La notizia della morte del vescovo Christian Krause mi è giunta proprio mentre stavo iniziando una conferenza zoom con vescovi di varie Chiese amici del Movimento dei Focolari, di cui il vescovo Christian è stato un fedele compagno di viaggio per molti anni. Da tempo sapevamo che le sue condizioni di salute si erano aggravate e pregavamo per lui, per cui è stato spontaneo dire insieme il “Padre nostro”, ringraziando Dio per la sua presenza profetica e incoraggiante in mezzo a noi. Era un uomo dal cuore grande e dagli orizzonti ampi.
“Vescovi colorati”
Ci sarebbe molto da dire sul vescovo Christian. Mentre scrivo ho davanti a me una fotografia che ritrae il cardinale Vlk di Praga (Repubblica Ceca), il cardinale Kriengsak di Bangkok (Thailandia), il dottor Mor Theophilose Kuriakose della Chiesa siro-ortodossa Malankara (India), me, cattolico, e il vescovo Christian Krause mentre camminiamo verso il centro della città di Lund (Svezia), vestiti con i nostri abiti ecclesiastici, diretti alla cerimonia nella cattedrale che segna l’inizio del 500° anniversario della Riforma protestante. L’incontro ecumenico, ospitato dalla Federazione luterana mondiale (LWF) e con la presenza di Papa Francesco, è stata la prima volta che cattolici e luterani hanno commemorato insieme la Riforma a livello globale.
La foto mi ricorda la simpatia con cui il vescovo Christian chiamava i vescovi di varie Chiese amici dei Focolari, “vescovi colorati”. Era appassionato dell’esperienza della varietà e della diversità nell’unità, ispirata da un carisma e da una spiritualità dell’unità e sostenuta dal Movimento dei Focolari, un movimento che ha più volte messo in rilievo per il suo aspetto prevalentemente laico. I nostri paramenti colorati erano un segno esteriore che indicava la ricchezza più profonda dello scambio di doni che abbiamo sperimentato nel dialogo della vita che i vescovi di varie Chiese hanno intrapreso dal 1982 e che il vescovo Klaus Hemmerle e Chiara Lubich, con l’incoraggiamento di Papa Giovanni Paolo II, hanno avviato.
Una giornata storica
Sebbene conoscesse i Focolari fin dagli anni ’80 grazie ai contatti con il vescovo Klaus Hemmerle, l’incontro con Chiara Lubich del 31 ottobre 1999 è stato per lui un momento speciale. Un incontro avvenuto nel contesto di quello che senza dubbio è stato un momento fondamentale della sua vita: la firma, a nome della LWF, della Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione con la Chiesa cattolica romana, il 31 ottobre 1999 ad Augusta, in Germania. Nel corso degli anni il vescovo Krause ci ha spesso raccontato di quell’evento, indicandone l’importanza come documento firmato prima di entrare nel XXI secolo. Ma gli piaceva anche ricordare che proprio in quell’occasione, nel pomeriggio, un gruppo di fondatori e responsabili di Movimenti e comunità, evangelici e cattolici, si riunì nella cittadella focolarina di Ottmaring e lanciò il progetto “Insieme per l’Europa”. L’incontro con Chiara Lubich, quel giorno, gli aprì un varco in un’esperienza ecumenica che egli comprese, forse più di molti di noi, per le sue possibilità e implicazioni profetiche.
Aprire orizzonti
Quando sono diventato vescovo nel 2013, sono entrato molto più in contatto con il vescovo Christian nell’ambito dei vescovi di varie Chiese amici del Movimento dei Focolari. Dopo Lund ci incontravamo mensilmente in diversi in tele-conferenza online. L’incontro con Christian ha sempre aperto gli orizzonti, perché gli piaceva vedere le cose nel quadro generale. Il suo senso dell’umorismo si manifestava nello scintillio dei suoi occhi e nel suo sorriso gentile.
![](https://eyut279xk3q.exactdn.com/wp-content/uploads/2024/12/Gruppo-CM-1024x651.jpg?lossy=1&ssl=1)
![](https://eyut279xk3q.exactdn.com/wp-content/uploads/2024/12/CM__6633-1024x683.jpg?lossy=1&ssl=1)
Il vescovo Christian Krause era appassionato della Chiesa, dell’unità della Chiesa e della necessità di fare passi avanti. Per lui, la vita non è fatta per stare fermi. E se vogliamo migliorare il futuro, dobbiamo essere pronti a sconvolgere il presente! Nel caso dei vescovi amici dei Focolari, il vescovo Christian ci ha esortato ad allargare il cerchio e ad impegnarci per promuovere circoli di dialogo vivo tra i vescovi di varie Chiese del Sud del mondo. È stato così contento che nel settembre 2021, in pieno Covid, siamo riusciti a organizzare un incontro on-line per 180 vescovi di 70 Chiese di tutto il mondo. È stato un meraviglioso incontro di tre giorni.
![](https://eyut279xk3q.exactdn.com/wp-content/uploads/2024/12/vm250921105026_00082-e1733076849201-1024x404.jpg?lossy=1&ssl=1)
Sguardi di speranza
Recentemente sono andato a trovare il vescovo Christian nella casa di cura in cui si era trasferito nelle ultime settimane di vita. La nostra è stata una conversazione che ricorderò a lungo. Mi ha parlato della sua gratitudine per l’incontro con il carisma dei Focolari, del sostegno e dell’amicizia che ha sperimentato. Cresciuto nella tradizione del “risveglio” (pietistica), l’incontro con il Movimento era in linea con la sua personale convinzione del bisogno di pietà, di spiritualità.
Non ha nascosto il dolore per il fatto che a volte sembra che il mondo abbia perso la dinamica visionaria della speranza degli anni ’60, quando la missione mondiale e gli orizzonti della pace sembravano avere successo. Doloroso anche per lui il fatto che non fosse ancora possibile ricevere la comunione nella Chiesa cattolica.
Mi ha raccontato, però, di un avvenimento negli anni ‘90 quando Chiara Lubich non stava bene. Mentre era ad un raduno il card. Miloslav Vlk lo invitò a venire con lui e a fare una breve telefonata a Chiara. Sarebbe stata solo una breve telefonata. Così, per non farla lunga, il vescovo Christian chiese semplicemente a Chiara: “Hai una parola per noi?”. Chiara non esitò a rispondere: “Sempre avanti!”. Christian ne è rimasto molto colpito.
“Sempre avanti” è stato lo stimolo che il vescovo Christian ci ha sempre portato. Parlandomi della sua preparazione alla morte, ha manifestato la sua forte fede con la quale sapeva guardare al futuro anche alla morte con speranza. Ha condiviso con me la preghiera presa da una nota poesia di Dietrich Bonhoeffer che lo ispirava in quel ultimo periodo: “Riparati meravigliosamente dalle forze della bontà, guardiamo con fiducia a ciò che può venire; Dio è con noi la sera e il mattino, e di sicuro in ogni nuovo giorno”.
Bishop Brendan Leahy
Vescovo di Limerick (Irlanda)
Il vescovo emerito Christian Krause, era nato il 6 gennaio 1940 a Dallgow-Döberitz, nel Brandeburgo (Germania). Aveva studiato teologia in Germania (Marburgo, Heidelberg, Gottinga) e negli Stati Uniti (Chicago). Era stato ordinato pastore della Chiesa evangelica luterana di Hannover nel 1969. Aveva lavorato come assistente presso l’allora Dipartimento di Teologia della Federazione luterana Mondiale a Ginevra (Svizzera) dal 1969 al 1970 e presso la sede del Servizio Cristiano per i Rifugiati del Tanganica a Dar es Salaam, in Tanzania, dal 1970 al 1972. Dal 1972 al 1985 è stato responsabile degli affari ecumenici internazionali, ricoprendo il ruolo di segretario esecutivo (Oberkirchenrat) presso la Chiesa evangelica luterana unita di Germania e il Comitato nazionale tedesco della LWF ad Hannover, in Germania. Dal 1985 al 1994 è stato segretario generale del Kirchentag evangelico tedesco (Movimento laico della Chiesa protestante). È stato vescovo della Chiesa evangelica luterana di Brunswick, in Germania, dal 1994 al 2002. Dal 1997 al 2003 è stato Presidente della Federazione luterana mondiale (LWF).
E’ morto il 28 novembre a Wolfenbüttel, in Germania, all’età di 84 anni. Krause lascia la moglie Gertrud Krause e quattro figli.
Foto: © Caris Mendez – CSC audiovisivi e Vatican Media – Incontro Vescovi di varie Chiese (Settembre 2021)
Sono stata molto colpita nel leggere il bellissimo profilo del vescovo Krause e di conoscere un pó più in profondità la sua vita, il suo lavoro e il suo grande amore alla Chiesa unita.
Ora pregherò perché sia accolto subito in Paradiso e le chiedo di continuare ad aiutarci nel cammino ecumenico.
Grazie per aver condiviso il profilo di questo vescovo, una persona che ha davvero incarnato e vissuto nella sua vita pastorale il carisma dell’unità per una Chiesa più unita e ecumenica, un esempio forte per ciascuno di noi.