Movimento dei Focolari
Fratellanza come categoria politica: una proposta particolarmente significativa sullo sfondo del conflitto in Iraq

Fratellanza come categoria politica: una proposta particolarmente significativa sullo sfondo del conflitto in Iraq

Particolare importanza ha assunto il momento di riflessione politica, svoltosi a Martigny (CH) sabato 22 marzo, sullo sfondo della guerra in Iraq. Lo ha rilevato il sindaco di Mollens, Stéphane Pont, moderatore del Convegno che aveva per titolo: “La sfida per una politica autentica”. Vivo interesse ha suscitato questa iniziativa, promossa da alcuni sindaci, che ha superato le aspettative: vi hanno partecipato oltre 300 politici da tutti i cantoni, impegnati a livello nazionale, cantonale e comunale, alcuni provenienti anche da Francia e Austria, oltre a una delegazione del Consiglio Ecumenico delle Chiese di Ginevra (CEC). Chiara Lubich, che era stata invitata come oratore principale, nel suo intervento ha proposto di assumere la fraternità come categoria politica, più che mai urgente proprio nell’ attuale drammatico contesto internazionale. “La politica è nella sua essenza amore” – ha detto – e rende necessario sviluppare categorie mentali che tengono conto dell’unità fondamentale tra tutti gli uomini, nel pieno rispetto delle differenze. Ed ha concluso lanciando una sfida alla Svizzera: “essendo un piccolo Paese, può diventare per l’Europa un modello di unità nella diversità delle culture e lingue”. “Oggigiorno la politica è spesso estremamente dura. Oggi ci è stata presentata una visione della politica forse un po’ idealistica – ha commentato alla Kipa Christophe Darbellay, membro della direzione dell’Ufficio federale dell’Agricoltura – ma io credo che sia importante avere anche nella vita politica mete e prospettive ideali. L’impulso migliore per un agire politico è un rapporto solido con gli altri e con Dio. Questo ci è stato mostrato oggi”. Lucia Fronza Crepaz, già deputato italiano, ha presentato gli sviluppi del Movimento politico dell’unità nato nel 1996 con lo scopo di incoraggiare l’impegno politico e il dibattito democratico inteso come servizio verso tutta la società e di valorizzare quegli aspetti che contribuiscono alla realizzazione del bene comune, alla fraternità universale”.

Numerose le testimonianze di politici che hanno mostrato con i fatti questa nuova cultura politica. Particolarmente significativa la relazione di Marco Fatuzzo, già sindaco di Siracusa (Sicilia), per l’opera costruttiva che è riuscito ad attuare in collaborazione con le forze di maggioranza ed opposizione a favore dei cittadini in una situazione difficile, complicata a volte da condizionamenti mafiosi.

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“La fraternità come categoria politica” rilanciata da Chiara Lubich come assoluta necessità dopo l’11 settembre

“La fraternità come categoria politica è la risposta più innovativa alle tensioni e ai conflitti del mondo, come nei singoli stati e all’interno delle amministrazioni locali”. E’ uno dei passaggi-chiave del messaggio che Chiara Lubich ha lanciato da Rimini dove era stata invitata dal sindaco Alberto Ravaioli. Le Amministrazioni comunale e provinciale hanno voluto che proprio da questa città, Rimini, capitale del turismo e dell’ospitalità, città per tradizione cosmopolita, partisse questo forte messaggio.

Il Palacongressi sabato era gremito da oltre 5000 persone fra cui moltissimi giovani. Presenti anche circa quaranta tra sindaci deputati e senatori, il vescovo della città, mons. Mariano De Nicolò. Chiara Lubich, era stata presentata da Sergio Zavoli come “ricca del suo carisma interiore e al tempo stesso dotata di un sistema di valori calato nella dimensione anche politica della realtà quotidiana”, “testimone e protagonista di una nuova, ragionata speranza”. Speranza ben espressa dal messaggio della fondatrice dei Focolari, incentrato su “Fraternità e pace per l’unità dei popoli”. Tre parole da lei definite “tremendamente attuali, perché dopo il fatidico 11 settembre, la loro assoluta necessità è emersa paradossalmente nella coscienza di molti”. E qui ha richiamato le “tante reti già in atto che collegano i popoli, le culture e le diversità” grazie alle decine e decine di Movimenti e comunità ecclesiali in espansione non solo in Europa, ma ormai in tutto il mondo. Chiara dà un esempio concreto: il “Movimento dell’ unità”, emanazione dei Focolari, sorto nel 1996, formato da politici che assumono la fraternità come categoria politica. “Non un nuovo partito, ma portatore di una cultura e di una prassi politiche nuove”, che rende possibile, ad esempio, il dialogo tra maggioranza e opposizione. “Chi è al governo, riconosce gli apporti positivi dell’opposizione e ne favorisce il ruolo di controllo. L’opposizione è condotta attraverso una critica costruttiva che non tende a intralciare l’operato del governo, ma a correggerlo per migliorarlo. Così si favorisce la ricerca della soluzione migliore per la comunità, la quale viene pienamente garantita solo se governo e opposizione esercitano entrambi al meglio il proprio ruolo”. Ed ha parlato di “risultati politici di rilievo” come “tra le opposte fazioni nell’Irlanda del Nord”. Andando alle radici delle cause del terrorismo, approfondite nei mesi successivi agli attentati in USA, ha citato come “fondamentale” lo squilibrio sul nostro pianeta fra paesi poveri e paesi ricchi, squilibrio che reclama maggior condivisione di beni. Impossibile “finché l’umanità non sarà percorsa da un ardente desiderio e da un forte impegno di fraternità universale”. Il prof. Stefano Zamagni ha poi presentato il progetto dell’Economia di comunione, lanciato da Chiara Lubich più di 10 anni fa, che ispira la gestione di più di 750 aziende nel mondo, da lui definito “un nuovo paradigma economico”. E’ seguita la presentazione del progetto del Polo imprenditoriale, di prossima attuazione nei pressi della cittadella di Loppiano. Jorge Braga De Macedo, Presidente del Centro di Sviluppo Ecosoc (Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo presso l’ONU) ha parlato di una proposta “molto importante per gli economisti che lavorano per lo sviluppo dei paesi più poveri”. Il sindaco di Rimini, Ravaioli, in un’intervista a Città Nuova ha commentato: “Oggi Chiara ci ha mostrato – e Rimini è orgogliosa di avere lanciato questo messaggio – che sono necessari strumenti nuovi. E questo dell’Economia di Comunione, e della fratellanza e unità tra i popoli – è uno strumento nuovo, un passo concreto per realizzare un nuovo cammino verso la pace e l’unità”. (altro…)