattere questo male anche con delle leggi che ci proteggano. Non sfruttiamo indiscriminatamente le risorse della natura ma, pensando alle generazioni future, facciamo come le piante che assorbono dal terreno solo ciò di cui hanno bisogno. Sappiamo che l’uomo è felice se vive in pace con se stesso e con la natura che lo circonda. Aiutateci a difenderla e preservarla, fermando la deforestazione e promuovendo il riciclaggio. Create spazi ‘verdi’ nelle città dove noi tutti possiamo ritrovarci. Diamo attenzione agli anziani, perché loro danno un prezioso contributo alla società con la loro esperienza e saggezza. Consideriamo la scienza e la tecnologia non come fine a se stesse, ma a servizio dell’uomo, senza manipolare la vita umana e favorendo anche la ricerca di fonti alternative all’energia nucleare. La pace inizia nel cuore di ogni uomo. Ci piacerebbe che nelle scuole venissero messi in luce valori come la conoscenza e il rispetto delle altre culture e religioni e che nei programmi scolastici sia inserita l’educazione alla pace. Vorremmo che la globalizzazione, verso cui il mondo si incammina, non fosse solo basata sull’aspetto finanziario ed economico ma sulla comunione tra le culture e le religioni, in modo che tutti gli uomini diventino una sola famiglia. Chiediamo che i mass-media diffondano il positivo che c’è nel mondo, che diano un’informazione obiettiva e che ci facciano conoscere le situazioni difficili dei vari Paesi per essere più solidali. Vietate le trasmissioni di immagini violente, che non rispettano la dignità dell’uomo o il valore del suo corpo fermando la produzione di giochi e di cartoni animati che incitano alla violenza e i siti Internet che possano in qualche modo danneggiare noi ragazzi. Noi abbiamo già cominciato a costruire la pace. Sappiamo, però, che per raggiungere questa meta abbiamo bisogno di voi. Per questo chiediamo il vostro aiuto, specialmente là dove noi ragazzi non possiamo arrivare. Ogni giorno preghiamo per raggiungere questo obiettivo, certi che dal Cielo riceveremo l’aiuto per realizzare un mondo nuovo e più unito dove tutti gli uomini della terra possano vivere felici e come fratelli. I partecipanti alla Conferenza dei Ragazzi per il Futuro (altro…)