“Un evento storico”, “non si può più tornare indietro”, “solo in comunione potremo risolvere i problemi del Messico”. Espressioni queste che echeggiano gioiose negli affollati corridoi del Centro Expositor, una funzionale struttura d’avanguardia che impreziosisce il già ricco patrimonio architettonico della città di Puebla. Lo slogan “Giovani, famiglia e vita, uniti nella gioia della nuova evangelizzazione” fa da sfondo ai tre giorni di convegno (16-18 ottobre). Ad accompagnare la riflessione comune, una carrellata di relazioni e tavole rotonde in plenaria, con approfondimenti per gruppi di interesse – una ventina in simultanea – che rafforzano nelle migliaia di partecipanti l’autocoscienza dell’importanza del ruolo sociale che scaturisce dal dono di appartenere ad un movimento della chiesa. La prima relazione è di Anna e Alberto Friso, membri del Pontificio Consiglio per la Famiglia, che si soffermano sulle sfide di un’istituzione sempre più sotto attacco per l’influenza dell’individualismo ma che rimane una luce per la società, proprio perché ‘piccola chiesa’. Sul palco si susseguono personalità accademiche e della società civile, membri delle più prestigiose istituzioni del Paese come IMDOSOC, Mexicanos Primeros, A favor de lo mejor, México Evalúa, ecc. offrendo spunti interessanti per comprendere la realtà di questo Paese nordamericano, secondo le diverse sfaccettature: politica, mass media, educazione, azione sociale.
Fra le testimonianze anche tre artisti messicani di fama internazionale, come Liana Rebolledo, Eduardo Verástegui ed Emanuel. Toccante il racconto di Margaret Karran, focolarina arabo-cristiana di Haifa che fino a qualche tempo fa ha vissuto in Terra Santa, a contatto con le diverse espressioni religiose lì presenti. Momento culmine della manifestazione una tavola rotonda con alcuni esponenti di movimenti fra cui Jesús Morán. Nel suo intervento il copresidente dei Focolari, che per diversi anni ha guidato il movimento in Messico, mette in luce il messaggio mariano di Guadalupe, esortando a passare dalla devozione a Maria all’essere Maria. Ed invita tutti, persone e movimenti in quanto tali, a vivere gli uni per gli altri, secondo il modello trinitario. Più che un incontro, Insieme per il Messico è un’esperienza di unità nella diversità, un’iniziativa sorta sette anni fa con l’appoggio della Conferenza Episcopale Messicana, per favorire la comunione fra carismi e giungere ad un lavoro comune. Uno spazio storico da cui ora prende ufficialmente il via la piattaforma del Volontariato Nazionale Cattolico, coinvolgendo in sinergia le migliaia di iniziative sociali già in atto e quelle che sorgeranno grazie all’impegno di rinnovare, in unità, ciascuno il proprio ambiente.Essere operatori di pace
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