I testi inediti di Chiara Lubich sull’ecumenismo da lei vissuto in prima persona nel viaggio a Ginevra del 2002 sono stati pubblicati completi da Città Nuova Editrice nel luglio scorso, con il titolo preso da una sua conversazione «Il dialogo è vita». Il card. Kasper nella prefazione afferma che il libro «ci fornisce spunti profondi e preziosi, partendo dall’abbandono di Gesù sulla croce».Infatti il viaggio ginevrino ha dato a Chiara la possibilità di esporre quasi un «trattatello» sulla spiritualità dell’unità, evidenziandone la chiave, Gesù Abbandonato. Come si legge nell’introduzione di Gabriella Fallacara del Centro «Uno» – che ha curato il volume – il «quaderno» è risposta alle richieste di molti ed è il primo di una serie intitolata “Quaderni di ecumenismo”. I discorsi di Chiara sono presentati da cinque ecumenisti del Consiglio Ecumenico delle Chiese e della Chiesa protestante di Ginevra, che l’avevano invitata (Joan Sauca, Joël Stroudinsky, Konrad Raiser, Teny Pirri Simonian, Yorgo Lemopoulos). Documentarie le foto. L’impegno ecumenico dei Focolari risale agli inizi degli anni Sessanta, quando Chiara Lubich, in uno dei suoi primi viaggi in Germania, conobbe alcuni evangelici e luterani. Nel 1961 fonda a Roma il Centro “Uno” per l’unità dei cristiani. Chiara Lubich è stata interlocutrice di capi di Chiese dell’Occidente e dell’Oriente, fra cui gli Arcivescovi di Canterbury e i Patriarchi di Costantinopoli. E’ invitata a condividere la spiritualità dell’unità e l’esperienza ecumenica dei Focolari al Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC) di Ginevra nel 1967 e nel 1982, oltre che nel 2002. La sua opera ecumenica è apprezzata e incoraggiata dai Pontefici, iniziando da Paolo VI.
Stimarsi
Stimarsi
0 commenti