Movimento dei Focolari
Al via la raccolta fondi per le popolazioni filippine

Al via la raccolta fondi per le popolazioni filippine

Parte una raccolta fondi straordinaria a sostegno delle popolazioni delle Filippine colpite dal super-tifone Odette-Rai tra il 16 e il 17 dicembre scorsi. Di seguito tutte le indicazioni per inviare contributi attraverso le ONLUS Azione per un Mondo Unito (AMU) e Azione per Famiglie Nuove (AFN) “Sono appena rientrata in Italia da Cebu e anch’io ho ricevuto notizie sporadiche via Messenger – racconta Alessandra Emide, responsabile dei programmi di Bukas Palad Cebu Foundation – perché al momento non è facile l’accesso a internet in quelle zone. I danni più grossi sono stati nelle isole Visayas, l’arcipelago al centro del Paese con capoluogo Cebu”. A dieci giorni di distanza i numeri del super tifone Odette-Rai, come è stato rinominato, sono infatti impressionanti:  secondo il principale coordinatore umanitario delle Nazioni Unite nelle Filippine, Gustavo Gonzalez, da quando la tempesta si è abbattuta sull’Arcipelago, circa 2 milioni di persone sono state colpite dalla catastrofe e almeno 300 sono morte, ma si teme che questo numero cresca, perché non tutte le vittime sono state segnalate ufficialmente; le inondazioni sono molto estese e le frane che hanno travolto abitazioni sono moltissime. Con circa 300.000 persone evacuate mentre il super tifone colpiva le regioni centrali delle Filippine, i bisogni immediati e prioritari includono cibo, acqua pulita, riparo, carburante, kit igienici, medicinali e servizi di protezione. Alessandra aggiunge poi che il problema principale sono le linee elettriche completamente distrutte con il conseguente blocco della rete idrica. Per procurarsi l’acqua la gente deve fare lunghe file e la mancanza di elettricità rende difficilissime le comunicazioni, i trasporti e i rifornimenti. I supermercati stanno esaurendo i beni di prima necessità, la benzina scarseggia e il prezzo è alle stelle; senza contare gli enormi danni subiti dalle abitazioni, molte delle quali rase al suolo. “Anche il centro dei Focolari di Bukas Palad, sull’isola di Cebu, dove lavoro – prosegue Alessandra – è stato danneggiato: vetri, porte e finestre rotte, alberi caduti e, nonostante ciò, ospita alcune famiglie che hanno perso tutto. Le autorità locali dicono che ci vorrà un mese per iniziare a ripristinare corrente e acqua, intanto ci stiamo attivando per far arrivare alle famiglie contenitori di acqua potabile, torce solari e batterie ricaricabili, riso e cibi a lunga conservazione”. Giò Francisco racconta che assieme ai soccorritori anche i Giovani per un Mondo Unito delle Filippine (Y4UW PH) hanno concentrato i loro sforzi su quattro delle sei regioni più colpite, compresa la provincia di Cebu dove si trova Bukas Palad. Finora, Y4UW ha raccolto fondi per fornire centinaia di pacchi di cibo e acqua alle famiglie nelle aree meno accessibili. Si tratta di aiuti di prima emergenza che tuttavia non basteranno. “Le famiglie dovranno rimettersi in piedi – racconta Giò Francisco – e al lavoro, specialmente i molti che dipendono dall’agricoltura e dalla pesca. Le barche dei pescatori sono state distrutte. Gli agricoltori hanno perso il raccolto. Pensate che una città, nota per le piantagioni di banane, si è vista spazzar via fino all’ultima pianta”. Il Coordinamento Emergenze del Movimento dei Focolari ha avviato una raccolta fondi straordinaria in sostegno alle popolazioni filippine colpite e per sostenere la ricostruzione. È possibile donare attraverso i seguenti conti correnti:

Azione per un Mondo Unito ONLUS (AMU) IBAN: IT 58 S 05018 03200 000011204344 presso Banca Popolare Etica Codice SWIFT/BIC: CCRTIT2T

Azione per Famiglie Nuove ONLUS (AFN) IBAN: IT 92 J 05018 03200 000016978561 presso Banca Popolare Etica Codice SWIFT/BIC: CCRTIT2T84A Causale: Emergenza Tifone Filippine                                                                                                                                                                                                                      

 Stefania Tanesini

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Settimana per l’Unità dei Cristiani 2021

Settimana per l’Unità dei Cristiani 2021

“Rimanete nel mio amore: produrrete molto frutto” (Gv 15, 5-9) è il passo evangelico scelto per quest’anno. L’enfasi è su quel ‘rimanete’, perché cercare l’unità è un impegno a tempo pieno. “Non basta incontrarci per attività di evangelizzazione o caritative. Quel che sta sotto a tutto ciò che facciamo insieme è l’amore.  Potremmo fare piani meravigliosi; possiamo riunire cristiani di diversi gruppi; ma se non abbiamo amore, nulla ha valore”. A parlare è la Quezon City Ecumenical Fellowship (QCEF), l’associazione ecumenica di Quezon City, città dell’hinterland di Manila (Filippine) di cui fanno parte anche diversi membri della comunità locale dei Focolari. Il materiale preparato quest’anno dalla Comunità monastica di Grandchamp[1], contenente i testi per la riflessione per la Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani 2021 (18-25 gennaio) recita che “Rimanendo in Cristo cresce il frutto della solidarietà e della testimonianza” e i membri della QCEF ne fanno da anni l’esperienza. Vogliamo dar voce ad alcune loro testimonianze, evidenziarne la varietà e la fantasia, perché siano d’ispirazione a tanti a lavorare ogni giorno per l’unità tra le Chiese. Reciprocità Quando abbiamo avviato QCEF anni fa – racconta il pastore Kenneth Aguilera, sovrintendente regionale per la Chiesa Metodista dell’UNIDA – non pensavamo davvero di dar vita ad una comunità di fratellanza o associazione ecumenica. Era un semplice ritrovarci tra amici di Chiese diverse davanti ad tazza di caffè. Ma l’incontro informale è stato un tale piacere che abbiamo iniziato a farlo regolarmente; è così che è nato QCEF. Abbiamo condiviso gioie e dolori al punto che abbiamo iniziato a prenderci cura e ad amare la chiesa l’uno dell’altro. Abbiamo inventato occasioni ed eventi per stare insieme regolarmente, tanto che quando arrivava la Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani era per tutti noi la più grande occasione per camminare, lavorare e pregare insieme. E’ così che ho capito che il vero Ecumenismo è una specie di gara fra noi cristiani per far crescere il nostro amore reciproco. È come lavorare con la mia famiglia e mi sembra che ci sia una grande presenza di Gesù fra noi. Solidarietà La pandemia non ci ha impedito di vederci regolarmente – scrivono Jane e Bert – continuiamo a riunirci Online per riflettere sulla Parola di Vita e per condividere le nostre esperienze. Collaboriamo insieme per progetti di patrocini comuni. Per aiutare molte persone che stanno attraversando tempi difficili abbiamo convocato alcuni esperti e organizzato webinar e video-conferenze su diverse problematiche che ci troviamo ad affrontare in questo tempo, come la gestione delle sfide psicologiche in tempo di crisi, tra cui ansia e depressione; la prevenzione della violenza domestica e gli abusi su minori e la conoscenza dell’ecumenismo inteso come viaggio verso l’unità dei cristiani. Abbiamo anche organizzato raccolte di cibo per le vittime dei recenti tifoni e alluvioni e, con una comunione dei beni fra di noi, abbiamo potuto dare un primo aiuto finanziario e beni di prima necessità agli sfollati. Abbiamo anche raccolto fondi per una diocesi gravemente colpita da un tifone. Prossimità La famiglia di Hedy Ng vive accanto ad una chiesa metodista: “Il nostro rapporto di vicinato è iniziato quando la loro chiesa era ancora in costruzione. Abbiamo subito offerto la possibilità di collegarsi al nostro pozzo per l’acqua e costruito un muro divisorio tra le nostre proprietà per garantire loro una certa privacy. Ogni volta che il Pastore cambia facciamo di tutto per fare amicizia con loro, considerandoli veri fratelli e sorelle; i nostri bambini giocano insieme. Ultimamente, il Pastore Dione Padel ha partecipato ai nostri incontri con QCEF ed era molto felice di far parte della fratellanza vissuta fra di noi. Recentemente ha perso la moglie e tutti noi del QCEF abbiamo fatto il possibile per stargli vicino e offrirgli anche un sostegno finanziario e morale e l’unità che abbiamo costruito va sempre più avanti.

Stefania Tanesini

[1] www.grandchamp.org (altro…)

Filippine, la rinascita della Mariapoli Pace

Filippine, la rinascita della Mariapoli Pace

Ad un anno dall’eruzione del vulcano Taal e in piena pandemia da Covid-19 nella Cittadella dei Focolari la reciproci dell’amore fonda la ricostruzione di luoghi e relazioni “La vita continua nella Mariapoli Pace. L’amore reciproco è vissuto tra noi con un’intensità mai sperimentata prima, forse a causa delle grandi sofferenze che abbiamo dovuto affrontare insieme e che hanno reso le nostre relazioni più profonde e più semplici, il nostro amore e la cura l’uno per l’altro più tangibili e concreti, i sorrisi e la disponibilità a fermarci e ad ascoltarci più spontanei e naturali”. Ting Nolasco, focolarina nel centro del Movimento a Tagaytay, nelle Filippine, racconta come vive oggi la comunità dei Focolari nel territorio, ad un anno dall’eruzione del vulcano Taal, il 12 gennaio scorso. La distruzione che ne seguì, e che vide l’area intorno al vulcano per chilometri ricoperta di cenere e fango, con popolazioni sfollate senza cibo, acqua, elettricità, non impedì la rinascita di luoghi  e comunità, piuttosto rinnovati dall’esigenza di ricostruire insieme strutture e relazioni. Vedere l’effusione di generosità da parte di persone da tutto il mondo che donavano beni di soccorso – continua Ting – e vedere al mattino il convoglio di camion che arrivava da luoghi lontani per aiutare le persone nelle zone colpite è stato travolgente”. Gli stessi focolarini, i giovani, le famiglie e i religiosi abitanti della Mariapoli Pace sono strati costretti ad evacuare e alcuni sono stati accolti in un’abitazione poi “trasformata” in centro logistico per la distribuzione dei beni di soccorso. Passata l’emergenza ci si è dedicati alla ricostruzione, occasione ulteriore per vedere all’opera la generosità di molti: famiglie, studenti, persone che avevano ricevuto sostegno dai centri si sono offerti di aiutare, anche mettendo a rischio la loro incolumità, “come espressione di gratitudine e di reciprocità per ciò che hanno ricevuto”. Anche l’ambiente circostante sembra oggi rigenerato: “I dintorni, un tempo grigi e apparentemente morti, sono ora esplosi in un tripudio di colori e un’abbondanza di verde – dice Ting – fiori, alberi, frutta e verdura crescono più vigorosi grazie al concime naturale che la caduta di cenere mescolata al terreno ha portato. È un’esperienza di resurrezione”. Pochi mesi dopo l’eruzione, tuttavia, lo scoppio della pandemia da Covid-19 ha messo in ginocchio di nuovo la Cittadella, senza però fermarne il cammino di rinascita: “C’è stata la spinta a vivere per gli altri – racconta ancora Ting – soprattutto per coloro che sono impegnati in prima linea. I bambini hanno preparato delle cartoline per mostrare loro il loro amore e il loro apprezzamento. Con l’aiuto delle nostre famiglie, abbiamo realizzato 2.500 visiere da distribuire a ospedali, centri sanitari, Croce Rossa, comuni e scuole. In cambio sono arrivate donazioni che hanno coperto le spese e hanno permesso di acquistare altri beni di soccorso e di distribuire soldi alle famiglie. In tutti questi casi sentiamo la mano di Dio all’opera”. “Dio ci ha permesso di affrontare queste due apparenti calamità perché potessimo sperimentare il suo immenso amore e vedere la bontà nel cuore delle persone”.

Claudia Di Lorenzi

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Filippine: la Mariapoli va online

Filippine: la Mariapoli va online

“La necessità aguzza l’ingegno”. E’ sulla scia di questo detto che il 14 e 15 maggio scorso la comunità dei Focolari dell’area metropolitana di Manila ( Filippine) ha organizzato la prima Mariapoli Online. “Eravamo sull’orlo della separazione. Essendo bloccati, noi due soli, abbiamo sentito di dover affrontare i nostri problemi, mettere da parte le nostre differenze e ricominciare da capo. Grazie per tutto il vostro amore”. Questo è solo uno dei tanti feedback che abbiamo ricevuto da coloro che si sono registrati e hanno partecipato via Zoom alla prima Mariapoli online del 14 e 15 maggio 2020 nelle Filippine. L’inaspettata quarantena diventata comunitaria a causa del Covid-19 ci ha spinto a cercare i mezzi per far sì che il nostro popolo si connettesse e si nutrisse della spiritualità dell’unità. L’idea ci è venuta in seguito alla trasmissione Online della S. Messa per un piccolo gruppo dei membri del Focolare che ben presto è risultato essere un appuntamento quotidiano per circa duemila persone. Sentivamo che, se da un lato non avevamo più la possibilità di fare i nostri progetti per “celebrare e incontrare” Chiara nel suo centenario, dall’altro Dio ci apriva questa strada che ci consentiva di farlo anche se a piccoli pezzi! Dall’entusiasmo dei partecipanti alla Messa, espresso attraverso i messaggi sulla chat di Facebook, è stato chiarissimo che anche in soli 30 minuti online era possibile fare un’esperienza di Dio! Nel frattempo abbiamo avuto le nostre prime esperienze con Zoom, ad esempio durante la Settimana Mondo Unito e la Run4Unity. Abbiamo sentito di dover “andare” in Mariapoli, per stare con e accanto alla nostra gente, in questo momento così difficile. Non sarebbe stato facile: i “Mariapoliti” erano a casa, con tutte le distrazioni e molto probabilmente alle prese con molte cose da fare contemporaneamente: bambini da accudire, pasti da cucinare, faccende da sbrigare, ecc. Anche le disparità di rete in un paese in via di sviluppo come il nostro sono una grande sfida. Per questo la nostra Mariapoli doveva durare solo 2 giorni, e ogni volta solo 2 ore. Abbiamo anche pensato di cambiarle nome per gestire le aspettative della gente. Ma alla fine tutti noi volevamo che fosse proprio “Mariapoli”, come tutte le Mariapoli vissute. E volevamo che non fosse un Webinar, ma una Mariapoli, una Città di Maria, perché sentivamo il bisogno di aver Maria tra noi, di essere Lei, come ci ha insegnato Chiara, per portare Gesù in mezzo alla nostra gente, affinché questa esperienza potesse illuminare la loro esperienza della pandemia. Le persone registrate erano più di 950, non solo da tutte le Filippine, ma anche da diversi Paesi asiatici, dall’America Latina, dal Canada, dagli Stati Uniti e alcuni dall’Europa. Il programma, disponibile in Live-Streaming per un numero infinito di partecipanti, prevedeva canti, esperienze legate all’attuale situazione pandemica, input spirituali e un’ora di comunione profonda in gruppi. Un partecipante ha ben espresso che cos’è stata questa Mariapoli: “E’stata davvero un segno concreto dell’amore di Maria per tutti noi!  Come nostra madre, lei conosce davvero i nostri bisogni personali e condivisi. Attraverso il tema scelto, i discorsi, le esperienze e i canti, ci ha nutrito con il giusto cibo e le giuste vitamine sia per il corpo che per l’anima”.

Romé Vital

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Speranza che sorge dalle ceneri

Speranza che sorge dalle ceneri

Per migliaia di persone la vita sta lentamente tornando alla normalità dopo l’eruzione del vulcano Taal nelle Filippine del 12 gennaio 2020 che ha causato gravi danni alle aree circostanti, anche se l’emergenza non è finita. Secondo l’Istituto filippino di vulcanologia e sismologia (PHIVOLCS), il Livello 4 di allarme è stato abbassato al Livello 3 e la zona di pericolo è stata ridotta da 14 chilometri a 7 dal cratere. La comunità dei Focolari impiega qualunque mezzo per provvedere ai bisogni degli sfollati dal disastro: sono state più di 300.000 le persone costrette a evacuare. Purisa Plaras, focolarina e co-direttrice della “Mariapoli Pace”, la cittadella dei Focolari a Tagaytay, racconta: “Alcuni giorni dopo l’eruzione del vulcano Taal, siamo tornati a Tagaytay per vedere la situazione della nostra comunità e condividere tutto con le diverse famiglie che vivono intorno al nostro Centro che si trova all’interno della zona di pericolo, nel raggio di 14 chilometri dal vulcano. Preoccupati per i loro bisogni di base, abbiamo distribuito cibo e acqua alle famiglie”. Una delle nostre giovani dei Focolari condivide: “Non è affatto facile affrontare questa situazione. È straziante e non ho potuto fare a meno di piangere. Non posso spiegare come mi sento in questo momento, ma nel profondo so che Dio ci ama immensamente, abbracciando insieme il volto di Gesù Crocifisso e Abbandonato in questa situazione. Sarò forte qui, per servire Gesù anche negli altri”. Randy Debarbo, il focolarino responsabile dell’area circostante la Mariapoli Pace, racconta: “Domenica 12 gennaio, mentre stavamo tornando a casa da un incontro, abbiamo notato il cattivo odore di zolfo nell’aria. Ha iniziato a piovere ma c’era qualcosa di strano. L’acqua piovana stava macchiando i nostri ombrelli ed i vestiti. Poi ci siamo resi conto che era cenere vulcanica mescolata a pioggia che scendeva come fango! Quando ci siamo svegliati la mattina dopo, non riconoscevamo più ciò che ci circondava. Tutto era grigio come se fossimo daltonici. Abbiamo visto la massiccia devastazione provocata dall’eruzione del vulcano Taal. La scuola pubblica vicino al centro dei Focolari è divenuta un rifugio temporaneo e un centro di transito per circa 500 persone che arrivavano dai paesi sul lago vicino al vulcano. Di fronte ad una tale devastazione, una voce dentro di me parlava a voce alta: “Avevo fame e mi hai dato da mangiare …”. Questa preoccupazione per Gesù nei vicini bisognosi lo spinge a rimanere insieme con altri focolarini a Tagaytay. Randy continua: “Insieme agli altri focolarini, siamo andati con un camion fino a circa 20 chilometri da Tagaytay per comprare acqua da distribuire ad alcune famiglie che erano ancora a Tagaytay. È stata una sensazione molto forte vedere le famiglie momentaneamente sollevate dalle loro preoccupazioni, i bambini erano felici di ricevere anche solo un secchio d’acqua. Con un medico che si trova qui a Tagaytay, abbiamo deciso di visitare le famiglie intorno a noi per cercare di soddisfare le loro esigenze di carattere medico. Arrivando in un posto, la gente di quel quartiere era tutta lungo la strada, aspettando e chiedendo cibo. Invece di visitare solo una casa, siamo stati in grado di offrire un controllo medico gratuito a coloro che stavano aspettando il cibo. Mettiamo insieme le piccole quantità di denaro nelle nostre tasche e acquistiamo personalmente medicinali per coloro che hanno urgente bisogno di cure mediche.” Oltre al generoso aiuto proveniente dalle famiglie del Movimento nelle Filippine, il Movimento in tutto il mondo sta sostenendo con le preghiere e il contributo finanziario la Mariapoli Pace che è a servizio del lavoro dei Focolari in Asia.

Jonas Lardizabal

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