Movimento dei Focolari
Mediterraneo: nuove narrazioni di unità

Mediterraneo: nuove narrazioni di unità

“Piantare semi di pace e vederli fiorire”. Le parole di Margaret Karram durante il tavolo di dialogo “Semi di speranza contro profeti di sventura: una partnership tra Religione e Governo per una nuova politica di unità mediterranea” in occasione del Rome MED 2021 organizzato dal Ministero italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dall’ISPI.   “Credo che nella regione mediterranea le politiche governative dovrebbero creare un ambiente politico favorevole al pluralismo e alla parità di cittadinanza”. Con queste parole Margaret Karram, Presidente del Movimento dei Focolari, è intervenuta a Roma (Italia), il 3 dicembre 2021, alla settima edizione del Rome MED 2021 (Mediterranean Dialogues). “Penso che anche le religioni – ha continuato –  possano essere parte della soluzione, offrire e promuovere una narrazione diversa. (…) Ognuno di noi ha una propria narrazione e dobbiamo ascoltare, capire e rispettare quella dell’altra persona”. L’evento, che si è svolto a Roma dal 2 al 4 dicembre 2021, è l’iniziativa annuale di alto profilo promossa dal Ministero italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dall’ISPI (Istituto Italiano per gli Studi di Politica Internazionale), che mette in dialogo politici, accademici, imprenditori, esponenti religiosi, ong, sulle opportunità offerte dal Mediterraneo e su come affrontare le numerose crisi che lo circondano e lo attraversano. L’intervento di Margaret Karram era inserito nel panel dal titolo “Semi di speranza contro profeti di sventura: una partnership tra Religione e Governo per una nuova politica di unità mediterranea”. Al dialogo, moderato da Fabio Petito (Head, Religions and International Relations Programme ISPI) e Fadi Daou (cofondatore di Adyan Foundation), sono intervenuti il Viceministro degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale in Italia, Marina Sereni, Noemi di Segni (Presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane), Azza Karam (Segretario Generale, Religioni per la pace), Mons. Miroslaw Wachowski (Sotto-segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede) e Haya Aliadoua (Consigliere del Segretario Generale, Lega Musulmana Mondiale). La riflessione del panel sulla crisi di disunità che ormai da tempo, per varie ragioni, interessa le sponde del Mediterraneo, palcoscenico di scontri tra le varie civiltà, ha mosso le fila del dibattito e, allo stesso tempo, ha lasciato libero spazio a nuove possibili iniziative ed un maggiore coinvolgimento dei leader religiosi e delle comunità nella vita pubblica, al fine di promuovere nuovi cammini di fraternità e pace. “Proprio ieri – ha detto Margaret Karram – Papa Francesco, arrivato a Cipro, ha sottolineato che ‘il mare nostrum’ – come lo chiamavano i romani – è ‘il mare di tutti i popoli che vi si affacciano per essere collegati, non divisi’[1]. Penso che questa sia la vera identità dell’area mediterranea”. Pensare al Mediterraneo, ha continuato la Karram, non come una continua crisi ma come un’opportunità per lavorare in maniera effettiva: “Siamo presenti come Focolari in questa regione del Mediterraneo da più di 50 anni . Portare l’impegno interreligioso nella vita quotidiana, aiutando le persone concretamente nei loro bisogni, è la lezione che abbiamo imparato e che fortemente valorizziamo; credo che le strategie di alto livello non abbiano un impatto profondo”. Nel parlare di azioni concrete la Presidente dei Focolari ha introdotto alcuni esempi e testimonianze che, dal Libano alla Siria, rivelano l’importanza di mettere al centro la persona, la cura dei rapporti e delle diversità e sottolineano il ruolo che le religioni possono giocare in questo campo. “L’amore e la cura per ogni essere umano sono il nucleo di questo messaggio –  ha concluso –  Le religioni hanno questa capacità naturale di fare rete, di attirare le persone in uno spazio dove possiamo piantare semi di pace, semi di speranza, e vederli fiorire”.

Maria Grazia Berretta

[1] Papa Francesco, Incontro con le autorità, la società civile e il corpo diplomatico – “Ceremonial Hall” del Palazzo Presidenziale a Nicosia (Cipro), 2 dicembre 2021. Cfr. https://www.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2021/december/documents/20211202-cipro-autorita.html   (altro…)

“Insieme per l’Europa”: realizzare l’unità vivendola

“Insieme per l’Europa”: realizzare l’unità vivendola

Sulla via della diversità riconciliata. È questo il cuore dell’ultimo incontro degli “Amici di Insieme per l’Europa”(IpE), evento che ha avuto luogo il 6 novembre scorso a Castel Gandolfo (Roma). Riflessioni ed esperienze di vita per una comunione di percorsi che si fa ogni giorno più concreta. La rete internazionale dei Movimenti cristiani anche in questo 2021 si è ritrovata: 16 membri del comitato d’orientamento di “Insieme per l’Europa” (Comunità Sant’Egidio, YMCA Germania, Efesia Francia, ENC Austria, Focolare, Schönstatt, Syndesmos) e oltre 150 persone collegate via web si sono incontrate il 6 novembre 2021 presso il Centro Internazionale del Movimento dei Focolari di Castel Gandolfo (Roma-Italia) per un momento di condivisione e impegno concreto. Polarizzazione, riconciliazione e diversità riconciliata le tematiche trattate. La giornata, animata da vari interventi, ha ricevuto il contributo di Gerhard Pross, YMCA (Young Men’s Christian Association) di Esslingen (Germania), attualmente moderatore di “Insieme per l’Europa”, e di Margaret Karram, Presidente del Movimento dei Focolari. Nel suo discorso, Pross, ha invitato ad essere “portatori di speranza”: “In mezzo agli sconvolgimenti e alla crisi del nostro tempo, possiamo vivere la speranza indistruttibile del Vangelo ed essere messaggeri di Dio”. Margaret Karram, con il suo messaggio di unità al tempo della polarizzazione, ha incoraggiato tutti a diventare “apostoli del dialogo”: “Impegnarsi con altri orizzonti culturali, modi di pensare, abitudini e paradigmi da apprezzare, non disorienta, ma arricchisce”. Da sempre la mission di IpE è il libero convergere di Comunità e Movimenti cristiani di diverse Chiese capaci di creare rapporti di comunione nel rispetto delle diversità. Una risposta effettiva alla costante esigenza di una cultura della reciprocità e della fratellanza. Da tempo i Comitati nazionali, gruppi di lavoro che si sono formati spontaneamente nel corso degli anni, portano il loro contributo condividendo i loro passi. Dalla Repubblica Ceca, il racconto del viaggio che, il 9 maggio 2021, Festa d’Europa, ha condotto alcuni membri di IpE presso la Montagna Bianca, vicino Praga. A distanza di 400 anni, sul terreno che li ha visti scontrarsi durante la guerra dei Trent’anni (1618-1648), cattolici e protestanti hanno ammesso in pubblico le proprie colpe, desiderosi, nel perdono reciproco, di mettersi al servizio della società boema, oggi in gran parte non credente. In Germania il Comitato nazionale alla fine del 2020 ha proclamato un anno all’insegna dell’ incontro e dell’amicizia. Da gennaio, infatti, si è creato un “salotto virtuale” dove, una volta al mese, le varie realtà sono invitate a ritrovarsi e dove, a rotazione, viene intervistato un rappresentante di una Comunità in modo da conoscersi meglio e condividere esperienze. La Serbia ha offerto il suo contributo raccontando l’azione di un gruppo di Movimenti appartenenti a diversi Paesi impegnati nel sostegno ai rifugiati: “A Belgrado siamo spesso a contatto con varie persone nei campi profughi. Dopo aver presentato la domanda di asilo in Ungheria presso l’Ambasciata di Belgrado le attese sono generalmente lunghe e, nell’offrire loro del cibo o un alloggio, nascono bellissime amicizie che continuano anche nella preghiera comune e nelle visite reciproche”. https://www.together4europe.org/il-green-pass-invisibile/

Maria Grazia Berretta

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Tutela minori e persone vulnerabili: insediata la nuova CO.BE.TU.

Sono 15 professionisti nei vari campi del Diritto, della Formazione, della Psicologia, provenienti da diverse aree geografiche e culturali. Un team indipendente, che collabora e vigila sia per la salvaguardia e la tutela dei minori che nei casi di abusi di potere all’interno dei Focolari. Si è insediata il 17 settembre scorso e il suo coordinatore è l’avvocato italiano Orazio Moscatello, penalista e civilista, esperto in Diritto di Famiglia e dei Minori. La Commissione per il Benessere e la Tutela dei Minori (CO.BE.TU.) è stata ampliata e rinforzata per offrire un servizio sempre più competente e completo a quanti hanno sofferto o soffrono abusi nell’ambito del Movimento dei Focolari e a coloro che desiderano fare segnalazioni a riguardo. Sono due le aree di intervento dei 15 professionisti che la compongono:

  • formazione e prevenzione
  • gestione delle segnalazioni di abuso sia di tipo sessuale su minori che di potere.

“Il tema degli abusi è stato una delle priorità trattate dall’Assemblea Generale dei Focolari del gennaio scorso” – spiega l’avvocato Moscatello – “pur consapevole di quanto si è già fatto e si sta facendo in questo campo, l’Assemblea ha richiesto a tutti i membri del movimento un rinnovato impegno nella prevenzione degli abusi, come si legge nel documento finale di lavoro”. In effetti il punto 2 del testo che riporta le conclusioni e gli impegni dei Focolari per i prossimi 5 anni dichiara che: “Ci impegniamo a rafforzare quanto è già in atto per la prevenzione di ogni forma di abuso fisico, sessuale, di potere e di coscienza. Alle vittime chiediamo perdono e assicuriamo il nostro totale sostegno, riconoscendo, con profondo dolore, tutte quelle situazioni in cui non siamo stati all’altezza di proteggerle. Ci impegniamo a promuovere ancora di più una cultura di prevenzione e promozione del benessere di ogni persona, con una formazione adeguata ed una comunicazione trasparente”. Pertanto, come prima conseguenza di tale dichiarazione, la presidente dei Focolari Margaret Karram ha predisposto che la Commissione per il Benessere e la Tutela dei Minori e la Commissione Indipendente per la Tutela della Persona fossero unificate in un’unica entità. Inoltre, per consentire la piena indipendenza della commissione dagli organi di governo, centrali e periferici, i suoi componenti, durante i tre anni di mandato, non avranno alcun ruolo di responsabilità all’interno del Movimento.

Stefania Tanesini

Per qualsiasi richiesta o segnalazione di abuso, è possibile scrivere a cobetu@focolare.org (altro…)

L’alchimia di Sophia

L’alchimia di Sophia

Inaugurato nella cittadella dei Focolari di Loppiano (Italia) il nuovo Anno accademico dell’Istituto Universitario. Al centro del dibattito l’ecologia integrale e le sue implicazioni per l’università. L’Istituto Universitario Sophia ha un’ambizione: riproporre nel sistema pedagogico universitario il modello usato dai filosofi greci prima di Cristo, tipo Ginnasio o Liceo, dove la convivenza tra docenti e discenti era la molla educativa fondamentale, ma introducendovi i valori cristiani della persona e della comunione. Impresa non da poco, in un luogo di ricerca e di “ecologia integrale”. Dice Federico Rovea, un ex studente di Sophia, ora docente: “Sophia vuol dire fare università, cercare la verità in un clima di amicizia”. Tutto ciò lo si è sperimentato il 29 ottobre 2021, a Loppiano (Italia), all’Istituto Universitario Sophia, durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2021-2022. Tema: “Quali implicazioni per l’università nell’epoca dell’ecologia integrale?”. La Presidente dei Focolari, Margaret Karram, che è vice-gran cancelliere dell’Istituto ha ribadito nel suo intervento che “gli obiettivi che Sophia si propone sono alti e coinvolgenti, richiedono a tutti di dare il meglio di sé in una continua apertura al dialogo e all’ascolto, un luogo in cui l’impegno intellettuale è sempre alla ricerca di vie nuove per rispondere alle esigenze culturali del nostro tempo”. Emozione anche nelle parole del nuovo rettore, Giuseppe Argiolas, che ha ripercorso il grande travaglio legato alla pandemia: “Abbiamo realizzato ciò che avevamo immaginato, in passato, di fare in diversi anni: 1) completare via Internet l’anno accademico 2019/20; 2) creare le condizioni per un’offerta di livello, con una piattaforma professionale; 3) offrire un diploma specifico per coloro che desiderano studiare a Sophia ma non hanno la possibilità di venire a Loppiano. Ecco Sophia Web Academy: Cultura dell’unità e Leadership dialogica”. In un apprezzato discorso, Valeria Garré, in rappresentanza degli studenti, ha messo l’accento su tre parole: cammino, impegno e apertura: “Sophia è casa mia ogni volta che mi rendo conto che l’ecologia è realmente integrale laddove lo è anche quando non è facile, dalla relazione, alla cura degli spazi, all’essere fedele nel portare a termine un compito”. Infine, il cardinal Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze (Italia) e gran cancelliere di Sophia, si è concentrato sull’incontro, previsto a Firenze nel prossimo febbraio, di alcuni Vescovi e di altrettanti Sindaci dei Paesi del Mediterraneo. “Le nostre Chiese sentono il bisogno di riscoprire la propria identità, a partire da una comune appartenenza mediterranea. E da quest’ultima che ogni Chiesa locale e ogni governo può mettersi in quell’atteggiamento di ascolto e di accoglienza del grido dell’umanità, senza aver paura di riconoscere, proprio in questo grido di natura politica, religiosa, sociale, culturale, economica, sanitaria, alimentare, idrica ed ecologica, il grido di Cristo, il suo ‘perché?’». Il focus della cerimonia è stata dunque l’ecologia integrale. Il prof. Sergio Rondinara ha voluto raccogliere la sfida ecologica collegandola ad una più profonda e più invasiva sfida antropologica: “Se nel recente passato il rapporto tra persona umana e natura è stato un rapporto equilibrato e spesso di collaborazione (basti pensare alla società agricola e contadina) oggi esso ha assunto una configurazione critica alla quale comunemente diamo il nome di crisi ambientale”. Ed ha spiegato come uscire da una tale crisi, lavorando a quattro livelli: “Livello antropologico culturale, livello del pensiero, livello etico e livello religioso, cioè altrettanti sentieri di un percorso educativo personale e sociale”. Nel dibattito, il prof. Mario Taccolini, dell’Università Cattolica di Milano (Italia), ha sottolineato l’esperienza fatta dalla sua università per mettere al centro dell’interesse la necessità di un’ecologia integrale, mentre la prof. Stefania Papa, dell’Università campana Vanvitelli (Italia), ha messo l’accento sulla necessità di programmi universitari che siano animati da una tale cultura vitale. Resta una convinzione: l’ecologia integrale non è un obiettivo solo scientifico o politico, ma un modo di “essere al mondo”.

Michele Zanzucchi

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Il “pezzo forte” del cammino ecumenico

Il “pezzo forte” del cammino ecumenico

Seconda giornata dell’incontro dei Vescovi di varie Chiese amici dei Focolari all’insegna dell’unità.

La penombra delle catacombe si rischiara alla luce delle candele e compaiono tra i corridoi persone di varie Chiese che camminano mentre risuonano le parole di una preghiera dei primi cristiani. Si congiungono intorno all’altare della piccola cappella dove la comunità unita condivideva il pane. Tenendosi per mano, con una preghiera spontanea chiedono il dono dell’unità. È l’anticipo del “patto” di amore reciproco che si rinnova anche in ogni incontro di Vescovi amici dei Focolari.

“Il patto rafforza la nostra unità, la nostra alleanza e ci spinge a mantenerla nelle nostre relazioni con fratelli e sorelle, nei nostri Paesi o ovunque siamo”, aveva espresso poco prima il Vescovo Nelson Leite della Chiesa metodista del Brasile. E aggiungeva: “Il patto ha cambiato la  mia vita, mi ha motivato e mi ha portato ad accettare le altre persone, a vivere con loro, a imparare ad ascoltarle e a poter instaurare un dialogo, anche se siamo diversi”. Un momento sacro, commovente, che simbolicamente ha racchiuso come in una cappella i 170 Vescovi di varie Chiese cristiane partecipanti al convegno “Dare to be one” sparsi in tutto il mondo. Non c’erano più distanze nè strumenti elettronici che permettevano i collegamenti e le stesse candele delle catacombe davano luce al nuovo impegno d’unità. “È il Comandamento Nuovo di Gesù che vogliamo sia il fondamento dei nostri rapporti, ‘quell’amarsi a vicenda’, vogliamo sia alla base dei nostri rapporti fraterni”, ribadisce Brendan Leahy, Vescovo di Limerick (Irlanda), uno dei moderatori dell’incontro. Con la coscienza che, se si mette in pratica, Gesù può adempiere la sua promessa: “Dove due o più sono uniti nel mio nome, ivi sono io presente in mezzo ad essi” (Mt 18,20). “Noi desideriamo che Gesù possa farci questo dono – afferma Leahy – e per questo vorremmo promettergli che vogliamo continuare a vivere nell’amore uno verso l’altro, ad amare la diocesi e la comunità dell’altro come amo la mia, amare la Chiesa dell’altro come amo la mia”. Se c’è l’amore vicendevole tra i cristiani, esso è la testimonianza più forte e credibile verso il mondo che ci circonda. E’ quanto dice Jesús Morán, Copresidente dei Focolari, “sì, la nostra unità, l’unità di tutti i cristiani potrebbe essere un contributo decisivo per la trasformazione del mondo. Si tratta di un imperativo etico improrogabile”. A concludere questi due giorni è Margaret Karram, Presidente dei Focolari, che raccoglie il desiderio espresso da tanti tra i partecipanti di continuare ad andare avanti, “di creare una grande rete che ci aiuti a collegarci insieme, cellule vive unite nel nome di Gesù. Chissà quante iniziative potranno nascere per rinnovare la vita delle nostre Chiese nell’unica Chiesa di Cristo…!”. Così invita tutti ad unirsi per chiedere a Dio Padre di illuminare il cammino da percorrere recitando il Padre Nostro. Si mescolano le parole della preghiera insegnata da Gesù in tante lingue, come in una sinfonia che si eleva al cielo e inonda i cuori e le menti di ognuno sigillando il patto d’unità fatto poco prima.

Carlos Mana

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