Mag 26, 2008 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Sono di Hong Kong, una città internazionale che viene chiamata “Shopping Paradise”, perché c’è una pressione molto forte dei mass media che spingono a comprare e avere più cose possibili. Vivendo in questa cultura consumistica tanti giovani pensano che essere liberi vuol dire fare qualsiasi cosa ci viene in mente, avere tutto quello che vogliamo, sempre di più: cose, vestiti, denaro, tempo per noi. Così, per esempio, usiamo il nostro tempo per guadagnare sempre più soldi, per fare shopping e divertirci. Ma io ho capito che questa non è la vera libertà, la vera felicità. Questo tipo di felicità è soltanto un’illusione, perché denaro e cose materiali diventano come la nostra prigione. Il centro della mia vita non può essere solo il mio io, ma posso amare, posso aprirmi agli altri. Allora sento che nasce in me una libertà più grande e vera: gli stretti confini della mia vita si aprono su un orizzonte molte più grande. L’anno scorso, durante le vacanze estive, sono andata con altri Giovani per un mondo unito in un villaggio della Cina continentale per incontrare i bambini che vivono lì, per insegnare l’inglese e giocare con loro. Lì abbiamo vissuto senza tutte quelle cose che ad Hong Kong consideriamo normali: condizionatore, frigo, lavatrice, TV, computer. All’inizio, la mancanza di queste cose ci sembrava limitare la nostra libertà, ma poi l’esperienza con questi bambini è stata così preziosa da poter dire che sono stati loro a farci scuola. Erano felici perché avevano una grande capacità di amare, una grande serenità e apertura agli altri. La loro libertà era profonda, non dipendeva dal denaro e da tante altre cose materiali, ma dalla gioia di conoscersi, di imparare gli uni dagli altri, di fare sport insieme, di inventare cose nuove. Mi ricordo, per esempio, i giochi, i racconti che occupavano le nostre serate, invece di restare seduti immobili davanti alla TV o al computer, come facevo anch’io prima. Conoscere da vicino la vita di queste famiglie mi ha fatto scoprire che il mondo è molto diverso: qualcuno ha di più degli altri e tutti siamo responsabili di questa situazione. Il tempo della mia vita deve servire per fare un mondo unito. Questa esperienza è stata davvero importante. Penso che non la dimenticherò più. (I. C. – Hong Kong) Durante l’ultimo anno dell’Università – ho studiato ingegneria civile in Polonia – con una mia collega abbiamo iniziato a lavorare in una azienda. Quando sono entrata nell’ufficio dove avrei dovuto lavorare, ho subito notato appesa alla parete una foto che andava contro la dignità della donna. La mia collega mi consigliava di non dire nulla, che era già difficile trovare un lavoro e che era meglio non rischiare di perderlo. Io però non potevo rimanere indifferente, significava approvare la mancanza di rispetto verso le donne, e io volevo essere fedele ai miei ideali di vita. Ma cosa avrebbero pensato gli altri colleghi dell’ufficio? La mattina dopo mi sono fatta coraggio e per prima cosa ho tolto dalla parete quella foto. I colleghi non solo non mi hanno disapprovata, ma anzi da quel giorno il nostro rapporto è diventato sempre più profondo e io ho imparato l’importanza di essere protagonista nell’ambiente in cui vivo, senza giudicare nessuno, ma anche senza rimanere indifferente a ciò che succede. (M. T. – Polonia) (tratto dal “Forum sulla libertà” – Loppiano, 1° maggio 2008)
Nov 18, 2007 | Famiglie, Focolari nel Mondo, Sociale
Il progetto “Una famiglia, una casa” – iniziato nelle Filippine nel 2005 – in continuità con l’azione di Famiglie Nuove a favore degli oltre 18.000 bambini attualmente inseriti nei 98 progetti finanziati col sostegno a distanza, sta dando i suoi frutti. Sono già 31 le abitazioni assegnate nelle Filippine, e 18 sono in fase di ultimazione, fra Cebù, Tagaytay, la Union, e Davao. A Manila invece il progetto è per 100 abitazioni, ma le risorse reperite coprono i costi solo per 30. Si tratta di appartamenti di ca. 60 mq., sviluppate in blocchi a schiera di 5 abitazioni, dignitose, funzionali, che vengono consegnate già parzialmente arredate. Il costo di ciascun alloggio è di ca. 10.000 Euro. Una volta ricevuta la casa, i beneficiari pagano un modesto affitto, che va a incrementare la raccolta fondi del progetto.
Si inseriscono così in un circolo virtuoso, che dà loro speranza e dignità e li rende partecipi insieme ai sostenitori, della solidarietà verso altre famiglie senza casa. Tali interventi iniziano col prendersi cura dell’educazione, alimentazione, salute del bambino, nello spirito di sussidiarietà alla famiglia; si erogano a bambini in necessità alimentazione, educazione e cure. Ma come possono essi mantenere la salute faticosamente riacquistata, continuando a vivere in malsani tuguri di lamiera o cartone, se costretti a dormire rannicchiati in ripari che non li proteggono? Come possono studiare se non hanno spazi dove tenere i libri e fare i compiti? Dona 1 SMS – Dal 5 al 22 novembre AFN – Azione per Famiglie Nuove onlus, uno degli enti promotori in Italia del Sostegno a Distanza nato nell’ambito dei Focolari, propone una raccolta fondi via SMS col numero 48582 valido per tutti gli operatori di telefonia mobile e Telecom che devolveranno l’intero ricavato a favore del progetto AFN “Una famiglia, una casa”. Con TIM, TRE, VODAFONE, WIND, ogni SMS donerà € 1 È possibile utilizzare anche Telecom: in questo caso si doneranno € 2
Set 16, 2007 | Chiara Lubich, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
E’ ben espresso nel titolo l’obiettivo del Simposio che vedrà riuniti per tre giorni, al Centro Mariapoli del Movimento dei Focolari a Castelgandolfo (Roma), esponenti di istituzioni accademiche e sociali gandhiane, quali il Movimento Sarvodaya Illakiya Pannai, lo Shanti Ashram, la Gandhigram Rural University, provenienti dal Tamil Nadu, al sud dell’India. La prima parte del Simposio offrirà uno scambio di proposte e concretizzazioni nei mondi della pedagogia, economia, politica, ecologia. Segnerà un ulteriore approfondimento di un cammino intrapreso da alcuni anni tra esponenti della cultura ispirata al Mahatma Gandhi e da quella ispirata al carisma dell’unità dei Focolari. I partecipanti, mercoledì prossimo, si recheranno in udienza dal Papa, dopo aver visitato il Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso. Seguiranno appuntamenti presso la cittadella dei Focolari di Loppiano e a Firenze, città che ha una particolare vocazione al dialogo interreligioso per la pace tra i popoli. Saranno presenti rappresentanti del Comune e della Regione Toscana.
Questi eventi testimonieranno che l’India, dove non mancano fenomeni di intolleranza religiosa, come emerge dalla cronaca delle persecuzioni verso cristiani e musulmani, è attraversata anche da una rete che unisce in un dialogo fraterno cristiani e indù, con incidenza nel campo sociale e culturale. Dal 20 al 23 settembre la delegazione indiana sarà presente in Toscana con un fitto programma: Scambio di esperienze sulla vita delle cittadelle dei Focolari e dello Shanti Ashram – presso la cittadella dei Focolari di Loppiano (Incisa Valdarno – Firenze) – dal 20 alla mattina del 21 settembre. Convegno su “La Città e la Pace” – Firenze, Cenacolo di S. Croce, 21 settembre, ore 17,30 – Promosso da: Movimento Politico per l’Unità (Focolari) – Centro Regionale Toscana, Centro Internazionale per Studenti Stranieri “Giorgio La Pira”, Associazione Giovani per un mondo Unito, con il patrocinio della Regione Toscana, della Provincia e del Comune di Firenze. Incontro con la Consulta regionale per il dialogo interreligioso e la pace tra le culture – Firenze, Presidenza della Giunta Regionale Toscana, via Cavour, 18 – 22 settembre, ore 10.00. (altro…)
Mar 18, 2007 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
E’ l’ora della Cina – Europa e Cina si stanno avvicinando in un processo sempre più accelerato. Obiettivo del seminario aperto ai giornalisti è offrire un luogo d’incontro tra questi due universi. La categoria dell’interdipendenza, da cui muovono i lavori del seminario, vuole far conoscere soprattutto quegli aspetti che favoriscono l’incontro autentico tra popoli e culture e superare disinformazione, difficoltà di comunicazione, stereotipi banali e pre-comprensioni ingiustificate. L’iniziativa si inserisce nel quadro delle “Giornate dell’interdipendenza – persone, popoli, stati per un mondo più unito”. L’edizione 2006 aveva affrontato il rapporto tra occidente e mondo islamico. Molte le questioni in dibattito: sviluppo degli ordinamenti legislativi, arte e tradizioni culturali, religioni, mass media, società civile, diritti umani, libertà di opinione, problema ecologico. Si confronteranno: studiosi e giornalisti europei che si interessano in modi diversi alla Cina, ed esponenti cinesi, protagonisti e testimoni della sua millenaria civiltà.
Fra gli interrogativi – In che modo la Cina attuale riesce a tenere assieme la sua plurimillenaria tradizione e lo sforzo immane d’innovazione? Esiste uno spazio nuovo per le religioni e la vita spirituale nella Cina che transita dal comunismo al liberalismo? Conosciamo le nostre chinatown? Esistono esperienze di integrazione riuscita in Italia? Una società civile in crescita – «I segnali che provengono dalla Grande Muraglia – scrive Michele Zanzucchi in un recente reportage su Città Nuova (n.4/2007) – sono evidenti, contradditori a volte, ma sempre stimolanti. Un miliardo e trecento milioni di persone, un paese unito dal 221 a.C., una nazione dall’incredibile potenza economica e sociale, con 55 etnie diverse. Proprio nel momento del massimo sviluppo economico, cresce la richiesta interna di democrazia e di rispetto dei diritti umani. E ciò avviene non attraverso la politica, ma grazie a quella società civile che cresce impetuosamente. Forse bisogna guardare a questo mondo con più attenzione per capire dove va la Cina». (altro…)
Nov 2, 2006 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Sono banchiere di professione, avvocato come specializzazione professionale, e contadino per hobby. Da studente sono stato un leader dei giovani del Partito Comunista delle Filippine. Crescendo ho sperimentato la forte tensione tra i proprietari terrieri che godevano di una ricchezza esagerata e i contadini che soffrivano una estrema povertà. I proprietari terrieri avevano più di quanto potevano spendere, mentre i contadini guadagnavano meno di $ 1 al giorno. Anche con moglie e figli lavorando la terra, erano eternamente nei debiti. Mio padre lavorava in una raffineria di zucchero e per la sua integrità è diventato un leader tra i lavoratori. Un giorno un lavoratore mi disse: “Io rispetto tuo padre perché non permette mai di essere comprato”. Ispirato dal suo esempio ho giurato a me stesso di vivere per la giustizia sociale a tutti i costi, anche con la rivoluzione violenta se fosse stato necessario. Far parte del settore della gioventù del Partito Comunista mi ha permesso di parlare dei diritti dei contadini in diverse manifestazioni. Durante una marcia mi sono trovato faccia a faccia con la morte, quando la polizia ha puntato la pistola verso di me. Durante il periodo della legge marziale nelle Filippine, molti dei miei amici sono stati presi dai militari e messi in prigione. Altri si sono rifugiati sulle montagne per continuare la rivoluzione con la guerriglia. Io ho evitato la sorte dei miei amici perché uno zio ricco mi ha fatto andare a Manila per studiare legge all’Università sostenendo le spese. Un amico di università un giorno mi ha invitato ad un concerto organizzato dal Movimento dei Focolari. In quell’occasione ho conosciuto Tess che è poi diventata mia moglie. Dall’inizio Tess mi ha detto apertamente che non si sarebbe mai innamorata di un ateo. Comunque, abbiamo scoperto che condividevamo gli stessi interessi: la giustizia sociale. Ambedue volevamo la rivoluzione. Ma mentre io volevo cambiare gli altri, lei voleva cambiare se stessa. Pian piano ho cominciato a capire la sapienza della sua visione e sono arrivato al punto di condividerla in pieno. Il padre di Tess era un industriale che aveva dato inizio ad alcune compagnie, tra cui una fattoria e una banca rurale che erano sull’orlo del fallimento. Il padre ha chiesto a Tess se eravamo interessati a dare una mano e noi vi abbiamo visto un’occasione per vivere i nostri ideali. Abbiamo iniziato a trattare giustamente i lavoratori, a dar loro salari giusti, a condividere il profitto con loro. Abbiamo organizzato una cooperativa per le mogli per minimizzare i costi e aumentare i risparmi. La banca rurale era in grave difficoltà per anni di abbandono. Abbiamo incoraggiato gli impiegati ad aver confidenza nel nostro servizio e a riacquistare la fiducia del pubblico nella banca. Abbiamo condiviso con loro i nostri valori cristiani e vedere nei clienti non solo una fonte di guadagno ma un prossimo da servire. Lentamente il business ha cominciato a crescere. Nel 1991 Chiara Lubich ha lanciato l’Economia di Comunione. Abbiamo subito risposto alla sfida aprendo 8 nuove succursali nella provincia. Nel 1997 una forte crisi finanziaria ha scosso tutta l’Asia. Tante ditte hanno chiuso. La banca accanto a noi ha chiuso perché i clienti, presi dal panico, hanno prelevato tutti i soldi. Anche la nostra banca ha tremato per il prelievo di parecchi soldi, ma la Provvidenza di Dio ci ha sempre assistito. In un’ occasione un cliente è venuto dopo l’orario di chiusura a depositare una somma superiore a quanto era stato prelevato. È stato durante questo periodo che siamo venuti a conoscenza del progetto micro-finanza o prestito ai poveri senza garanzia. Sembrava assurdo in quel momento che la banca potesse rischiare tanto. Ci sono stati momenti di perplessità se potevamo avventurarci in un simile progetto di implicazioni radicali. Ma, non volendo escludere i poveri dall’aver accesso al credito, abbiamo deciso di fare il passo nel buio, ed è così che è nata l’Agenzia di Credito Bangko Kabayan. È passato tanto tempo da quando, come studente, avevo giurato di vivere per portare la giustizia sociale a tutti i costi. Attraverso l’esperienza di questi anni ho sperimentato che il Vangelo vissuto è la più potente rivoluzione sociale mai esistita. (F. G. – Filippine) (altro…)