Ago 21, 2013 | Chiara Lubich, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Video intervista http://vimeo.com/69074075 Trascrizione Erik Hendrik: Quale, secondo lei, il segreto dell’amore vero? Chiara Lubich: «Il segreto dell’amore vero è questo, sta in questo: che l’amore di cui noi parliamo è quello colto proprio dal Vangelo. Ora il Vangelo è la buona nuova che Cristo ha portato sulla terra, quindi è un amore così come è concepito in Dio, non sulla terra. Un amore perciò che si vede vivere dalle persone della Santissima Trinità, per esempio; il Padre ama tutti e fa cadere la pioggia e fa sorgere il sole per i buoni e per i cattivi, ama tutti; quindi è un amore che ci mette noi nella disposizione di amare tutti i fratelli, quindi non soltanto i parenti, gli amici o quelli che ci piacciono, ma bisogna amare tutti. Quindi durante il giorno noi dobbiamo prendere di mira, per amarli, ogni persona che incontriamo. Una seconda esigenza di questo amore, che poi non c’è sulla terra perché, appunto, viene dal Cielo, è che bisogna amare per primi, non aspettare di essere amati. In genere si aspetta di essere amati per amare, mentre invece così: bisogna amare per primi e lo dimostra Gesù, la seconda divina Persona fatta uomo, il quale è morto per noi quando noi eravamo ancora peccatori, il che significa che certamente non amavamo. E’ un amore, poi, concreto come quello di Gesù, appunto, che ha dato la vita, non un amore sentimentale, platonico, ma proprio che arriva alla concretezza, un amore che si fa uno con l’altro, con chi soffre e con chi gode e partecipa della sofferenza e porta un aiuto a quella sofferenza o partecipa della gioia. Questo amore se si pratica nel mondo – è il segreto del Movimento, l’ha praticato in tutte le nazioni del mondo -, in genere è corrisposto perché le persone si sentono amate e si trovano bene con noi, allora ci chiedono: “Ma perché?” E noi spieghiamo il perché amiamo. E allora ecco che avviene il dialogo fra noi e gli altri, che sono persone non tutte cristiane, non tutte cattoliche, ma tante volte di altre religioni, ma anche non credenti; che però anche i non credenti hanno nel DNA l’idea dell’amare, la forza di amare perché sono creati da Dio che è Amore. Ecco questo un po’ l’amore». (altro…)
Giu 10, 2013 | Chiara Lubich, Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Dopo aver parlato nei templi buddisti e nella moschea di Harlem, Chiara Lubich era felice di potersi rivolgere ai fratelli ebrei. “È con grande gioia — ha detto — che mi trovo oggi qui con loro, che fanno parte di una delle più grandi comunità ebraiche del mondo. Una grande gioia perché […] Non ho mai avuto la fortunata possibilità d’incontrare in numero così notevole coloro che, col Santo Padre Giovanni Paolo II, so essere i miei ‘fratelli maggiori’ ed onorarli ed amarli come tali». I 150 presenti hanno intonato Shalom, il canto della pace. Tutto si è svolto in un clima di cerimoniale sacro, ritmato dalle Parole di Dio dell’Antico Testamento e dalla percezione di assistere ad un avvenimento che – come è stato detto – ha il significato di “chiudere un’epoca e aprirne un’altra: quella dell’unità”. Di fronte, un grande candelabro dalle 7 braccia (la menorah) con le candele accese ad una ad una con solennità: la prima rappresenta la luce, la seconda la giustizia, la terza la pace, la quarta la benevolenza, la quinta la fratellanza, la sesta la concordia. Per accendere la settima, quella centrale, sono stati invitati Chiara e il presidente [della B’nai B’rith, dott. Jaime Kopec, ndr]: è la candela della verità, il sigillo di Dio, il cuore della vita. Appena accesa, Chiara s’è rivolta al presidente proponendogli di fare in questo momento un patto d’unità. E lui ha risposto: “questo è un patto”. Poi, nel suo discorso, in cui s’è rivolto a Chiara chiamandola “sorella”, ha voluto spiegarlo a tutti come “un patto di volerci bene, di fede nel guardare il futuro, di sotterrare i secoli d’intolleranza. Non è facile, ma solo i valorosi compiono imprese difficili”. “L’unità si fa nel rispetto della diversità – ha aggiunto Mario Burman [incaricato del dialogo interreligioso della B’nai B’rith, ndr] –. Comincia un tempo nuovo”. E rivolto direttamente a Chiara: “Chiara, l’Argentina ha bisogno del suo messaggio”. “Sono qui – ha affermato Chiara – con fratelli con i quali condividiamo un’autentica fede in un solo Dio ed abbiamo in comune il patrimonio inestimabile della Bibbia in quello che noi chiamiamo: l’Antico Testamento. Che fare? Che pensare? Se la semplice regola d’oro (fai agli altri ciò che desideri sia fatto a te) riesce a farci fraternizzare, se non sempre in Dio, almeno nella fede di un Essere superiore, con i fedeli di altre religioni, cosa potrà avvenire se il Signore incomincia a chiarire che è Sua volontà intrecciare anche fra noi, ebrei e cristiani, una relazione fraterna? (…) Mi sono lasciata illuminare da tante divine verità, che costellano la loro tradizione ebraica e che noi condividiamo. Verità che possono diventare cemento fra la nostra e la vostra vita spirituale. (…) Ho sognato così di poter vivere insieme queste verità e dare con la nostra profonda comunione, con la nostra collaborazione, una nuova speranza al mondo”. Tratto da “Le luci della menorah – con Chiara Lubich in Argentina e Brasile”, Città Nuova Ed., Roma, 1998, pp. 132,34. (altro…)
Mag 17, 2013 | Chiara Lubich, Spiritualità
«O Spirito Santo, quanto dovremmo esserti riconoscenti e quanto poco lo facciamo! Ci consola il fatto che sei tutt’uno con Gesù e col Padre, cui più spesso ci rivolgiamo, ma ciò non ci giustifica. Vogliamo stare con te… «ottimo consolatore, ospite dolce dell’anima, dolce refrigerio».1 Tu sei la luce, la gioia, la bellezza. Tu trascini le anime, tu infiammi i cuori e fai concepire pensieri profondi e decisi di santità con impegni individuali inattesi. Tu operi quello che molte prediche non avrebbero insegnato. Tu santifichi. Soprattutto, Spirito Santo, tu che sei così discreto, anche se impetuoso e travolgente, ma soffi come lieve venticello che pochi sanno ascoltare e sentire, guarda alla rozzezza della nostra grossolanità e rendici tuoi devoti. Che non passi giorno senza invocarti, senza ringraziarti, senza adorarti, senza amarti, senza vivere come tuoi discepoli assidui. Questa grazia ti domandiamo. Ed avvolgici nella tua grande luce di amore soprattutto nell’ora della più fitta tenebra: quando si chiuderà questa visione della vita per dissolversi in quella eterna. Chiara Lubich (Da “La dottrina spirituale”, Mondadori, 2001 p.189-190) (altro…)
Apr 15, 2013 | Chiara Lubich, Spiritualità
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Watch video: “The Art of Christian Loving” – Chiara Lubich at Fu Jen University,Taipei, 26 January 1997
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Watch video: “The Art of Christian Loving” – Chiara Lubich at Fu Jen University,Taipei, 26 January 1997
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Apr 12, 2013 | Chiara Lubich, Spiritualità

Video: “L’arte dell’amore cristiano” – Chiara Lubich a Taipei, gennaio 1997
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