Gen 31, 2018 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Ansia, paure, tristezze, ira… Tutti abbiamo condizionamenti che ci bloccano, limitano la nostra libertà e ci impediscono di raggiungere una vita più piena. Come risolvere i nostri complessi e crescere nell’autostima, in modo da essere più liberi e perciò più felici? Questo libro vuole essere un manuale pratico per conquistare la libertà interiore: l’autore ci offre alcune strategie per raggiungere una maggior soddisfazione nella vita quotidiana, migliorare i rapporti in famiglia, con gli amici e sul lavoro, ottimizzare il rendimento professionale e, soprattutto, convincerci che possiamo dare molto agli altri, qualunque siano le nostre capacità o abilità. AUTORE: Inaki Guerrero Ostolaza COLLANA – Vivere bene insieme. Una collana pensata per offrire al lettore mappe efficaci e concrete per imparare a prendersi cura degli altri e di sé, pienamente integrati nel mondo in cui viviamo, nel rispetto di noi stessi, delle altre persone e dell’ambiente. Volumi agili da leggere, arricchiti con brevi esperienze di vita, bibliografie essenziali e consigli pratici per migliorare la quali-tà del nostro vivere insieme. Città Nuova Editrice
Gen 31, 2018 | Chiara Lubich, Cultura, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
Il Camerun, nella regione equatoriale dell’Africa occidentale, si compone, in seguito a due storie coloniali parallele, di due gruppi di regioni che parlano rispettivamente francese e inglese. Le differenze non si limitano alla lingua, ma includono anche aspetti dell’amministrazione pubblica. Una escalation di violenza sta minacciando il Paese, in tutto 23 milioni di abitanti su un territorio di 475 mila chilometri quadrati. Raphaël Takougang, avvocato camerunense, membro dei Focolari ora in Italia, spiega: «La parte francofona divenne indipendente il 1° gennaio 1960. Per la parte anglofona ci fu un referendum, il 1° ottobre 1961, per decidere se unirsi alla vicina Nigeria (già anglofona) o rimanere con il Camerun. Il nord di questa regione scelse di unirsi alla Nigeria, il sud preferì rimanere col Camerun. Nacque così una Repubblica Federale con due stati, il Cameroun Oriental e il Southern Cameroon, ognuno con proprie istituzioni (Parlamento, governo, sistema giuridico, ecc.) e altre a livello federale. Il 20 maggio 1972 un altro referendum diede alla luce la Repubblica Unita del Camerun. Nel 1984, una semplice modifica della costituzione tolse la parola “unita” e il paese prese da allora il nome di Repubblica del Camerun. Dal 1972 in poi il malessere degli anglofoni, in forte minoranza nel Paese, è andato sempre più aumentando e ha preso il nome di “anglophone problem”».
Dal 2016 questa situazione di crisi nella parte anglofona ha scatenato una serie di scioperi, dapprima degli insegnanti, poi degli avvocati. Gli abitanti della cittadella dei Focolari di Fontem, nel cuore della foresta camerunense, spiegano: «Se da una parte i vescovi hanno sempre incoraggiato il dialogo, il boicottaggio delle istituzioni deputate all’educazione e alla giustizia ha dato una svolta inaspettata alla crisi, che si è aggravata con l’escalation di scioperi anche degli esercizi commerciali e dei sistemi di trasporto, secondo una strategia definita “Città Morta”. All’inizio dell’anno scolastico, lo scorso settembre, nessuno studente si è presentato. Nonostante le minacce di rappresaglie per i trasgressori, qua e là, coraggiosamente, alcune scuole hanno riaperto e altre ne stanno seguendo l’esempio. Anche il nostro collegio a Fontem ha ripreso le attività». La cittadella è nata dalla testimonianza di amore concreto di alcuni medici, arrivati lì nel 1966, dopo un appello del vescovo locale a Chiara Lubich, per prendersi cura del popolo Bangwa, affetto da un’altissima mortalità infantile che ne stava causando l’estinzione. In breve tempo, grazie al contributo di persone di ogni parte del mondo, Fontem si è dotata di scuole, di un ospedale e di altre strutture di servizio. Da allora, il popolo Bangwa e diversi altri popoli confinanti si sono incamminati sulla strada della fraternità, visibile ora anche in altre cittadelle nate in questi anni nel continente africano. Con i suoi 80 mila abitanti, Fontem è un centro di incontro e formazione per persone che arrivano da ogni parte dell’Africa e del mondo. Qui scoprono come lo scambio e la collaborazione tra uomini e donne di razze, culture e tradizioni diverse possa portare frutti di fratellanza anche in regioni martoriate da conflitti.
«Il Collegio di Fontem ha subito un attacco – spiegano ancora gli abitanti – ma tante persone del villaggio sono accorse per aiutare studenti e insegnanti, anche a rischio della propria vita. Con l’avvicinarsi del 1° ottobre, data storica per il Camerun anglofono, nella ricorrenza del referendum citato, si temevano manifestazioni violente, e la comunità dei Focolari ha organizzato dei gruppi di preghiere alla quale hanno aderito persone anche di altre regioni del Paese e all’estero. Fino ad ora a Fontem nessuno ha perso la vita. Ogni occasione è propizia per coltivare rapporti con le varie autorità civili, tradizionali ed ecclesiali. Cerchiamo di aiutare quanti avviciniamo ad andare oltre le paure, a creare momenti di famiglia, cominciando da quelli più vicini, spesso confusi da tante voci e dai media. I giovani hanno organizzato delle serate di “talent show” e l’evento “Sports for peace” per promuovere uno spirito positivo». «In tutto questo periodo, pur in mezzo alle difficoltà – concludono – la vita della comunità dei Focolari è andata avanti anche qui. Ci auguriamo che questa sfida di amore verso tutti ci ottenga la capacità di discernere e agire per il bene del nostro Paese». (altro…)
Gen 31, 2018 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Promulgato il decreto vaticano del martirio per i 7 monaci di Tibhirine, per mons. Pierre Claverie, vescovo di Orano, e per altri 11 religiosi e religiose, tutti uccisi fra il 1994 e il 1996 durante la guerra civile algerina, che causò la morte di migliaia di persone innocenti, tra cui giornalisti, scrittori, imam e gente comune. Alla vicenda dei 7 monaci, rapiti dal loro monastero di Nostra Signora dell’Atlante (a 80 km da Algeri) e massacrati in circostanze ancora oscure, è stato dedicato il film “Uomini di Dio”. La violenza ebbe il culmine nell’agosto 1996, quando il vescovo domenicano di Orano, fervido difensore del riavvicinamento tra islamici e cristiani, fu ucciso da una bomba all’ingresso della sua casa insieme all’autista musulmano. «Sono martiri dell’amore – ha detto il portavoce della Conferenza episcopale francese – perché hanno amato fino alla fine, dando la vita per i loro amici algerini. Per noi è un segno che l’amore non è vano e trionferà». «La nostra Chiesa è nella gioia» hanno commentato i vescovi algerini, associando al loro omaggio «le migliaia di persone che non hanno temuto di rischiare la propria vita per fedeltà alla fede in Dio, al loro Paese e alla loro coscienza». (altro…)