Movimento dei Focolari

La cittadella internazionale compie 40 anni: un’utopia di pace diventata realtà

Ott 28, 2004

In occasione di questo anniversario, giunge al traguardo anche la Chiesa della cittadella, dedicata a Maria Theotókos, la “Madre di Dio”.

Compie 40 anni la prima delle 33 cittadelle dei Focolari che sorgono nei 5 continenti. Situata sui colli toscani nei pressi di Firenze nel comune di Incisa in Val d’Arno, con scuole, aziende, centri artistici, conta oggi circa 1000 abitanti di 70 nazioni: dalla Russia al Portogallo, dalla Giordania, Libano, Egitto al Burundi, Congo, Sud Africa, da Stati Uniti, Messico, Terra del Fuoco, Giappone, Cina, Corea, Filippine, ad Australia e Nuova Zelanda. Sono studenti e docenti, professionisti, artigiani, agricoltori, artisti, famiglie, religiosi e sacerdoti, cristiani di diverse chiese e fedeli di altre religioni: un prototipo di una nuova società fondata sulla legge evangelica dell’amore.

Una cittadella che rispecchia un ideale di unità e di pace Costruire una cittadella che rispecchi il proprio pensiero è stato spesso il sogno di chi ha dato vita a nuove correnti filosofiche, ideologiche o spirituali. È stato così anche per Chiara Lubich, fondatrice del Movimento die Focolari che, visitando nel 1962 l’abbazia benedettina di Einsiedeln, uno dei centri di irradiazione della civiltà cristiana europea, ha l’intuizione che sarebbero nate nel mondo cittadelle moderne con case, scuole, fabbriche. Più di 40.000 visitatori ogni anno passano da Loppiano. Insieme a chi vi abita, contribuiscono a comporre quel disegno di unità sul quale la cittadella si fonda. Maria Theotókos: la chiesa della cittadella In occasione di questo anniversario, giunge al traguardo anche la Chiesa della cittadella, dedicata a Maria Theotókos, la “Madre di Dio”. La solenne concelebrazione d’inaugurazione avrà luogo sabato, 30 ottobre 2004, alle ore 11.00 e sarà presieduta dal Card. Ennio Antonelli, Arcivescovo Metropolita di Firenze e da Mons. Luciano Giovannetti, Vescovo di Fiesole. Il progetto è stato realizzato con il contributo della Conferenza Episcopale Italiana. Un’opera del Centro Ave Realizzata dallo studio di progettazione Centro Ave che ha sede a Loppiano – formato da una scultrice, 3 donne architetto e 3 pittrici – la chiesa si staglia delicatamente sulle colline: un ampio piano inclinato nasce dal terreno e sale al culmine della costruzione. È coronata dalla torre campanaria, coperta da una falda triangolare dorata, la cui forma chiara lascia trasparire il riferimento trinitario. L’idea del progetto e la cappella ecumenica Nell’interno, al centro del presbiterio, una grande vetrata in una molteplicità di azzurri fa da sfondo al tabernacolo dorato. “Desideravo esprimere attraverso la forma – spiega Ave Cerquetti, scultrice e ideatrice dell’edificio – la grandezza di colei che, Madre di Dio, grande oltre ogni immaginazione, come la Chiesa l’ha confermata nei primi concili, è come un dolce piano che va dalla terra al cielo, a Dio”. Al primo piano della torre campanaria è situata la cappella ecumenica.   Ad onorare Maria in questa chiesa non sono solo i cristiani E’ arrivato dall’India un grande quadro impreziosito da lamine d’oro e tempestato da pietre semipreziose, opera di un artista indù, che la raffigura assieme al bambino. Sarà presente anche il Maestro Pra Maha Thongrattana, monaco buddista tailandese. La sua permanenza a Loppiano, nel 1992, era stata determinante per l’avvio di un fruttuoso dialogo tra i monaci buddisti tailandesi e i Focolari.  

La nuova chiesa ospiterà inoltre le spoglie di Renata Borlone Renata (1930-1990), per anni è stata costruttrice e corresponsabile di Loppiano. E’ ora in corso la causa di beatificazione.

Polo imprenditoriale “Lionello Bonfanti” Nell’anno del 40° di Loppiano sono iniziati anche i lavori di costruzione del polo imprenditoriale. 5.615 azionisti ne sostengono la costruzione, attraverso la società di gestione “E. di C. S.p.A.” costituitasi nel 2001 (www.edicspa.com). Nel mondo sono operativi o nascenti altri Poli in Brasile, Argentina, USA, Portogallo, Francia e Belgio, nati per dare visibilità al progetto dell’Economia di comunione, che ispira la gestione di 270 aziende di produzione in Italia e complessivamente di 800 nel mondo.  

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