Mag 9, 2007 | Chiesa, Famiglie
Una manifestazione non contro, ma per… e in dialogo, in clima di sereno impegno come è tipico della vita familiare. Lo spirito dell’evento è far prendere coscienza alle istituzioni della condizione di precarietà in cui versa la famiglia: instabilità del legame coniugale, denatalità record con prospettive di profonde crisi sociali a medio termine, disagio giovanile… Obiettivo della manifestazione: stimolare adeguate politiche familiari, lasciando però fuori della porta le connessioni politico-partitiche. Non quindi una manifestazione antigovernativa, ma in dialogo propositivo con le istituzioni. La manifestazione nazionale è aperta a tutti i cittadini che condividono i principi espressi nel Manifesto dal titolo “Più famiglia – Ciò che è bene per la famiglia è bene per il Paese”, redatto dai promotori: forum delle associazioni familiari, e altre 21 associazioni, movimenti e nuove realtà ecclesiali. In esso si richiedono politiche sociali “audaci e impegnative”, operando a diversi livelli. Il contributo di Famiglie Nuove dei Focolari – Famiglie Nuove è tra i redattori del Manifesto e tra i promotori della manifestazione. Nelle varie regioni italiane sta organizzando la partecipazione alla manifestazione sia in modo diretto, sia collaborando con i Forum regionali della famiglia.
Apr 25, 2005 | Famiglie
Carissime famiglie che siete riunite a Roma e in tante parti del mondo per il FAMILYFEST!
Dopo tanto tempo eccomi a voi con questo breve messaggio.
Vi ringrazio per aver vissuto con partecipazione e generosità questo evento, che avete voluto dedicare come omaggio al nostro indimenticabile Papa Giovanni Paolo II che pensiamo già santo. Il nostro incontro è anche l’occasione, fra il resto, di dare la massima visibilità possibile al modello di famiglia da lui sognato e insegnato, quello basato sui valori attinti alla fede cristiana. La sorgente di questi valori è l’amore vero, che sgorga dal cuore di Dio. Un amore quindi che non conosce una fine, che ama tutti per primo, che è capace di perdonare, che è fecondo e aperto alla vita, all’attenzione verso i più deboli, alla condivisione piena di ogni bene, alla solidarietà. Ma questi valori sono riconoscibili e presenti anche nelle principali religioni e culture, e perciò vivi nelle attese di ogni uomo e ogni donna della terra. In tal modo la famiglia, che in tutte le culture e contesti sociali è chiamata a vivere l’amore reciproco, diviene sorgente di socialità, vivaio di valori fondamentali, di fratellanza universale. Vi auguro di essere così, di essere testimoni sempre e ovunque di questo amore che costruisce la pace, perché si avvicini l’ora in cui sulla terra “TUTTI SIANO UNO”. Viviamo insieme per questo grande Ideale! Carissime famiglie di tutto il mondo, a presto! (altro…)
Gen 14, 2005 | Famiglie, Focolari nel Mondo
Sembrava una sera come tante, ma non è stato così. Dopo ripetuti inviti, quella sera ho deciso di partecipare ad una riunione con un gruppo di famiglie che vivevano la spiritualità dell’unità, rinunciando al corso di nuoto. Sono tornata a casa felice, commossa: avevo trovato qualcosa di grande per cui valeva la pena di vivere. Avevo un grande desiderio di comunicare tutto a J., mio marito. Stava già dormendo e l’ho svegliato, ma non mi ha presa troppo sul serio. All’inizio non facevo che pensare a quanto quelle riunioni avrebbero aiutato J. a cambiare certi aspetti negativi del suo carattere, ma molto presto ho capito che ero io a dover cambiare. Ho cominciato allora a perdonare certi fatti passati che non ero mai riuscita a dimenticare. Poi ho cercato di essere più tollerante e di amare tutti di più e per prima, senza aspettarmi nulla in cambio. In casa si sono accorti del mio cambiamento e dopo qualche tempo anche J. ha accettato di partecipare con me a questi incontri: lo vedo entrare piano piano nel clima di fraternità che lì si respira, fino a diventarne costruttore attivo, mettendosi al servizio di tutti. J. decide di portare anche i nostri bambini, e di mettere a disposizione il suo autobus per trasportare le persone del nostro quartiere che avessero voluto partecipare agli incontri, così avrebbero risparmiato i soldi del viaggio. Ma non ha potuto farlo perché pochi giorni dopo non solo ha perso il lavoro, ma è stato minacciato pesantemente. Qualche tempo dopo viene convocato nell’ufficio della ditta. Sa di rischiare grosso, presentandosi, ma accetta. All’appuntamento lo aspetta la persona che gli toglie la vita. Per me è un colpo durissimo, ma sento che Dio aveva preparato mio marito e me a quanto ci stava per accadere. Prego che questo dolore non passi invano e lo offro perché la persona che ci ha fatto così tanto male si possa pentire. Non capisco il perché di quel che è successo, ma dentro di me non c’è rancore. Faccio di tutto perché anche i miei figli, di dodici e nove anni, superino la rabbia e riescano a perdonare. Le parole di Gesù sul perdono e sull’amore al nemico mi danno forza giorno per giorno. Un nostro conoscente sa chi è il colpevole e mi fa capire che, se voglio, posso ottenere la vendetta. «No! – rispondo – lo lascio alla giustizia di Dio. Siamo tutti creature sue e questa persona, oltretutto, ha bisogno di tempo per pentirsi». J. l’aveva sperimentato che Dio ci ama. Ho fatto scrivere sulla sua tomba: “Dillo a tutti: Dio ti ama immensamente”. (B.L. – Colombia) Tratto da L’amore vince. Trenta storie vere raccontate dai protagonisti. Ed. Città Nuova
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Ott 7, 2003 | Focolari nel Mondo
Mia madre era ancora molto giovane quando il papà è venuto a mancare. Si è risposata ed ha avuto altri due bambini ma il nuovo papà non lavorava, passava le giornate nel bar sotto casa e spesso trattava in modo violento sia noi che la mamma. Dopo poco tempo si sono lasciati. Inizia per me e per i miei fratelli un periodo difficile di brevi affidamenti, ora presso una famiglia, ora presso un’altra. La mamma non è più in grado di occuparsi di noi. Essendo io il più grande, cerco di farmi carico dei miei fratelli ai quali voglio molto bene; tuttavia, col passare del tempo, la mancanza di un riferimento stabile va cambiando il nostro carattere rendendoci chiusi e diffidenti verso tutti. Capita a volte di essere ospitati da una famiglia che ci accoglie bene, sia pure per breve tempo; altre ci sembra di essere scaricati come pacchi presso qualcuno che mira soltanto al sussidio per l’affidamento. Un altro distacco per me terribile è stato quando un giorno vengono a prendere i miei fratelli per portarli a fare una passeggiata. Capisco quasi subito che non li avrei più rivisti e con loro se ne va un’altra parte di me. Dopo poco tempo vengo richiesto da una nuova famiglia con la quale trascorro una giornata. Penso: “Una delle tante che alla fine mi scaricherà!”. Invece alla sera, con mia sorpresa, mi dicono della loro decisione di tenermi con sé; se avessi voluto, avrei potuto entrare a far parte della loro famiglia da subito. Accetto, attirato dal loro semplice volersi bene, per me una novità. Oltre a conoscere un po’ alla volta i nuovi genitori, incontro tanti loro amici, gente che cerca di vivere il vangelo. Con A. un ragazzo della mia età, stabilisco da subito un rapporto di profonda amicizia. Mi colpisce la sua grande disponibilità: A. è capace di qualsiasi cosa pur di farmi contento, con un amore veramente disinteressato. Comincio così, pian piano, a fare anch’io come lui, uscendo dal mio egoismo. Da quando i miei fratelli mi avevano lasciato avevo preso l’abitudine di tenere gelosamente per me tutto quello che mi regalavano; con il suo esempio riscopro la gioia di condividere le mie cose con gli altri. La mia vita riprende senso; tocco con mano l’amore di un Dio Padre che mi aveva sempre seguito anche nei momenti di sofferenza. Una sera gli amici del paese mi propongono di andare a vedere con loro un film pornografico. Arrivati al cinema dico loro che non sarei entrato e li avrei aspettati fuori. Dopo soli dieci minuti li vedo tornare: “Preferiamo stare in tua compagnia – mi dicono – la nostra amicizia vale più di un film”. Ad un certo punto mi investe una crisi che mi fa sentire come fuori da tutto. Sono confuso e decido di farmi una vita per conto mio, in piena libertà: basta con la chiesa, basta con l’amare… Qui sperimento l’amore dei veri amici: nonostante il mio rifiuto, loro non mi mollano, facendomi sentire amato, da loro e dal Padre di tutti. Così in me torna la luce. Guardando alla mia storia posso dire che non solo ho trovato l’amore di una famiglia naturale, seppure adottiva, ma ne ho trovata una ancora più grande, la famiglia dei figli di Dio, di cui Maria è Madre. Sono sicuro che sia Lei l’artefice di questa mia piccola storia. A. P.
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