Mar 10, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Organizzato dall’ateneo internazionale Sophia insieme ad altre 8 Università d’Europa, il Seminario internazionale “La fraternità come principio relazionale politico e giuridico”, si svolge dall’11 al 13 marzo a Loppiano. Sono presenti 61 relatori di cui: 25 professori e ricercatori dal Brasile, 6 dall’Argentina, oltre ad una qualificata rappresentanza dall’Africa. L’interesse accademico per il tema della fraternità, intesa non come relazione parentale o come legame interno ad una comunità, ma come principio di pensiero e di azione nello spazio pubblico, è cresciuto grandemente negli ultimi anni a livello internazionale, come testimoniano le numerose recenti pubblicazioni che se ne occupano. Anche se non si tratta di una scoperta recente: ha una lunga storia, la fraternità, ed è una storia plurale, poiché appartiene alle civiltà sorte in tutti i continenti, che ha lasciato tracce importanti e diverse nelle culture attuali. Momenti di fraternità, per esempio, hanno caratterizzato recenti punti di svolta storica importanti (si pensi alle Filippine del post Marcos, al processo di pace in Mozambico, oppure al Sud Africa del post Apartheid), ma fino a pochi anni fa mancava la consapevolezza di questa presenza: non si comprendeva appieno il suo ruolo storico, sociale e culturale. La situazione attualmente è un po’ cambiata grazie al progressivo interesse che il concetto di fraternità ha ottenuto in ambito accademico, attraverso la pubblicazione di lavori di rilievo e di congressi scientifici, come questo seminario che se ne occupa, mettendo in relazione la fraternità con diversi temi che vanno dalla democrazia – in particolare quella intelligente e partecipativa -, alle relazioni internazionali, dal diritto alla filosofia, dall’educazione alle grandi culture tradizionali. Il Seminario internazionale “La fraternità come principio relazionale politico e giuridico” costituisce una occasione di incontro e di approfondimento prima di tutto per gli studiosi che già hanno affrontato l’importante tema, ma anche per gli studenti ed il pubblico interessato che può liberamente assistere ai lavori. Per altre informazioni clicca nei seguenti siti: www.principiofraternita.it www.iu-sophia.org (altro…)
Feb 25, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Quali sono i requisiti richiesti oggi ad un giovane in cerca di lavoro da un’azienda, un’associazione, un ambiente politico? Una super-specializzazione, sembrerebbe la risposta più ovvia, una preparazione imbattibile. Invece no. Il dott. Lorenzo Rosi, vice presidente di Banca Etruria, presente all’Open Day dell’Istituto Universitario Sophia, la pensa diversamente: «Nei colloqui di lavoro chiediamo che il candidato sia capace di trovare soluzioni ai problemi. Ci pensa poi l’azienda a specializzarlo ulteriormente con stage o corsi ad hoc, ma l’aspetto più importante oggi è saper usare la testa. Per questo consiglio Sophia ai giovani, perché apre la mente, forma uomini e donne capaci di dialogo, accoglienza del diverso. Insomma, da qui esce gente capace di pensiero e non solo semplici esecutori». Non si è trattato certo di un Open Day universitario di tipo tradizionale, in cui professori e personale di segreteria illustrano il piano di studi e rispondono a domande su procedure d’iscrizione e tasse; anche questo, ma non solo. Sono stati gli studenti – circa 80 di 30 Paesi diversi – “spalmati” nelle tre specializzazioni – economia e management, ontologia trinitaria e studi politici –, a fare gli onori di casa. Hanno raccontato il loro approdo allo IUS, le motivazioni della scelta dopo un triennio universitario magari altamente specializzante, la provenienza da aree disciplinari ed esperienze umane estremamente varie. Una storia per tutte, quella di Rami, egiziano, in prima linea nella rivoluzione che due anni fa ha portato un soffio di primavera araba anche nel suo Paese. “Ho dormito in piazza Tahrir, ho manifestato con migliaia di persone per le strade, abbiamo lottato per la libertà mettendo a rischio la vita. Ma dopo un’esperienza così forte, sentivo il bisogno di arricchirmi dentro e Sophia è questo per me. Sono venuto “sul monte”, lontano dalla folla, per assorbire la Sapienza. No, non è una fuga dai problemi, sto continuando a vivere la rivoluzione a fianco del mio popolo in modo diverso; scrivo articoli che vengono pubblicati in Egitto e allo stesso tempo mi nutro della Sapienza che trovo qui a Sophia, sia nei corsi che nella vita quotidiana con studenti e professori. Sento che sto mettendo basi solide “dentro” per portare la pace dove manca”.
“Dove vanno l’economia e il mondo?” è il titolo di una delle tre lezioni in pillole, quella di Luigino Bruni, docente di Economia che assieme ad Antonio M. Baggio, filosofo della Politica e Alessandro Clemenzia, teologo, hanno offerto ad una settantina di giovani presenti oltre a molti altri collegati in streaming. “A Sophia – ha spiegato Bruni – si rafforzano le competenze specifiche, imparando a guardare più lontano. Lo studio poi, non è una fase pre-lavorativa, ma complementare al lavoro, grazie agli stages che si stanno definendo per tutte le aree disciplinari”. Tre professioniste nei settori dell’impresa, della ricerca accademica e dell’impegno politico hanno illustrato il valore aggiunto di Sophia nei tre ambiti. Tra queste, Letizia De Torre (Movimento Politico per l’Unità), già parlamentare, ha ribadito che un giovane non può “entrare in politica, senza avere una visione del mondo. Sophia è nata per esprimere una cultura che non guarda solo agli interessi di una parte ma che, in virtù della sua interdisciplinarietà, apre all’ascolto della critica, alla possibilità di rimettere in discussione una posizione, di cambiare le dinamiche, imparare a dialogare. Insomma, a non aver paura del diverso. Sophia offre gli strumenti per costruire il sogno di una società migliore per tutti”. (altro…)
Feb 15, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Dal 6 al 9 febbraio si è tenuta a Roma l’Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio della Cultura dedicata alle culture giovanili emergenti. L’obiettivo era, come ha affermato il Card. Ravasi, Presidente del dicastero, “porsi in ascolto attento della questione giovanile” esistente nella società ed anche nella Chiesa, dove è evidente la difficoltà nella trasmissione della fede. L’importanza di questo tema è stato ribadito anche dal Santo Padre nell’incontro che ha avuto con i partecipanti, dove ha ricordato che i giovani sono per la Chiesa “un punto di riferimento essenziale ed ineludibile per la sua azione pastorale”, aggiungendo che “non mancano fenomeni decisamente positivi” come “tanti giovani volontari che dedicano ai fratelli più bisognosi le loro migliori energie”.

Farasoa Bemahazaka
Fa eco alle parole del Papa l’esperienza di Fara, giovane del Madagascar appartenente ai Focolari, invitata a parlare su: “Forme di partecipazione, creatività e volontariato”. Fara a 16 anni ha partecipato ad un incontro mondiale dei Giovani per un Mondo Unito che stavano portando avanti il Progetto Africa e con loro ha sperimentato che anche oggi è possibile vivere con la radicalità dei primi cristiani. Alcuni anni dopo è arrivata in Italia alla Scuola Gen di Loppiano dove si è fermata per 10 mesi, spinta dal desiderio di vivere la fede con più profondità. Qui ha compreso che “ciascun uomo ha qualcosa da dare anche attraverso tante piccole azioni; si dà e si riceve nella misura in cui si ama. Da qui nasce il dialogo interculturale, che comincia da un dialogo interpersonale perché il dialogo non è fra le culture ma fra le persone di diversa cultura”.
Attualmente questa giovane donna africana studia Economia e Commercio a Firenze. Qui è venuta in contatto anche con il Centro Internazionale La Pira, dove ha svolto il servizio civile e ha potuto continuare ad approfondire i rapporti e le culture di giovani di tutto il mondo. Inoltre, con altri amici, ha promosso l’Associazione degli studenti africani a Firenze con la quale si vuole mantenere viva la coscienza della loro cultura di origine e allo stesso tempo favorire la fraternità universale. All’inizio dell’anno accademico, per aiutare i nuovi studenti, è stato aperto uno sportello in cui si offre assistenza nel disbrigo delle pratiche burocratiche e nel promuovere il loro inserimento nella vita sociale di Firenze. Nel settembre 2012 ha partecipato al Genfest ed attualmente è una attiva sostenitrice dello United World Project con il quale si vuole mostrare il bene che avanza ed evidenziare il lento, ma inarrestabile cammino dell’umanità verso la fraternità. Fara ha fatto sue le parole di Chiara Lubich: «Gesù oggi verrebbe di nuovo a “morire per questa gente”, per salvarla da tutti i mali. Ma Gesù è venuto venti secoli fa. Ora vuol tornare attraverso di noi. Gesù era giovane: vuol tornare soprattutto attraverso i giovani!».
Articolo e foto galleria (altro…)
Feb 14, 2013 | Cultura, Famiglie, Focolari nel Mondo
Nel periodo che coincide con l’estate dell’Emisfero Sud, è cresciuto il numero delle famiglie presenti nella Mariapolis Lia (Argentina). Oltre a quelle che risiedono nella Cittadella, nel mese di gennaio, come succede da oltre dieci anni, sono arrivate altre dieci famiglie, provenienti da Perú, Cile, Paraguay e Argentina, per condividere insieme un’esperienza di unità: tra genitori e figli. Ben 50 “cittadini” in più, dall’età di un anno e mezzo fino ai cinquanta. Diverse provenienze, età, culture che hanno arricchito con la loro varietà la convivenza tipica della Mariapoli. L’obiettivo era quello di “immergersi” nella proposta di vita comunitaria, con le sue attività, il lavoro, i momenti di preghiera, di festa, ed allo stesso tempo riflettere, dialogare e condividere esperienze sui temi specifici della vita di famiglia. In altri termini, una scuola di vita, sul senso più profondo del matrimonio visto con gli strumenti propri della cultura dell’unità. Il programma prevedeva momenti di riflessione sui punti fondamentali, gli aspetti e gli strumenti della spiritualità, nella loro applicazione alla vita di famiglia, con ampi spazi dedicati al dialogo ed alla comunione in coppia ed in gruppo.
Per rivalorizzare da questa prospettiva la propria vita quotidiana, il programma della scuola era ‘elastico’: ad ogni famiglia organizzare il proprio ritmo quotidiano di vita, fra spese, faccende di casa, pranzi e cene, lavoro nelle varie attività della cittadella, momenti di riposo. Nello stesso tempo la possibilità di coltivare rapporti di amicizia con gli altri in riunioni spontanee, feste di compleanni ed anniversari, condividendo usanze, cibi tipici, folklore delle diverse culture, crescendo giorno per giorno come una vera “famiglia di famiglie”. I figli, divisi secondo le fasce di età, hanno avuto propri spazi, fra momenti di attività e giochi: esperienze che poi condividevano a casa con i genitori.
Facendo insieme il bilancio finale, una giovane sposa diceva di aver scoperto e potuto “cambiare le coordinate di base, (…) per vivere l’ideale dell’unità con mio marito…”. E così la diciassettenne Alejandra, del Perú: “Oggi sento un desiderio particolare di crescere in famiglia, però so che non sono sola in questo cammino, perché sono insieme ai miei genitori, a mio fratello, con tutte le famiglie della Scuola, e so che vicino o lontano, in Perú, in Cile, Paraguay o Argentina c’è chi vuole arrivare alla stessa meta.. forse sbagliando e ricominciando, ma credendo nell’amore”. “Ci sembra di essere come un puzzle nelle mani di Dio, che ci ha smontati e rimessi insieme con tutto il suo amore”, afferma Jorge, cileno. “Ci portiamo via un bagaglio di esperienze, alcune già vissute qui ed altre che vivremo giorno per giorno” dice Gustavo, argentino. E Nicolás, 9 anni: “Mi piace molto il posto, in mezzo alla natura, ed è perfetto per andare in bicicletta. Ho incontrato nuovi amici di diversi paesi, ho scoperto nuove culture e cose nuove, per esempio la storia di Chiara Luce, che sapeva ricominciare ed ha saputo vedere il Paradiso, ed anche a me piacerebbe vedere il Paradiso”. (altro…)
Feb 7, 2013 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Senza categoria
Gabriel de Almeida ha 25 anni. Rio de Janeiro, dov’è nato, è una metropoli brasiliana attiva e dinamica: sarà sede della prossima Giornata Mondiale della Gioventù e dell’edizione 2014 della Coppa del mondo di calcio. E dalla grande Rio, Gabriel ha portato all’Istituto Universitario Sophia (IUS) anche la vivacità e lo slancio verso il futuro della popolazione carioca. L’itinerario di studio che sta concludendo presenta vari punti di interesse. Perché ti sei iscritto allo IUS? «Portata a casa la laurea in Relazioni internazionali, sentivo la necessità di fare un passo oltre i confini delle teorie politiche e di esplorare l’orizzonte dell’umanesimo. Dopo più di quattro anni e mezzo all’università, mi ritrovavo… con una grande sete: cercavo dove e come rispondere alle mie domande. I racconti di alcuni miei amici che avevano già frequentato Sophia mi hanno fatto intuire che proprio lo IUS poteva essere il posto giusto. Perché hai scelto la specializzazione in “Ontologia trinitaria”, tu che hai alla spalle studi politici? Che rapporto c’è tra i due percorsi? «Sono arrivato a Sophia pensando di seguire la specializzazione in politica; era una scelta più che naturale per me. Ma dopo qualche mese, sono venute a galla due nuove impressioni. La prima era di meraviglia: la meraviglia di trovarmi a conoscere chi è Gesù, forse per la prima volta in un modo così personale, soprattutto frequentando il corso sul Vangelo di Marco. La seconda: una nuova comprensione di me stesso maturata in occasione di un seminario su temi teologici; mi sono sentito “capace” di avvicinarmi al pensiero di Gesù, a ciò che Paolo chiama il “noûs christos”. Non per una qualche ambizione di conoscere il senso di tutto, di arrivare a possedere la logica del reale, ma per la scoperta di un luogo pienamente umano da cui leggere il mondo e le sue sfide, rispettandone i linguaggi e le ragioni.
Sei iscritto al secondo anno: hai avviato la preparazione della tesi? «Sì, ho già scelto il tema, la fenomenologia dello “straniero”, se così si può dire, un argomento di grande impatto in politica, ma che voglio analizzare a partire dai suoi fondamenti filosofici. Mi trovo dunque ad avere di nuovo a che fare con la politica, ma il mio sguardo sarà diverso, perché tratterò i flussi migratori che attraversano le società contemporanee facendo emergere, da un “luogo” di conoscenza che si ispira alle ragioni dell’Amore, nuove declinazioni politiche e culturali. Sei allo IUS da quasi due anni: come definiresti questo tempo che stai vivendo? Vorrei continuare ad usare la metafora del “luogo”: Sophia è prima di tutto un luogo da dove guardare…
le mille e variegate realtà umane a partire dalla fraternità, da una idea profondamente innovativa di socialità. Inoltre Sophia mi sta dando gli strumenti non solo per riflettere, ma anche per agire concretamente tenendo al centro la persona in tutta la ricchezza delle sue relazioni. So che infiniti momenti di “meraviglia” mi attendono ancora, di quella meraviglia filosofica che anticipa e svela la conoscenza, e insieme agli altri studenti e a tutta la comunità dello IUS mi sento più che mai in cammino. Fonte:Istituto Universitario Sophia (altro…)