Movimento dei Focolari

“Vivere e Parlare”. Esperienze attorno al carcere.

Mag 17, 2012

Nella Parola di vita di questo mese viene in evidenza l’espressione “l’avete fatto a Me”. Riportiamo un fatto realmente accaduto, al di qua e al di là del carcere.

Alfonso Di Nicola è coordinatore del Progetto Sempre Persona che si occupa dei detenuti e delle loro famiglie. Ecco il suo racconto: «Riflettevo sulla Parola di Vita mercoledì scorso, quando sento che mi arriva un messaggino. Leggo. Era Giorgio che mi diceva che venerdì gli avrebbero staccato la luce se non avesse pagato la bolletta (450 euro!). Era un conguaglio e bisognava pagarlo. Aveva chiesto aiuto al suo datore di lavoro ma non gli aveva dato fiducia. Aveva chiesto in giro ad altri suoi amici, senza nessun risultato… Poiché siamo molto amici, non voleva darmi una preoccupazione. Alla fine però, visto che tutte le porte erano chiuse, si è rivolto a me. In questi casi attingiamo al fondo del Progetto Sempre Persona che proprio in quei giorni, aveva destinato i pochi mezzi a disposizione, per comprare olio, zucchero e generi di prima necessità per gli ex carcerati. Inoltre pensavo: “Come farà a restituirci i 450 euro, se  ne guadagna 800  al mese e ha tre figli da mantenere?”. Giorgio assicurava che alla fine del mese avrebbe restituito il debito ed io che, a dire la verità, ero un po’ incredulo, ho pensato che il garante del prestito me lo avrebbe fatto Gesù.  Mi tornavano spesso in mente le Sue parole:“Ho avuto sete e mi avete dissetato… alimentato… assistito… Perché ogni volta che avete fatto tutto questo a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a Me…” (Cf Mt 25, 31 e seg.). Allora sapete cosa è successo? Ho dato a Giorgio i 450 euro! Era Giovedì. Venerdì sera, quando sono tornato dal carcere dove aver fatto vari colloqui con i detenuti, apro il computer per guardare la posta e, con grande sorpresa, vedo una mail che mi invitava ad andare a ritirare un bonifico di 1720 euro, offerte da una signora che avendo ascoltato una nostra testimonianza in una chiesa, desiderava contribuire al Progetto. Il mio Garante, non mi aveva fatto aspettare un mese per restituirmi il prestito, ma solo un giorno, quadruplicando la cifra che poteva poi permetterci di aiutare altri». Alfonso Di Nicola

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