Giu 1, 2016 | Cultura, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
«L’esperienza più importante vissuta in questi due giorni con il Gen Rosso è stata vedere realizzarsi il mio sogno: sentirmi forte, carica, senza bisogno di usare la violenza», è l’impressione di Veronica, una dei 200 ragazzi che hanno partecipato ai tre giorni di workshop organizzati dalla band internazionale, nel suo passaggio per Montevideo (Uruguay), in una tournée che include anche l’Argentina, Bolivia e Paraguay. Promotore dell’iniziativa la Fazenda da Esperança. «“Forti senza violenza” – spiegano gli artisti del Gen Rosso – è un progetto indirizzato a ragazzi e giovani per una formazione alla cultura della pace, della legalità; prevenzione al dilagante fenomeno della violenza nelle scuole in varie sue forme, della vendetta, del bullismo, del suicidio e del disagio giovanile, della dispersione scolastica». Già sperimentato con esito positivo in varie nazioni, questo progetto anche a Montevideo ha coinvolto circa 200 ragazzi e giovani di zone a rischio della capitale uruguaiana. Una di queste associazioni è il Centro Nueva Vida: «Ricordo quando siamo arrivati in questa zona periferica, nel marzo del 2001– racconta Luis Mayobre, presente dagli inizi e attuale direttore –; siamo stati ricevuti con il lancio di sassi da parte di ragazzi. Vedere i nostri giovani oggi sul palco in piena azione, insieme a tanti altri coetanei e lanciando un messaggio di non violenza, mi ha commosso». Infatti la grande novità del progetto artistico “Forti senza violenza” sta proprio nel coinvolgimento di ragazzi e giovani che, dopo i workshop di danza, musica, scenografia e preparazione insieme agli artisti, salgono insieme sulla scena e diventano tutti protagonisti.
«Impressionante! È stato coinvolgente – confida Inés, ancora presa dalla commozione –. Si sono realizzati due concerti, il 21 e 22 maggio, con la sala del Teatro Clara Jackson (1.200 posti) strapiena, una quantità molto significativa dalle nostre parti; e non si distinguevano i nostri ragazzi dagli artisti del Gen Rosso: erano pienamente integrati». Tutti questi centri che lavorano in questa zona a rischio, come il Centro Nueva Vida dei Focolari fanno crescere i giovani dando loro prospettive di un futuro positivo, lontano dalle droghe ed altri pericoli. Lo spettacolo “Streetlight”, ambientato nella Chicago degli anni ‘60, racconta la storia vera di Charles Moats, giovane afroamericano dei Focolari ucciso da una banda rivale a causa del suo impegno per la costruzione di un mondo più unito. Charles con la sua scelta della non-violenza segnerà il suo destino. Però la sua coerenza fino all’estremo farà scoprire agli amici orizzonti nuovi e impensati per la loro vita. «Dal mio punto di vista, forse il concerto più riuscito del Gen Rosso», sottolinea ancora Luis. «Frasi del tipo “se tu lo vuoi, lo puoi”, “tutto vince l’amore”, “se vuoi conquistare una città all’amore, raduna gli amici che la pensano come te …” – osserva un altro dei partecipanti – sembrava che cadessero come piccole gocce che irroravano i cuori dei presenti. Il tutto espresso con una tale forza che ti scuoteva. C’era grande empatia tra il palco ed il pubblico. Avevo invitato un’amica che, dopo un po’ piangeva commossa. Credo che Dio abbia bussato forte alle nostre porte». La stampa uruguaiana, di forte impronta laica, si è fatta eco dell’insolito evento. “200 giovani uruguaiani si preparano in intensi workshop per una presentazione musicale, insieme al gruppo internazionale Gen Rosso”, il titolo non privo di orgoglio di uno dei tanti giornali della capitale. «Felice di vedere mio figlio sul palco! – scrive la madre di uno dei ragazzi diventati artisti –. Ringrazio il Centro Nueva Vida che ha sempre puntato a dargli le opportunità per farlo crescere come persona». E Patty: «Quel “se lo vuoi, tu lo puoi” resterà segnato a fuoco in ciascuno di questi ragazzi e di tutti i presenti. Grazie! Ci avete caricato le pile e trasmesso un’energia contagiosa». https://www.youtube.com/watch?v=s5eR25VL53M&feature=youtu.be (altro…)
Ott 21, 2015 | Cultura, Focolari nel Mondo
Questi i numeri del tour brasiliano del Gen Rosso: il gruppo musicale con sede a Loppiano ha intrapreso sette progetti – uno per città – in collaborazione con la Fazenda da Esperança – comunità fondata nel 1983 da Frei Hans, Nelson, Lucy e Iraçi, chiamata Familia da Esperança – e con la prefettura di Guarapuava. La prima città toccata è stata Palmas, nello stato di Tocantins: lì Fazenda da Esperança ospita 25 persone in recupero da droga, alcool e violenza, che il Gen Rosso ha coinvolto – insieme a giovani da altre 4 Fazende di stati limitrofi – in un intenso laboratorio che, oltre a mettere in scena il loro musical Streetlight, prevede anche un cammino spirituale di comunione. Ai nove workshop artistici si sono uniti anche i giovani del Movimento dei Focolari, di varie parrocchie e movimenti della diocesi, per un totale di 170 giovani. Le due serate di spettacolo che ne sono nate hanno attirato 2300 persone, nonché l’emittente nazionale TV Globo, altre testate e le autorità locali civili e religiose. Anche la seconda e terza tappa di Caxias e Manaus, negli stati di Maranhão e in Amazzonia, hanno seguito lo stesso approccio: lo spirito è quello di coinvolgere i giovani, e in particolare quelli che hanno avuto un vissuto difficile, in un percorso di educazione alla pace e di riscoperta di una vita diversa tramite la musica, la danza e la condivisione. Numerose le testimonianze toccanti in questo senso: «Ho vissuto per due anni sulla piazza del teatro, dormivo su quella panchina di fronte, vivevo della spazzatura che trovavo… mai immaginavo che un giorno non solo avrei visto cosa stava dietro quelle porte, ma che sarei salito sul palco a dare a tutti la mia voglia di riscatto e di vita nuova», ha affermato un giovane di Manaus. «Conoscevo il teatro dalla porta dietro il palco. Ci entravo per rubare, e, quando era chiusa, era l’angolo dove mi drogavo. E ora sono qui a mostrare a tutti il meglio di me: che vita meravigliosa!», ha raccontato un altro. Significative anche le impressioni del numeroso pubblico – la festa conclusiva di Manaus ha coinvolto 6000 persone – : tra questi il vescovo di Caxias, che ha sottolineato come «questa è una forma di evangelizzazione che arriva direttamente al cuore dei giovani e poi dal palco fino al pubblico in modo inequivocabile e coinvolgente», e diversi giornalisti che hanno dato ampio spazio all’iniziativa nelle proprie testate di riferimento. La tournée prosegue poi per Garanhuns (Pernambuco), Casca (Rio Grande do Sul), Guaratinguetá (San Paolo) (altro…)
Ott 14, 2015 | Focolari nel Mondo
Il 5 settembre il Gen Rosso International Performing Arts Group ha iniziato la tournee con la Fazenda da Esperança che celebra in 6 città diverse l’approvazione definitiva dell’opera di Frei Hans, Nelson, Lucy e Iraçi chiamata Familia da Esperança. Prima tappa: Palmas, al centro geografico del Brasile, città di recente formazione e capitale del nuovo stato di Tocantins. 9 workshops (scenografia, teatro, musica, hip-hop gang, hip hop combination, Festao, strong moves, percussioni e broadway) e 2 serate con un totale di 2300 persone, presenti anche la TV Globo (Nazionale), il Direttore della TV Anhaguera, il Direttore del Giornale locale, il Prefetto, l’Arcivescovo e 2 vescovi. Seconda tappa dal 14 al 20 settembre : Caxias nello stato di Maranão con attività in prevalenza agricole. Terza tappa a Manaus (21-25 settembre) poi Garanhuns nello Stato del Pernambuco. E in ottobre a Casca nello Stato del Rio Grande do Sul, fino al 17 e, di seguito a Guaratinguetá nello stato di San Paolo e a Guarapuava nello Stato del Paraná. Tappe del TOUR in Brasile Facebook (altro…)
Feb 4, 2015 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
https://www.youtube.com/watch?v=bMsJ52gIL_s Un’anticipazione sui temi del musical, dal sito della band internazionale. A partire dal tema difficile dell’integrazione. L’amore sa capire e sollevare I tuoi pesi soavemente Sente suo il tuo destino, Per te offre cuore e mente. (Da “L’arte universale” / Campus: The Musical ) Info prevendita www.genrosso.com www.loppiano.it (altro…)
Dic 5, 2014 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Durante il tour del Gen Rosso in Nord Italia (Monza e Brianza, dal 10 al 15 novembre) «non sono scesi solamente litri di acqua, per le incessanti piogge, ma tante grazie che quanti hanno preso parte al progetto continuano a testimoniarci», scrivono i 18 artisti della band al loro rientro. Gli studenti coinvolti nel progetto erano 120 e provenivano da 11 istituti diversi: «Per la prima volta si è riusciti a coinvolgere insieme così tante scuole». Il progetto è stato voluto e organizzato dalla comunità locale dei Focolari, in collaborazione con la “Fraternità Capitanio”, una comunità di persone che vivono il dono della fraternità secondo la particolare caratteristica voluta da Bartolomea Capitanio, una maestra vissuta a Lovere (Nord Italia) nei primi decenni dell’Ottocento. La Fraternità Capitanio esiste a Monza dal 1977 come comunità di accoglienza per giovani donne in difficoltà che vogliono fare un percorso di rieducazione e di recupero della loro dignità personale e diventare costruttrici di vita per sé e per gli altri. «Con loro ci siamo trovati subito in sintonia ed è nata un’amicizia che sicuramente rimarrà a lungo», dichiarano ancora dal Gen Rosso. «Al termine del progetto abbiamo visto che questi ragazzi e ragazze hanno capito e accolto in pieno i valori intrinseci del musical “Streetlight”. Parlavano di famiglia, di forza interiore, di nuova fiducia in sé stessi e vederli piangere alla nostra partenza ci stringeva il cuore… Ma ci siamo lasciati con un arrivederci, certi che ci saremmo incontrati di nuovo!».
Alcuni volti ed esperienze di questi ragazzi sono andati in onda con un servizio sul TG3 nazionale. «Non pensavo che in una settimana ci si potesse affezionare tanto a delle persone, invece è accaduto», scrive Giada. «Ognuno di loro mette il cuore in ciò che fa. Quindi un enorme grazie perché ogni giorno con i loro motti ci insegnano sempre qualcosa di nuovo e ci incoraggiano a credere nei nostri sogni». Giada era nel gruppo della hip hop combination: «Se vi capita l’opportunità – continua – consiglio a chiunque di provare perché, secondo me, è una delle esperienze più belle che possano mai capitarvi!». «In 2 giorni ho imparato due coreografie e in 6 ho conosciuto circa 130 persone a dir poco stupende, una mia seconda famiglia molto allargata», scrive un’altra. «Voi del Gen Rosso mi avete fatto crescere e sperimentare una parte del mio sogno, mi avete fatto capire cosa vogliono dire le parole AMICIZIA e AMORE. I vostri insegnamenti sono come l’oro: unici e preziosi». Nostalgia dell’esperienza vissuta, ma anche un grande messaggio di crescita: lo portano in cuore “i 120 ragazzi di Monza”, ricordando che – come dicono le parole di una canzone del musical – d’ora in avanti “ameremo il cammino l’uno dell’altro”. (altro…)