Movimento dei Focolari

Febbraio 2012

«Convertitevi e credete al Vangelo» Quello che opera la Parola di Dio accolta e vissuta è un completo mutamento di mentalità (= conversione). Trasfonde nei cuori di tutti: europei, asiatici, australiani, americani, africani i sentimenti di Cristo di fronte alle circostanze, al singolo e alla società. Ma come può il Vangelo operare il miracolo di una profonda conversione, di una fede nuova e luminosa? Il segreto sta nel mistero che le parole di Gesù racchiudono. Esse non sono semplicemente esortazioni, suggerimenti, indicazioni, direttive, ordini, comandi. Nella parola di Gesù è presente Gesù stesso che parla, che ci parla. Le sue Parole sono egli stesso, Gesù stesso. E così noi, nella Parola lo incontriamo. E accogliendo la Parola nel nostro cuore, come Egli vuole che sia accolta (e cioè essendo pronti a tradurla in vita) siamo uno con Lui ed Egli nasce o cresce in noi. Ecco perché ognuno di noi può e deve accogliere l’invito così pressante ed esigente di Gesù. «Convertitevi e credete al Vangelo» Qualcuno potrà considerare le parole del Vangelo troppo alte e difficili, troppo distanti dal modo di vivere e di pensare comune, e sarà tentato di chiudersi all’ascolto, di scoraggiarsi. Ma tutto questo accade se pensa di dover spostare da solo la montagna della sua incredulità. Mentre basterebbe si sforzasse di vivere anche solo una Parola del Vangelo per trovare in essa un aiuto inatteso, una forza unica, una lampada per i suoi passi. Perché quella Parola, essendo una presenza di Dio, il comunicarsi con essa rende liberi, purifica, converte, porta conforto, gioia, dona sapienza. «Convertitevi e credete al Vangelo» Quante volte nella nostra giornata questa Parola può esserci di luce! Ogni volta che ci scontriamo con la nostra debolezza o con quella degli altri, ogni volta che seguire Gesù ci sembra impossibile o assurdo, ogni volta che le difficoltà tentano di abbatterci, questa Parola può essere per noi un colpo d’ala, una boccata d’aria fresca, uno stimolo a ricominciare. Basterà una piccola, rapida “conversione” di rotta per uscire dal chiuso del nostro io ed aprirci a Dio, per sperimentare un’altra vita, quella vera. Se poi potremo condividere questa esperienza con qualche persona amica, che ha fatto anch’essa del Vangelo il proprio codice di vita, vedremo sbocciare o rifiorire intorno a noi la comunità cristiana. Perché la Parola di Dio vissuta e comunicata fa anche questo miracolo: dà origine a una comunità visibile, che diviene lievito e sale della società, testimoniando Cristo in ogni angolo della terra. Chiara Lubich

In equilibrio precario

La crisi economica e finanziaria che la società occidentale sta attraversando ha rivoluzionato profondamente il mondo del lavoro: contratti a termine, precari,  co.co.co. sono espressioni ormai entrate nel vocabolario comune. Questo libretto vuole aiutarci a metterci tutti nei panni di chi, soprattutto i giovani, ha la precarietà come orizzonte di tutta una vita. Per fare esperienza di cosa significhi guardare il mondo da quel punto di vista, quello dei nostri figli a tempo determinato. E  fornire un piccolo contributo che disinneschi la bomba sociale più pericolosa dei nostri tempi: il conflitto generazionale. L’autore – Gianni Bianco, giornalista Rai, da cronista si occupa di scandali al sole e guerrieri della notte, crimini e misfatti, segreti e bugie, eroi per un giorno e giorni di ordinaria follia. Anche lui ha dovuto però affidarsi per un po’ di anni alla protezione di San Precario. Nel frattempo per la collana Passaparola ha scritto anche Padre papà (2010) e Passi nella notte (2011). La collana – Passaparola. Libretti per la famiglia. Brevi, agili, intensi. Approfondimenti, riflessioni, esperienze di vita dalla prospettiva di una cultura relazionale.

Cinema al bar

Ritrovato il corpo di una donna i cui tratti corrispondono a quelli di Marisa

I fatti del 30 gennaio fanno temere che la vicenda di Marisa Baù si sia purtroppo conclusa diversamente da come gli ultimi avvistamenti a Como e Locarno avevano fatto sperare. In effetti, in serata la polizia svizzera ha informato i responsabili del Centro di Montet, che a loro volta hanno avvertito la famiglia, di avere trovato il corpo di una donna in tutto compatibile con quello di Marisa Baù, all’interno di un capannone agricolo situato nella vicina località di Cugy, a un chilometro e mezzo dal Centro. Restano ancora da chiarire le cause del decesso e si attende il riconoscimento ufficiale. Le circostanze della morte dovranno essere chiarite dagli accertamenti medico-legali all’ospedale cantonale di Friburgo, dove la salma è stata trasportata. Leggi su Città Nuova online: Tragico epilogo della vicenda di Marisa Baù (altro…)