Movimento dei Focolari

Le vie dell’unità

Feb 10, 2011

Una pagina del 1976 per vivere insieme la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio)

  C’è anche un ecumenismo fatto di vita, non clamoroso, modesto, che costruisce silenziosamente: e costruisce sul sodo, senza voler anticipare i tempi, ma preparandoli.   C’è un ecumenismo – un’ansia di  unità ecclesiale – che si svolge, quasi nel nascondimento, tra umili cristiani, di modesta o nulla cultura teologica, i più laici, ragazze, ragaz­zi, operai, professionisti, donne di casa; ed è fatto, per lo più, non di di­scussioni teologiche, ma di semplice amore cristiano, che dell’ecumenismo è la fonte e della comunione sociale è l’alimento. Ne abbiamo colto varie manifestazioni, a Oriente e ad Occidente, nei Paesi cattolici e ortodossi, con partecipazione di credenti che vengono da famiglie anglicane, luterane, metodi­ste, ortodosse… Essi partono tutti da norme evange­liche semplici, ma basilari. Per esempio: 1) «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri»; 2) «Dove due o tre s’uniscono nel mio nome, io sono in mezzo a loro»; 3) «Che siano tutti uno». E’ un’esigenza d’amore. Nel vortice di odii e di egoismi che strangola la civiltà scoprono il loro destino eterno due, cinque, cento persone mosse dall’amore cristiano, già nell’incontrarsi tra loro. Un incontrarsi che dà gioia, strada per arrivare a Dio, Arrivando a Dio vivono in solidarietà momenti di paradiso. Non fanno discussioni, perché estranee. Si amano. E l’amore è vita, è liberazione. Realizzano una comunanza di anime, nella quale circola lo Spirito Santo; e godono dell’unità che ne risulta. I problemi da cui le scissioni religiose scaturiscono sono spesso o ignorati o accantonati, già dalla brama di unità delle Chiese, at­tesa da tutti, che frattanto pregano insieme, collaborano, in più casi con­vivono. In questa fusione le differen­ze possono via via scomparire di fat­to, logorate dall’amore. In questa azione, dove conta solo l’amore a Gesù Cristo e alle sue ve­rità con l’amore al fratello, col quale si vuole fare unità, non entrano le questioni, e spesso neppure le que­stioni sociologiche o politiche o ma­gari metodologiche, o filosofiche: c’entra solo l’intervento dello Spirito Santo, perché dia a chi espone il Vangelo la luce e la carità.   Da un articolo di Igino Giordani pubblicato su Città Nuova n.5 del 10 marzo 1976 – www.iginogiordani.info

___

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla Newsletter

Pensiero del giorno

Articoli Correlati

Fratellanza

Fratellanza

La fratellanza, l’essere figli di uno stesso Padre, può essere la radice di ogni pacifismo. In questo stralcio tratto dal volume “Rivolta cattolica” Igino Giordani scrive quasi una invocazione, un poetico appello che ci costringe ad alzare lo sguardo e ci apre gli occhi su chi è il fratello, quel fratello che può essere catalogato come nemico, come straniero, come migrante, ma sempre fratello è. E’ un appello che scritto nel lontano 1925 ci può toccare le corde più profonde e ci interpella per essere costruttori di pace.

Cristiani protagonisti di dialogo 

Cristiani protagonisti di dialogo 

Il 29 giugno è la festa dei Santi Pietro e Paolo ed è un giorno significativo in ambito ecumenico., in questa data pubblichiamo alcune interviste a cristiani di varie Chiese