Movimento dei Focolari

Mons. Lucas Donnelly: un cittadino del tutto speciale

Ott 1, 2012

Ad un mese dalla scomparsa, avvenuta il 31 agosto, all’età di 91 anni, ricordiamo il vescovo argentino, mons. Donnelly. Viveva nella cittadella dei Focolari di O’Higgins (Buenos Aires).

“La spiritualità dell’unità o di comunione mi ha dato la possibilità di comprendere e vivere con maggiore donazione la sublime vocazione del battesimo, della consacrazione religiosa, del sacerdozio e dell’episcopato”. A queste parole, contenute nel suo testamento spirituale, Mons. Lucas Donnelly – vescovo di Deán Funes (Argentina), scomparso lo scorso 31 agosto all’età di 91 anni – aveva affidato la sintesi meravigliosa del suo apostolato e del contributo spirituale venutogli dalla conoscenza del Movimento dei Focolari. Da dodici anni viveva stabilmente nella cittadella del Movimento situata ad O’Higgins (a 250 km da Buenos Aires). Amante della musica classica – su tutti Chopin –, è stato per molti un testimone autentico dell’amore a Cristo  anche in quegli ultimi frangenti di vita: “Sto perdendo la memoria – aveva confidato , ma trovo grande conforto nella preghiera e nella meditazione “. Nato nel 1921 da genitori di origine irlandese, ultimo di sei figli, già da ragazzo coltiva il desiderio profondo di donarsi totalmente a Dio. Sceglie di consacrarsi nell’Ordine Mercedario dalla specifica vocazione di liberare l’uomo da tutte le attuali forme di schiavitù, e diviene maestro e guida della sua comunità negli anni duri della dittatura argentina. Donnelly si dimostra un pastore rispettoso delle libertà di spirito di ciascuno  ed anche un uomo di grande acume intellettuale. Intuisceche si stava preparando un cambiamento importante nella Chiesa…quello che avrebbe poi preso forma e sarebbe stato siglato dal Concilio Vaticano II … Mi è sempre piaciuto provare cose nuove, senza trascurare la cosa più importante”, l’amore per Dio. Alla fine degli anni Cinquanta avviene il suo incontro con i Focolari e, quello personale, con la fondatrice Chiara Lubich. Si prodigherà attivamente per far conoscere il Carisma dell’unità a tanti e allo sviluppo della branca dei vescovi amici “dell’Opera di Maria”. Nel 1980 viene nominato vescovo di Deán Funes  e riceve l’ordinazione episcopale da Giovanni Paolo II. Dirà di papa Wojtyla: “Ho avuto un profondo rapporto con lui. Ogni volta che andavo a Roma lo incontravo personalmente. Venti volte ho  presenziato alle sue udienze”. Dopo un anno trascorso al Centro internazionale “Claritas” per i religiosi a Loppiano, diventa nel 2000 il primo cittadino-vescovo della cittadella Lia in Argentina, dove vive per 12 anni. In quell’occasione è la stessa Chiara Lubich a scrivergli: “Benvenuto nella prima cittadella che ha la gioia e l’onore di accogliere tra i suoi abitanti un successore degli apostoli, un Vescovo che tanto ha dato alla Chiesa”. In un passaggio del suo testamento spirituale Mons. Donnely racconta così quest’esperienza: «In questo centro, ho potuto sperimentare ciò che significhi l’amore come esperienza vitale, ciò che significhi vivere con “Gesù in mezzo” in tutti i momenti e circostanze della vita quotidiana. In questo modo sono riuscito a comprendere meglio il mistero di “Gesù Abbandonato”, chiave dell’unità con Dio e fra gli uomini ed ho scoperto il fratello come strada sicura per l’unione con Dio». Oggi sono in molti a ricordarlo. Nella cittadella è stato una presenza operosa e, al tempo stesso, silenziosa di apostolato alla sequela di Cristo, realizzando pienamente quanto Chiara Lubich gli aveva scritto dodici anni addietro: “Con la sua presenza e la sua sapienza,  Gesù in mezzo nella cittadella crescerà e sarà più splendente”.

___

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla Newsletter

Pensiero del giorno

Articoli Correlati

A 10 anni della Laudato Si’ il “progetto Amazonia”

A 10 anni della Laudato Si’ il “progetto Amazonia”

Il 24 maggio sono 10 anni dalla pubblicazione della Enciclica “Laudato Si’” di Papa Francesco. Un momento di celebrazione, verifica di quanto operato e per riprenderla in mano e farla conoscere a chi ancora non ne consce il contenuto. Consapevoli che “non ci sarà una nuova relazione con la natura senza un essere umano nuovo” (LS, 118) presentiamo il “Progetto Amazonia”, così come l’hanno raccontato due giovani brasiliani durante il Genfest 2024 svoltosi ad Aparecida in Brasile.

Bruxelles: a 75 anni dalla Dichiarazione Schuman

Bruxelles: a 75 anni dalla Dichiarazione Schuman

Accompagnare l’Europa a realizzare la sua vocazione – A 75 anni dalla Dichiarazione Schuman, nella sede del Parlamento Europeo a Bruxelles, un panel di esperti, esponenti di vari Movimenti cristiani e giovani attivisti, hanno dato voce alla visione dell’unità europea come strumento di pace. Un incontro promosso da Insieme per l’Europa e da parlamentari europei.

Il Concilio di Nicea: una pagina storica e attuale della vita della Chiesa

Il Concilio di Nicea: una pagina storica e attuale della vita della Chiesa

Il 20 maggio – data riferita dalla maggioranza degli storici – di 1700 fa, iniziava il primo Concilio ecumenico della Chiesa. Correva l’anno 325, a Nicea, attuale Iznik, in Turchia, oggi una piccola città situata 140 km a sud di Istanbul, circondata dai ruderi di una fortezza che ancora racconta di quei tempi.