Movimento dei Focolari
Paraguay: Todo Brillo

Austria: tra Oriente e Occidente

L’Austria, piccolo paese (84.000 km²) nel centro dell’Europa, ha una ricca storia. I suoi 8,6 milioni di abitanti parlano in gran parte il tedesco, ma ci sono altri 6 gruppi linguistici autoctoni riconosciuti. Oltre il 18% sono immigrati di prima e seconda generazione, di cui 2/3 provenienti dal di fuori dell’Unione Europea. I gruppi più numerosi sono serbi e turchi. Questo si riflette anche nell’apparteneza religiosa. Il 66% sono cattolici; le chiese orientali (6%) e l’Islam (6%) hanno superato i cristiani evangelici (4%); mentre i non credenti (12%) sono la seconda “religione” in Austria, e in forte crescita. L’Austria ha sempre avuto un ruolo di ponte tra Est e Ovest, soprattutto in periodi storici difficili, come al tempo della cortina di ferro. Il territorio presenta una grande varietà topografica: piatte steppe ad Est, alte regioni montane alpine ad Ovest, boschi, colline, laghi e fiumi. È nota la sua ricchezza culturale, specialmente nella musica, nel teatro e non solo. Un Paese ricco di storia: il primo documento in cui si nomina l’Austria (Ostarrichi) risale al 996. L’Austria attraversa alterne vicende: dagli sfarzi dell’Impero Austro-Ungarico nel 19° secolo (che  comprendeva non solo l’Austria e l’Ungheria, ma anche le attuali Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina, e parte dell’Italia, della Romania, Polonia e Ucraina), si passa al crollo della monarchia, e all’annessione dell’ Ostmark al 3° Reich nazista tedesco. Diventato uno dei paesi più poveri d’Europa dopola Seconda Guerra Mondiale, conosce negli anni successivi un grande sviluppo, che lo ha reso fra i paesi più ricchi del mondo. Dal1995 ha aderito all’Unione Europea. I prodromi dei Focolari in Austria risalgono al 1952, con la permanenza temporanea ad Innsbruck di alcuni tra i primi focolarini. La fondazione del primo focolare a Vienna è avvenuta poi nel1962. In questi giorni si ricordano i 50 anni di vita dei Focolari nel Paese mitteleuropeo, e per l’occasione è presente anche la presidente Maria Voce, in visita in Austria per una settimana. La spiritualità si è diffusa rapidamente tra sacerdoti, giovani e famiglie e nel 1963 ha avuto luogo a Wattens (Tirolo) la prima Mariapoli per i paesi di lingua tedesca. Da allora questa tipica manifestazione dei Focolari è diventata un punto fisso per tanti (da 500 a 1000 persone). La Mariapoli è un’espressione di rilievo del Movimento in Austria, con programmi per tutte le età. La spiritualità collettiva fa nascere in molti luoghi le comunità locali, nelle quali bambini e giovani, persone di tutte le professioni e di diverse appartenenze religiose si sentono a casa. Essi danno così il loro contributo alla fratellanza universale a livello locale. In Austria vi sono attualmente circa 60 comunità locali. I Focolari in Austria si impegnano da decenni nel dialogo ecumenico, mantenendo contatti intensi con membri di varie chiese, specie con l’allora Metropolita greco-ortodosso Michael Staikos. Fra gli appartenenti al Movimento ci sono cristiani orientali ed evangelici. Nel progetto comune “Insieme per l’Europa” convergono movimenti cattolici, cristiani evangelici e membri di Chiese libere. Anche con gruppi di musulmani si è sviluppato un vivo rapporto, nato dapprima con membri della Moschea di Linz. Un progetto-pilota esemplare e continuativo è la cosiddetta “Colazione per le donne” ad Hall nel Tirolo. Nel 2010 ha avuto luogo un convegno di studi cristiano-musulmano in cooperazione con l’Università di Innsbruck, ed è previsto un seguito. Anche con persone di convinzioni non-religiose si è stabilito un dialogo. Tra queste, con i dirigenti del partito comunista austriaco a partire dalla fine degli anni ’90; è nata una cooperazione nell’ambito del Forum Sociale Mondiale ed Europeo. La nascente cittadella del Movimento in Austria , la “Mariapoli Giosi” è situata nel distretto sud di Vienna. Fra i suoi quasi 100 abitanti: famiglie, una comunità di sacerdoti, focolari e giovani. Il Centro Mariapoli “Am Spiegeln” è luogo di incontro sia per tutti i membri del Movimento, che per iniziative sociali e seminari di economia e sviluppo umano. Con un’attenzione particolare verso le nuove generazioni è nato ARGE-Pedagogia, che organizza fra l’altro congressi europei di pedagogia. Per lo sport è stato sviluppato il dado Sports4peace con le regole del fairplay, usato da scuole e associazioni in diversi Paesi (teamtime.net). Assieme a ragazzi e giovani sono nate diverse attività e convegni: Social-day, Run4unity, peace-worker, campi estivi, musicals e l’annuale festa di fine anno. Chiara Lubich ha visitato l’Austria due volte: nel 1997, ha tenuto uno degli interventi principali sulla spiritualità di riconciliazione durante la seconda Assemblea Ecumenica Europea a Graz; e nel 2001, invitata dall’allora sindaco di Innsbruck  e presidente della Camera delle autorità locali presso il Consiglio d’Europa Herwig van Staa, ha parlato della fratellanza in politica al congresso “1000 città per l’Europa”. Poco prima Chiara – su invito del vescovo Paul Iby – aveva incontrato 6000 giovani nella cattedrale di Vienna, assieme al card. Schönborn, durante l’evento “Rufzeichen. Sito nazionale Austria: www.fokolare.at Visita la nazione dell’Austria in Focolare Worldwide! (altro…)

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Germania – alle fondamenta dell’Europa

10 novembre 1989: il giorno dopo la caduta del muro

Dopo la sua riunificazione, nel 1990, la Germania, uno dei Paesi fondatori dell’Unione Europea, si presenta come il paese europeo col maggior numero di abitanti (più di 81 milioni).  È un paese ricco di storia, cultura e luoghi da scoprire, uno scrigno che custodisce tesori artistici di enorme valore e una natura varia e suggestiva.Dal punto di vista del prodotto interno lordo, viene considerata tra le economie più forti nel mondo e, dopo la seconda guerra mondiale, ha sviluppato una solida democrazia parlamentare. Sia il passato drammatico della dittatura nazista, sia la divisione del paese in est e ovest durata 40 anni, hanno segnato fortemente il popolo tedesco. Essendo, inoltre, uno dei Paesi della Riforma, con una forte presenza delle Chiese protestanti, accanto alla Chiesa cattolica e alle Chiese ortodosse, ha vissuto il dolore della divisione. Al tempo stesso sta scoprendo le ricchezze insite nelle diverse Chiese e vede profilarsi la possibilità di una testimonianza più incisiva della vita cristiana nella società. Sono più di 30.000 coloro che si definiscono amici del Movimento dei focolari in Germania. Di essi, circa 5000 – adulti, giovani e bambini – si impegnano regolarmente partecipando a gruppi di famiglie, di giovani o sono ad esso legati da interessi ed argomenti specifici. I primi contatti con il Movimento risalgono al 1955. Poco tempo dopo, il vescovo cattolico di Meißen, Mons. Otto Spülbeck e il cardinal Alfred Bengsch di Berlino, chiesero a Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari, di mandare dei focolarini anche nella Germania dell’Est. La carenza di medici nella DDR facilitava l’ingresso di stranieri con conoscenze in campo medico e così otto medici, tedeschi e italiani, arrivarono a Berlino e a Lipsia. Con loro c’era anche Natalia Dallapiccola, una focolarina che è stata accanto a Chiara Lubich fin dagli inizi  a Trento. Da qui la spiritualità del Movimento dei focolari si è diffusa anche in altri paesi del blocco orientale, soprattutto in Polonia, Cecoslovacchia ed Ungheria. Nella patria della Riforma, anche per il Movimento dei focolari, il dialogo ecumenico si è sempre  presentato di primaria importanza. Fin dall’inizio ci sono stati incontri con cristiani evangelici (le fraternità, le suore di Maria a Darmstadt), a cui, negli anni ’60, sono seguiti numerosi altri con personalità e persone appartenenti a Chiese diverse, che, da allora e fino ad oggi,  hanno trovato il loro posto nei gruppi del Movimento. Qui trovano ispirazione per la propria vita, e la motivazione a promuovere ed approfondire l’unità tra i cristiani.

Chiara Lubich: Premio della Pace Augustana 1988 col sindaco di allora: Hans Breuer di Augsburg/a destra

Si sono sviluppate, così, iniziative comuni e intensi percorsi comunitari. Tra questi il Centro di Vita Ecumenica di Ottmaring, nei pressi di Augsburg. I suoi fondatori e conduttori sono membri della Fraternità di vita comune e dei Focolari. Ottmaring diventa così una delle “cittadelle” del Movimento con una forte impronta ecumenica. In essa – costruita con la benedizione delle rispettive autorità ecclesiastiche – vivono stabilmente circa 120 persone impegnate e legate ad essa in modi diversi e, nei mesi estivi, giovani europei, partecipano, per alcuni periodi, alla sua vita,  dando luogo, con il loro entusiasmo, anche a manifestazioni come la Jugend Woche. Sempre ad Ottmaring, nel1999, hapreso il via l’iniziativa “Insieme per l’Europa”, rete di più di 300 movimenti e comunità di cristiani evangelici, cattolici, ortodossi, anglicani e di chiese libere. Altri Centri d’incontro si trovano nelle città di Solingen e Zwochau. Un altro campo di azione per gli appartenenti al Movimento, è rappresentato dal dialogo con credenti di altre religioni e con persone senza una fede religiosa. Piattaforme comuni per la realizzazione di questo dialogo si trovano nello sforzo costante per la pace, la giustizia e nelle iniziative sociali. Nella storia dei Focolari altre persone hanno dato un contributo importante, accanto a Chiara Lubich, allo sviluppo del Movimento. Una di queste figure è il vescovo tedesco di Aquisgrana Klaus Hemmerle (1929-1994). Egli diede la spinta decisiva allo sviluppo di una teologia che scaturisce dal carisma di Chiara Lubich e prese parte regolarmente agli incontri del centro di studi interdisciplinari denominato “Scuola Abba”. Diede inoltre vita ad un percorso spirituale tra vescovi cattolici di diverse nazionalità e, in seguito, ad un cammino ecumenico con vescovi di diverse Chiese che si ispirano alla spiritualità dell’unità. Il Movimento dei focolari in Germania ha istituito il premio “Klaus Hemmerle” che viene assegnato a persone che si sono impegnate nel dialogo tra Chiese, religioni e differenti convinzioni. Tra i premiati il Patriarca Bartolomeo I. (altro…)

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Paraguay: il Sudamerica ha un cuore

Il Paraguay, anticamente chiamato “Provincia gigante de las Indias”, nacque dall’incontro non sempre facile dei “conquistadores” spagnoli ed i nativi guaraní. E’, dunque, un paese bilingue. Con una superficie di 406.752 km2, è diviso in due regioni: l’Orientale, desertica; e quella Occidentale, ricca di vegetazione subtropicale. Ha una popolazione di 6 milioni di abitanti. Non possiede coste marittime, ma lo solcano due grande fiumi: il Paraná e il Paraguay. Nel suo sottosuolo scorre l’acquifero guaraní, la riserva d’acqua dolce più grande del pianeta. La capitale, Asunción, con 600.000 abitanti, è una città cosmopolita e ancora a misura d’uomo. Agli inizi del secolo XVI, il Paraguay si costituisce come principale crocevia verso le altre regioni del continente. Asunción viene chiamata “Madre di città” poiché da qui partono le carovane spagnole per fondare nuove città. Nella seconda metà del XVI secolo, arrivano i francescani, e vi fondano centri abitati all’interno del Paese. La loro influenza è molto grande. Un capitolo importantissimo nella storia del Paraguay è la presenza della Compagnia di Gesù (1609-1768), con le note missioni gesuitiche o “Reducciones”, cittadelle organizzate in base al principio della reciprocità e della ridistribuzione. Di quel momento storico rimangono le rovine di Trinidad, di Jesús, San Ignacio Guazu e altre, oggi dichiarate patrimonio dell’Umanità. L’arte e la musica hanno in quel periodo un grande sviluppo e lasciano come esempio il cosiddetto barocco guaraní. Nel 1811 il Paraguay diviene una nazione indipendente dalla Spagna. La storia paraguaiana è una vicenda continua di grandi momenti tragici, ma anche di grandi eroismi. Il risultato: un popolo semplice, che gioisce ogni giorno dei piccoli atti quotidiani, specie frutto della fede seminata un giorno nel profondo del suo cuore. Il Movimento dei focolari si presenta come una grande famiglia formata da comunità sparse su tutto il territorio nazionale, ben integrate nella vita civile, religiosa e nella cultura del Paese. L’allegria, la profonda religiosità e l’accoglienza tipiche dei paraguayani hanno facilitato la diffusione della spiritualità dei Focolari. L’Ideale dell’unità arriva in Paraguay nel 1964, per mezzo di due sacerdoti che avevano avuto contatti con i Focolari mentre studiavano a Roma. Rientrando in patria diffondono questa nuova spiritualità specie tra i membri delle rispettive parrocchie. I primi aderenti del Movimento partecipano a una “Mariapoli” sulle montagne di Córdoba (Argentina), a 1200 km circa. Ritornano con il cuore “incendiato” da quello che sperimentano in quei giorni, e fanno come Chiara Lubich e le sue prime compagne: scelgono Dio come unico ideale delle loro vite. Si riuniscono con regolarità per leggere la Parola di vita e per comunicarsi le esperienze, frutto della Parola vissuta, e così aiutarsi reciprocamente. Nel novembre del ’64, arriva la prima focolarina, Ada Ungaro (Fiore), e poi Anna Sorlini, per visitare la comunità nascente. L’anno dopo si è già formato un bel gruppo. Uno di loro, Daniel Galeano, sarà il primo focolarino sposato del Paraguay e principale animatore della comunità fino a quando si apriranno i centri focolari. Nel 1967, si organizza la prima Mariapoli del Paraguay, con trecento persone, alla quale partecipano Lia Brunet e Vittorio Sabbione, due dei primi compagni di Chiara. Dalla vita dell’amore reciproco, sorge spontaneo il desiderio di aiutare i fratelli più bisognosi. Nascono così, nel 1966, le prime iniziative in loro favore, che poi si estendono ad altre città oltre la capitale. Anche i giovani si sentono attratti da questo ideale radicale. Nell’anno 1970, quaranta ragazze partecipano alle “vacanze Gen in Argentina. Due anni dopo altri giovani si aggiungono. La consegna di Chiara ai gen di “morire per la propria gente” li spinge a mettere in comune i beni materiali e spirituali “perché a nessuno manchi il necessario”. Nel giugno 1981 si inaugura il focolare femminile ad Asunción e nel febbraio del 1988 arrivano anche i focolarini. Nascono le varie vocazioni che costituiscono i pilastri del Movimento: focolarine e focolarini, consacrati e sposati; volontari e volontarie, sacerdoti e seminaristi, religiosi e religiose, giovani ed adolescenti, aderenti e simpatizzanti. A causa delle forti inondazioni, nel 1983 i membri del Movimento prendono contatto con gli abitanti di uno dei quartieri più allagati e poveri di Asunción. Animati dai valori della fraternità e della solidarietà acquistano un terreno a Capiatá (24 km da Asunción) dove una ventina di famiglie vi si trasferiscono, migliorando notevolmente la loro qualità di vita. Attualmente sono 70 le famiglie e “San Miguel de Capiatá” si presenta come un sereno villaggio con attività educative, sanitarie, economiche e ricreative. Nel 2003 viene inaugurato il tanto atteso Centro Mariapoli “Madre dell’Umanità” (18 km dalla capitale), per la formazione dei membri del Movimento ma aperto a tutti. Nell’ambito politico si sviluppa il Movimento politico per l’ Unità (MppU); in quello economico, si diffonde il progetto dell’Economia di Comunione. L’ideale dell’unità penetra anche nell’ambito della Sanità, dell’Educazione, dell’Arte, dei mezzi di Comunicazione, etc. Oggi sono 9.000 circa, fra membri, aderenti e simpatizzanti che vivono la spiritualità dell’unità, appartenenti a tutti i ceti sociali. (altro…)

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Uruguay – Paese a misura d’uomo

La República Oriental del Uruguay il suo nome ufficiale – con 3 milioni e mezzo di abitanti, è uno dei più piccoli paesi del continente fra due giganti: Argentina e Brasile. Deve il suo nome al fiume Uruguay – “fiume degli uccelli dipinti”, in lingua guaranì – che costituisce il suo confine occidentale. È una terra lievemente ondulata, con grandi praterie, solcate da un’infinità di corsi d’acqua e una vasta costa oceanica con bellissime spiagge. Un paese tranquillo, con una popolazione ospitale, che ha accolto a braccia aperte, sin dalla fine dell’ottocento, grandi ondate migratorie: dall’Italia, dalla Spagna, ma anche, in minor misura, da Germania, Francia, Svizzera e Africa. Ognuno si è sentito a casa, mescolandosi armoniosamente con il resto degli abitanti. Gli uruguayani sono affabili, rispettosi e naturalmente solidali. Sono dotati di un grande senso critico: amano il dibattito, la lettura, l’arte, il calcio – vera passione nazionale – e sono molto attaccati alla famiglia e agli amici. Hanno una grande tradizione democratica. La capitale, Montevideo, fondata nel 1726, oggi si presenta come una città a misura d’uomo, dove vive circa il 40% della popolazione. È qui che, alla fine degli anni cinquanta, Padre Pedro Richards, fondatore del Movimiento Familiar Cristiano, invita Chiara Lubich – conosciuta a Roma – a partecipare all’assemblea generale del suo movimento. Chiara, impossibilitata ad andare, manda al suo posto Marco Tecilla, primo focolarino, che si trovava in Brasile. Era il 12 gennaio 1959, quando Marco si trova a narrare la storia degli inizi dei Focolari, davanti a un gruppo di persone. Tra questi, un giovane studente di architettura, Guillermo Piñeyro, che diventa il primo membro uruguayano del Movimento dei focolari. Marco vi ritorna nell’aprile dello stesso anno insieme a Lia Brunet, focolarina del primo gruppo di Trento. Nel 1963 si costituisce il primo focolare a cui ne segue, nel 1967, un secondo. La vita del Movimento, intanto, si diffonde anche in altre città: San José, Canelones, Durazno, Mercedes, Tacuarembó, Salto, Florida, Paysandú, Treinta y Tres. Verso la fine degli anni ‘60, nei pressi di Canelones si avvia un’esperienza stabile di formazione dei giovani. Si sogna di iniziare una cittadella, che sarebbe stata la prima dopo quella internazionale di Loppiano. Sogno che si avvererà più tardi in Argentina, dove quei giovani si spostano in blocco per ristrutturare l’ex convento donato dai Padri Cappuccini in mezzo alla pampa. È quella che oggi conosciamo come “Mariapoli Lia”. Nel 1968 si realizza la prima Mariapoli in territorio uruguayano. Dalla vita evangelica dei suoi membri nascono, negli anni, contatti ed iniziative con membri di altre religioni – soprattutto ebrei, di cui è presente nella capitale una delle più grandi comunità del Sudamerica -; con cristiani di altre Chiese – Anglicana, Luterana, Metodista, Armena -; e con persone di convinzioni non religiose. L’Uruguay è, infatti, un paese atipico nella regione: solo il 55% della sua popolazione si dichiara cattolico. Sono molti gli agnostici. Ciudad Nueva, edizione locale della rivista Città Nuova, prende il via nel 1980. Dal 1985 si diffonde ed esprime anche la vita del Movimento in Paraguay. Nel 1994 inizia la costruzione di un centro di formazione o “Centro Mariapoli”, chiamato da Chiara Lubich “Il Pellicano”. Nel 2003, tre parlamentari di partiti diversi, presentando un libro di Igino Giordani, scoprono di avere molti valori in comune. Nasce così il Movimento Politico per l’Unità (MppU) nel Paese. Nel “tempio della laicità” che è il Palazzo Legislativo, sede del Parlamento nell’ottobre 2008, con una sala stracolma, si ricorda con gratitudine la figura di Chiara Lubich, a pochi mesi dalla morte. Ancor prima della creazione dell’ente civile “Comunión para el Desarrollo Sociale” (CO.DE.SO.) si realizzavano interventi in favore delle fasce meno abbienti, ma è dal 2000 che, su richiesta dell’arcivescovo di Montevideo, i Focolari si fanno carico di Nueva Vida, un’opera sociale in uno dei quartieri più malfamati e poveri della capitale. Grazie al carisma dell’unità, oltre ad ampliare i servizi e lavorare “con” la gente del quartiere, si favorisce il lavoro in rete con le altre associazioni che servono la zona. Oggi, tra membri, aderenti e simpatizzanti  sono circa 9.000 gli uruguayani venuti a contatto con la spiritualità dell’unità. Visita la pagina dell’Uruguay su Focolari Worldwide! (altro…)