“Un evento storico”, “non si può più tornare indietro”, “solo in comunione potremo risolvere i problemi del Messico”. Espressioni queste che echeggiano gioiose negli affollati corridoi del Centro Expositor, una funzionale struttura d’avanguardia che impreziosisce il già ricco patrimonio architettonico della città di Puebla. Lo slogan “Giovani, famiglia e vita, uniti nella gioia della nuova evangelizzazione” fa da sfondo ai tre giorni di convegno (16-18 ottobre). Ad accompagnare la riflessione comune, una carrellata di relazioni e tavole rotonde in plenaria, con approfondimenti per gruppi di interesse – una ventina in simultanea – che rafforzano nelle migliaia di partecipanti l’autocoscienza dell’importanza del ruolo sociale che scaturisce dal dono di appartenere ad un movimento della chiesa.
La prima relazione è di Anna e Alberto Friso, membri del Pontificio Consiglio per la Famiglia, che si soffermano sulle sfide di un’istituzione sempre più sotto attacco per l’influenza dell’individualismo ma che rimane una luce per la società, proprio perché ‘piccola chiesa’. Sul palco si susseguono personalità accademiche e della società civile, membri delle più prestigiose istituzioni del Paese come IMDOSOC, Mexicanos Primeros, A favor de lo mejor, México Evalúa, ecc. offrendo spunti interessanti per comprendere la realtà di questo Paese nordamericano, secondo le diverse sfaccettature: politica, mass media, educazione, azione sociale.
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