Movimento dei Focolari
Ragazzi con il Vangelo in tasca fino ai confini della terra

Ragazzi con il Vangelo in tasca fino ai confini della terra

“Essere Gesù 24 ore su 24” era il titolo del congresso australiano dedicato ai ragazzi svoltosi al Centro Mariapoli di Melbourne, in Australia. Presenti 115 teenagers, dai 9 ai 17 anni, provenienti da varie città del Paese, da Nuova Zelanda e Nuova Caledonia. Per l’occasione erano presenti anche Nadia Xodo e Agostino Spolti, responsabili mondiali del Movimento Ragazzi per l’unità. Un incontro durato cinque giorni e reso possibile da una comunione dei beni attuata, durante tutto lo scorso anno, dai ragazzi insieme a famiglie e amici. Anche i negozi e i mercati della zona hanno voluto contribuire donando frutta, verdura, pane, carne e bibite. Il programma prevedeva momenti di approfondimento sul Vangelo e su come metterlo in pratica, spazi di dialogo e condivisione di esperienze di vita. “I momenti di comunione sono stati profondi – dice Madeline – e ci hanno aiutato a capire che non siamo soli nel cercare di essere un altro Gesù in ogni momento della nostra vita”. Momento solenne la consegna di una copia del Vangelo a ciascuno. “Ho sentito Gesù davvero presente – diceva uno dei ragazzi – come fosse Lui in persona a consegnarci la Sua Parola”. Le Letture di quel giorno, con la chiamata degli apostoli, hanno messo nel cuore di ciascuno un proposito: vivere il Vangelo nei propri ambienti come apostoli di oggi, mandati da Dio per l’evangelizzazione di queste terre. Il secondo evento ha avuto come cornice la Nuova Zelanda, meraviglioso arcipelago con alte montagne e mare cristallino. Al “Teens4unity Camp” di Lower Hutt hanno partecipato 60 ragazzi e ragazze di varie età. Tema: la vita del Vangelo da attuare nelle nostre città. Molti fra i ragazzi, insieme alle loro famiglie, provenivano, come rifugiati, da altri Paesi. Forti le loro esperienze, spesso dolorose, ma vissute in un profondo rapporto “a tu per tu” con Dio. Insieme si è poi approfondita l’azione “ColoriAMO la città” che i Ragazzi per l’unità portano avanti a livello mondiale per aiutare le persone più sole o svantaggiate delle loro città. Sono emerse tante idee per realizzarla, come alcune attività nelle quali coinvolgere i ragazzi della popolazione aborigena. Ultima tappa, Perth. L’incontro è stato caratterizzato da una giornata itinerante: i ragazzi hanno accompagnato Nadia e Agostino attraverso questa magnifica città dove bellezze naturali e quartieri modernissimi disegnano paesaggi di grande armonia. E così, tra le rive del fiume Swan e quelle dell’Oceano Indiano, i ragazzi hanno parlato della storia della città, dei contrasti avuti tra colonizzatori e aborigeni, delle sue caratteristiche e delle problematiche dell’oggi. Poi il dialogo si è aperto sull’impegno nella vita cristiana, ma anche sulla responsabilità e la bellezza della risposta di ciascuno alla chiamata di Dio. Salutandosi hanno espresso il desiderio di continuare a incontrarsi per approfondire la vita del Vangelo coinvolgendo i loro amici, anche in vista della staffetta mondiale “Run4unity” del 12 maggio prossimo alla quale i ragazzi di questa regione, all’estremo est del mondo, saranno tra i primi a dare il via. (altro…)

Ragazzi con il Vangelo in tasca fino ai confini della terra

Online il nuovo sito di Schoolmates

Ideato ed attuato dai Ragazzi per l’unità dei Focolari, in collaborazione con l’AMU (Associazione Azione per un Mondo Unito-ONLUS) e Umanità Nuova, Schoolmates è un progetto nato nel 2002 che ha coinvolto, in questi quasi dieci anni, centinaia di scuole. L’obiettivo è permettere a ragazzi di Paesi diversi di entrare in contatto e conoscersi, come suggerisce il nome, da una parte all’altra del mondo. Chi partecipa contribuisce poi, attraverso numerose attività, ad alimentare un fondo di solidarietà che permette di distribuire, ogni anno, varie borse di studio. Negli ultimi 12 mesi ne sono state assegnate 376 in 25 nazioni.

Il restyling del sito www.school-mates.org punta a migliorare la comunicazione, la partecipazione e l’interazione tra le classi ed i gruppi che aderiscono alle tre fasi del progetto.

Si inizia impegnandosi a vivere la “Regola d’oro” che invita a “fare agli altri quello che vorremmo fosse fatto a noi”, norma presente nei libri sacri di tante religioni.

La seconda fase permette di conoscersi: mettendo in rete via web classi o gruppi di ragazzi di Paesi diversi. Il progetto vuole offrire una possibilità di conoscere altre culture creando un dialogo nel quale le differenze siano fonte di ricchezza le une per le altre. In questa fase troviamo una delle novità del sito: la possibilità di gestire, per chi attuerà tutte e tre le fasi del progetto, un proprio spazio web. In esso i ragazzi potranno presentare la classe o il gruppo, far conoscere il proprio Paese sotto l’aspetto storico, geografico e culturale, e condividere esperienze e testimonianze del loro impegno a vivere la Regola d’oro. Se la classe o il gruppo desiderano mettersi in contatto con altre classi o gruppi, ciò potrà avvenire attraverso un’area riservata.

La terza fase è caratterizzata dal condividere: le classi ed i gruppi che aderiscono al progetto si impegnano infatti a contribuire al fondo di solidarietà per sostenere, ogni anno, alcuni microprogetti di solidarietà. L’obiettivo è permettere, attraverso l’assegnazione di borse di studio, a ragazzi che non avrebbero la possibilità di frequentare la scuola, di completare la formazione scolastica o professionale.

Tra le novità del nuovo sito anche una sezione dedicata ad insegnanti, educatori e tutor, ideata per condividere materiali ed esperienze didattiche realizzate nei vari paesi e nelle scuole di diverso ordine e grado.

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La regola d’oro in politica, a partire dal consiglio comunale Junior

Ho 15 anni e sono di Ischia, un’isola del sud d’Italia. Qualche anno fa, una frana ha distrutto la casa della mia compagna di banco. Lei è finita sotto le macerie col papà e le sue sorelle. Per me è stato un dolore enorme e inspiegabile! Quello stesso giorno è avvenuta la strage di Nassiriya in Iraq dove, per un attentato, sono morte 19 persone in missione di pace. Queste tragedie hanno fatto crescere in me il desiderio di fare qualcosa per cambiare questo mondo. Così, quando la mia scuola ha aderito al progetto del Comune di istituire il Consiglio comunale dei ragazzi, l’ho colto al volo con la voglia di trasmettere, attraverso il dialogo, la vita nuova che nasce dal Vangelo. La Regola d’oro: “Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te”, ad esempio, mi ha suggerito di non mettere i bastoni fra le ruote ad un mio compagno che come me voleva candidarsi a sindaco. Così, mi sono candidata come consigliere e l’ho aiutato a formare la lista e a preparare il programma, non prima però di aver ascoltato le idee di ciascuno sui problemi dell’isola. Durante la campagna elettorale per presentarci alla tv locale, oltre a superare il timore di parlare in pubblico, ho incoraggiato anche gli altri candidati e alla fine sono stata tra i più votati, anche dalle altre scuole. Importante è stato il primo consiglio comunale nella sala consiliare, con la presenza di alcuni membri del consiglio degli adulti. Siccome non era facile, né scontato, ancor di più ho scoperto l’importanza dell’ascoltarsi, del rispetto, del modo in cui esprimere le proprie idee, senza offendere gli altri. L’esperienza è appena cominciata e in me cresce la voglia di lavorare nel mio piccolo per una politica che non sia scontro, ma dialogo per costruire insieme il bene di tutti. (testimonianza raccontata durante il live-event Run4unity 2008)

Ragazzi con il Vangelo in tasca fino ai confini della terra

“ColoriAmo le città”: in tutti i continenti un’azione dei Ragazzi per l’Unità

Il programma è impegnativo: la “conquista” della città. Da qualche anno a questa parte i Ragazzi per l’unità, hanno deciso di  rimboccarsi le maniche nelle proprie città dove, si sa, si gioca la sfida della convivenza umana. Il motto è fatto di due parole in una: “ColoriAmo”. Il campo d’azione ha  una preferenza: gli angoli più grigi di città e paesi. L’obiettivo: colorarli  con la fantasia dell’amore, nei cinque continenti, con un metodo che ben si esprime in quel think globally, act locally che li fa, appunto, pensare globalmente e agire localmente, come richiede oggi la società. A Milano i ragazzi prendono di mira un campo Rom. In  Rwanda gli obiettivi sono un istituto di orfani, un reparto pediatrico di un ospedale, i malati di Aids. In California, in una scuola dove c’è aria di razzismo, fondano un Club per diffondere la cultura del rispetto della diversità. In India, insieme, ragazzi cristiani e indù  vanno in aiuto a coetanei disabili. Ma apriamo lo zoom su ciò che è successo ad un gruppo di ragazzi africani che avevano deciso di far visita alle detenute del carcere di Iringa, in Tanzania:

«La prima difficoltà era quella di convincere la vigilanza a farci entrare. La seconda era di riuscire a portare quei regali che avevamo messo in comune: frutta, sale, sapone… ma anche la ‘Parola di vita’, le nostre esperienze e canti. Abbiamo camminato tre chilometri prima di arrivare davanti ai militari di guardia all’ingresso. Erano armati e sul loro volto neanche l’ombra di un sorriso! Ricordandoci che anche in loro dovevamo riconoscere il volto di Gesù li abbiamo salutati, sorridendo noi per primi. “Non potete entrare tutti! E quelli che tra voi sceglieremo, comunque non potranno cantare là dentro”. In cambio, però, ci hanno permesso di portare i nostri regali.

Con le recluse abbiamo letto la Parola di vita e testimoniato come essa cambi la nostra esistenza. Mentre parlavamo dell’amore di Dio che è per tutti e che anche noi possiamo ricambiare, le guardie erano in silenzio ad ascoltarci. Alla fine la gioia delle prigioniere è scoppiata in canti e danze: era il loro modo per ringraziarci. Il personale della sorveglianza, senza parole, si chiedeva: “Ma chi sono questi ragazzi?”. Siamo tornati a casa felici con nuove forze per continuare a colorare la città». … Leggi il testo integrale Da Città Nuova n. 1- 2008 (altro…)

“Facciamo rivivere le nostre città”

“Facciamo rivivere le nostre città”

“Facciamo rivivere le nostre città” sarà il motto della staffetta mondiale Run4unity: ragazzi di lingue, culture e religioni diverse si sono dati appuntamento dalle 11 alle 12 a.m., domenica 9 ottobre, nei luoghi più significativi dei loro Paesi per chiedere che si realizzi al più presto la fraternità universale.

Una giornata sportiva, per testimoniare insieme l’impegno a costruire un mondo unito partendo dalle varie città e vivendo la Regola d’oro “Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te”, presente nel Vangelo e nei libri sacri delle principali religioni del mondo. A piedi, di corsa, coi pattini, in bicicletta raggiungeranno, in tutto il mondo, posti nei quali le tensioni sono in atto, e luoghi simbolo di pace. Passeranno accanto a sedi istituzionali locali e mondiali. A Roma la staffetta si concluderà in Piazza S. Pietro, con l’atteso saluto del Papa all’Angelus. Una comunione dei beni coinvolgerà Paesi del nord e del sud del mondo: partecipando alle attività sportive i ragazzi potranno donare oggetti che saranno distribuiti, nelle città toccate dalla staffetta, ai loro coetanei più poveri o sostenere borse di studio per i ragazzi dei Paesi in guerra o in difficoltà economiche.  

In tempo reale: dalle 11 p.m. (ora italiana) di sabato 8 ottobre, alle 11 p.m. (ora italiana) di domenica 9 ottobre, aggiornamenti radiofonici in streaming e collegamenti telefonici con: Noumea (Nuova Caledonia); Coimbatore (India); Gerusalemme (Israele); Fontem (Camerun), Buenos Aires (Argentina); San Paolo (Brasile); New York (Usa).

Dal 10 al 16 ottobre, i ragazzi passeranno la staffetta ai giovani del Movimento dei Focolari, per la Settimana Mondo Unito (www.mondounito.net), appuntamento mondiale, con dibattiti, manifestazioni, serate culturali ed azioni per parlare di pace e di unità ad ogni livello, sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni all’ideale del mondo unito, realizzare brani di fraternità. Ufficio stampa e-mail: info@run4unity.net   (altro…)