
Emilio Bruzzone (a destra), con Domenico Salmaso, sull’Himalaya
«Sono passati 10 anni dalla “partenza” di Emilio, ma lui resta semplicemente nei nostri cuori. Ancora». A ricordarlo così è Giuseppe Ferraro, Tesan, trentino, uno degli amici toccati profondamente e personalmente dal suo amore semplice e concreto. «Quanti di noi di Loppiano – ma non solo – ha accompagnato in gite ed escursioni tra monti e ghiacciai! Per tutti – credo – l’aver conosciuto Emilio (e magari condiviso con lui un tratto di vita in Focolare o in vacanza) è stato l’incontro con un amico ed un fratello che ha segnato profondamente l’anima. Così è stato per me…».
Emilio – che aveva fatto la sua scelta di vita donandosi a Dio nel Movimento dei Focolari – faceva l’idraulico e fino a 30 anni aveva vissuto a Genova. Antonella Ferrucci, un’amica, ricorda un episodio particolare: «Lui, amante della montagna ad un certo punto si è ammalato di artrite reumatoide; ogni giorno aveva febbre, debolezza…. La cosa che più gli pesava era non poter più salire le sue montagne, ma accettava tutto. Un giorno scrive a Chiara Lubich raccontandogli della sua situazione; dopo qualche tempo riceve la sua risposta: Chiara pregava con forza per la sua guarigione e lo invitava a fare lo stesso… immediatamente dopo Vincenzo parte per qualche giorno di riposo in montagna e –sulla parola di Chiara, contro ogni ragionevolezza – decide di portare con sé gli scarponi. Il giorno stesso… da un momento all’altro, la febbre è sparita, era guarito… i medici increduli».
«Ho rischiato due volte la vita in montagna, in entrambi i casi su sentieri facili facili: è proprio vero che Dio ci chiama quando siamo pronti». Vincenzo Bruzzone (da tutti conosciuto come Emilio) lo ripeteva sempre agli amici. Il 13 luglio del 2005, a 68 anni, è morto precipitando dal ghiacciaio della Tribolazione (una delle vie che portano alla cima del Gran Paradiso), in Val d’Aosta.
Ho conosciuto la vicenda di Emilio/Vincenzo questa estate 2025 il 7 agosto, salendo al VIÓZ (Italia / Trentino / Val di Peio) in splendida ed amena compagnia dei focolarini Thomas Matthias Bolkart e di Franz in vacanza in Val di Sole. “Cordata” e compagna piacevole con relazione reciproca immediatamente empatica. La vicenda della morte serenamente “attesa” ed accettata -seppur traumatica ed improvvisa- di fratel Emilio mi ha colpito ma pure rasserenato.
Grazie per la sua testimonianza di vita e grazie per i focolarini con cui ho avuto la fortuna e il privilegio di condividere un tratto di vita sui sentieri delle Altezze!
Proprio al rifugio Vióz nella mia infanzia (fine anni ’60) ebbi modo di assistere alla testimonianza del raccolto vocazionale della vostra sorella trentina PALMIRA FRIZZERA in un splendida e spontanea chiacchierata serale nel vecchio rifugio. Palmira e altre sorelle furono per noi turiste in vacanza nella nostra casa a Cogolo per alcuni anni.
Dunque per me l’esperienza estiva è stata un gradito ritorno alle radici … infatti nulla avviene a caso! |Rinaldo Delpero / Biblioteca comunale Val di PEIO, Trentino, Italia|