Incastonato in uno dei più straordinari paesaggi spagnoli, si erge il celeberrimo monastero benedettino fondato nel 1025 e ricostruito a più riprese. Nella basilica di Santa Maria è custodita la bella statua romanica della Mare de Dèu, patrona della Catalogna. I monaci di Montserrat vengono considerati i primi depositari della cultura e delle tradizioni di questa regione spagnola. Chiara Lubich è stata invitata dall’abate, padre Soler, a parlare a circa 400 monaci e suore, abati e badesse di una trentina di congregazioni. Presente anche il vescovo Vives, segretario della Conferenza Episcopale della regione catalana. L’abate introduce Chiara esprimendo parole di accoglienza e fraternità. Chiara approfondisce il motivo dell’incontro a cui era stato dato il titolo: “Comunione nella Chiesa: unità tra nuovi e antichi carismi”. Dopo aver parlato dei fondamenti della spiritualità dell’unità, mette in evidenza le somiglianze tra la famiglia benedettina e quella focolarina, come il rilievo dato da entrambe al “Vangelo che si vuole vivere” , e “l’idea di fare della vita un ‘santo viaggio’ “. E’ seguito un profondo dialogo tra i religiose e le religiose presenti e Chiara Lubich. Il vescovo mons. Vives, a conclusione dell’incontro, da lui definito “un momento intenso”, ha espresso una sua aspettativa: “Mi aspetto tantissimo da questo carisma di unità e di comunione: è una chiamata profonda alle nostre Chiese ad aprirsi e ad essere capaci di accogliere la dimensione profonda che l’altro porta”. L’incontro è avvenuto durante la visita di Chiara Lubich in Spagna, dal 26 novembre al 9 dicembre 2002, scandita anche dalla visita ai luoghi dei grandi santi spagnoli: Teresa d’Avila, Giovanni della Croce, Ignazio di Loyola, che, con i loro scritti, hanno ‘segnato’ nel tempo la storia del Movimento.
Vivere per la fratellanza universale
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