30 Ago 2006 | Dialogo Interreligioso
“In un tempo in cui la religione è manipolata dagli estremisti, i leader religiosi riuniti a Kyoto dimostrano a tutto il mondo la capacità delle comunità religiose di illuminare il sentiero della pace quando lavorano insieme”, ha affermato il dott. Vendley, Segretario Generale della Conferenza mondiale delle Religioni per la Pace (WCRP), a conclusione della loro VIII Assemblea mondiale, cui hanno partecipato oltre duemila persone. Gli 800 delegati, provenienti da oltre 100 Paesi, erano esponenti Buddisti, Cristiani, Indù, Musulmani, Ebrei, Giainisti, Sikh, Shintoisti, Zoroastriani e Indigeni. Tra i musulmani figuravano personalità di spicco come l’ex presidente iraniano Khatami e il principe di Giordania, Hassan Talal. A capo della delegazione ebraica, il rabbino David Rosen, presidente della Commissione internazionale ebraica. A guidare la rappresentanza cattolica, i cardinali Stephen Fumio Hamao, giapponese, insieme al boliviano Julio Terrazas Sandoval. I leader religiosi di Iraq, Sud Corea, Sri Lanka e Sudan hanno mostrato la singolare capacità dell’Assemblea di mettere insieme delegati provenienti da zone di conflitto. I leader religiosi sciiti, sunniti e curdi, dell’Iraq, in conflitto nel loro Paese, in una dichiarazione congiunta affermano: “Abbiamo parlato con audacia, coraggio, e con fiducia. Adesso camminiamo su questo sentiero di dialogo. Se Dio vuole, raggiungeremo una linea verde di pace per tutto l’Iraq”. I rappresentanti indù e buddisti, provenienti dallo Sri-Lanka, pubblicamente si sono stretti a lungo la mano, ed hanno sollecitato il cessate-il-fuoco e la ripresa dei colloqui di pace. A conclusione dell’Assemblea, i delegati hanno adottato le venti raccomandazioni di una Dichiarazione che “pone le comunità religiose al centro degli sforzi per fronteggiare localmente la violenza in tutte le sue forme”. Il documento è rivolto non solo ai leader religiosi, ma anche ai governi, alle organizzazioni internazionali, per portare avanti la sicurezza condivisa attraverso l’appoggio, l’educazione, la collaborazione con e tra comunità religiose. Le radici spirituali del dialogo tra le religioni e il loro impegno per la pace sono state al centro del messaggio di Chiara Lubich, una dei presidenti onorari della WCRP, rappresentata da una delegazione internazionale del Movimento dei Focolari. La presidente dei Focolari ha posto l’accento sull’ “amore che unisce”, “quello che ciascuno di noi, iniziando da se stesso, può innestare in tutti i suoi rapporti”. Sino a “far risplendere, insieme, per l’amore scambievole, la presenza di Qualcuno che ci trascende e che è infinitamente più grande di noi”. “Una presenza nuova di Dio che porta tolleranza, comprensione, perdono, pace, gioia, e accende quella fiamma d’amore che fonde gli uomini in comunione, illumina il cammino dell’esistenza e non può non fare breccia nel cuore di tutti”. Due sessioni dell’Assemblea mondiale hanno dato voce alle donne e ai giovani delle diverse fedi. Oltre 400 partecipanti, da 65 Paesi, hanno concluso l’Assemblea delle donne delle Religioni per la Pace, il 25 agosto, con una Dichiarazione nella quale si afferma che “le donne di fede danno forza e speranza quando tutto sembra senza speranza”. L’Assemblea dei giovani, riuniti ad Hiroshima dal 21 al 25 Agosto, in una propria Dichiarazione, proclamano di scegliere “la speranza perché è la sola via per progredire”. La WCRP, Conferenza Mondiale delle Religioni per la Pace, è il più grande organismo mondiale che raduna leader e organizzazioni delle diverse religioni. E’ stata istituita nel 1970, ed è fondata sul principio del profondo rispetto delle diversità religiose. Promuove la cooperazione per sanare i conflitti, costruire la pace e lo sviluppo. Questi grandi incontri periodici favoriscono innanzitutto la conoscenza reciproca e il dialogo. (altro…)
12 Gen 2005 | Dialogo Interreligioso, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Una nuova pagina di fraternità tra cristiani e buddisti si è aperta in Giappone. In questo grande Paese del Sol Levante, di 127 milioni di abitanti, in maggioranza scintoisti e buddisti, i cristiani non superano la soglia dell’1%. E’ proprio un Movimento buddista giapponese, la Rissho Kosei-kai, ad invitare il complesso musicale internazionale, Gen Verde, fra la sua gente, per portare un messaggio di pace e fraternità. Questa iniziativa è nata dopo che una delegazione della RKK aveva assistito ad uno spettacolo di questo complesso, in Corea nel 2002, dove avevano portato sui palcoscenici Prime Pagine, un “teatro musicale” che narra la scoperta del Vangelo, alle radici della storia del Movimento dei Focolari.
Gli spettacoli – per l’occasione allestiti in giapponese – raggiungono oltre 17.000 persone in 9 città, da Tokyo a Nagasaki. Un tifone particolarmente violento e il terremoto a Niigata spinge a fare degli spettacoli un gesto di solidarietà concreta.
L’invito della RKK si innesta sulla base del dialogo intessuto dal 1979 con Chiara Lubich e i Focolari in Giappone. Motivo ufficiale: la partecipazione alle cerimonie di commemorazione di Nikkyo Niwano, fondatore del Movimento, a 5 anni dalla sua dipartita. Sei milioni sono gli aderenti della RKK che si collegano via satellite alle cerimonie. La tournée segna, come aveva auspicato Chiara Lubich in un messaggio al Presidente della RKK, Nichiko Niwano, “un nuovo impegno a vivere e a lavorare assieme, con dedizione e fiducia, sostenendosi sempre l’un l’altro, per costruire l’unità della famiglia umana”.
Varie le occasioni di contatto diretto con la cultura giapponese, con lo scintoismo e il buddismo tradizionale, attraverso la visita ai loro templi e ad alcuni maestri spirituali, come il venerabile Takeuchi, già da tempo in contatto con i Focolari. Attraverso i Koriukai (incontri di approfondimento), il Gen Verde entra in contatto con altri 3.000 buddisti. “Questo popolo non ha mai smesso di stupirci – dice Paola Stradi del Gen Verde – forte e delicato allo stesso tempo, determinato e irriducibile, ma sensibilissimo ai valori dello spirito”.
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12 Gen 2005 | Cultura, Dialogo Interreligioso, Focolari nel Mondo
“Vogliamo essere strumenti di pace come voi”. “E’ cresciuto dentro di noi il seme della pace”. “Questa è veramente l’espressione più alta dell’arte: donare forza e speranza!”. Alcune delle espressioni raccolte dal pubblico che numeroso, in 17.000, è intervenuto a Tokyo, Nagasaki, Hiroshima, Osaka, Fukuoka, Nagoya, Nagano, le città toccate nei 68 giorni di tournée giapponese del Gen Verde, espressione artistica del Movimento dei Focolari, in una lunga tournée iniziata il 24 settembre e conclusa il 1° dicembre scorso. L’invito è partito dal movimento buddista giapponese Rissho Kosei-Kai (RKK), sulla base del profondo dialogo intessuto dal 1979 con Chiara Lubich e i Focolari in Giappone. Il Gen Verde ha portato sui palcoscenici Prime Pagine – per l’occasione allestito in giapponese -, un “teatro musicale” che risale alle radici della storia del Movimento dei Focolari, alla scoperta del Vangelo, per realizzare il testamento di Gesù, “Padre, che tutti siano uno”.
Che la tournée porti frutti di pace e di fraternità
Il 1° ottobre, il Presidente Nichiko Niwano offre al Gen Verde un pranzo di benvenuto ufficiale. “L’augurio che ci scambiamo è che la tournée porti frutti di pace e di fraternità e che chi ci vede possa esclamare, per l’amore reciproco fra RKK e Gen Verde: “guardate come si amano”. Un augurio che si è realizzato: la tournée promossa dal Movimento giapponese, ha dato un contributo al dialogo tra cristiani e buddisti e all’unità tra il Movimento dei Focolari e la Rissho Kosei-Kai.
Nel cuore del popolo giapponese
Il tour è un’occasione per conoscere da vicino le sofferenze passate e presenti della nazione, come dice Paola Stradi del Gen Verde: “In 68 giorni questo popolo non ha mai smesso di stupirci: forte e delicato allo stesso tempo, determinato e irriducibile, ma sensibilissimo ai valori dello spirito. Cerchiamo di fare nostre le sofferenze passate: la tragedia della bomba atomica e le sue conseguenze a Nagasaki e Hiroshima, dove invitiamo il pubblico a cominciare con un momento di silenzio per la pace. Tra le sofferenze presenti, un tifone particolarmente violento e il terremoto a Niigata ci spinge a fare degli spettacoli un gesto di solidarietà concreta per questa gente così provata”.
Numerosi i contatti
Oltre alle 17.000 persone incontrate nei 9 spettacoli, 2.120 sono stati i partecipanti ai Koriukai, incontri di scambio fissati tra uno spettacolo e l’altro, dove il dialogo si approfondisce; e ancora un incontro-spettacolo per 215 universitarie su invito delle suore salesiane; incontri con l’arcivescovo di Nagasaki e con il vescovo di Hiroshima, con vari sacerdoti e religiosi. L’arcivescovo di Tokyo, card. Shirayanagi, interviene allo spettacolo del 14 novembre alla Fumon Hall. E’ presente Nichiko Niwano, Presidente della RKK, con sua figlia Kosho, futura presidente designata, che, assieme al cardinale, introduce il Gen Verde. E’ presente anche S.E. Ambrose De Paoli, nunzio apostolico in Giappone.
L’incontro con alcuni bonzi e la visita ai loro templi
E’ l’occasione di un contatto diretto con la cultura giapponese ed anche con lo scintoismo e col buddismo tradizionale. Un’accoglienza particolare, in un clima di vera fraternità, è riservata dal venerabile Takeuchi, che in aprile aveva partecipato in Italia al primo simposio buddista-cristiano promosso dai Focolari.
Le cerimonie in onore del Fondatore del Movimento giapponese
Motivo ufficiale dell’invito è la partecipazione alle cerimonie per la commemorazione di Nikkyo Niwano, fondatore della RKK. Il 2 ottobre, nella Fumon Hall di Tokyo, se ne ricorda la morte, avvenuta il 4 ottobre 1999, il “giorno di S. Francesco”, come fanno presente gli amici buddisti. “La preghiera di S. Francesco” è proprio una delle canzoni presentate dal Gen Verde in lingua giapponese! 3.000 persone sono presenti. Un milione seguono via satellite, così come ad una seconda cerimonia che si tiene nell’Aula Sacra il 15 novembre, per il compleanno del fondatore a cui sono presenti in 7000. La prima parte è una preghiera solenne che conducono Nichiko Niwano e sua figlia Kosho. Il messaggio che Chiara Lubich invia per l’occasione riscuote risonanza e adesione, soprattutto l’invito a “un nuovo impegno a vivere e a lavorare assieme, con dedizione e con fiducia, sostenendosi sempre l’un l’altro, per costruire l’unità della famiglia umana.” Sempre nell’Aula Sacra, il 20 novembre il Gen Verde presenta canzoni ed esperienze a 1500 giovani buddisti venuti da tutto il Giappone, responsabili di gruppi locali. E con un’intervista televisiva, a conclusione della tournée per il “collegamento” mensile della RKK, vengono raggiunte 6 milioni di persone.
‘Sayonara’, arrivederci, Giappone!
Alcune tra le moltissime impressioni raccolte dopo gli spettacoli, dicono il “termometro” della tournée: “Avete risvegliato in me l’amore di Dio e mi avete reso cosciente che è questo amore che mi fa vivere”. “E’ cresciuto dentro di noi il seme della pace. Anche nel terremoto ho sentito la forza dell’amore”. “Voglio diventare una che dà”. “Ho capito che anche nella sofferenza io esisto per gli altri”. Al momento di partire – come dichiara Paola Stradi – “cuore e anima sono arricchiti, dilatati, rinvigoriti. In ogni città il Presidente Niwano ci ha fatto trovare stupende composizioni di fiori come benvenuto. Ma c’è un profumo ancora più intenso che continua a seguirci: quello dei cuori che abbiamo conosciuto e che ora, insieme ai nostri, vivono con rinnovata decisione per un mondo più unito”. (altro…)
11 Ott 2000 | Dialogo Interreligioso, Nuove Generazioni
Ai capi di stato del mondo Ai responsabili civili e religiosi Ai dirigenti dei mass media Alle organizzazioni nazionali ed internazionali Siamo 213 ragazzi di 40 Nazioni del mondo, riuniti qui in Giappone per partecipare alla ‘Conferenza dei ragazzi per il futuro’. Un grande ideale ci accomuna: costruire un mondo di pace. Pur appartenendo a religioni diverse, vogliamo vivere la ‘Regola d’oro’ che è presente nelle nostre fedi: “Fare agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te, non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”. Vogliamo in pratica vivere il rispetto reciproco, l’amore, che è iscritto nel cuore di ogni uomo. E ciò significa: amare tutti, dimenticando se stessi e pensando agli altri, senza discriminare chi ha idee diverse dalle proprie o appartiene ad un’altra razza o etnia; amare per primi, senza aspettare che sia l’altro a fare il primo passo; amare anche i nemici, dimenticando le offese del passato, imparando a perdonare, dicendoci con amore ciò in cui possiamo cambiare e migliorare. In questi giorni abbiamo sperimentato che l’amore può cambiare ogni rapporto, se cerchiamo ciò che ci unisce piuttosto di quello che ci divide. Perché non può essere così anche tra gli stati? Si arriverebbe ad amare la patria altrui come la propria e così sarebbe garantita la pace. L’uomo non può vivere da solo, dobbiamo aiutarci a vicenda avendo un cuore pieno di gratitudine verso chi ci fa del bene e contraccambiando. Così sarà garantito un futuro pieno di speranza. Il domani ci appartiene. Ci piacerebbe che voi ascoltaste la nostra voce: diamoci un appuntamento nei vari Paesi dove noi ragazzi possiamo incontrarvi e dialogare con voi. Desideriamo essere portavoce di tutti i ragazzi che nel mondo soffrono a causa dello sfruttamento, della guerra, delle malattie come l’AIDS. Coscienti delle tante differenze ancora presenti tra Paesi ricchi dove dilaga il consumismo e Paesi poveri, abbiamo deciso di iniziare noi a vivere e diffondere una nuova cultura, quella del dare e del condividere. Se si vivesse così anche tra le nazioni, tutti i beni della terra sarebbero distribuiti in modo uguale, senza differenze. Il primo passo verso questa meta vorremmo che fosse il condono del debito estero dei Paesi poveri in modo da permettere loro migliori possibilità di vita e di sviluppo. Per mettere fine a tutte le guerre e conflitti, favoriamo il dialogo e la collaborazione, impegnandoci decisamente per il disarmo e usiamo i fondi destinati alle armi per scopi pacifici. Vorremmo che lo sport non sia strumentalizzato al guadagno, ma diventi occasione di incontro e di amicizia fra i popoli, dove si impara a lavorare insieme, a vincere, a perdere e a ricominciare. La droga distrugge il futuro dei ragazzi e in alcuni Paesi questo problema è molto grave: se avessimo migliori prospettive per il futuro molti non si drogherebbero. Vi chiediamo di combattere questo male anche con delle leggi che ci proteggano. Non sfruttiamo indiscriminatamente le risorse della natura ma, pensando alle generazioni future, facciamo come le piante che assorbono dal terreno solo ciò di cui hanno bisogno. Sappiamo che l’uomo è felice se vive in pace con se stesso e con la natura che lo circonda. Aiutateci a difenderla e preservarla, fermando la deforestazione e promuovendo il riciclaggio. Create spazi ‘verdi’ nelle città dove noi tutti possiamo ritrovarci. Diamo attenzione agli anziani, perché loro danno un prezioso contributo alla società con la loro esperienza e saggezza. Consideriamo la scienza e la tecnologia non come fine a se stesse, ma a servizio dell’uomo, senza manipolare la vita umana e favorendo anche la ricerca di fonti alternative all’energia nucleare. La pace inizia nel cuore di ogni uomo. Ci piacerebbe che nelle scuole venissero messi in luce valori come la conoscenza e il rispetto delle altre culture e religioni e che nei programmi scolastici sia inserita l’educazione alla pace. Vorremmo che la globalizzazione, verso cui il mondo si incammina, non fosse solo basata sull’aspetto finanziario ed economico ma sulla comunione tra le culture e le religioni, in modo che tutti gli uomini diventino una sola famiglia. Chiediamo che i mass-media diffondano il positivo che c’è nel mondo, che diano un’informazione obiettiva e che ci facciano conoscere le situazioni difficili dei vari Paesi per essere più solidali. Vietate le trasmissioni di immagini violente, che non rispettano la dignità dell’uomo o il valore del suo corpo fermando la produzione di giochi e di cartoni animati che incitano alla violenza e i siti Internet che possano in qualche modo danneggiare noi ragazzi. Noi abbiamo già cominciato a costruire la pace. Sappiamo, però, che per raggiungere questa meta abbiamo bisogno di voi. Per questo chiediamo il vostro aiuto, specialmente là dove noi ragazzi non possiamo arrivare. Ogni giorno preghiamo per raggiungere questo obiettivo, certi che dal Cielo riceveremo l’aiuto per realizzare un mondo nuovo e più unito dove tutti gli uomini della terra possano vivere felici e come fratelli. I partecipanti alla Conferenza dei Ragazzi per il Futuro (altro…)