28 Set 2006 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale
Sono stata Procuratore generale, specializzata in antinarcotici, in Colombia, per circa 11 anni. Ho dovuto seguire numerosi casi contro il crimine organizzato, per il 98% con risultati positivi. Sempre sono stata consapevole che ogni reato riguardava la vita di un uomo e di una famiglia, che esigono rispetto, amore, considerazione, malgrado la gravità, penalmente rilevante, degli atti commessi. Mi sentivo felice in un compito che mi dava la possibilità di fare una esperienza continua di Dio. Nello stesso tempo ero realizzata personalmente e professionalmente, oltre ad avere una sicurezza economica. Contavo poi su un’eccellente squadra di lavoro, esperti investigatori con grandi valori umani e professionali. La corruzione, però, cercava d’infiltrarsi più che mai in tutte le istituzioni pubbliche, soprattutto tra gli operatori della giustizia. Il mio agire radicale e retto coinvolgeva tutto il gruppo di lavoro, per questo le investigazioni avvenivano nel pieno rispetto della legge. Un giorno abbiamo “toccato” qualcuno che si considerava intoccabile. L’offerta non si è fatta attendere: vari milioni, che potevano assicurare tanta serenità a livello economico. Non potevo, né volevo cedere né potevo far finta di niente. Da quel momento le cose sono cambiate per me, sul lavoro, in famiglia e nella vita quotidiana. Di fronte al rifiuto sono arrivate minacce, pressioni da parte dei superiori e infine il licenziamento, insieme a uno dei miei migliori investigatori che, come me, non aveva ceduto alla corruzione. Nel cuore ho provato tanta amarezza, sfiducia e delusione. Vivevo da sola con i miei figli perché, mio marito anni prima mi aveva abbandonato. Guardando i miei due figli, indifesi, ho pensato che tutto è permesso da Dio per la nostra santificazione. Sentivo che stavo pagando il prezzo per rimanere nella retta strada. D’accordo con i figli ci siamo proposti di ridurre tutte le spese. Eravamo sereni perché sicuri dell’immenso amore di Dio. Ho chiesto a Dio la forza necessaria per perdonare quelli che mi costringevano a cambiare il tenore di vita che avevo condotto fino a quel momento. Sforzandomi di vivere “un’amnistia completa nel cuore”, ho trovato la vera libertà e la forza di ricominciare. Con il denaro che mi restava dalla liquidazione e qualche risparmio ho acquistato un pulmino scolastico. La mia giornata, come autista, iniziava alle 4.45 per trasportare i bambini delle scuole. Mi costava attraversare i luoghi dove sapevo di poter incontrare i miei precedenti colleghi o i superiori. Rapidamente era circolata la notizia che “il Procuratore, chiamato ‘la dama di ferro’, faceva l’autista”. Alcune risate e commenti spiacevoli sono arrivati anche alle mie orecchie. Dopo circa un anno un professionista, che conoscevo, mi ha chiesto di collaborare per la preparazione di un lavoro per l’Ufficio dell’ONU contro la droga. Ciò mi ha permesso di rientrare nuovamente nel campo della mia specializzazione seppure con un compenso minimo, collaborando con operatori di tutta l’America Latina e dei Caraibi. L’Organismo internazionale ha apprezzato la mia professionalità e serietà e mi ha assunto con uno stipendio mensile dignitoso. Sto ora dando lavoro anche ai miei colleghi della Procura. All’inizio avevo timore di affrontarli, conoscendo il loro modo scorretto di agire e gli apprezzamenti su di me. Ho supplicato la Madonna di colmarmi dell’umiltà necessaria per dimenticare il passato e non giudicare. Non è stato facile ma sento molto forte l’amore di Dio per me e per la mia famiglia. (D. L. – Colombia) (altro…)
11 Giu 2006 | Cultura
Come far diventare più “abitabili” le nostre città?
Questo l’interrogativo al centro del seminario sul tema “Abitare la città”, a cui hanno partecipato oltre 120 tra architetti, ingegneri, grafici, professori e studenti, provenienti da diversi Paesi.
L’iniziativa, promossa da impegnati nel settore dell’architettura del Movimento dei Focolari, si è svolta presso la cittadella internazionale di Loppiano, dal 9 all’11 giugno scorso. Una scelta non casuale: Loppiano è stata anche oggetto di studio, quale “laboratorio” di una città nuova. “Sin dall’inizio si sognò una città che avesse per legge il comandamento nuovo, l’amore reciproco”, dove “Gesù fosse sempre presente e illuminasse ogni realtà della cittadella”. Così Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari, nel messaggio letto in apertura della tre giorni, esprimendo inoltre la certezza “che ogni casa, ogni edificio, ogni realizzazione, se illuminata dalla presenza di Gesù, potrà comporre, tassello accanto tassello, come in un mosaico, le città nuove”.
Risveglio nelle discipline urbanistiche
L’interesse per il tema dell’abitare, negli ultimi anni, si è risvegliato nelle discipline urbanistiche. E l’attenzione si è spostata dalla dimensione privata dell’alloggio, centrata intorno all’individuo ed al suo nucleo familiare, all’abitare nella sua dimensione estroversa e relazionale. A partire da questa prospettiva, numerosi gli interventi di architetti, ricercatori e docenti che si sono cimentati nel dare una risposta agli interrogativi su che cosa rende “abitabile” lo spazio nel quale viviamo e come far diventare più “abitabili” le nostre città.
Info
Architettura – Movimento dei Focolari Via Frascati, 306 – 00040 Rocca di Papa (Roma) – IT Tel.: +39-06-945407
+39-06-945407 e mail: segr.architettura @ focolare.org
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29 Mar 2006 | Cultura
Non si può negare che è in atto un grande sforzo mondiale per vincere l’analfabetismo dei popoli. Ma contemporaneamente all’orizzonte si profilano, soprattutto per le società più opulente, i rischi di un nuovo analfabetismo: quello delle coscienze. Per questo, più di tutto, serve ri-creare una cultura dell’educazione. Riportare al centro dell’interesse la relazione tra educando ed educatore, tra educatori, tra gruppi, tra teoria e pratica, è l’obiettivo di questo primo Convegno internazionale che si svolgerà al Centro Mariapoli di Castelgandolfo dal 31 marzo al 2 aprile promosso da EDU-EducazioneUnità, centro studi pedagogici del Movimento dei Focolari, che ha avuto inizio nel 2002 per iniziativa di Chiara Lubich. Verranno approfondite tematiche di particolare attualità: Alla scuola di chi? – Di fronte al crescente disorientamento educativo, il Convegno intende imprimere nuovo slancio ad una vocazione in crisi: metterà in rilievo la figura dell’educatore, del docente, del maestro, che sappia coniugare teoria e pratica, parola e testimonianza. Comunità in dialogo – Una finalità, una scommessa irrinunciabile per dar vita ad una cultura della relazione educativa e dei legami tra educatori, tra famiglie, tra gruppi associativi in cui i giovani sappiano riconoscere i segni di una riumanizzazione dei rapporti e di un nuovo senso di comunità, intessuta di reciproco interesse. Il senso del pensare – Paradossalmente, in un mondo ricco di dati e di informazioni, il rischio è quello di non sapere pensare. Diventa priorità assoluta quindi stimolare l’educazione del pensiero, della riflessione, della ricerca di senso. L’imparare: uno strumento per servire – Sempre più frenetica è la rincorsa del successo e l’apprendere spesso è finalizzato alla competizione egocentrica. Apprendere per servire capovolge quest’ottica, nella ricerca di un sapere condiviso, nell’interesse del bene comune. Ad educatori, docenti e studenti di Scienze dell’Educazione, politici impegnati in questo campo, il Convegno proporrà i primi frutti della ricerca avviata da studiosi di vari Paesi in campo pedagogico sul ricco patrimonio di spiritualità e di realizzazioni educative, attuate nei 60 anni di vita dei Focolari in varie aree del mondo. (altro…)
24 Mar 2006 | Cultura
«Guardando alle nostre città, ciò che attrae l’uomo d’oggi nelle sue esigenze più profonde, è proprio questa “città nuova”, città della fraternità, che rende fratelli al di là di ogni divisione. La rivista Città nuova vuol essere via alla fraternità, strumento di dialogo a tutti i livelli, di comunione, di unità». Così Chiara Lubich nell’editoriale del 1° numero del 2006, 50° anno di vita della rivista dei Focolari.
E per lanciare questa nuova prospettiva alle principali città italiane, Città Nuova ha stilato un calendario di appuntamenti. Tra le prime tappe: Roma e Milano. Milano: segni visibili di fraternità Un modo nuovo di vivere la città: diventare «cittadini a pieno titolo, capaci di guardare in faccia la realtà e allo stesso tempo di modificare il corso degli eventi, cominciando a progettare partendo dall’incontro con l’altro». E’ la proposta lanciata l’11 marzo scorso, da Lucia Fronza Crepaz, presidente del Movimento Politico per l’unità, alla presenza di oltre 1600 persone che gremivano l’aula magna dell’Università Statale. Infatti «la tolleranza non è sufficiente». Come ha affermato la sociologa brasiliana Vera Araujo, si rende necessario giungere al dono di sé agli altri, alla solidarietà, fino ad arrivare alla fratellanza universale. «Dobbiamo passare da una cultura che ha privilegiato il ‘che cosa’?, la sostanza, a una cultura che ponga al centro il ‘chi’?, il singolo, l’uomo, nella sua vocazione a essere persona, in quella comunione che supera l’individualità», ha affermato il prof. Giuseppe Maria Zanghì, filosofo del Centro Studi Interdisciplinare del Movimento dei Focolari. L’invito è «uscire dal chiuso dei nostri monolocali per l’aperto infinito che è l’Amore. Dovremmo dare alle nostre città di pietra l’ariosità del giardino dell’Eden ritrovato negli spazi della vita trinitaria». Roma: continua il percorso L’edizione romana, in calendario per il 25 marzo, alle ore 16.00, all’Università di Roma Tre – con il Patrocinio del Comune di Roma – ha come tema di riferimento il tessuto cittadino e le dinamiche locali che fanno di Roma una città universale. Lo dice il titolo del Convegno: “Roma città in dialogo: tra dinamiche locali e prospettive universali”. Si tratta della continuazione di un percorso già avviato da anni nella capitale: mira ad accrescere il dialogo con la città, la presenza attiva sul territorio. Insieme ai protagonisti di esperienze concrete nel vissuto cittadino, il massmediologo Giampiero Gamaleri, il sociologo Bennie Callebaut e il giornalista Michele Zanzucchi, offriranno spunti di riflessione sull’attuale sfida multiculturale. (altro…)
14 Mar 2006 | Cultura
Editoriale
TRE MEDITAZIONI – di Giovanni Casoli – Mentre gran parte del mondo sembra attraversare, in diversi modi, gallerie di cieca oscurità, forse non è inutile riflettere su alcuni aspetti fondamentali della fede cristiana. In queste testo l’Autore si sofferma su tre realtà: il ruolo di Maria nell’economia trinitaria della creazione e della redenzione e il suo posto tra noi in quanto Madre del Verbo fatto uomo; la promessa di Gesù di “dimorare” (Gv 14,23) e “cenare” (Ap 3,20) con noi, promessa che risuona di accenti eucaristici indicando che la dimora del Dio unitrino con l’uomo è spirituale, reale, sacramentale; infine, la dimensione trinitaria del Dio cristiano con un accenno alla comunione dei santi e alla vita ultraterrena.
Nella luce dell’ideale dell’unità
I MOVIMENTI ECCLESIALI E IL PROFILO MARIANO DELLA CHIESA – di Chiara Lubich – Riportiamo il discorso pronunciato il 16 giugno 2004 al St Mary’s College dell’Università statale del Surrey, nei pressi di Londra, a conclusione di un ciclo di conferenze dedicato ai nuovi Movimenti e Comunità ecclesiali. LA STORIA COME VERITA’– di Pasquale Foresi – L’Autore approfondire il concetto di verità nel suo intrinseco legame con la storia. In senso classico, la verità viene intesa come l’adesione della mente alla realtà, e, se espressa verbalmente, come la corrispondenza tra la parola e l’essere. Questa verità filosofica poi si attua in varie forme fenomenologiche di trasmissione – i concetti, gli scritti… –, attraverso le quali giunge a noi. Ma a noi arriva, in verità, ciò che è al di là di quanto è detto e raccontato e che è, appunto, quel tanto di essere, di esistenza vera che quasi inconsciamente colgo, non per ragionamento ma come abbeverandomene. Qui è il punto in cui filosofia e storia coincidono, ove l’acquisizione della verità si identifica con il mio tendere alla luce, quale tensione esistenziale del mio stesso essere al vero. LA PAROLA COME AMORE E LA PRESENZA DI DIO SOTTO LE COSE. LETTURA TRINITARIA DI UNA ESPERIENZA – di Fabio Ciardi – È ormai nota la particolare esperienza mistica vissuta dalla fondatrice del Movimento dei Focolari nell’estate del 1949. Gli inizi di quel periodo di luce, più volte evocati nelle pagine di questa rivista, conoscono due esperienze preliminari sul Mistero trinitario, quasi a sensibilizzare le persone che ne furono protagoniste e a sintonizzarle su di esso. Chiara Lubich parla di queste due esperienze come di due “prodromi”. La prima riguarda una particolare comprensione della Parola di Dio; la seconda la percezione della presenza di Dio sotto le cose. È su queste due esperienze che l’Autore ferma la sua attenzione. Saggi e ricerche PER UN’ETICA PUBBLICA DELLA CURA: VULNERABILITÀ, DIPENDENZA E RECIPROCITÀ – di Vittorio Pelligra – In questa saggio abbiamo voluto porre in evidenza alcuni degli elementi fondativi su cui può organizzarsi un’etica pubblica della cura e i suoi nessi con i modelli di organizzazione dell’attività di fornitura di servizi alla persona ed in particolare ai disabili. Questi elementi sono la vulnerabilità e la conseguente dipendenza che ognuno di noi sperimenta in diverse fasi della propria esistenza, unitamente al valore fondamentale della persona-come-fine-in-sé; essi fondano un tipo di rapporto interumano nel quale i bisogni di cura e di dare cura sono simmetrici e possono trovare attuazione solo all’interno di una relazione tra persone. A tale relazione non si possono sostituire soggetti altri, i quali invece sono chiamati ad operare in un ruolo di doulia, cioè di «servizio al servitore». Le implicazioni economiche di tale visione attengono al modello di organizzazione che meglio può farsi carico di tale compito. Abbiamo suggerito che tale organizzazione deve operare secondo il modello dell’impresa civile multi-stakeholder, fondata sul principio di reciprocità. Solo in questo ambito, infatti, è possibile liberare la domanda dai condizionamenti dell’offerta e far si che gli utenti diventino co-produttori. LA PAROLA “FANTASMA”: POSSIBILE RUOLO DELLA FIDUCIA NEL DIRITTO – di Fabio Rossi – La recente riscoperta di elementi e valori, quali libertà, eguaglianza, solidarietà e dignità umana – per non parlare delle “nuove” scoperte come il concetto di fraternità o l’idea stessa di persona – ritenuti fondamentali da un punto di vista sociale nonché decisivi per la costruzione di un mondo realmente a misura d’uomo, sembra però aver dimenticato una componente fondamentale: la Fiducia. Situazione perlomeno paradossale, considerando l’antico lignaggio, culturale e umano, di questo valore, ravvisabile in verità in modo trasversale in ambiti molto diversi tra loro all’interno dei quali esso sembra invece poter svolgere un ruolo determinante; in economia come in politica fino a quello che sembra essere il terreno più insidioso: il diritto. PERSONA – di Gennaro Cicchese – Uno dei problemi fondamentali del mondo in cui viviamo è la frattura tra pensiero e vita. Il pensiero non illumina più la vita e la vita non nutre più il pensiero. Questo problema incrocia oggi il non facile discorso sulla “Persona”, riproponendo la sfida antropologica contemporanea sotto il seguente aspetto: coniugare pensiero e vita, le nostre conoscenze sulla persona con la vita della persona, per cercare di realizzare sempre di più quell’essere e diventare persona che costituisce la realizzazione dell’essere umano. Partendo dalle provocazioni dell’attualità abbiamo tentato di delineare una «fenomenologia della persona» a tutto campo, che riguarda la sua identità e le sue relazioni.
Spazio letterario
«Nuova Umanità» continua nelle sue pagine l’apertura di spazio dedicato alla produzione letteraria. LA FORZA DELLE PAROLE – di Stefano Redaelli
Per il dialogo
L’ESSENZA DELLA IBADA NELL’ISLAM – di Amer AL-Hafi – In questa conversazione tenuta in occasione del 1° Simposio «Musulmani e Cristiani in dialogo» organizzato dal Movimento dei Focolari e tenutosi a Castel Gandolfo (Roma) dal 24 al 27 aprile 2005, l’autore tratta della Ibada che è il termine unitario che definisce tutto quello che Dio ama e approva nel comportamento dell’uomo: parole, atti manifesti e intenzioni. Essa non si limita soltanto alla preghiera, alla zakat (elemosina legale), al digiuno, al pellegrinaggio e a quanto ne deriva come preghiera, meditazione e pentimento. Tutte queste espressioni grandiose e questi pilastri essenziali nell’Islam, a seconda del posto e dell’importanza che hanno, costituiscono soltanto parte della Ibada che Dio vuole dall’uomo, senza tuttavia esaurirne il profondo significato. Poiché Dio ha creato l’uomo affinché Lo adori e lo scopo della vita di lui è la Ibada-adorazione, allora essa è un programma di vita che coinvolge tutto quanto riguarda l’uomo, tutti gli atti concernenti la sua vita.
Libri
LA LETTERA DI EDITH STEIN A PIO XI – di Piero Coda – L’esistenza di una breve lettera indirizzata da Edith Stein a papa Pio XI nell’aprile del 1933, poco dopo l’avvento al potere di Hitler in Germania, era nota da tempo ma il suo contenuto si è appreso solo all’indomani dell’apertura, il 15 febbraio 2003, degli Archivi vaticani relativi ai rapporti tra la Santa Sede e la Germania nel periodo compreso tra le due guerre. Essa, come mostra il recente volume Edith Stein e il nazismo a cura di A. Ales Bello e Ph. Chenaux (Città Nuova Editrice, 2005), riveste un singolare significato non solo perché permette di gettare luce, da una prospettiva coinvolgente e sintomatica, sull’itinerario complessivo della vita e del pensiero della Stein, ma anche perché offre una testimonianza sofferta del dramma vissuto dalla coscienza cattolica, al cuore del XX secolo, di fronte alla tragedia del popolo ebraico scatenata dalla lucida follia del nazismo. NUOVA UMANITÀ XXVIII – Marzo – Aprile – 2006/2, n.164 SOMMARIO (altro…)
13 Mar 2006 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
In una delle regioni più povere del Nordest brasiliano, afflitta da grande siccità, è stato dato il via ad un progetto di sviluppo che prevede la costruzione di infrastrutture, interventi di educazione alla salute, informazione su metodi di coltivazione, valorizzazione delle risorse e d’irrigazione. L’aspetto più innovativo è illustrato dal prof. Luigino Bruni, tra i responsabili del progetto: «I contadini devono scoprire le proprie risorse e i propri talenti: imparano a condividere le scoperte, le abilità, i progressi, e mettere in comune anche i benefici che questo percorso porta loro. Se la comunione non diventa cultura non c’è speranza che il problema sociale possa un giorno essere risolto». Con l’obiettivo di raggiungere 4 milioni di contadini nei 180 comuni del semi-arido, il progetto governativo Sertão vivo, inaugurato ufficialmente nel luglio scorso, è il risultato della collaborazione tra il governo del Ceará, la Comunità Shalom, e l’esperienza dell’Economia di Comunione, nata proprio in Brasile 15 anni fa, per iniziativa di Chiara Lubich. Lo Stato del Cearà, appena sotto la linea dell’equatore, ha 7 milioni di abitanti, un reddito di gran lunga inferiore a quello nazionale, ed un elevato tasso di disoccupazione, mortalità infantile, analfabetismo. Sviluppi futuri – Dopo il primo corso di Economia umana e reciprocità, e l’apertura, nel giugno 2005, di un centro di animazione culturale gestito dai tre Enti, il futuro prevede due corsi di Economia all’anno, rivolto ai formatori, e poi studi sul territorio attraverso la collaborazione delle università e l’offerta di borse di studio. La direzione scientifica del progetto è affidata a Emmir Nogueira, confondatrice di Shalom, e a Luigino Bruni, docente di economia all’università Bicocca di Milano (Italia) e responsabile della Commissione internazionale dell’Economia di Comunione. (da articolo su “Il Regno” N. 2/2006) (altro…)