Movimento dei Focolari

Il Movimento in Paraguay

Nel 1964 un primo gruppo di paraguaiani partecipa all’incontro estivo (la Mariapoli) del Movimento dei Focolari in Argentina, accompagnati da un sacerdote di Asunción, che aveva conosciuto il Movimento a Roma. Ritornati col cuore infuocato dall’esperienza fatta in quei giorni, da quel momento si incontrano regolarmente per comunicarsi le esperienze del Vangelo che incominciano a vivere. Nel 1968 la Mariapoli del Paraguay è stata portata avanti dagli stessi paraguaiani, con l’aiuto di chi in quegli anni aveva seguito regolarmente la comunità. Nel luglio del 1981 Chiara Lubich invia un gruppo di focolarine e si apre il primo focolare ad Asunción. Arrivano in seguito anche i focolarini, e si ha un nuovo sviluppo delle comunità sparse in tutto il Paese (in una trentina di città circa), intessendo così una rete che diventa ogni anno sempre più fitta. Nascono via, via, le varie diramazioni (famiglie, giovani, ecc.) e si sviluppano le espressioni del Movimento più impegnate nel sociale, come il Movimento Politico per l’Unità. Vivo è anche l’impegno per favorire lo sviluppo sociale del Paese. In campo economico sono sorte le prime aziende di produzione ispirate ai principi dell’Economia di comunione, con la destinazione sociale di parte degli utili.  Altri si impegnano in opere come quella che porta il nome di “San Miguel di Capiatà”: ha contribuito alla nascita di un nuovo quartiere nei pressi della capitale,  Asunción, dove vent’anni fa, erano sfollate alcune famiglie da un quartiere  degradato, permanentemente inondato. Sono poi molti i membri del Movimento che animano le comunità parrocchiali locali. Gli ultimi recenti sviluppi: il nuovo Centro Mariapoli “Madre dell’Umanità”, casa di formazione dei membri del Movimento, aperto a tutti; l’inaugurazione della sede paraguaiana dell’Editrice Ciudad Nueva, organo ufficiale del Movimento; e la “Casa per i Giovani”, nei pressi del Centro Mariapoli. (altro…)

Paraguay: premio “Tomas Moro 2006” a Chiara Lubich

Paraguay: premio “Tomas Moro 2006” a Chiara Lubich

Nell’accogliere il premio “Tomas Moro 2006” – ritirato a suo nome da Esperanza Aid e Mauro De Souza, corresponsabili del Movimento dei Focolari in Paraguay – Chiara Lubich, in un messaggio, augura all’Università un anno ricco di iniziative che, per i valori cristiani e profondamente umani da loro promossi, contribuiscano sempre più alla fraternità universale. Prima della consegna del premio è stata data lettura della motivazione: “A Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari, Opera di Maria, per il suo grande impegno a favore dell’unità e dell’ecumenismo. Per il contributo del suo carisma nella proposta della cosiddetta Economia di Comunione, di fronte alle tante disuguaglianze che oggi colpiscono l’umanità. Per la costruzione della pace in un mondo unito”. Chiara è tra le personalità premiate, dall’ “Istituto Tomas Moro” della Facoltà di scienze giuridiche e diplomatiche dell’Università cattolica di Asuncion,  il 27 dicembre scorso insieme a Mons. Elio Sgreccia, Presidente della Pontificia Accademia per la vita, José Antonio Fortea, teologo spagnolo che ha visitato quest’anno il Paraguay, e la Conferenza Episcopale Paraguaiana che celebrava il suo 50° anno di vita. Il Paraguay ha una ricca storia, segnata non solo da guerre, conquiste e rivoluzioni ma, in particolare, dall’incontro, non senza dolore, della cultura aborigena guaranì con quella europea. Un paese bilingue, in cui si parla spagnolo e guaranì. Era il 1964 quando un primo gruppo di paraguaiani partecipa ad una  Mariapoli in Argentina. Oggi il Movimento dei Focolari è presente in Paraguay con persone impegnate in vari campi per il rinnovamento della società e della Chiesa, per portare semi di fraternità nei diversi ambienti, in questa terra ricca di potenzialità. Un solo esempio: la testimonianza di impegno politico di Cesar Romero. (altro…)

L’«altro» Paraguay

Il Paraguay ha una ricca storia, con grandi potenzialità. Un paese segnato da forti differenze tra campagna e città,  tra sviluppo e povertà. La mia storia personale – racconta Cesar Romero – ha attraversato vari momenti. All’inizio la “passione” per l’umanità: il primo lavoro a 14 anni, poi i corridoi dell’Università e l’incontro con i giovani del Movimento dei Focolari. Poi le marce contro la lunga dittatura e i primi passi nella politica di partito. In seguito, la seconda tappa, quella della “delusione”: i tradimenti, le incoerenze, la mia stessa incapacità nell’attività politica. La sensazione di non poter fare niente per cambiare davvero le cose. La terza tappa, fondamentale, è stata quella della “scelta”: la scelta di amare sempre, che mi spingeva verso una politica attiva, intesa come mezzo di trasformazione della società. Nel 2000, dopo un lungo travaglio, insieme ad un gruppo di amici già impegnati nell’ambito dello sviluppo sostenibile, abbiamo costituito un’organizzazione. E’ nata così la “Fundación Yvy Porã” (Terra Bella) che, in sei anni di vita, ha promosso lo sviluppo di decine di progetti in tutto il Paraguay, sostenendo comunità di piccoli impresari, contadini, artigiani e indigeni, in centri urbani e rurali. Io però non ero ancora soddisfatto. Desideravo poter fare qualcosa di più. Così, insieme ad altri politici, mi sono impegnato nella preparazione dell’Incontro latino-americano dei sindaci che si è tenuto a Rosario in Argentina, il 2 e 3 giugno 2005, promosso dal Movimento Politico per l’unità. Ci sembrava l’occasione giusta per presentare alla società paraguaiana la fraternità come dottrina politica. Abbiamo scorso l’elenco dei sindaci per invitarli a questa manifestazione. Dalle risposte, dalle adesioni e dagli echi ottenuti, ci siamo detti: “E’ un Paraguay nuovo, un Paese risuscitato, che lavora in silenzio e noi vogliamo portarlo alla luce!”. Come un fatto che confermava questa scoperta, in quei giorni è apparso e si mantiene fino ad oggi, una pagina nuova in un giornale di grande diffusione che si intitola: “L’altro Paraguay”. All’incontro hanno partecipato, provenienti anche da altri Paesi dell’America del Sud, oltre 1000 politici, di cui 119 sindaci, 168 assessori e membri di consigli comunali, parlamentari, funzionari locali e nazionali. Contagiati dallo spirito di questo incontro, i 16 sindaci del Paraguay che avevano partecipato hanno proposto ad altri sindaci un progetto di collaborazione tra i vari Comuni. In occasione della “Giornata dell’amicizia in Paraguay”, il 30 luglio 2005, hanno stabilito un Protocollo d’intesa e di gemellaggio fraterno per sostenere e promuovere uno scambio di politiche di sviluppo locale. Questo accordo, senza precedenti in Paraguay, è stato firmato da 22 Comuni. In seguito, abbiamo dato vita ad appuntamenti periodici di approfondimento della dottrina della fraternità tra politici e stiamo costruendo la scuola paraguaiana di formazione civica e politica per giovani. (C. R. – Paraguay) (altro…)