Apr 24, 2006 | Nuove Generazioni
La Fiera Primavera, giunta quest’anno alla tredicesima edizione, insieme a School-Mates (compagni di banco), è una delle tante iniziative che si svolgono ogni anno in diverse città del mondo. Sono organizzate dai Ragazzi per l’Unità, in collaborazione con scuole e associazioni locali, per intessere una rete di solidarietà con i compagni dei Paesi più svantaggiati. Appuntamenti 2006 In questo squarcio di primavera, le Fiere si sono svolte già in alcune città delle Marche, Emilia Romagna, Sicilia e Calabria, e le prossime sono in calendario il: – 7 maggio: Roma (al Pincio) – Prato di Campoli (Ciociaria, provincia di Roma) – Carpi (Modena) – Cesena (Forlì) – Arcidosso (Grosseto) – 14 maggio: Firenze – Pisa – Frascati (Castelli Romani, provincia di Roma) Al cuore dell’iniziativa – “Vogliamo proporre – spiegano i protagonisti dalle pagine del loro sito – uno stile di vita diverso ad un mondo che cerca la felicità. Una comunione dei beni mondiale sta unendo in una grande rete ragazzi poveri dei Paesi in via di sviluppo e ragazzi ricchi dei Paesi industrializzati”. I giovanissimi (9-17 anni) e improvvisati venditori vogliono contribuire a costruire un mondo di pace e di fraternità con la cultura del dare, trasmettendo, nel contesto cittadino, il loro messaggio sull’amicizia tra i popoli. Con il ricavato – € 61.482,28 – delle Fiere Primavera che si sono svolte in Italia nel 2005, sono state finanziate 423 borse di studio in 33 Paesi dei 5 continenti: dall’Albania al Burkina Faso, dalle Filippine al Messico, da Gerusalemme all’Iraq, alla Nuova Caledonia. Boomerang – Una sezione del sito di School-Mates è costituita da risposte ed esperienze dei ragazzi aiutati dai Progetti Dare; la parola stessa “Boomerang” esprime la reciprocità dell’amore che va e che torna. Scrivono Yves e Ange da Kinshasa (Congo): “Ciao a tutti, siamo molto contenti di scrivere per la prima volta un e-mail! Vi ricordate di noi? Siamo Yves e Ange, due ragazzi di Makala (Kinshasa). Siamo quelli che per quattro anni avete aiutato permettendoci di andare a scuola. Oggi abbiamo avuto la bellissima notizia che abbiamo superato gli esami di stato. Che gioia per noi e i nostri familiari! Volevamo dirvi che, anche se non possediamo dei beni materiali, cerchiamo ogni giorno di vivere la ’cultura del dare’ aiutando i compagni più piccoli a studiare. Inoltre abbiamo riempito tanti sacchi di sabbia per proteggere le case di 14 famiglie minacciate dall’erosione del fiume. Pensiamo che, con l’impegno di tutti noi ragazzi, il mondo cambierà”. Concretizzazioni dei Progetti Dare – Ad Amman in Giordania, i Ragazzi per l’Unità hanno aperto un corso di due pomeriggi a settimana per circa 100 bambini iracheni emigrati con le loro famiglie a causa della guerra. Le lezioni di arabo, inglese, matematica e scienze sono portate avanti da loro stessi, mettendo a disposizione tempo e talenti per aiutare a recuperare i corsi perduti. A Santo Domingo, grazie agli aiuti ricevuti, è stata inaugurata nel 2003 una scuola per 200 bambini e bambine. Ora è in corso la costruzione del secondo piano dell’edificio che ne accoglierà altri 200. Questi sono solo alcuni esempi, ma molti altri ancora sono i progetti realizzati o in cantiere, la cui descrizione si può trovare su www.school-mates.org (altro…)
Dic 24, 2005 | Nuove Generazioni
Storie vere, dei nostri giorni. Un libro per raccontare un’iniziativa singolare attuata in tutto il mondo… Ormai Gesù, in tanti paesi, pare sia stato fatto sloggiare dal Natale, ma i più piccoli vogliono farLo tornare protagonista. Ogni anno centinaia di bambini del Movimento dei Focolari, di età compresa fra i 4 e gli 8 anni, i Gen 4, nelle piazze e nelle strade di tutto il mondo, offrono alle migliaia di persone, in corsa per i regali, piccoli Gesù Bambino di gesso, con una meditazione di Chiara Lubich dal titolo “Hanno sloggiato Gesù”… In cambio chiedono a chi può, offerte per raccogliere fondi da destinare ai poveri. Le storie vissute da questi bambini che vogliono ricordare alla gente il significato vero della Natività sono finite nel libro “Hanno sloggiato Gesù”, pubblicato da Città Nuova, che raccoglie anche racconti sul Natale, leggende e tradizioni. Ma che cosa insegnano i bambini agli adulti? Lucia Velardi, curatrice del libro: Insegnano la profondità dell’amore, insegnano il candore dell’amore, perché, in questa operazione che loro portano avanti, sfidano il freddo, sfidano l’indifferenza con un sorriso che, appunto, nasce dal loro candore. Avvicinano tutti, chiedendo: “Ti vuoi portare a casa Gesù?”. Praticamente aprono questa finestra inedita sul Natale. E abbiamo chiesto ai bambini: perché portare Gesù Bambino per le strade? Perchè ci sono persone che non conoscono Gesù Bambino e allora lo portiamo per le strade per farLo conoscere. E questa bambina pensa anche ai suoi coetanei, e dei fondi raccolti dice…
Li diamo ai bambini poveri, quelli meno fortunati di noi, che così si possono comprare vestiti, scarpe … possono comprarsi da mangiare e possono andare a scuola. E con gli indifferenti come si comportano i Gen 4? Prego per queste persone che non vogliono ascoltare noi bambine e bambini. Da un servizio del Radiogiornale Radio Vaticana di Tiziana Campisi (25-12-2005) (altro…)
Dic 18, 2005 | Nuove Generazioni
Cari giovani amici, desidero inviare il mio cordiale saluto a tutti voi, radunati a Nieuwegein per la prima Giornata nazionale dei giovani cattolici d’Olanda. Saluto il Cardinale Adriano Simonis, Arcivescovo di Utrecht e Presidente della Conferenza Episcopale, e tutti i Vescovi olandesi, esprimendo vivo apprezzamento per la realizzazione di questa felice iniziativa. Desidero poi ringraziare il Werkgroep Katholieke Jongeren per l’impegno profuso in questi anni e i sacerdoti e laici impegnati nella pastorale giovanile, che vi seguono nella vostra riflessione. Tramite questo messaggio, cari giovani, desidero rendermi spiritualmente presente in mezzo a voi e assicurarvi che vi accompagno nella preghiera. So che tanti di voi hanno preso parte all’incontro mondiale di Colonia ed è per me motivo di grande gioia il fatto che adesso vogliate proseguire l’esperienza iniziata con la Giornata Mondiale della Gioventù, coinvolgendo altri vostri coetanei che non hanno avuto la grazia di parteciparvi. Tenere l’odierno raduno su invito dei vostri Vescovi è un bellissimo segno per la società olandese: sta ad indicare che voi non avete paura di dire che siete cristiani e volete testimoniarlo apertamente. In effetti, la ragione più profonda del vostro ritrovarvi insieme è incontrare il Signore Gesù Cristo. Così è stato per chi ha partecipato alla recente Giornata Mondiale della Gioventù, che aveva per tema: “Siamo venuti per adorarlo” (Mt 2,2). Sulle orme dei Magi, animati dall’anelito di ricercare la verità, giovani di ogni angolo del mondo si sono dati appuntamento a Colonia per cercare e adorare il Dio fatto Uomo, e poi, trasformati dall’incontro con Lui ed illuminati dalla sua presenza, hanno fatto ritorno al loro paese, come i Magi, “per un’altra strada” (cfr Mt 2,12). Così anche voi siete rientrati in Olanda desiderosi di comunicare a tutti la ricchezza dell’esperienza vissuta, e quest’oggi volete condividerla con i vostri coetanei. Cari amici, Gesù è il vostro vero amico e Signore, entrate in un rapporto di vera amicizia con Lui! Egli vi attende e solo in Lui troverete la felicità. Quanto è facile accontentarsi dei piaceri superficiali che l’esistenza quotidiana ci offre; quanto è facile vivere solo per se stessi, apparentemente godendosi la vita! Ma prima o poi ci si rende conto che non si tratta di vera felicità, perché questa sta molto più in profondità: la troviamo soltanto in Gesù. Come ho detto a Colonia, “la felicità che cercate, la felicità che avete diritto di gustare ha un nome, un volto: quello di Gesù di Nazareth” (18 agosto 2005, Discorso presso la banchina del Poller Rheinwiesen). Per questo vi invito a cercare ogni giorno il Signore, che non desidera altro se non che siate realmente felici. Intrattenete con Lui una relazione intensa e costante nella preghiera e, per quanto vi è possibile, trovate momenti propizi nella vostra giornata per restare esclusivamente in sua compagnia. Se non sapete come pregare, chiedete che sia Lui stesso ad insegnarvelo e domandate alla sua celeste Madre di pregare con voi e per voi. La recita del Rosario può aiutarvi ad imparare l’arte della preghiera con la semplicità e la profondità di Maria. E’ importante che al cuore della vostra vita ci sia la partecipazione all’Eucaristia, in cui Gesù dà se stesso per noi. Egli, che è morto per i peccati di tutti, desidera entrare in comunione con ciascuno di voi, bussa alla porta del vostro cuore per donarvi la sua grazia. Andate all’incontro con Lui nella Santa Eucaristia, andate ad adorarlo nelle chiese e restate inginocchiati davanti al Tabernacolo: Gesù vi colmerà del suo amore e vi manifesterà i pensieri del suo Cuore. Se vi porrete in ascolto, sperimenterete in modo sempre più profondo la gioia di far parte del suo Corpo mistico, la Chiesa, che è la famiglia dei suoi discepoli stretti dal vincolo dell’unità e dell’amore. Imparerete inoltre, come dice l’apostolo Paolo, a lasciarvi riconciliare con Dio (cfr 2 Cor 5,20). Specialmente nel sacramento della Riconciliazione Gesù vi attende per perdonare i vostri peccati e riconciliarvi con il suo amore attraverso il ministero del sacerdote. Confessando con umiltà e verità i peccati riceverete il perdono di Dio stesso mediante le parole del suo ministro. Quale grande opportunità ci ha dato il Signore con questo Sacramento per rinnovarci interiormente e progredire nella nostra vita cristiana! Vi raccomando, fatene costantemente buon uso! Cari amici, come vi dicevo sopra, se seguite Gesù non vi sentite mai soli perché fate parte della Chiesa, che è una grande famiglia nella quale potete crescere nell’amicizia vera con tanti fratelli e sorelle nella fede, disseminati in ogni parte del mondo. Gesù ha bisogno di voi per “rinnovare” l’odierna società. Preoccupatevi di crescere nella conoscenza della fede per essere suoi autentici testimoni. Dedicatevi a comprendere sempre meglio la Dottrina cattolica: anche se talora a guardarla con gli occhi del mondo può sembrare un messaggio non facile da accettare, c’è in essa la risposta appagante per i vostri interrogativi di fondo. Abbiate fiducia nei Pastori che vi guidano, Vescovi e sacerdoti; inseritevi attivamente nelle parrocchie, nei movimenti, associazioni e comunità ecclesiali, per sperimentare insieme la gioia di essere seguaci di Cristo, il quale annuncia e dona la verità e l’amore. E proprio spinti dalla sua verità e dal suo amore, insieme con gli altri giovani che cercano il senso vero della vita, potrete costruire un avvenire migliore per tutti. Cari amici, vi sono vicino con la preghiera affinché accogliate generosamente la chiamata del Signore, che vi prospetta grandi ideali in grado di rendere bella e piena di gioia la vostra vita. Siatene certi: solo rispondendo positivamente al suo appello, per quanto esigente possa sembrarvi, è possibile incontrare la felicità e la pace del cuore. Vi accompagni in questo itinerario di impegno cristiano la Vergine Maria e vi sia di aiuto in ogni vostro buon proposito. Con tali sentimenti, imparto di cuore una speciale Benedizione Apostolica a tutti voi raccolti a Nieuwegein, come pure a coloro che con amore e sapienza vi accompagnano nel vostro cammino di crescita umana e spirituale. Dal Vaticano, 21 Novembre 2005 BENEDICTUS PP. XVI (altro…)
Dic 18, 2005 | Nuove Generazioni
Una Chiesa vitale, gioiosa, autentica, in cammino verso e con la società, è quella che ha attirato 2.300 giovani olandesi in una domenica di fine novembre a Utrecht, al primo appuntamento nazionale, indetto per dar seguito all’esperienza iniziata alla Giornata Mondiale della Gioventù a Colonia, nell’agosto scorso. Una partecipazione che non si verificava da decenni.
L’evento è stato frutto della collaborazione, in un clima di profonda comunione, fra diocesi e movimenti, fra cui il Rinnovamento Carismatico, il Comitato giovani cattolici, Emmanuel e i Focolari. Una comunione fra carismi vissuta già in preparazione alla Gmg. “La felicità che cercate, la felicità che avete il diritto di gustare, ha un nome, un volto: quello di Gesù di Nazareth”. E’ questo un passaggio centrale del messaggio autografo del Papa, profondo e pieno di calore, accolto con un lungo applauso. Benedetto XVI ha incoraggiato i giovani ad approfondire il loro rapporto con Gesù, attingendo ai sacramenti, per poi assumersi le proprie responsabilità nella vita personale e nella società. Il meeting è proseguito con lavori e approfondimenti di gruppo su catechesi e applicazione sociale. Si è spaziato così da fede, etica e scienza, al come vivere da cristiano nella politica, nell’insegnamento, nell’economia ; dall’ecumenismo al dialogo interreligioso. E’ stato un costatare quanto desiderio c’è in questi giovani di approfondire la loro fede, e quanto sono assetati della verità.
«La nebbia che per decenni ha coperto la gioventú nella Chiesa Cattolica in Olanda è sparita». E’ quanto ha detto all’omelia il vescovo Mgr. de Jong, ausilare di Roermond, responsabile della pastorale giovanile, alla Messa concelebrata con il card. Simonis, che ha concluso la Giornata. Queste parole esprimevano una certezza condivisa da tutti: in una società che si sta secolarizzando sempre di più, è nato nel seno della Chiesa qualcosa di nuovo che è irriversibile. Quanto sta avvenendo in Olanda è un fenomeno che si sta verificando anche in altri Paesi europei. Come osserva Lorenzo Fazzini, su Avvenire dell’8 dicembre, “c’è aria di spiritualità” e il riflesso di questa ritrovata interiorità è l’apertura all’altro, che si traduce in moltissimi casi nell’impegno sociale e nella scelta di servire i più poveri”. (altro…)
Ott 31, 2005 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
In ottobre, a conclusione della Settimana Mondo Unito 2005, una conferenza telefonica ha collegato giovani ad ogni latitudine. Due amici hanno raccontato la loro esperienza dalla Tanzania. Dopo essere fuggiti dal Burundi allo scoppio della guerra, rifugiati in un campo profughi della regione di Kigoma, hanno testimoniato la forza dell’unità e della coerenza cristiana, che rende forti i miti, portando insieme ad altri, anche nel campo, un raggio di speranza. Ora hanno iniziato a studiare entrambi alla facoltà di giornalismo. Sono potuti uscire dal campo profughi grazie alle borse di studio ricevute con il Progetto Africa. «Quando in Burundi, nel 1993, è iniziata la guerra civile – racconta R. – mi trovavo a casa con i miei, ero un ragazzino e cercavo di vivere il Vangelo. Era lì che, in quel clima di odio e violenza, trovavo la forza per continuare ad amare tutti, anche i nemici, e la certezza che il bene vince sempre il male. Un giorno con la mia famiglia abbiamo aiutato alcuni bambini dell’altra etnia. Avremmo dovuto considerarli nemici…invece siamo riusciti a salvarli, mettendo a repentaglio la nostra vita.
Nel 1996 la situazione è ulteriormente peggiorata, nella mia scuola c’era tanta violenza e sono stato torturato. Ma anche in quella dolorosa situazione ho pregato Dio di darmi la forza di perdonare e di aiutare questi miei fratelli a cambiare vita. Ero comunque in pericolo, e sono stato costretto a scappare, trovando rifugio nei campi profughi in Tanzania nella regione di Kigoma. Lì ho vissuto per 9 anni». «La nostra vita nei campi – continua K. – non è stata facile: abbiamo dovuto affrontare grandi difficoltà: mancanza di un tetto, del cibo, di vestiti… ma in tutto questo ci ha aiutato la scelta di vivere coerentemente il cristianesimo, scelta che ci ha portato a fare di ogni difficoltà una pedana di lancio e a trasformarla in amore. Nel nostro campo eravamo 42 Giovani per un Mondo Unito molto impegnati: quest’anno noi stessi siamo riusciti a costruire due capanne con fango ed erba per due anziani rifugiati che non avevano un posto dove stare… Siamo anche andati in due scuole superiori del campo per condividere con gli altri giovani le nostre esperienze di Vangelo vissuto. Con l’aiuto concreto di tanti giovani del mondo, attraverso il Progetto Africa, abbiamo potuto portare avanti piccoli commerci come la vendita di manioca, di farina di granoturco e olio di palma. Alcune settimane fa, ci è giunto un dono inaspettato sempre grazie a questi aiuti: ci è stato possibile uscire dal campo profughi e trasferirci in Tanzania. Con due borse di studio possiamo ora iniziare a frequentare la facoltà di giornalismo». (R. e K. – Tanzania) (altro…)
Ott 12, 2005 | Nuove Generazioni
Anche quest’anno la SMU si svolge in contemporanea nelle principali città dei cinque continenti, dalle terre colpite dallo Tsunami agli USA, passando per l’Africa, il Medio Oriente e altri punti “caldi” del nostro pianeta, da Mosca alla Terra del Fuoco.
Il motto: “Give a hand to our city” (Diamo una mano alla nostra città), sottolinea l’impegno dei “Giovani per un mondo unito”, che ne sono i promotori, per la propria città, paese o villaggio, guardando prima di tutto a coloro che hanno più bisogno, interpellando per questo le istituzioni e le realtà locali, con lo scopo di portare sempre più persone a credere che ‘Il mondo unito è possibile’! I giovani raccolgono il testimone dai ragazzi che hanno appena terminato in 300 città del mondo la loro iniziativa di Run4unity.
La Settimana Mondo Unito si concluderà, il 15 e il 16 ottobre, con due “telefonate planetarie” nelle quali i giovani, collegati in circa 100 località in tutto il mondo, ascolteranno un messaggio di Chiara Lubich e si scambieranno impressioni ed esperienze. Come nasce l’idea, 10 anni fa: è a conclusione del Genfest 1995 a Roma che viene lanciata “Una proposta, a tutti noi, ai giovani del mondo intero, alle istituzioni nazionali e internazionali, pubbliche e private, a tutti. Anzi un appuntamento: alla Settimana Mondo Unito. Lo scopo? Evidenziare e valorizzare le iniziative che promuovono l’unità… ad ogni livello”. A dieci anni da quello storico momento, il bilancio è estremamente positivo. Tutte le edizioni della manifestazione hanno visto una larga partecipazione su tutti i punti della terra. (altro…)