Movimento dei Focolari

«Livio e gli amici di Marene»

Ago 4, 2005

Una delle 150 storie raccontate da Luigi Accattoli nel libro “Islam - Storie italiane di buona convivenza”

Livio non solo ha sei lavoratori musulmani, su un totale di trenta – nella sua azienda che croma e rama marmitte, componenti di auto e moto, telai di carrozzelle per disabili – ma è anche animatore di un “Gruppo degli amici di Marene (CN) e dintorni” ispirato alla «regola d’oro» del Vangelo: “Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te” (Lc 6,31). Da quel gruppo, che comprende anche musulmani e non credenti, è nato, come per gemmazione, un altro gruppo completamente autonomo, composto tutto di senegalesi, che ha aderenti in Senegal e in Piemonte. I due gruppi collaborano e – dice Livio – «da cosa nasce cosa». Ascoltiamolo:

«La nostra avventura ha meno di dieci anni. Nel 1995 ho partecipato a un convegno focolarino a Loppiano, aperto ad amici di “convinzioni diverse”, dove ho ascoltato la proposta dell’arte cristiana di amare, come un ideale da proporre a tutti. Tornato a casa ho detto a mia moglie, che volevo fare un’esperienza diversa, che mai avevo tentato in vita: quella dell’amore disinteressato. E ora la stiamo facendo, con l’aiuto dei quattro figli. «Il gruppo nasce nel 1997. C’è un locale che abbiamo adattato a questo scopo e lì ci si vede tutte le settimane. Vengono persone di ogni età, colore e fede. Familiari, vicini, parenti, amici e dipendenti. Uno tira l’altro. Ci ritroviamo per ascoltarci, aiutarci e aiutare. «I musulmani sono arrivati così: il primo lo conoscemmo in una situazione di bisogno e decidemmo di assumerlo approfittando di una commessa più grossa del solito. Lo abbiamo aiutato anche a trovare alloggio, si è inserito bene nell’azienda e ci ha fatto conoscere altri suoi amici. Attraverso i senegalesi che lavorano da noi, abbiamo appreso che tanti immigrati africani di questa zona provenivano da una regione del Senegal. Uno di loro, con la moglie e i figli, è nostro amico, ed è stato lui a proporre il nostro ideale nel suo paese. Lui e i suoi amici dicono sempre che quando sono da noi si sentono in famiglia». Tratto da: Islam – Storie italiane di buona convivenza, di Luigi Accattoli, Edizioni Devoniane, Bologna 2004, pp. 222  

___

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla Newsletter

Pensiero del giorno

Articoli Correlati

Cristiani protagonisti di dialogo 

Cristiani protagonisti di dialogo 

Il 29 giugno è la festa dei Santi Pietro e Paolo ed è un giorno significativo in ambito ecumenico., in questa data pubblichiamo alcune interviste a cristiani di varie Chiese

Questa maledi­zione della guerra

Questa maledi­zione della guerra

“Vedevo l’assurdità, la stupidità, e soprattutto il peccato della guerra…”. Igino Giordani  scrivendo le sue memorie riflette sul terribile periodo della prima guerra mondiale, in cui lui stesso fu arruolato. L’‘inutile strage’, come la definì Benedetto XV. Le sue parole ci fanno pensare a come la storia potrebbe insegnarci a lavorare oggi per la pace, combattendo contro le nuove, assurde, inutili stragi del nostro secolo.