Poter incontrare amici di tante altre fedi in questo cammino, e fare tante cose insieme per un mondo unito è un’esperienza bellissima per me. Tutto è incominciato nel 2006 quando sono stato invitato dal Movimento dei Focolari a partecipare ad un incontro regionale della Conferenza Mondiale delle Religioni per la Pace in Indonesia (WCRP). Ricordo che ho chiesto cosa avrei dovuto fare, e mi è stato semplicemente detto: “Va’ e ama”. È talmente semplice, ma a volte uno non se ne rende conto perchè nella vita quotidiana tendiamo a fare tutto per un risultato. Eppure questa è la cosa più importante da fare, ed io ho cercato di vivere così. Ricordo che l’incontro era ad Ambon, una delle isole chiamate “isole delle spezie” dell’Indonesia. Quando ero in transito a Jakarta, ho notato alcune persone dal Giappone, e ho visto nel loro comportamento qualcosa di semplice, e sentivo che sicuramente anche loro andavano a quella conferenza. Ho deciso di avvicinarli, e anche se non fossero stati diretti lì li avrei salutati e basta. Mi hanno accolto immediatamente con i loro sorrisi, e siccome uno di loro parlava inglese abbiamo anche potuto parlare. Era un buon inizio: tante volte sono questi gesti semplici che sono importanti per un dialogo. Ricordo che tante volte durante questa conferenza facevo lo sforzo di non parlare per cercare di ascoltare prima, e poi offrire soluzioni. Questo per me è molto difficile perchè mi piace parlare tanto. È vero che quando ami, Dio ti guida a fare le cose per Lui. Ricordo che spesso dicevo a me stesso di essere pronto a tutto, sempre aperto all’amore. Ed ecco che poco dopo che ero arrivato, mentre facevo colazione con i miei nuovi amici dalle Filippine, uno degli organizzatori mi ha avvicinato e mi ha chiesto di aiutare nella conduzione della sessione dell’indomani. Ho preso un grande spavento, ma poi mi sono ricordato che avevo promesso di dire sempre “sì” e di essere aperto. Ho fatto così in tutta la conferenza e presto mi sono trovato a condurre un workshop, una sessione del seminario e anche la dichiarazione per la pace finale. Sono passati due anni da quell’esperienza, e il mio “viaggio” è stato davvero incredibile. Ora ho tantissimi amici di altre religioni, e lavoriamo concretamente insieme per la pace. Siamo una rete chiamata la Rete Asiatica Interreligiosa dei Giovani. È una rete per attivare giovani di varie religioni per fare azioni insieme per la pace. L’anno scorso, per esempio, quando c’erano le contestazioni nel Myanmar e dei monaci buddisti sono stati feriti, abbiamo suscitato azioni di pace raccogliendo firme per la pace, organizzando veglie di preghiere e marce per la pace in tutta l’Asia. Abbiamo raccolto petizioni e poi le abbiamo presentate alla sede della ASEAN (Associazione delle Nazioni dell’Asia Sud-Orientale) in Singapore, dove Myanmar ha sede. La nostra petizione faceva richiesta per il dialogo e il rispetto dei monaci e il popolo di Myanmar. Alla WCRP noi crediamo nella forza di mobilitare le diverse comunità religiose in favore della pace. E ciò che ci lega è la Regola d’Oro. Anch’io cerco di vivere la regola d’oro sul posto di lavoro. A Singapore le macchine sono molto costose e perciò prendo un passaggio ogni giorno con un mio collega musulmano. Ogni mattina preghiamo insieme per il lavoro in ufficio e lo affidiamo a Dio. Ci diciamo questa intenzione, e poi facciamo un momento di silenzio. È un gesto semplice ma funziona veramente. In un periodo in cui eravamo tutti molto preoccupati per la situazione finanziaria del nostro ufficio, ricordo che abbiamo pregato insieme per questo e il giorno dopo sono arrivati più fondi del necessario. Vorrei dire un’ultima parola a tutti i giovani cristiani: se noi amiamo possiamo essere la presenza di Gesù nel mondo. E Lui è il maestro più grande del dialogo, basta guardare come lui ha parlato per primo con la donna Samaritana e con Nicodemo. Si sentiva a suo agio con tutti perchè ha scelto di amare prima di parlare. Se seguiamo Gesù siamo pronti a vivere ogni giorno la regola d’oro e a realizzare quel dialogo che Lui vuole che facciamo. (L. C. – Esperienza raccontata a Let’s connect, incontro interreligioso all’interno dello Youth Festival, Giornata Mondiale dei Giovani – Sidney 2008)
Rinnovare il tessuto sociale in cui siamo immersi
Rinnovare il tessuto sociale in cui siamo immersi
0 commenti