Ago 23, 2019 | Vite vissute
Antonio De Sanctis ci ha lasciati il 21 giugno scorso. Ha incarnato splendidamente la figura del “volontario di Dio” che, per i Focolari, annovera persone con una spiccata dedizione al sociale.
Tonino, così lo chiamavano tutti,ci ha lasciati il 21 giugno scorso. Ha vissuto a Frascati, bella cittadina dei Castelli Romani alle porte di Roma (Italia). Ha incarnato splendidamente la figura del Volontario di Dio che, per il Movimento dei Focolari, annovera persone con una spiccata dedizione al sociale, promotrici di azioni a beneficio dell’umanità.Numerose le iniziative in cui egli ha operato personalmente e comunitariamente e di alcune di esse è stato l’ispiratore. Marito fedele e premuroso di Maria; padre presente; lavoratore instancabile; cittadino impegnato e capace di creare rapporti autenticamente fraterni, Tonino ha trovato nella collettività il luogo dove rendere visibile la presenza di Dio e della Chiesa, senza il timore di rompere inutili perbenismi o convenzioni sociali. Attento agli ultimi, ben disegnano la sua vita le parole delle Opere di Misericordia, precetti imprescindibili per un cristiano: “Perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato; nudo e mi avete vestito; malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi…” Sono queste ultime che ne connotano fortemente l’esistenza spesa a sostegno di diversi detenuti e dei loro familiari. Un’occasione fortuita ne segna l’inizio. In carcere vede tantissimi giovani. Un giorno raccoglie da una suora volontaria una nota di dolore per “i carrelli di stampa pornografica” che entrano in quel luogo. “Sono tornato a casa con questo pensiero e sulla piazza principale ho incontrato il parroco di un paese vicino, un mio vecchio amico. E a lui ho confidato subito la mia perplessità. Mi ha risposto:
“Quello che hai detto a me, vieni a dirlo domenica prossima ai miei parrocchiani, così da raccogliere offerte per inviare Città Nuova ai carcerati”. È l’inizio: per tanti anni, le domeniche, alle varie messe tra Roma Sud e i Castelli Romani, con la sua voce inconfondibile, modesta e timida,racconta il suo impegno per i carcerati e chiede donazioni per abbonarli alla rivista dei Focolari. Decine i numeri spediti nelle varie carceri da lui frequentate. Dal febbraio 2012 Città Nuova, con il titolo: “L’arcobaleno oltre le sbarre”, ha pubblicato in 4 puntate le esperienze di Tonino e della sua famiglia dal sapore tipico dei “fioretti francescani”. (1) In alcuni casi, in apparenza azzardati, non ha esitato ad accogliere detenuti a casa. Per molti di loro è diventato un secondo padre anche quando tornati ad essere uomini liberi.Lo stralcio della lettera di MG ne dà un saggio: “A casa vostra, mi sono sentita finalmente “a casa”. In nessun luogo ho percepito questo senso di appartenenza a un luogo, a delle persone. Siete stati il cuneo attraverso cui la pietà di Gesù è arrivata fino al mio cuore attraverso questo ho capito quale posto occupa Dio nella mia vita. Il mattino è il mio primo pensiero ed è l’ultimo quando vado a dormire. Sono felice perché è arrivato nella mia vita come un grande uragano che da tutto spazza via. Antonio, tu sei, con tutta la tua famiglia, una testimonianza vivente del Vangelo, sei un Opera di Dio”. Il giorno del funerale nella cattedrale di Frascati c’erano in tanti. I suoi tre figli: Miriam, Gabriele, Stefano lo hanno salutato con queste parole: “Porto sicuro dove approdare al termine di una giornata di sole o dopo una tempesta: tu c’eri sempre, pronto ad ascoltarci, accoglierci, incoraggiarci, spingendoci a riprendere il largo senza timore”. Era il 22 giugno, a concelebrarlo c’erano il cognato don Enrico Pepe e il Cardinale João Braz de Aviz.
Lina Ciampi
(1) Per leggere le esperienze di Tonino clicca qui: L’arcobaleno oltre le sbarre/1 – L’arcobaleno oltre le sbarre/2 – L’arcobaleno oltre le sbarre/3 – L’arcobaleno oltre le sbarre/4 (altro…)
Dic 11, 2018 | Ecumenismo
Avvocati, giudici e studenti in legge di diverse denominazioni cristiane si sono ritrovati nel novembre scorso per guardare all’impegno professionale a partire dal Vangelo. “Il Vangelo ha profonde implicazioni anche nel mondo legale e la Lawyers’ Christian Fellowship (LCF, associazione di giuristi cristiani) vuole portare la Buona Novella di Gesù in questo contesto”. È quanto si legge sulla pagina web della storica organizzazione britannica che dal 1852 raccoglie giuristi, avvocati e studenti di diverse denominazioni cristiane. Tre le aree di impegno sviluppate in 150 anni di attività: vivere secondo le “leggi” evangeliche nel lavoro quotidiano; formare i giovani giuristi e agire a livello internazionale. Ed è in quest’ultimo filone che s’inserisce la conferenza: “Un giurista secondo il cuore di Dio: la lezione del Salmo 119” a cui è stata invitata a partecipare anche Comunione e Diritto (CeD), la rete internazionale che raccoglie giuristi, avvocati e studenti animati dalla spiritualità dei Focolari. Abbiamo rivolto alcune domande a Elisabetta Scomazzon e Pasquale De Rosa, consulenti in ambito giuridico-canonico, che vi hanno partecipato a nome di CeD. Qual è il “focus” di questi incontri tra giuristi di Chiese diverse? Elisabetta Scomazzon – È la fede il centro e il legame più forte che ci unisce, ancor prima della professione giuridica. Questi incontri sono particolarmente significativi perché si passa dall’essere uniti affettivamente, alla ricerca delle possibili vie anche in campo giuridico, ad esempio attraverso un impegno chiaro e manifesto in difesa delle fasce più deboli della società. Sono scelte queste in cui il diritto può contribuire a costruire relazioni più fraterne e capaci di atteggiamenti costruttivi.
Quali sono i punti in comune e quelli su cui occorre ancora lavorare, giuridicamente parlando, che avete trattato? Pasquale De Rosa – In comune abbiamo soprattutto l’impegno di testimoniare la vita cristiana nella professione, ad esempio nel rapporto avvocato-cliente e nei diversi ambiti dove opera un giurista come cristiano: essere testimoni autentici, portatori della novità che il cristianesimo reca in sé. Il nostro lavoro procede in parallelo con il cammino delle nostre Chiese di appartenenza e si tratta per noi di collaborare insieme, a cominciare da quello che Chiara Lubich definiva il dialogo della vita, condividendo le nostre esperienze come giuristi, ad esempio un tema caldo è quello dei diritti umani e sulla loro declinazione nelle numerose sfide attuali. In che modo uomini e donne “di Diritto” di Chiese diverse possono contribuire alla pace e all’armonia delle rispettive società, in un clima come quello attuale, percorso da idee e prassi divisive? Elisabetta Scomazzon – Ogni popolo e nazione si dà delle regole, ha un ordinamento e anche il Diritto può essere uno strumento di comunione che aiuta a trovare risposte alle domande urgenti del nostro pianeta e al grido dell’umanità che subisce ingiustizie, sfruttamenti, guerre. Trovare delle soluzioni nel campo giuridico, insieme, cristiani di Chiese diverse, può non essere un’utopia, ma una grande opportunità e un’occasione per dare speranza che l’unità è possibile.
a cura della Redazione
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Giu 10, 2018 | Focolari nel Mondo
Il libro che è a cura di Adriana Cosseddu, (ed. Giappichelli) viene presentato a Pavia (Italia) presso il Salone Teresiano – Biblioteca Universitaria – Strada Nuova, 65. All’evento partecipano giuristi ed avvocati interessati al tema. Info Comunione e Diritto
Ago 22, 2016 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
«Viviamo in un mondo in cui l’ansia e il terrore ci stanno distruggendo interiormente e fisicamente. Cerchiamo insieme di essere il polmone di una rinascita di buone e costruttive relazioni per il perseguimento del bene comune. Lo so che siamo una goccia in un oceano, ma pensate chimicamente che anche una goccia di colorante quando viene fatta stillare in un solvente come l’acqua, fa sì che quest’ultima tenda ad orientarsi verso la colorazione del colorante». È questa la sintesi di Manfred, uno dei giovani partecipanti alla Summer School organizzata, dal 25 al 29 luglio, da Comunione e Diritto a Chiaramonte Gulfi, in Sicilia. Cinque le nazioni rappresentate, Nigeria, Spagna, Germania, Olanda, Italia, trenta i giovani che si sono confrontati su temi scottanti: “Il diritto in Europa tra accoglienza e rifiuto: immigrazione, sicurezza, ambiente”. Le relazioni, preparate da docenti universitari e dagli stessi giovani, hanno evidenziato il profondo legame tra la mancata tutela dell’ambiente, causa a volte di “invisibili guerre”, i tanti conflitti e le conseguenti migrazioni. Apollos, rifugiato dalla Nigeria, ci ha permesso di entrare profondamente nel dramma dei migranti, far nostre le attese di giustizia e insieme cercare vie di speranza. La Cooperativa Fo.Co., che opera a Chiaramonte Gulfi e in altre città siciliane, è una di queste: l’impegno è quello di permettere ai rifugiati di ottenere un titolo di studio, un lavoro, e di aiutare l’integrazione. L’esperienza a Chiaramonte sta portando frutti di pacifica convivenza. Importante poi il dialogo con le istituzioni: siamo stati accolti nella sala consigliare del Comune di Ragusa, dal presidente del Consiglio Comunale e da alcuni assessori, con cui si è aperto un dialogo a proposito della situazione ambientale, del riciclo dei rifiuti, dell’impegno dei cittadini e delle istituzioni.
Ci ha colpito sentire Papa Francesco rivolgersi ai giovani della GMG, toccando con loro i temi che insieme abbiamo approfondito: la Nigeria in guerra, la lotta per le risorse della natura; i muri della paura, la necessità di una nuova cultura, il coraggio di costruire ponti oltre ogni diversità, di relazioni rispettose della dignità di ognuno. Anche la diversità ha costituito un’ulteriore ricchezza: non tutti i partecipanti erano infatti giuristi e questo ha permesso un dialogo aperto, molto sentito dai giovani e non esclusivamente tecnico. Un insegnante di filosofia ha così commentato: «Questa Summer School mi sembra una buona sintesi: questa capacità di coniugare l’aspetto teorico della disciplina con un costante rapporto con la quotidianità. Mi sembra molto importante questa sinergia: importante la dimensione teorica, ma occorre che poi si sposi con la vita e la quotidianità». Christian, il giovane avvocato e vice sindaco, che attraverso il suo impegno ha permesso lo svolgersi e la riuscita della Summer School, ha concluso: «È stato possibile realizzare la scuola qui grazie al lavoro ed al prezioso contributo di tanti; un cammino che deve proseguire. È stata un’esperienza che è andata oltre ogni rosea previsione e che ha lasciato il segno.“Semi” di una nuova cultura. Aver avuto l’occasione di confrontarmi con giovani giuristi è stata un’ esperienza professionalmente ed emotivamente intensa. La loro serenità, il loro senso del dovere … in un mondo che corre velocemente, ecco la vera sfida: la condivisione di sé con e per gli altri». (altro…)
Apr 11, 2016 | Cultura, Focolari nel Mondo
Organizza: Comunione e Diritto Partecipanti: 25/30 giovani (Con possibilità di borsa di studio per giovani studenti) La Summer School dedicata principalmente a studenti di materie giuridiche e giovani professionisti (età prevista: 20-35 anni) permetterà, accanto a sessioni di studio e di dialogo, di prendere direttamente contatto con la realtà dell’ambiente siciliano e delle migrazioni. È un percorso che si sta costruendo con un gruppo di giovani e vuole essere un seguito del Congresso svoltosi a Castel Gandolfo nel novembre 2015: Ambiente e “diritti”: tra responsabilità e partecipazione. Programma Info: info@comunionediritto.org www.comunionediritto.org (altro…)