Movimento dei Focolari

Un ruolo profetico di fronte alle sfide dell’unità dei cristiani e della globalizzazione

Giu 27, 2001

Dibattito al 10° convegno teologico-pastorale promosso dai Focolari. da AVVENIRE - Venerdi 29 Giugno 2001

Dibattito al 10° convegno teologico-pastorale promosso dai Focolari, alla presenza di 1.300 sacerdoti di 44 Paesi I movimenti, un dono per l’annuncio Un ruolo profetico di fronte alle sfide dell’unità dei cristiani e della globalizzazione Chiara Lubich: siamo al servizio della nuova evangelizzazione. Piero Coda: con i movimenti la Chiesa del futuro. Andrea Riccardi: così la diversità è ricchezza – Lorenzo Rosoli – I movimenti ecclesiali? “Rappresentano un vero dono di Dio per la nuova evangelizzazione e per l’attività missionaria”. Chiara Lubich, fondatrice e guida del Movimento dei Focolari, attinge alla Redemptoris missio e ad altri capisaldi del magistero di Giovanni Paolo II per tracciare l’identikit dei movimenti e delle comunità ecclesiali di fronte alle sfide dell’unità dei cristiani e della globalizzazione. Sfide storiche, rilanciate dalla cronaca di queste settimane, fra la visita del Papa in Ucraina – col suo forte appello ecumenico – e l’imminente G8 di Genova. Si inserisce in questo orizzonte il 10° Convegno teologico-pastorale internazionale promosso dal Movimento dei Focolari sul tema Unità dei cristiani e globalizzazione. Sfide dell’oggi e risposte suscitate dallo Spirito, che ha chiamato a Castelgandolfo oltre 1.300 sacerdoti – cattolici, ortodossi, protestanti, anglicani – di 44 Paesi, assieme ai cardinali Dario Castrillon Hoyos e James Francis Stafford (destinatario di un messaggio del Papa del quale abbiamo parlato ieri). Un orizzonte che Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, ha identificato secondo le coordinate di una “svolta antropologica e storica” che pone la nuova evangelizzazione “tra un mondo globale e tante identità che si chiudono”. L’evangelizzazione sarà possibile – ha rilanciato il simposio – solo con l’apertura e la comunione, innanzitutto all’interno della Chiesa, tra la dimensione istituzionale e la carismatica e tra movimenti e nuove comunità. Nel suo intervento al Centro internazionale dei Focolari, Chiara Lubich ha riletto l’esperienza del suo movimento alla luce delle istanze della nuova evangelizzazione. “Nuova nel suo ardore se, man mano che procede, cresce in chi la promuove l’unione con Dio. Nuova nei metodi se attuata dall’intero popolo di Dio. Nuova nelle sue espressioni, se sarà conforme a ciò che lo Spirito suggerisce”. Annunciare l’amore di Dio per tutti gli uomini; formare comunità ecclesiali mature; rievangelizzare se stessi nella Parola e nella pratica dell’amore; donare la Parola annunciata e quella vissuta… “Non esiste più una società cristiana, esiste la globalizzazione con un intreccio di popoli e culture”, prosegue la Lubich citando ancora Wojtyla. In questo quadro l’evangelizzazione percorre le vie dei “dialoghi” additati dal Vaticano II: dentro la Chiesa cattolica, fra i cristiani, con le altre religioni, con gli uomini di buona volontà. “Il Movimento dei Focolari ha da 40 anni aperto tutti e quattro i dialoghi”. Presente in 182 Paesi, esso “abbraccia tutti gli stati di vita, dai bambini ai vescovi”. Ma “è soprattutto di nostri laici che il Signore si serve, come di strumenti per la nuova evangelizzazione”. I nuovi movimenti ecclesiali “costituiscono una preparazione e una recezione carismatica e dinamica, in qualche caso anche eccedente e profetica, del progetto di ecclesiologia proposto nelle sue grandi linee dal Concilio, ma in realtà ancora in via di definizione teologica e pastorale”. Una ecclesiologia di comunione che le nuove realtà ecclesiali attuano “in forma vitale”. È uno dei passi cruciali dell’intervento del teologo Piero Coda dal titolo Doni gerarchici e doni carismatici in comunione per l’edificazione e la missione della Chiesa. Una comunione – rivelata in modo sorprendente dal Giubileo – “con cui lo Spirito ringiovanisce la Chiesa e la guida nella missione”. Siamo di fronte a “un’icona appena abbozzata del futuro della Chiesa” che ha nel volto laicale uno dei tratti peculiari e decisivi: dentro la Chiesa ma anche rispetto al mondo, alla società e alla cultura d’oggi. È dunque duplice – ha spiegato Andrea Riccardi – la responsabilità dei movimenti nell’evangelizzazione, tra comunione nella Chiesa e comunicazione del Vangelo nel mondo contemporaneo. “Questi ultimi anni hanno fatto crescere la coscienza che la diversità vissuta nell’amore è una ricchezza per la Chiesa e per ogni carisma”, ha detto Riccardi. “I movimenti non sono piccole chiese ambiziose di estendersi a una vasta Chiesa. Ma sono doni che, lungo la storia del ‘900, il Signore ha fatto alla sua Chiesa. Ogni movimento ha interpretato un aspetto della vocazione della Chiesa stessa in maniera originale: ma esso rinvia per sua natura alla Chiesa. Le tante vocazioni sacerdotali che nascono nei movimenti sono un dono alla Chiesa. La testimonianza della carità verso tutti, ma soprattutto verso i più poveri, è un dono alla Chiesa per il mondo intero. La comunicazione del Vangelo che è alla base della strutturazione missionaria del carisma dei movimenti, è un dono alla Chiesa”. Lorenzo Rosoli

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