Movimento dei Focolari
Dall’Argentina per tutto il mondo: Ciudad Nueva Radio

Dall’Argentina per tutto il mondo: Ciudad Nueva Radio

Sta per compiere due anni il programma radiofonico “Ciudad Nueva” prodotto dalla redazione argentina della omonima rivista. Si tratta di un programma settimanale, emesso dagli studi di Radio Maria di Buenos Aires, che ha generosamente offerto lo spazio del venerdí dalle 20,00 al 21,30. La struttura del programma é molto semplice ed il formato é quello del magazine. Viene presentata una prima panoramica della attualitá nazionale, internazionale e sportiva grazie alla collaborazione dei giornalisti della rivista che vengono intervistati dai due conduttori, Yanina Dandan e Santiago Durante. Vengono poi affrontati due temi di particolare rilievo e, una volta al mese, si dedica un segmento alla Parola di Vita ed alle esperienze concrete degli ascoltatori. Il pubblico del programma viene stimato tra i 150.000 ed i 200.000 ascoltatori settimanali, che tra l’altro intervengono molto attivamente sia via telefonica, con sms, mail o con messaggi nel profilo del programma su facebook. Anche se Radio Maria copre gran parte del territorio argentino, molti ascoltatori preferiscono seguire il programma via internet, http://www.radiomaria.org.ar/, ed altri ancora possono scaricarne la registrazione attraverso il portale web del gruppo editoriale Ciudad Nueva Argentina

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Argentina: 25 anni di impegno sociale

“L’amore sociale ci farà credibili”. Alla luce della la sfida contenuta in questa frase di Chiara Lubich del 1984, nacque in Argentina la “Scuola di Studi Sociali Igino Giordani” (EDES). Da allora, si sono svolti 12 corsi a scadenza biennale attraverso i quali il carisma dell’unità è entrato in pieno nel dialogo con le diverse problematiche ed iniziative nel campo sociale, alla luce della Dottrina Sociale della Chiesa (DSC). Vittorio Sabbione e Lia Brunet, pionieri della spiritualità dell’unità in Sudamerica, allora responsabili del Movimento dei focolari in Argentina, furono i principali sostenitori di questo progetto, guidato agli inizi da Mons. Jorge Novak. Quest’anno l’EDES ha cominciato una nuova tappa nella Cittadella Lia (O’Higgins – Argentina), dove ha sede la scuola sociale: dal 9 all’11 luglio, con la partecipazione di 200 persone provenienti da Bolivia, Brasile, Cile, Paraguay, Perù, Uruguay e dall’Argentina, è stato affrontato il tema “Il sì dell’uomo a Dio” nella sua dimensione sociale. Metodologia di lavoro. Il gruppo di coordinamento, composto da esperti, segue uno stile di lavoro comunitario: l’argomento e i temi da sviluppare si scelgono insieme; si lavora sui testi che vengono vagliati e confermati da tutto il gruppo. Quindi si elabora la versione finale che sarà presentata alla Scuola. È un costante esercizio del pensare insieme illuminati dalle parole del Vangelo, “dove due o tre sono riuniti nel mio nome, ivi sono Io in mezzo a loro” (cf. Mt. 18,20). La stessa dinamica si applica agli studenti partecipanti. Alcuni dei temi sviluppati: “La socialità nella prospettiva della fraternità”, “I principi della Dottrina Sociale della Chiesa”, “Il sì dell’uomo a Dio nella sua struttura trinitaria: Gesù Abbandonato, la questione sociale e il mondo unito”, “Gli strumenti per concretizzare la DSC”. Molto apprezzati gli interventi di Mons. Agustín Radrizzani (vescovo di Mercedes-Luján e attuale Rettore dell’EDES), perché profondamente radicati nel magistero della Chiesa e permeati dal carisma dell’unità. Importanti le esperienze: la costruzione di case popolari nel Barrio Nueva Esperanza (Tucumán); lavoro di integrazione fra la parrocchia del quartiere di San Nicolás (Córdoba) e una comunità di zingari; l’incisiva scelta preferenziale dei poveri di una insegnante di Asunción (Paraguay); il capillare lavoro dei Gruppi di ascolto famigliari (San Martín, Buenos Aires); Allarme bambino, iniziativa cittadina nata dalla dolorosa scomparsa di bambini a Santa Fe, in seguito alle quali il governo provinciale ha emanato una legge, ripresa poi da altre province argentine; e la meravigliosa storia della Scuola Aurora, di Santa María di Catamarca, che con la formazione di artigiani è stata pioniera nel riscatto della cultura delle popolazioni originarie calchaquí. “È stata una scuola di formazione molto importante per valutare la nostra realtà con occhi nuovi”, dice un giovane argentino e, aggiunge: “Mi ha aiutato a capire che il cambiamento è alla nostra portata e che possiamo farlo insieme”. La consistente presenza giovanile ha dato alla EDES una nota particolare di vivacità e speranza. Alla conclusione c’era in tutti un entusiasmo tale da far prevedere un futuro ricco di sviluppi e proposte. “Il clima semplice, di serietà, di studio e di invito a vivere una società nuova, mi ha permesso di mettere a profitto i temi svolti, con il desiderio di non perdere nulla”, diceva un professionista con una lunga carriera alle spalle, e concludeva: “Mi è sembrata bella e ben riuscita. I temi svolti erano ben inculturati nella realtà latinoamericana e in sintonia con la DSC, in particolare con il documento di Aparecida. Ho imparato molto!”. (altro…)

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Silvana Veronesi in Argentina

Silvana con Gustavo Clariá della Redazione Web

Quali sono state le tue impressioni sulla società argentina? “Ho trovato un continente dove il cristianesimo è vivo, è la radice culturale di questo popolo. Le Messe, ad esempio, sono molto frequentate, con tanti giovani, e la domenica è tanto considerata anche civilmente. Si potrebbe dire che è un continente (per quanto è vasta l’Argentina!) nuovo e giovane. C’è un’apertura e una libertà che li rende particolarmente adatti ad accogliere la spiritualità dell’unità che nasce dal carisma di Chiara. Sappiamo che sei stata invitata dalle numerose comunità dei Focolari in quella terra…

Mariapoli Lia

Sì. Il Movimento in Argentina si presenta molto diffuso e ricco delle varie vocazioni dell’Opera di Maria e di testimoni in diversi campi. Ad esempio, nella “Cittadella Lia”, che è un po’ il cuore dei Focolari per il Cono Sud, ci sono tanti giovani che lasciano tutto per un anno, per “fare l’esperienza” – come dicono loro. Cioè per formarsi ad una ‘vita nuova’ fondata sul Vangelo. Per quanto i sudamericani siano i più numerosi, ci sono ragazze e ragazzi dell’Europa e di tutto il mondo, e l’impegno con cui vivono questo periodo suscita grande ammirazione. Già Chiara Lubich evidenziava il protagonismo dei giovani nella cittadella argentina come una sua caratteristica. Ho visitato tutte le realtà della Cittadella e mi sono incontrata con i focolarini, le scuole dei giovani e con la comunità del territorio circostante. Sono rimasta colpita dall’armonia e dai rapporti d’unità che ho trovato fra tutti. Vi trionfa quell’amore reciproco che Lia Brunet e Vittorio Sabbione – pionieri del Movimento in Argentina – hanno improntato in essa e che Chiara nella sua storica visita del 1998 ha caldamente sottolineato. Posso dire d’aver sperimentato la presenza spirituale di Maria Santissima.  E di Lei ho parlato in una mia conversazione a tutti presentandola come si è manifestata nella nostra storia: modello nel vivere la Volontà di Dio. Ho anche visitato il Polo industriale “Solidaridad”, dove ci sono alcune aziende che s’ispirano ai principi dell’Economia di Comunione. Sono ancora piccole, ma c’è purezza e coerenza con i valori evangelici, che assicurano un futuro promettente. Il ‘socio nascosto’, come chiamano loro l’intervento della Provvidenza di Dio, è tenuto molto presente e con fedeltà interviene. Hai vissuto la Pasqua in Argentina…! L’ho trascorsa nel Centro Mariapoli a Josè C. Paz, nei pressi di Buenos Aires. Sono stati giorni intensi, di grande spiritualità, insieme alle focolarine, circa 90, comprese quelle sposate. Poi si sono aggiunti i focolarini e altri delle comunità vicine, circa 400 persone. In mezzo a loro mi è venuto tanto di sottolineare come avevamo compreso nei primi tempi con Chiara le realtà di Gesù in mezzo a noi e quella di Gesù abbandonato. Sono stata commossa della riconoscenza e dall’amore  che mi hanno espresso in tanti modi. Posso dire di essere rimasta molto impressionata per l’armonia che vi regna e contenta per l’unità che ho trovato fra tutti. Per quanto sempre si può migliorare e crescere, penso che Chiara dal Cielo sarà contenta. (altro…)

Chacabuco (Buenos Aires)

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