Dic 12, 2017 | Cultura
Brendan Leahy y Judith Povilus (comp.) María es la mujer más mencionada en el Evangelio. Más que cualquier otra mujer en la historia ha sido fuente de inspiración, luz y consuelo para muchas personas. Innumerables las personas que han llevado su nombre a lo largo de los siglos. Y ¿quién podría contar las plegarias a ella dirigidas? Su presencia y su intervención en momentos críticos de la historia marcó el camino de variados países. Basta pensar en lo que la Virgen de Guadalupe, la Morenita, aparecida en 1531 a Juan Diego, significó, y significa hasta hoy, para los mexicanos y para toda América Latina. La fascinación de María inspiró, desde los primeros siglos cristianos, poesías y cantos, entre los cuales el antiguo himno oriental “Akatisthos”. Y no podemos olvidar de qué manera la figura de María incidió en la cultura en el segundo milenio. Basta pensar en la alabanza que le dirige San Bernardo en el último canto del Paraíso de Dante: «Virgen Madre, hija de tu hijo», o en el bellísimo comentario al Magnificat que hace Martín Lutero. Pensemos también en los innumerables frescos, pinturas, retablos, estatuas, que se encuentran en las iglesias y galerías de arte de todo el mundo, por no hablar de los sublimes íconos marianos de la tradición ortodoxa. A pesar del secularismo que caracteriza a nuestra época respecto de las anteriores, María sigue siendo aún hoy un punto de referencia. Aquí presentamos la experiencia de una mujer de nuestro tiempo, que no se preocupaba por presentar una reflexión actualizada de la figura de María, pero sin embargo la hizo redescubrir y volver a comprender en clave innovadora y actual a través de su experiencia espiritual que ha arrastrado a miles de hombres y mujeres, y no sólo católicos sino también personas de distintas Iglesias y de diferentes religiones. Como pincel en las manos del pintor, en la humildad de reconocerse como “nada”, Chiara Lubich, con toda su creatividad, fue elegida por Dios para dar vida a un Movimiento que, en el momento de su aprobación oficial por parte de la Iglesia Católica, recibiría el nombre de “Obra de María”. El resultado: una experiencia profética que nos hace descubrir en una luz nueva la actualidad de María. Editorial Ciudad Nueva Argentina / Editorial Ciudad Nueva España
Dic 4, 2017 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale, Spiritualità
Masaka, Kampala, Entebbe, il grande Lago Vittoria. È la geografia degli spostamenti di Henry nella sua Uganda, la “perla d’Africa”. Dal villaggio natio agli studi di Economia all’Università della capitale, fino alle sponde del lago più grande del continente. Così vasto da contenere più di tremila isole. Da qui sgorgano le acque del Nilo Bianco che confluiscono nel fiume africano più lungo, il Nilo. Tutto ha dimensioni grandiose in Uganda: i parchi, le foreste impenetrabili, le riserve naturali. Anche i sogni di Henry sono grandi. «A Masaka, dove frequentavo l’Università, avevo notato che la gente non aveva più il tempo per cucinare». Per risolvere questo problema Henry progetta e avvia una azienda per la produzione di prodotti a base di carne e pesce. A soli 24 anni, insieme ad altri due coetanei, Henry fonda, a Entebbe, la “Sseruh Food Processing Company Ltd”. Dall’altra parte del mondo, in Argentina, un altro imprenditore, Gonzalo Perrin, già da qualche anno ha avviato un’azienda, la “Pasticcino”, che produce biscotti per diverse catene di caffetterie e torrefazioni di caffè. Spinto dallo spirito dell’Economia di Comunione, Gonzalo si è trasferito nel Polo “Solidaridad” della cittadella “Mariapoli Lia”, promuovendo, con la sua attività, una cultura improntata ai valori della reciprocità, dell’attenzione alle persone svantaggiate e all’ambiente.

Henry Sserugo con Gonzalo Perrin
Sono passati due anni da quando, nel giugno 2015, Gonzalo era andato a Masaka, in occasione di una visita alla comunità africana. Henry, all’epoca studente ventiduenne, era ancora un imprenditore “in erba”. Ma Gonzalo aveva intuito che il suo progetto aveva in sé tutte le componenti per trasformarsi in un buon business: l’idea, l’attenzione per i dettagli, la qualità del prodotto. Quello che più stupiva Gonzalo era il progetto di packaging, realizzato con materiali semplici, ma con la creatività e responsabilità di chi ha l’impresa nel sangue. Erano bastati pochi minuti per diventare amici. «Non dimenticherò mai la visita al villaggio di Henry – ricorda Gonzalo –. Il calore e l’allegria della sua gente, la meravigliosa accoglienza con il suono dei tamburi che avevano preparato per la nostra piccola delegazione di amici argentini; e l’abbraccio, perché il vero incontro avviene con l’abbraccio». Per sigillare quell’incontro Gonzalo si era sfilato la sciarpa e l’aveva annodata al collo di Harry: «Quando avrai finito gli studi, ti aspetto in Argentina». 
I prodotti della ditta Sseruh Food Processing Company Ltd
Quel momento è arrivato. L’estate scorsa Henry ha raggiunto Gonzalo. Racconta: «Dopo aver affrontato tutti gli ostacoli per ottenere il visto, finalmente sono salito su un aereo. Dopo un viaggio di 21 ore, all’aeroporto di Ezeiza, alle 3.30 di una fredda notte d’inverno, ho trovato il mio amico Gonzalo ad aspettarmi». Un’opportunità unica per Henry, che segue Gonzalo nelle riunioni con i clienti e nelle diverse fasi di lavoro. «Come imprenditore, ho conosciuto molti aspetti dell’industria alimentare e ho potuto toccare con mano i sacrifici necessari per fare impresa con un movente ideale». Il ragazzo ugandese in Argentina scopre l’asado – “presente in tutte le occasioni d’incontro con ciascuna famiglia” –, il mate – “molto vicino ai riti sociali della cultura africana, in particolare nella zona di Bugana, dove i grani di caffè si condividono come segno di unità” -, il tipico saluto hola – “per me quasi un segno di pace” – e anche l’esperienza dell’inverno – “neanche immaginavo esistesse un freddo del genere!”. Ora Henry è tornato in Uganda: «Ho progettato di affiancare all’azienda la costruzione di stagni per assicurare una fornitura costante di pesce fresco, e chissà, magari di esportarli anche fuori dall’Uganda e dall’Africa. Molti giovani africani preferiscono essere lavoratori dipendenti. Ma quelli che scelgono la strada dell’imprenditoria lavorano con passione e questo fa la differenza». L’amicizia e collaborazione tra le due imprese continua. Da continenti lontani, ma sulle sponde dello stesso Oceano. Fonte: Economia di Comunione online (altro…)
Nov 11, 2017 | Cultura
Este breve libro nace de un entrelazarse de circunstancias. La primera, y tal vez la más importante, se refiere a los muchísimos y variados encuentros que he tenido en los últimos años y en diferentes contextos geográficos y culturales con personas expertas en diversos campos de la vida cultural, social y espiritual de nuestro tiempo, con especial atención tanto a los cambios apremiantes –a veces desconcertantes– y de no siempre fácil lectura que la realidad mundial nos manifiesta ya casi a diario, como particularmente al kairos que se está manifestando dentro de la Iglesia católica en estos años del pontificado del papa Francisco; tan llenos de sorpresas que inducen decididamente a una nueva esperanza y hacen resurgir insospechadas energías adormecidas desde hacía tiempo con ese timbre de novedad que sólo el Evangelio promete y permite. El primer texto es una amplia y elaborada revisión de un discurso que pronuncié en el encuentro anual internacional de los Delegados de la Obra de María, en Castelgandolfo, el 14 de septiembre de 2015. El segundo texto es una nueva elaboración de dos charlas efectuadas en dos recientes congresos: en el Encuentro Ecuménico de Obispos Amigos del Movimiento de los Focolares, en la isla de Heybeliada (Turquía), en noviembre de 2015 y en el congreso Conflicts, Dialogue and Culture of Unity en la Universidad de Lublín (Polonia), en junio de 2016. Jesús Morán fue elegido copresidente del Movimiento de los Focolares durante la última Asamblea general, el 13 de septiembre de 2014. Nació en Navalperales de Piñares, en las cercanías de Ávila, en España, en 1957. Estudió Filosofía en la Universidad Autónoma de Madrid y, más tarde, Teología en la Pontificia Universidad Católica de Santiago de Chile, donde se especializó en Dogmática. Desde 1996 hasta 2004 fue delegado de los Focolares para Chile y Bolivia, donde, en 2002, fue ordenado sacerdote. Desde 2004 hasta 2008 fue corresponsable del Movimiento en México y Cuba. En 2009 comienza a formar parte de la “Escuela Abbá”, centro interdisciplinario de estudios de los Focolares, por su competencia en antropología teológica y teología moral. Publicó en España, Chile, México e Italia. Primera edición: septiembre 2017 Primera reimpresión: noviembre 217 Grupo Editorial Ciudad Nueva, Buenos Aires
Ott 16, 2017 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
Anche quest’anno la “Festa dei Giovani”, che coincide con l’inizio della primavera dell’Emisfero Sud, ha lasciato il suo segno. Il 23 e 24 settembre, più di 1000 giovani provenienti dall’Uruguay, dal Paraguay e da varie regioni argentine, invadono la cittadella immersa nella Pampa argentina, per vivere un’esperienza di fraternità che lascia un segno indelebile. Quest’anno, però, si guarda più lontano: a Manila, dove si svolgerà il Genfest 2018 con giovani di tutto il mondo.
Usando il format di un videogioco, i giovani affrontano via via alcuni temi che incidono sulla loro vita quotidiana: l’apparenza, l’individualismo, le scelte e il consumismo; sono i livelli che i 4 protagonisti sulla scena devono attraversare per arrivare a superare insieme l’ultimo livello. I valori dell’accettazione di se stessi, della solidarietà, dell’impegno nei confronti di quanto la coscienza suggerisce a ciascuno e della condivisione, sono le chiavi che permetteono di superare i vari livelli. Ma, spesso, bisogna fare i conti con il passato che trascina indietro e con il futuro che paralizza. Resta quindi un’unica opzione: vivere il presente e, in quell’attimo, “prendere il controllo” e resettare la propria storia.
L’inventore del gioco rivolge ai protagonisti e ai partecipanti alla Festa, una domanda sfidante: Resettare sì, no? La risposta resta aperta. Il videogioco finisce e diventa una metafora della vita, che mette i presenti davanti all’esigenza di attraversare le tante situazioni che si trovano nel quotidiano per crescere e raggiungere le proprie mete. Il gioco diventa la vita reale. “Resetta il tuo mondo, hai tu il controllo”, è lo slogan dell’incontro che, insieme alla canzone composta proprio per l’occasione, costituisce il messaggio che la Festa dei Giovani 2017 lascia nel cuore di tutti i partecipanti. Anche in chi sarà presente al Genfest delle Filippine in rappresentanza di tutti. (altro…)
Ott 12, 2017 | Cultura
Educar es hablar de algo tan antiguo como nuevo; es hablar de dudas, inquietudes o tensiones, pero también de esperanza y entusiasmo; es hablar de fatiga y hasta de abatimiento, pero también de logros impensados y hallazgo de recursos. Nadie duda de las dificultades de educar hoy; pero, del mismo modo, nadie duda de que la educación posee en sí misma una fuerza tal que nos lleva a afrontar enormes desafíos cargados de esperanza y optimismo. Más que un manual, Jesús García nos propone una reflexión en voz alta para que, sin dejar de lado dificultades y escollos, sepamos abrirnos camino en la educación y abrirle camino en nosotros; para que, desde el presente, logremos encontrar nuevas finalidades y, si es posible, nuevas estrategias. Jesús García ha ejercido la docencia en Secundaria y FP; casado y con dos hijas, colabora desde hace más de 15 años con Ayuntamientos, parroquias y asociaciones en el ámbito de la educación y las relaciones interpersonales, en implantación de proyectos, talleres, conferencias, etc. Coordina y anima talleres para familias y profesores sin dejar su actividad con adolescentes y jóvenes. Colabora con la revista Ciudad Nueva en la sección de educación. Editorial Ciudad Nueva (Madrid)