Feb 18, 2006 | Focolari nel Mondo
Il mondo dello sport interseca il sociale a molti livelli: quello della politica, dell’economia, della salute, della comunicazione e così via. Sportmeet non si pone solo l’obiettivo di mettere in rete i propri operatori, offrendo il modo di valorizzare il proprio impegno e creando le condizioni per conoscersi reciprocamente. Il suo impegno primario è quello di contribuire ad una cultura dello sport improntata alla fraternità universale ad ogni livello: fra persone, popoli, culture, etnie e religioni. Questa cultura dello sport si fa reale se a tutti è garantito il diritto alla pratica dell’attività fisica e sportiva. Per questo gli atleti, gli operatori ed i professionisti dello sport legati a Sportmeet si sono fatti promotori del progetto Sport, Peace & Development che vede oggi attive numerose iniziative di carattere sportivo a valenza sociale. Si tratta di progetti continuativi, piccoli e grandi, aperti in diverse parti del mondo, in particolare in paesi in via di sviluppo o nell’Est – Europa. A tali progetti Sportmeet da il proprio sostegno culturale, e anche economico e di risorse umane perché possano avere solidità e continuità. Chi intende conoscere più a fondo i progetti, collaborare o contribuire concretamente (attraverso un fondo di solidarietà, con donazioni economiche o materiali) lo può fare nelle modalità indicate per ciascuno di essi alla pagina Sport, peace and development. (altro…)
Feb 18, 2006 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Michael Walchhofer (Radstadt, Austria, 28 aprile 1975) è uno sciatore alpino austriaco. Alle Olimpiadi di Torino 2006 è argento nella discesa libera. Walchhofer, sceso con il pettorale numero 10, è rimasto a lungo in testa alla gara, ma è stato infine battuto per 72 centesimi di secondo dal francese Antoine Deneriaz, sceso per trentesimo. Walchhofer ha esordito nella Coppa del Mondo di sci alpino nel 1999. Nella stessa stagione si è aggiudicato la Coppa Europa assoluta. La sua prima vittoria in Coppa del Mondo è arrivata nella combinata di Kitzbuehel nel 2003. Ai Mondiali di sci alpino del 2003 a St. Moritz, in Svizzera, ha vinto l’oro nella discesa libera. Nell’edizione 2005 ha vinto il bronzo nella stessa disciplina, oltre all’argento nel supergigante. Si è aggiudicato la Coppa del Mondo di discesa libera nella stagione 2004-2005. Numerose sono le manifestazioni di Sports4Peace alle quali Michael Walchhofer, campione mondiale di sci, ha preso parte, mostrando chiaramente che famiglia e valori contano per lui più dei successi sportivi. Come ha raccontato lui stesso, per esempio, “la nascita della mia prima figlia è stata un’esperienza molto più commovente del maggiore successo sportivo finora raggiunto”. Col suo fare tenace, ma senza pretese, lo sciatore è non solo simpatico, ma anche un modello per molti giovani e giovanissimi. “Sport4peace” (sport per la pace), progetto giovanile e sportivo del Movimento dei Focolari, nell’ambito del più vasto progetto LifeStyle4Peace (uno stile di vita per la pace), viene portato avanti dai Ragazzi per l’Unità e da Sportmeet, la rete mondiale di sportivi e di operatori dello sport, che vivono lo sport come realtà importante e positiva nel confronto con se stessi e con gli altri, animati dal desiderio di contribuire, attraverso di esso, alla costruzione di un mondo più unito. Sono molti i volti più o meno conosciuti del mondo dello sport che, insieme a Sportmeet, intendono sostenere la crescita di tutti quei semi di una “cultura del dare” che alimentano la costruzione della fraternità universale nella società di oggi, anche attraverso lo sport. Per concretizzare quest’idea si è dato vita di recente ad un progetto di sport-pace-sviluppo nei Paesi più svantaggiati. (altro…)
Set 22, 2005 | Focolari nel Mondo
Carissime e carissimi partecipanti al terzo Congresso internazionale di Sportmeet,
vi so riuniti a Trento, la città natale del Focolare, per il congresso dal titolo “Sport & Joy – Con lo sport autentico corre la gioia”. Un saluto tutto particolare ai presenti e a quanti si uniranno a loro nella città, con il vivo augurio che questo avvenimento possa contribuire a far divampare la realtà di “Trento ardente” da noi sempre tanto amata. Lo sport fin dall’antichità è nato come un momento di gioia per chi gareggia e per chi vi assiste. Non per niente si parla ancor oggi di “giochi olimpici”. Col cristianesimo poi non si dovrebbe solo valorizzare l’uomo o la donna che vincono, ma si dovrebbe far risalire a Dio la gloria per aver creato persone particolarmente dotate nel fisico (singoli o gruppi) senza sottovalutare l’apporto dei maestri, degli allenatori, dei sostenitori. In particolare, col cristianesimo chi perde conosce il valore della sofferenza e della sconfitta, perché il Figlio di Dio le ha valorizzate. Per lui può esserci una gioia più profonda che nasce dall’aver dato, dato se stesso negli allenamenti, o nei rapporti reciproci per costruire una squadra, dato tutto di sé nell’ esibizione al pubblico. Solo dalla donazione, dall’amore, nasce la gioia interiore, più limpida, più pura, per chi vince (se ha lottato e vinto per amore) e per chi perde (se ugualmente ha lottato e perso per amore). Allora lo sport diventa autentico e sarà elevato alla sua dignità sociale. Potrà contribuire a ricreare gli uomini in questa civiltà troppo stressante, ad essere un elemento di affinità, di fratellanza e di pace tra popoli e nazioni. Nell’antica Grecia, durante le Olimpiadi, tutte le guerre venivano sospese. Che non siamo oggi meno d’allora! Con questo augurio vi saluto ancora tutti e auguro, specie ai giovani, la gioia di uno sport autentico. Chiara Lubich (altro…)
Set 22, 2005 | Focolari nel Mondo
‘La sportivizzazione della società e le sue conseguenze’, ‘sport e miraggi di successo e ricchezza’, ‘valore educativo dei modelli di sport oggi proposti’, ‘felicità nella pratica sportiva o nel successo?’: queste alcune delle problematiche che investono il mondo dello sport, al centro di un Congresso internazionale – in questo Anno Internazionale dello Sport e dell’Educazione Fisica, promosso dall’ONU – dal titolo: ‘Sport & Joy – Con lo sport autentico corre la gioia’.
Sportmeet for a United World, che ha promosso l’evento, vuole aprire il dialogo nel mondo dello sport sul rapporto fra “attività motoria, sport e felicità”, un provocatorio accostamento in un’epoca nella quale vivere in modo non effimero l’esperienza della felicità, personale e collettiva, sembra essere una chimera.
Esperti, studiosi e testimoni del mondo dello sport hanno aiutato a declinare il tema nei suoi riflessi sociologici, economici, pedagogici e psicologici.
Che cos’è Sportmeet E’ una rete mondiale di sportivi e di operatori dello sport animati dal desiderio di contribuire, anche attraverso lo sport, alla costruzione di un mondo più unito. E’ un’espressione del Movimento dei Focolari. Prossimi appuntamenti Il 9 ottobre, Sportmeet collaborerà a Run4Unity, la “staffetta” sportiva planetaria promossa dai Ragazzi per l’Unità, del Movimento dei Focolari: 24 ore di sport per la pace organizzate in decine di città in tutto il mondo (www.run4unity.org). (altro…)
Ott 7, 2004 | Focolari nel Mondo
Per una cultura dello sport orientata alla fraternità universale Che cosa possono avere in comune tra loro una maestra di sci ed un giornalista sportivo, un medico dello sport ed un operatore sociale, un istruttore sportivo
ed un docente di pedagogia? Li accomuna il progetto di Sportmeet, una giovane realtà internazionale del Movimento dei Focolari, nata nel mondo dello sport: contribuire, ciascuno dal proprio ambito specifico, ad elaborare una cultura dello sport orientata alla costruzione della fraternità universale.
A Vienna per “Educarsi ed educare attraverso lo sport”. Per questo si sono dati appuntamento a Vienna, a metà settembre per un convegno internazionale (130 partecipanti da 17 nazioni, 6 extra-europee) sul tema Educarsi ed educare attraverso lo sport. L’Unione Europea ha promosso il 2004 ad Anno Europeo dell’Educazione attraverso lo Sport, ritenendolo, si legge nei documenti comunitari, “componente essenziale della nostra società”, capace di trasmettere “tutte le regole fondamentali della vita sociale” e portatore di valori educativi fondamentali quali “tolleranza, spirito di squadra, lealtà”. Quando lo sport può caricare di tensione morale Ma di fronte alle contraddizioni dello sport di oggi si può davvero concedere ad esso un simile credito? “Come altre attività umane lo sport è poliforme ed ambivalente: – ha ammesso, nella relazione di apertura, Paolo Crepaz, medico dello sport e coordinatore di Sportmeet – è liberazione di energie psicofisiche latenti, ma anche asservimento agli idoli del prestigio e del guadagno; è dono di sé, ma anche occasione di egoismo e di sopraffazione; è luogo di incontro, ma anche di scontro.” L’educazione del corpo implica favorire che la corporeità, espressione emblematica dello sport, sia in grado di mostrare e di accendere lo spirito. Ma quando lo sport è in grado di accendere lo spirito? “Quando è capace di conferire, a chi lo pratica, padronanza di sé, – ha spiegato Crepaz – dei suoi atti, meta questa sempre in divenire, e quando è capace di colorare l’azione dell’atleta di tensione morale.” Chiara Lubich: lo sport capace di rivelare dimensioni essenziali dell’uomo Questo il concetto ribadito da Chiara Lubich nel suo indirizzo di saluto ai partecipanti: “Lo sport può rivelare la dimensione essenziale dell’uomo sia come essere finito, di fronte a difficoltà e sconfitte, sia come essere chiamato all’infinito, capace di superare i propri limiti”. Ma chi sa educare in questo modo? “Come occorre la primavera perché un giardino fiorisca – ha concluso Chiara Lubich -, allo stesso modo è necessario quel calore che nasce dall’amore per far germogliare le verità che sono insite nell’uomo. In un’atmosfera di amore reciproco, fino a sperimentare le parole di Gesù: “Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”, vi auguro di poter fare l’esperienza che Lui stesso, Gesù, sia il vostro maestro, anche nello sport.” Un’inversione di tendenza già in atto nello sport. La lezione dei più giovani Dai partecipanti si è avuta conferma che chi crede nei valori dell’uomo, anche senza legarsi a riferimenti religiosi, può condividere e sperimentare quanto possa essere educativo un sincero e profondo atteggiamento di fiducia reciproca fra chi educa e chi è educato attraverso lo sport. In questo senso, numerose riflessioni e testimonianze concrete, hanno testimoniato un’inversione di tendenza già viva e diffusa nello sport soprattutto fra i più giovani.
Non parole, ma nuovi progetti sportivi in atto Il congresso ha permesso soprattutto di conoscere i numerosi progetti sportivi a dimensione sociale già sviluppatisi, nei diversi continenti, attorno o grazie a Sportmeet. Una intera squadra di calcio di ragazzi di una difficile periferia di Bogotà “adottata” a distanza grazie all’aiuto di un club professionistico del sud – Italia; il progetto di promozione sportiva SportFontem, avviato al college della cittadella del Camerun dove il Movimento dei Focolari è presente da tempo; Deporchicos, una “mini Olimpiade” con riflessi sportivo–sociali a Buenos Aires; la pianificazione della promozione sportiva come strumento di riscatto sociale nella regione di Sao Paulo in Brasile ed in particolare a Jardim Margarida; il progetto scolastico Cafè con Leche, già attivo in una zona disagiata di Santo Domingo, che si svilupperà con la costruzione di un campo sportivo. Ma Sportmeet ha dato spazio durante il congresso anche ad altri progetti sportivi-sociali di valore, quali InterCampus, promosso dall’Inter di Milano, o Vivas, Vivere i valori dello sport, voluto dalla tenacia di un maestro dello sport, a Piacenza, o La Grande Sfida, di Verona, evento sportivo che mette in luce la ricchezza dei diversamente abili.
Sports4Peace, in Austria coinvolge 20.000 giovani Fra i tanti progetti, il più interessante è risultato Sports4Peace, realizzato proprio in Austria durante l’ultimo anno scolastico 2003 – 2004. Sono venuti a contatto con l’iniziativa circa 20.000 giovani di diverse scuole superiori austriache che hanno potuto sperimentare uno sport che non muove soltanto … palloni, ma uno sport che è via verso una società solidale e orientata alla pace. Guidati da sei semplici regole (gioca seriamente, gioca onestamente, non mollare mai, tieni gli occhi aperti agli altri, gioca per giocare, fai la differenza) stampate sulle facce di un dado, espressioni di una unica regola, la “regola d’oro”, presente in ogni religione: “Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te”, i ragazzi coinvolti hanno fatto sport, organizzato tornei, eventi sportivi e musicali, hanno raccolto firme per la pace olimpica. Ogni evento o gesto sportivo vissuto dopo aver lanciato il dado, consentiva ai ragazzi di collezionare degli “anelli olimpici”. Ogni passo verso la pace, attraverso piccole o grandi azioni di comunione o di perdono, consentiva invece di conquistare degli “anelli d’oro”. Obiettivo finale: raggiungere i 51.000 anelli olimpici e anelli d’oro ed avvolgere così simbolicamente la superficie dei 510 chilometri quadrati della terra con una rete di pace. L’iniziativa ha avuto il patrocinio ed il sostegno dei massimi organismi sportivi e scolastici austriaci e di diversi campioni dello sport, tra i quali Ralf Schumacher, Hermann Mayer, Michael Walchhofer ed altri, che hanno accettato di fare da testimonial, trovando l’idea del dado molto originale ed efficace. Il progetto di Sports4Peace si è rivelato particolarmente contagioso: dopo il congresso di Sportmeet si diffonderà in altre nazioni. Cultura – Sport – Pace: l’interesse di docenti universitari d’Europa e America Latina I diversi progetti sportivi presentati da Sportmeet hanno suscitato in particolare l’interesse degli 8 docenti universitari, di diverse Università (Vienna, Innnsbruck, Teramo e Cattolica di Milano, Buenos Aires) e di diverse discipline nel campo dello sport, presenti al congresso proprio per approfondire i legami possibili fra sport e pace. (altro…)