Apr 27, 2004 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Danuta Huebner, ministro polacco degli Affari europei
“I movimenti e le comunità cristiane hanno un proprio ruolo da svolgere: sono più vicini alla gente e perciò la loro responsabilità nel processo di integrazione consiste proprio nel dialogare con i semplici cittadini. Debbono far passare la discussione da un livello alto, filosofico, al livello della vita quotidiana. Così i valori umani e cristiani che legano l’Europa diventeranno argomento di dialogo e riflessione, e potremo entrare nell’Unione più consapevoli di quello che facciamo”. Rocco Buttiglione, ministro italiano degli Affari europei “Lo Spirito di Dio suscita la novità. Dove la Vecchia Europa sembrava ormai aver abdicato alla sua eredità cristiana, lo Spirito di Dio ha parlato di nuovo, con i movimenti. Non è la prima volta: era successo già con Francesco, Domenico, Ignazio, Benedetto… i nuovi movimenti sono una testimonianza di vitalità delle radici dell’Europa, cristiane ma non solo, prodotte da gente che ha contribuito a creare l’Europa, con una ricerca sincera della verità, di Dio”. Tadeusz Mazowiecki, ex primo ministro polacco, il primo dopo la caduta del regime comunista Se l’Europa deve essere una comunità politica, deve anche essere radicata nella cultura di quella che noi chiamiamo “Europa dello Spirito”. Svilupparla necessita di nuove idee, di uomini che possiedano nuove idee. Credo che tanti movimenti presenti ora qui siano nati proprio dal bisogno di nuove idee, e hanno proprio quel ruolo. La Chiesa è sempre antica e sempre si rinnova, oggi, grazie proprio ai nuovi movimenti. Credo che tutto ciò serva non solo alla Chiesa, ma anche all’Europa. Il bisogno di valori più profondi non è avvertito solo da chi vive il cristianesimo, ma anche da persone lontane dalla fede. C’è bisogno di autorità morali. La gente ha un profondo bisogno di solidi principi, e questo si vede. E questa è la grande chance che i movimenti possono offrire. Michel Camdessus, ex direttore generale del Fondo Monetario Internazionale “Penso che assistiamo ad un evento magnifico che mostra la vitalità del cattolicesimo polacco, ma anche dei legami ecumenici, e della serietà con la quale la Polonia si impegna nell’avventura europea. E’ certo che i movimenti spirituali hanno qualcosa da dire all’Europa, come tutti i cristiani. In particolare noi portiamo all’Europa il pensiero sociale cristiano, un tesoro che diamo al mondo intero. Credo che non esista sistema di pensiero che porti tante risposte alle inquietudini dell’uomo contemporaneo come il cristianesimo”. Adam Schulz, gesuita, incaricato della Consulta polacca dei movimenti “L’Europa di domani ha bisogno soprattutto di santità, ed è questo il contributo più importante che possono portare i movimenti. Una santità espressa in modi diversi; è diversa per il politico o per un uomo di cultura, per uno studente… Veramente oggi l’Europa ha bisogno di persone che vivano il Vangelo in modo radicale. I movimenti sono uno dei pochi ambienti dove si può crescere in questo tipo di santità, e io guardando all’Europa vedo questi testimoni. (altro…)
Apr 27, 2004 | Chiesa, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Poznan è una delle più antiche città polacche, situata a 50 chilometri da Gniezno, dove si è svolto il Congresso “Europa dello Spirito”. Pur avendo una tradizione plurisecolare, è una città dall’anima giovane per la presenza sul suo territorio di ben 19 università che ne fanno uno dei più vivaci centri accademici polacchi.
Mons. Stanisław Gadecki, arcivescovo di Poznan, afferma: “Quando ho sentito che Chiara Lubich veniva a Gniezno, ho subito chiesto ai Focolari se c’era la possibilità di un incontro a Poznan, in particolare per gli studenti. Non credevo che sarebbe stato possibile, ma alla fine ci siamo riusciti. E, come abbiamo visto oggi, l’atmosfera è stata così speciale che quelli che hanno partecipato sono stati presi dalla spiritualità dell’unità, dalla spiritualità dei focolarini.” Il 13 marzo, Chiara è stata dunque invitata a parlare nell’Auditorium dell’università Adam Mickiewicz. Prima del suo intervento, sul palco dinanzi al monumentale organo, si presenta il piccolo “popolo polacco” del Movimento dei Focolari, formatosi prima degli anni ’90, quando non si poteva far altro che vivere il Vangelo. C’è grande commozione allorché si proietta una sintesi filmata degli incontri del “Papa polacco” con il Focolare. Poi l’intervento di Chiara propone all’assemblea la radicalità evangelica dell’amore, che appare la sola soluzione per risollevare la temperatura della vita della comunità cristiana. È l’antidoto al consumismo, alla tiepidezza; è gioia e fervore. In conclusione, l’arcivescovo Stanisław Gadecki consegna a Chiara un riconoscimento della diocesi per la sua visita. Il card. Józef Glemp, arcivescovo di Varsavia, così si esprime: “Nell’aula dell’università di Poznan non abbiamo solo ascoltato un discorso di Chiara Lubich – la conosco molto bene -, ma abbiamo assistito al crearsi di quello che chiamerei l’ambiente della fede. I giovani hanno potuto sperimentare, non solo dal discorso e dalla razionalità degli argomenti, questo ambiente che permette di rivolgersi direttamente alle persone, dandogli del tu. Penso che in questo consista il grande carisma di Chiara.” (altro…)
Apr 26, 2004 | Chiesa
(ANSA) – ROMA, 22 APR – Concorrere a dare un’anima alla costruzione della nuova Europa ’’unita nella diversità’’, per un continente che attui la sua vocazione universale di pace e unità tra i popoli. E’ l’obiettivo di ’Insieme per l’Europa’, una manifestazione organizzata da oltre 150 movimenti di varie chiese cristiane, in programma a Stoccarda l’8 maggio, in occasione dell’allargamento dell’Unione, e che vedrà anche la partecipazione del presidente della Commissione europea, Romano Prodi.
L’iniziativa è stata presentata oggi a Roma in una conferenza stampa da alcuni dei movimenti organizzatori, in particolare, la Comunità di Sant’Egidio, i Focolarini e gli evangelici tedeschi. ’’Sentiamo un’Europa che non si deve chiudere in se stessa – ha detto Andrea Riccardi, fondatore di Sant’Egidio – le sue frontiere non devono diventare muri, il continente invece deve continuare a costruire ponti, come quello sul Bosforo, tra Europa e Asia’’ un esempio. Secondo Riccardi, ’’c’è un grande bisogno di Europa, di cultura europea, e non solo di politica europea, nel mondo”. Altro tema che sarà al centro dell’incontro, le radici culturali dell’Europa, ’’che non sono una memoria del passato, ma rappresentano il futuro’’. Secondo gli organizzatori, l’incontro di Stoccarda sarà una ’’polifonia’’ di voci, per un continente che vive le ’’tante diversità nella pluralità: insieme si vive bene, questo è il messaggio’’. A nome dei Focolarini, Gabriella Fallacara, ha detto che l’incontro non sarà ’’un punto di arrivo, ma il primo di una serie di eventi. L’Europa unita è mercato, realtà geografica, attende un contributo spirituale. Finora i movimenti cristiani hanno dato un contributo individuale, ora vogliamo darlo insieme’’. Di riconciliazione e di pace hanno parlato anche i rappresentanti tedeschi: Thomas Roemer ha detto che i due giorni prima dell’8 maggio saranno dedicati ad un congresso per 2.000 responsabili di movimenti e comunità, per ’’scoprire insieme la ricchezza della diversità’’. La giornata dell’8 maggio, che prevede anche momenti di spettacolo e di musica, sarà trasmessa in collegamento satellitare in 151 città (compresa Roma dal Campidoglio): gli organizzatori prevedono che saranno 10.000 i partecipanti a Stoccarda, e almeno 100 mila quelli collegati via satellite. Oltre a Prodi, è prevista la partecipazione del card. Walter Kasper, presidente del pontificio consiglio per l’Unità dei cristiani, del vescovo della chiesa evangelico luterana della Baviera, Johannes Friedrich, con altri 25 vescovi cattolici, 15 evangelici, 8 ortodossi, 2 anglicani e con personalità politiche di tutti i paesi europei. Per l’Italia, il governo sarà rappresentato dal ministro per gli Affari Regionali, Enrico La Loggia. Sono previste anche delegazioni di rappresentanti dell’ebraismo e dell’Islam. Numerosi i movimenti e le comunità che hanno aderito spontaneamente a quello che, è stato ribadito, ’’non è un cartello, ma solo un libero insieme di esperienze’’. Daranno la loro testimonianza, tra gli altri, la Comunità di Sant’ Egidio, le Equipe Notre Dame, la comunità luterana Confraternità di Cristo, la Libera Comunità cristiana giovanile di Ludenscheid, il movimento dei Focolari, il movimento di Schoenstatt, il Teen Challenge, l’associazione Ymca in Germania. (altro…)
Apr 26, 2004 | Chiesa, Ecumenismo
ROMA, giovedì 22 aprile 2004 (ZENIT)- Per la prima volta nella storia, i movimenti cristiani di varie chiese e comunità ecclesiali si incontreranno a Stoccarda con lo scopo di offrire il loro contributo alla costruzione dell’unità europea.
L’incontro, che avrà luogo l’8 maggio, e che prevede la partecipazione di 10.000 persone nella città tedesca, e di 100.000 collegati via satellite da almeno 151 città, è stato presentato ufficialmente a Roma questo giovedì da alcuni degli organizzatori. Saranno presenti a “Insieme per l’Europa” – questo il tema – i rappresentanti di almeno 175 movimenti, comunità e gruppi, 25 vescovi cattolici, 14 vescovi evangelici, 8 ortodossi, 2 anglicani, e 30 parlamentari provenienti da più di 10 paesi europei. Il programma prevede gli interventi di fondatori e responsabili di movimenti e comunità, tra cui Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, i pastori evangelici Friedrich Aschoff e Ulrich Parzany, e il padre Heikki Huttunen, ortodosso. Indirizzeranno il loro saluto personalità politiche presenti a Stoccarda o in collegamento video, tra cui, Romano Prodi, presidente della Commissione Europea, Walter Schwimmer, segretario generale del Consiglio d’Europa, Bertie Ahern, primo ministro irlandese, e Johannes Rau, presidente della Repubblica di Germania. Ci sarà un’intervista pubblica sul contributo dei movimenti all’Europa con il cardinale Walter Kasper, presidente del Consiglio Pontificio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, e con il vescovo Johannes Friedrich, vescovo della Chiesa evangelico-luterana della Baviera. Andrea Riccardi, nella conferenza stampa, ha spiegato che l’idea dell’incontro ha avuto origine in occasione della cerimonia per la firma della Dichiarazione congiunta sulla Dottrina della Giustificazione da parte della Chiesa Cattolica e della Federazione Luterana Mondiale, avvenuta ad Augusta il 31 ottobre 1999. “Non è stata una manifestazione fredda, ma una festa di popolo”, ha affermato. “Credo che noi sentiamo un’Europa che non si deve chiudere in se stessa, le sue frontiere non devono creare dei muri”, ha aggiunto Riccardi. “Il segreto antico dell’Europa è quello dei navigatori che creano dei ponti. I ponti sono il simbolo di quello che vogliamo costruire”, ha affermato. “La vocazione profonda dell’Europa non è vivere per se stessa ma vivere per gli altri”. E per questa ragione, ha spiegato, l’Africa sarà particolarmente presente a Stoccarda. La scelta della data dell’incontro, l’8 maggio, ricorda l’anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale e celebra anche l’allargamento dell’Unione Europea a dieci nuovi Stati membri. Gabriella Fallacara, parlando in rappresentanza di Chiara Lubich, fondatrice e presidente del Movimento dei Focolari, ha spiegato che “Stoccarda è un punto di arrivo, ma è soprattutto un punto di partenza, sarà il primo di altri eventi, che magari altri porteranno avanti”. “L’Europa unita è una Europa del mercato, una Europa geografica, che attende anche un contributo spirituale”, ha aggiunto la responsabile del “Centro Uno” per la promozione del dialogo ecumenico. “È quello che ha detto Giovanni Paolo II a Madrid: ‘Io sogno l’Europa dello spirito’ – ha aggiunto la Fallacara –. Questa passione ha spinto i vari movimenti a scoprire in se stessi la possibilità di dare un contributo concreto alla costruzione della Europa unita nello spirito”. Thomas Römer, rappresentante di “Young Men’s Christian Association” (YMCA), uno dei movimenti nel mondo evangelico più importanti, nel suo intervento ha poi ricordato di provenire da un Paese, come la Germania, dove alcuni anni fa “i bambini evangelici si mettevano contro i bambini cattolici”. “Adesso c’è un movimento di riconciliazione nella pace. A questa gioia appartiene la constatazione che la diversità dell’altro, che prima avvertivamo come minaccia, è in realtà un dono. Lui ha qualcosa che io non ho; ed io ho qualcosa che lui non ha. Per tanto, abbiamo bisogno degli altri”. “Abbiamo conosciuto la forza del Vangelo che cambia la vita – ha di seguito aggiunto –. Al centro del Vangelo c’è Gesù Cristo che è morto e risorto. E la sua presenza tra di noi è il motivo più profondo della nostra comunione”. Ha poi parlato dell’amore di Dio che unisce tutti gli uomini spiegando come esso riesca a creare “una pluralità di opere: alcuni si impegnano per i giovani, altri per i poveri, altri per i detenuti altri per la riconciliazione delle coppie e delle famiglie. Infatti, l’impegno per la famiglia è qualcosa che unisce molti movimenti”. “Nel racconto di Natale c’è una frase: ‘Gloria a Dio nell’alto del Cielo e pace in terra agli uomini’. C’è un legame tra la gloria di Dio e la pace in terra. Perché vogliamo rendere gloria a Dio, vogliamo la pace. Perché vogliamo la pace, vogliamo rendere gloria a Dio. Insieme vogliamo rendere gloria a Dio e servire l’umanità in nome di Gesù. È questo l’obiettivo di Stoccarda”, ha infine concluso. L’Incontro sarà seguito via satellite in diretta da centomila persone. Parigi, per esempio, si unirà dalla sede dell’UNESCO (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per L’Educazione, la Scienza e la Cultura), Roma dal Campidoglio e Firenze dal Palasport. (altro…)
Apr 26, 2004 | Chiesa
In 10 mila, cattolici, ortodossi, evangelici e anglicani si sono dati appuntamento a Stoccarda per realizzare “il sogno di un’Europa unita nello spirito”. È stata presentata così oggi a Roma la manifestazione internazionale “Insieme per l’Europa” che si terrà a Stoccarda (Germania) sabato 8 maggio per iniziativa – “per la prima volta nella storia” – di oltre 150 movimenti, comunità e gruppi cristiani. L’evento sarà ritrasmesso via satellite in 151 città europee, da Lisbona a Mosca, per una partecipazione complessiva – secondo le previsioni – di 150 mila persone. La manifestazione ha ricevuto l’appoggio di numerose autorità civili e religiose, tra cui il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, il primo ministro irlandese Bertie Ahern, il presidente della Germania Rau. A Stoccarda saranno presenti 25 vescovi cattolici (tra cui il card. Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani), 14 vescovi luterani, 8 vescovi ortodossi, 2 vescovi anglicani e circa 30 parlamentari europei. Stoccarda – ha detto questa mattina in conferenza stampa Andrea Riccardi della Comunità di Sant’Egidio – “non è un cartello di associazioni e movimenti”. E’ piuttosto un “mosaico” di presenze, una “polifonia” di identità. “Chi vuole – ha aggiunto Riccardi – ci sta. Chi ha voluto è stato coinvolto. Per dire cosa? Per dire che noi sentiamo l’Europa, che le frontiere sono finite e che Europa vuole dire pace. La pace dell’Europa è un’offerta che vogliamo fare al mondo”.
La manifestazione di Stoccarda – ha spiegato Gabriella Fallacara del Movimento dei Focolari – “non sarà un evento isolato, ma il primo di altri eventi”. La presenza così varia e attiva di Chiese e comunità cristiane per l’Europa vuole indicare che “nella situazione attuale, dove si possono enumerare tanti mali, esistono e si possono intravedere alcuni segni dei tempi che spingono verso la fraternità e l’unità”. Tra questi impulsi, vi è anche il processo di integrazione dell’Unione Europea e il suo allargamento. Quella che si sta costituendo però – ha detto Fallacara – “è un’Europa del mercato. Un’Europa geografica. Oggi l’Europa attende forse un contributo spirituale”. E’ questa “passione” che ha spinto i movimenti cristiani europei ad unirsi per “dare insieme un contributo alla realizzazione di un’Europa dello spirito”. “Un’Europa dove i popoli delle nazioni vivono nella fraternità, dove ci si stringe per essere forti nel servizio a chi è più debole, dove ci si unisce per fare proprio ed eliminare il dolore dell’altro. Un’Europa dove il Vangelo è vivo”. La preparazione alla manifestazione di Stoccarda ha rappresentato un’ esperienza ecumenica importante. Ne ha dato una testimonianza Thomas Roemer, pastore luterano e rappresentante dell’Ymca (associazione giovani cristiani). “La diversità – ha detto – che prima avvertivamo come una minaccia, è in realtà un dono. Abbiamo bisogno gli uni degli altri. Molti non hanno difficoltà a sottolineare ciò che ci divide. Noi vogliamo sottolineare ciò che ci unisce. E questo è importante che lo facciano non solo i cristiani ma anche i popoli europei”. (altro…)
Apr 6, 2004 | Chiesa, Focolari nel Mondo
Una religiosa, in un momento di buio, toccata dalla serenità con cui una consorella viveva la sua grave malattia, ne scopre il segreto: l’amore a Gesù crocefisso e abbandonato, cuore della spiritualità dell’unità, dei Focolari. “Per me – racconta – è una conversione”. Riscopre l’attualità del suo fondatore: “Di fronte alla miseria materiale e spirituale del suo tempo, San Vincenzo consacrò la sua vita all’evangelizzazione dei poveri che egli chiamava “i nostri padroni”. In Gesù abbandonato ora lei riconosce il volto del Signore trasfigurato nella povertà di oggi, in un quartiere malfamato, in una comunità a servizio dei tossicodipendenti, fra i rifiutati dalla società. C’è chi si riavvicina a Dio e “passa dalla morte alla vita”, perché inizia ad amare i fratelli. Sono una Figlia della Carità di S.Vincenzo de’ Paoli. La Compagnia di cui faccio parte è stata fondata nel XVII secolo da Vincenzo e Luisa Marillac. Ho conosciuto l’Ideale dell’unità in un momento di buio e di fatica, attraverso una consorella che ne viveva la spiritualità. Le era stato diagnosticato un tumore al cervello, tuttavia lei era rimasta serena e sempre aperta e pronta ad amare. Durante l’anestesia spesso ripeteva:”Per te Gesù, per te”. Dove trovava questa forza? Ne ho scoperto il segreto: l’abbraccio a Gesù Crocefisso e Abbandonato. Anch’io voglio vivere quest’avventura. Per me è un momento di conversione vera: lo Spirito santo mi aiuta a bruciare il tarlo che da anni toglie alla mia vita la freschezza e la generosità per Gesù. Dentro sento una voglia matta di amare. Inizio a frequentare il Focolare, partecipo agli incontri dove attingo la luce per vivere il carisma dei miei fondatori. Divento più libera, più gioiosa, più donna, più Figlia della Carità. Le regole e l’esperienza di S. Vincenzo de’ Paoli e di S.Luisa de Marillac mi sembrano più vicine. Il mio Fondatore, di fronte alla miseria materiale e spirituale del suo tempo consacrò la sua vita all’evangelizzazione dei poveri che egli chiamava i “nostri padroni”. Riscopro in Gesù Abbandonato il volto del Signore trasfigurato nella povertà d’oggi. Così, se nel 1600 le mie consorelle andavano ad evangelizzare, curare, nutrire, vestire i poveri, raggiungendoli sulle strade, sui campi di battaglia, nelle soffitte, negli ospedali, nelle galere…….Io scopro oggi la bellezza e l’attualità del nostro carisma vivendo in un quartiere malfamato di Milano. In questi anni capisco qual è il mio modo di contribuire alla realizzazione dell’Ideale dell’unità: essere il mio fondatore redivivo per realizzare l’unità. Anni dopo sono mandata in una comunità a servizio dei tossicodipendenti. Sperimento l’insicurezza e l’assurdo di abbracciare una realtà di fronte alla quale sono impreparata e inadeguata. Mi ribello al pensiero di essere confinata in una cascina su una montagna, senza un ruolo ed un’attività ben precisa. Ma è proprio nel vivere quest’esperienza, apparentemente senza colore, che il Signore mi libera da attaccamenti e sicurezze e rinnovo il mio “si” a Gesù. Così Lui che mi prepara a vivere un’altra avventura: sono trasferita in un monolocale, in un quartiere popolare di Torino, segnato dalle nuove povertà: etilisti, dimessi da ospedali psichiatrici, barboni, anziani, in altre parole gli ultimi, rifiutati dalla società. Ho la fortuna di condividere la spiritualità dell’unità con una consorella. Vivendo con i poveri 24 ore su 24 incontro Gesù Abbandonato ad ogni passo. Mi scontro con la diffidenza. La gente pensa che le suore siano lì a controllare e le guardano con disprezzo e indifferenza. Ma loro sono i “nostri padroni”, in loro riconosciamo il Volto di Gesù. A poco a poco l’amore li conquista. I barboni diventano i nostri primi amici. C’interessiamo della vita dei nostri vicini e apriamo la porta della nostra casa a tutti. Certo, non è sempre facile, a volte subentra l’impazienza, il disagio, la ripugnanza e lo scoraggiamento di fronte all’ingratitudine e alla pretesa esigente dei più poveri. Ma abbracciando il dolore, Gesù Abbandonato, ritrovo la capacità d’amare, ritrovo la forza e la gioia di vivere ciò che S.Vincenzo chiede alle sue suore di Carità: “I poveri sono i tuoi padroni, dei padroni terribilmente esigenti. Più loro saranno brutti e ingiusti, più dovrai amarli”. L’amore reciproco con la mia consorella genera Gesù in mezzo (cf. Mt 18,20) e la nostra casa diventa punto di riferimento per la gente del quartiere, per un gruppo di giovani che vogliono condividere la nostra attività caritativa. Alcuni si riavvicinano a Dio facendo l’esperienza della parola: “Siamo passati dalla morte alla vita perché abbiamo amato fratelli”. E alcuni capiscono che Dio li chiama a seguirLo. Durante l’inverno la nostra casa si apre anche agli extracomunitari che altrimenti vivrebbero all’addiaccio; alcuni sono musulmani. Rimangono stupiti di fronte al disinteresse, all’amore concreto e al rispetto con cui andiamo loro incontro. Chiara Lubich c’insegna ad amare “facendoci uno”. Durante il periodo del Ramadan facciamo trovare loro un pacchettino con del cibo, affinché dopo il tramonto possano avere qualcosa da mangiare. Anche i giostrieri diventano nostri amici; nelle loro carovane incontriamo i bambini per prepararli ai sacramenti e gli adulti per far conoscere loro che Dio li ama. Lo scorso anno il ridimensionamento della nostra Congregazione mi porta a trasferirmi altrove ma l’esperienza d’unità vissuta continua a dilatarsi in altri ambienti. Ritorno a Milano e provo un distacco doloroso di fronte al grido di tanti poveri con i quali ho condiviso la mia vita in questi anni. Sperimento così la frase di Chiara: “Ogni distacco dal ben che ho fatto è un contributo a edificare Maria” e ripeto: “Per te, Gesù”, che ora continuo a scoprire nei volti dei nuovi fratelli che mi mette accanto. Così nell’impegnarmi a incarnare nella vita il carisma che S.Vincenzo ha lasciato alla Chiesa, cerco, in unità con tutta l’Opera di Maria, di realizzare il testamento di Gesù: “Che tutti siano uno”. Questo mi dà un ardore nuovo e l’avventura continua con i nuovi fratelli nei quali riscopro ogni volta il Suo Volto”. (sr. R.R.) (altro…)