Movimento dei Focolari

Nella metropolitana

Mag 3, 2011

Un’esperienza di vita quotidiana che va oltre l’individualismo e fa scoprire che, donando, ci si ritrova fratelli e in più, pieni di gioia.

Sono le dieci e mezzo quando scendo la scala mobile nella metropolitana alla Stazione Centrale. Non è l’ora di punta, eppure siamo in tanti. Sotto le scale c’è un uomo che sta sventolando un pezzo di carta. Ma tutti hanno fretta e non gli danno retta. Mi fermo. Gli faccio cenno di seguirmi. Andiamo alla piattaforma. Scopro che va nella mia stessa direzione. Con lui sono la moglie, due figlie e un figlio. Non sono abituati ai tappeti mobili e la donna quasi cade per terra. Quando scopro che solo Sabri, il figlio di 10 anni, parla lo svedese, decido di andare con loro fino alla meta. Ma non è così facile, perché quando scendiamo al capolinea ci sono altri fogli di carta… Il primo con la scritta della fermata era pensato per la metropolitana, ora c’è un foglio di carta con l’indirizzo del Consiglio per l’immigrazione che si trova…cinque stazioni indietro. Si torna lì. Nella stazione della metropolitana, chiedo se possono pagare l’autobus. Ancora fogli di carta, una lettera e un biglietto elettronico per il treno. Niente soldi. La lettera dimostra che il loro obiettivo non è il servizio immigrazione, ma uno studio legale che si trova in un’altra parte della città. Sono già in ritardo di mezz’ora per la riunione. Chiamo lo studio legale. Decidiamo che devono prendere un taxi. Mi chiedono se posso prestar loro il denaro per il taxi perché poi certamente l’ufficio legale mi avrebbe rimborsato l’importo. Il taxi è troppo piccolo per portare tutti noi, così mi congedo. Cinque persone grate mi salutano cordialmente. Sono sorpreso, quando alcuni amici poi mi hanno detto che ero stato molto gentile. Perfino pagare il taxi… Certo, ho dovuto superarmi per andare tutto il viaggio con loro, ho perso gran parte della lezione che avrei avuto, e non sono sicuro se davvero rivedrò il denaro. Ma non sarei stato felice di essere aiutato se mi fosse accaduto qualcosa di simile in un paese straniero? La gioia che ho sentito dopo, e ogni volta che ne parlo, è solo un dono in più. Patrick – Svezia Fonte: www.focolare.se

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