Movimento dei Focolari
Rinviato al 21 novembre 2020 “The Economy of Francesco”

Rinviato al 21 novembre 2020 “The Economy of Francesco”

L’economista Luigino Bruni, direttore scientifico dell’evento: “Arriveremo più preparati. I giovani dal mondo stanno rispondendo con grande senso di responsabilità e il desiderio di impegnarsi ancora di più. Da una ferita potrà nascere una benedizione”. In accordo con il Santo Padre, slitta al 21 novembre prossimo “The Economy of Francesco”, ma non si ferma il lavoro dei del comitato scientifico e dei giovani coinvolti nell’organizzazione. Anzi, procede con grande impegno ed entusiasmo come si legge nella nota stampa del 1 marzo. La decisione è stata presa – si legge – “viste le difficoltà negli spostamenti per i circa duemila giovani provenienti da 115 Paesi” di cui si prevede la partecipazione e anche a causa del coronavirus. L’appuntamento, tuttavia, è solo rimandato e Papa Francesco sarà ad Assisi in novembre per incontrare i giovani che, già qualche giorno prima, prenderanno parte a laboratori, dialoghi e approfondimenti su svariati temi economici. Il focus tematico è contenuto nella lettera che il 1° maggio 2019 Papa Francesco ha indirizzato ai “giovani economisti, imprenditori e imprenditrici di tutto il mondo”, invitandoli a ri-animare l’economia – nel senso letterale di ridarle un’anima – ad essere tra coloro che rispondono al grido dei poveri della terra e non si volgono dall’altra parte. “Per questo desidero incontrarvi ad Assisi – scrive il Santo Padre – per promuovere insieme, attraverso un “patto” comune, un processo di cambiamento globale che veda in comunione di intenti non solo quanti hanno il dono della fede, ma tutti gli uomini di buona volontà, al di là delle differenze di credo e di nazionalità, uniti da un ideale di fraternità attento soprattutto ai poveri e agli esclusi”. Il prof. Luigino Bruni, direttore scientifico dell’evento, in un post su Facebook ringrazia il papa per la nuova data. “Arriveremo più preparati – aggiunge. “I giovani dal mondo stanno rispondendo con grande senso di responsabilità e il desiderio di impegnarsi ancora di più. Da una ferita potrà nascere una benedizione. Dobbiamo essere sognatori realisti, e quindi vivere le ansie e le crisi del nostro tempo, e poi fare di tutto perché ‘no one less’ — non uno di meno dei 2000 già selezionati e che si erano già iscritti e in molti acquistati i biglietti aerei. Mi ha colpito non leggere in questi nessun lamento dai giovani per il rinvio ma solo voglia di continuare la corsa. Abbiamo già fatto 230 eventi Towards Assisi, ne faremo altri trecento in questi otto mesi in più”.

Stefania Tanesini

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È il prof. Giuseppe Argiolas il nuovo Rettore dell’Ist. Universitario Sophia

È il prof. Giuseppe Argiolas il nuovo Rettore dell’Ist. Universitario Sophia

Dopo dodici anni di presidenza, il Prof. Piero Coda, che ha guidato l’Istituto Universitario Sophia fin dalla sua fondazione, passa il testimone al Prof. Giuseppe Argiolas, docente di Management nello stesso Istituto. È il primo cambio della guardia per l’Istituto Universitario Sophia (I.U.S.), che coincide anche con l’attribuzione da parte della Congregazione per l’Educazione Cattolica del titolo di “Rettore” a colui che prima era il Preside dell’Istituto. Quindi, il Prof. Giuseppe Argiolas è il nuovo Rettore di SophiaSuccede al Prof. Piero Coda che ha guidato l’Istituto fin dalla sua fondazione, con sapienza e spirito di profezia. L’elezione è avvenuta il 9 gennaio scorso, da parte del Consiglio Accademico dell’Istituto. Il 20 febbraio 2020, con una lettera, la Congregazione per l’Educazione Cattolica ha nominato il Prof. Giuseppe Argiolas Rettore dell’Istituto Universitario Sophia, per un quadriennio. Si è tenuta questa mattina, presso l’Aula Magna dell’Istituto Universitario Sophia la cerimonia di insediamento del nuovo Rettore. Argiolas è nato a Cagliari nel 1969. È docente stabile dell’I. U. Sophia dal 2016, quando ha lasciato il suo ruolo presso l’Università di Cagliari per dedicarsi al progetto di sviluppo del corso di laurea in Management e dirigere la Scuola di Dottorato dell’Istituto. La sua attività di ricerca si concentra principalmente sui temi della Responsabilità Sociale delle Imprese e delle Organizzazioni e del Management di Imprese “Mission-Driven” (vedi Biografia). «Innanzitutto voglio esprimere profonda ammirazione per il Prof. Piero Coda e un grande ringraziamento per ciò che ha fatto fino ad oggi – ha commentato il prof. Argiolas – da parte mia, cercherò di fare del mio meglio nell’esercitare il compito affidatomi, interpretando questa responsabilità come un servizio di unità». E continua: «Finisce la fase fondativa e comincia quella di consolidamento e sviluppo con il passaggio generazionale. Ma ciò che non dovrà mancare è la dimensione carismatica. Sophia continuerà a compiere, con fedeltà creativa, la missione per cui è stata fondata da Chiara Lubich, percorrendo insieme a tanti compagni di viaggio – come ci ha detto Papa Francesco – con “gioia, visione e decisione” sempre nuove “il cammino appena iniziato». Aggiunge il prof. Piero Coda, che lascia dopo dodici anni di presidenza: «Sono felice della nuova tappa nel cammino di Sophia che inizia sotto la guida esperta e ispirata di Giuseppe Argiolas, frutto di una costante e consolidata maturazione a tutti i livelli. La nomina non più a Preside ma a Rettore da parte della Congregazione per l’Educazione Cattolica giunge inaspettata e benvenuta come sigillo e ulteriore impulso. L’occasione è propizia per rinnovare con slancio e gioia con il Rettore e con tutta la comunità accademica quel patto di unità che qualifica lo spirito che ci anima e che è rilanciato oggi con vigore dal Global Compact on Education di Papa Francesco». Maria Voce, Vice Gran Cancelliere dell’Istituto e Presidente del Movimento dei Focolari, ha augurato: «Sono lieta di rinnovare le mie congratulazioni al Prof. Giuseppe Argiolas, nuovo Rettore dell’Istituto Universitario Sophia. La sua elezione segna senz’altro un passaggio di generazione e di ambito accademico rispetto alla presidenza uscente. Sono certa che il prof. Argiolas vi porterà il dono delle sue caratteristiche personali, restando fedele all’origine carismatica della cultura dell’unità e attualizzandola per rispondere nel miglior modo possibile alle domande del tempo attuale».

Fonte: Ufficio Stampa Istituto Universitario Sophia

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Arriva a Gerusalemme la mostra su Chiara Lubich

Arriva a Gerusalemme la mostra su Chiara Lubich

Inaugurata nella Città Santa la mostra “Chiara Lubich Città Mondo”, prima tappa delle sezioni internazionali, con una sezione dedicata al viaggio di Chiara Lubich del 1956. “Non credevo che Gerusalemme e i Luoghi Santi avrebbero inciso così sul mio animo (…) ogni pietra diceva una parola, molto di più di una parola, cosicché, alla fine, l’anima era tutta inondata, tutta piena della presenza di Gesù̀”[1]. Chiara Lubich esprime in una intensa pagina di diario l’esperienza dell’unico viaggio che ha fatto a Gerusalemme e in Terra Santa nel 1956. A ricordo ci sono diverse fotografie in bianco e nero, un video-giornale, ma la testimonianza più grande è la presenza attiva della comunità dei Focolari in questa città che proprio oggi, 29 febbraio 2020, inaugura presso la Curia della Custodia di Terra Santa la mostra “Chiara Lubich Città Mondo”, aperta fino al 14 marzo prossimo. L’esposizione riproduce quella attualmente aperta al pubblico presso le Gallerie di Piedicastello a Trento (Italia), curata dal Centro Chiara Lubich in collaborazione con la Fondazione Museo Storico del Trentino. Si tratta della prima delle sezioni internazionali che, nell’anno dedicato al centenario di Chiara Lubich, si ripeteranno anche a Città del Messico, Sidney, Mumbai, San Paolo, Algeri e Nairobi. Un primato simbolico, questo di Gerusalemme, città-culla delle tre grandi religioni monoteiste, casa per molti popoli. Qui la comunità dei Focolari è presente dal 1977 con il mandato di contribuire a realizzare quell’unità che, proprio in questa terra, Gesù aveva chiesto al Padre. Anche a Gerusalemme il percorso espositivo della mostra, riproposto in un formato ridotto e riadattato, racconta i momenti significativi della vita della fondatrice dei Focolari, il suo pensiero e la sua opera, attraverso documenti, scritti autografi e materiale fotografico. Ma questa edizione ha una sua specificità, offerta solo a chi la visita qui: una sezione dedicata al rapporto tra la fondatrice dei Focolari e Gerusalemme, come spiega Claudio Maina co-responsabile dei Focolari in Terra Santa. “Abbiamo voluto portare a Gerusalemme questa mostra per far conoscere più in profondità la vita, la spiritualità e l’opera di Chiara, ma anche per testimoniare il rapporto che l’ha legata a questa città. In realtà, Chiara è stata a Gerusalemme una sola volta e per pochi giorni. Ma da quel viaggio ha avuto inizio una storia che continua fino a oggi: anche in Terra Santa, infatti, oggi ci sono persone che hanno accolto la spiritualità di Chiara e la vivono”. Una parte della mostra è dedicata anche al grande sogno di Chiara per questa città segnata profondamente da divisioni e ferite storiche: che nascesse un centro di spiritualità, studio, dialogo e formazione all’unità. “Un sogno, un’intuizione che via via si è precisata – racconta Terese Soudah – nel progetto del Centro per l’unità e la pace: progetto a cui da anni stiamo lavorando e che, malgrado tante difficoltà, va avanti e speriamo presto di poter realizzare”. Tra le autorità presenti, il Nunzio e Delegato Apostolico a Gerusalemme, mons. Leopoldo Girelli, il rappresentante del Patriarcato dei Latini, Padre Stéphane Milovitch, direttore dell’ufficio dei Beni Culturali della Custodia di Terra Santa, oltre agli amici cristiani, ebrei e musulmani che compongono la famiglia dei Focolari in Terra Santa. A causa dell’emergenza Coronavirus la delegazione italiana non ha potuto partecipare, ma si è fatta presente attraverso contributi video. Così il presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti, che ha augurato la miglior riuscita della mostra per poter portare nel mondo il messaggio che Chiara Lubich ha dato al Trentino e all’Italia. Il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, ha espresso l’augurio che attraverso questa mostra la spiritualità di Chiara ricordi a questa terra così travagliata il valore dell’unità, frutto della preghiera di Gesù, ancora così attuale. In un messaggio video, Anna Maria Rossi e Giuliano Ruzzier, curatori della mostra a Trento con Maurizio Gentilini, hanno introdotto il percorso espositivo: “Abbiamo pensato a un progetto che non si limitasse soltanto alla città di Trento, ma, come è stato nella vita di Chiara, si allargasse fino agli ultimi confini della terra, comprendendo tutti e cinque i continenti”. Al taglio del nastro il Nunzio, mons. Girelli, ha richiamato l’estrema attualità del messaggio di Chiara: “Qui a Gerusalemme potremmo invertire le parole del titolo della mostra e chiamarla: Chiara Lubich, mondo città, perché dal mondo questa mostra è giunta nella città per eccellenza, la città santa, la città dell’unità, della fraternità, del dialogo tra le religioni, tra i popoli”.

Stefania Tanesini

  [1] Chiara Lubich, Scritti Spirituali/1: L’attrattiva del tempo moderno, Citta Nuova Editrice, p.172-179     (altro…)

Filippine: evacuata la Mariapoli Pace per l’attività del vulcano Taal

Filippine: evacuata la Mariapoli Pace per l’attività del vulcano Taal

Ha fatto il giro del mondo la notizia dell’eruzione del vulcano Taal, iniziata il 12 gennaio scorso, a pochi Km di distanza dalla Mariapoli Pace dei Focolari a Tagaytay sull’isola filippina di Luzon. Grazie ai Social le foto delle case e delle strade ricoperte di cenere e fango sono arrivate ovunque, come pure le notizie di prima mano dei moltissimi che in questi giorni stanno lasciando la regione turistica di Tagaytay, a circa 60 Km dalla capitale Manila. Le autorità filippine hanno sollecitato l’evacuazione totale di circa 500.000 persone in seguito all’allerta diramata dall’istituto di vulcanologia e sismologia delle Filippine (PHILVOLCS). Si teme infatti un’eruzione esplosiva. “Sembra di camminare per una città fantasma – commenta una ragazza su Facebook, descrivendo Tagaytay, la sua città: tutto è di un unico colore: grigio; manca elettricità, acqua e le scosse di terremoto sono frequenti”. A circa 30 Km dal vulcano Taal c’è anche la Mariapoli Pace dei Focolari; è nata nel 1982 con una spiccata vocazione al dialogo tra persone di religioni diverse e questa mattina abbiamo raggiunto Ding Dalisay e Chun Boc Tay, responsabili dei Focolari nelle Filippine, per avere notizie dei suoi abitanti; ci hanno assicurato che è stata quasi del tutto completata l’evacuazione dei suoi abitanti. “Quasi tutte le focolarine sono partite; i sacerdoti e i seminaristi sono stati trasferiti presso il Seminario di San Carlos e i 7 Gen – i giovani dei Focolari –  ora sono a Manila. I focolarini sono in parte presso i loro familiari e alcuni sono rimasti nei rispettivi focolari, le nostre famiglie stanno abbastanza bene e alcune sono partite. Stiamo distribuendo cibo e acqua per i bisognosi e ci stiamo organizzando per ospitare gli sfollati, se necessario. E’ difficile comunicare perché non possiamo ricaricare le batterie dei cellulari e utilizzare i computer. Ieri abbiamo celebrato la messa e cenato insieme a lume di candela. Cerchiamo di meritare la presenza di Gesù in mezzo a noi”. Ding racconta poi la straordinaria resilienza del popolo filippino, visibile in gesti normali che diventano eroici in situazioni estreme come questa: “E’ incredibile la creatività delle persone più povere che, pur non avendo nulla, inventano risorse insperate al servizio di chi ha più bisogno di loro. Abbiamo visto un uomo con un handicap che ha messo al bordo della strada un tavolino per distribuire gratis delle mascherine contro la fuliggine; oppure il proprietario di una piccola trattoria che ha esposto un cartello con su scritto: ‘Chi ha bisogno di un pasto può entrare senza pagare’; o un signore che si offre di ripulire dalla cenere ogni macchina che circola con la sua pompa d’acqua”. La comunità dei Focolari di Tagaytay e dintorni ringrazia tutti nel mondo per le preghiere, i messaggi, le tante chiamate. Continuiamo a seguire la situazione e a darne notizia soprattutto attraverso i social del Movimento dei Focolari.

Stefania Tanesini

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Processo di beatificazione di Chiara Lubich: si conclude la fase diocesana

Processo di beatificazione di Chiara Lubich: si conclude la fase diocesana

Il 10 novembre prossimo si concluderà a Frascati (Italia) la fase diocesana del processo di beatificazione della fondatrice dei Focolari. Proseguirà in Vaticano, presso la Congregazione delle Cause dei Santi. Si concluderà presso la cattedrale di San Pietro, a Frascati, alle 16.30 di domenica 10 novembre prossimo, la fase diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione di Chiara Lubich, con lo svolgimento dell’ultima sessione dell’Inchiesta diocesana presieduta da Mons. Raffaello Martinelli, Vescovo di Frascati. Con la chiusura definitiva di questa fase tutti gli atti dell’inchiesta, sigillati, saranno inviati in Vaticano, al termine di quasi cinque anni di indagini e approfondimenti sulla vita, le virtù, la fama di santità e di segni della Lubich. Con questo passaggio lo studio degli atti proseguirà presso la Congregazione delle Cause dei Santi. L’iter per l’avvio della causa era iniziato il 7 dicembre 2013 – a cinque anni dalla morte della Lubich – con la presentazione della richiesta ufficiale al vescovo di Frascati da parte del Movimento dei Focolari. Il 27 gennaio 2015 mons. Martinelli ha dato seguito alla richiesta aprendo solennemente la causa. In quell’occasione Papa Francesco si fece presente con un messaggio in cui ricordava il luminoso esempio di vita della fondatrice del Movimento dei Focolari a quanti «ne conservano la preziosa eredità spirituale». Inoltre esortava «a far conoscere al popolo di Dio la vita e le opere di colei che, accogliendo l’invito del Signore, ha acceso per la Chiesa una nuova luce sul cammino verso l’unità».

Stefania Tanesini – Ufficio Comunicazione Movimento dei Focolari

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