23 Ago 2018 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Sociale
«Seguiamo da vicino e con trepidazione la vicenda della nave Diciotti, approdata a Catania da due giorni e con a bordo 177 persone cui non è concesso sbarcare. L’ennesimo caso, purtroppo, che in questi mesi ha messo a dura prova la cultura dell’accoglienza che come italiani ci ha sempre contraddistinto», si legge nel comunicato stampa del 22 agosto a firma di Rosalba Poli e Andrea Goller, responsabili del Movimento dei Focolari in Italia. Essi sostengono «la necessità di percorsi condivisi a livello europeo e la ricerca di soluzioni non improvvisate». Ma evidenziano «la grande preoccupazione per le vicende umane di persone che fuggono da fame, guerre, morte». E chiedono «per quanti si trovano nella stessa loro condizione, la dignità che non è stata finora riconosciuta né nei Paesi di origine, né in quelli che li hanno visti passare, né nel nostro che li ha visti approdare». Il comunicato si conclude con un appello ai politici «di ogni estrazione, perché mettano da parte diatribe fra schieramenti e interessi particolari, e collaborino in nome dell’appartenenza comune alla razza umana che viene prima di ogni altra distinzione e separazione». Leggi anche: “A-mare (o amare) il prossimo” (in italiano) (altro…)
22 Ago 2018 | Chiesa, Famiglie, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Cinquanta e più anni fa neppure noi conoscevamo la provenienza del nostro amore. Ci bastava saperci incamminati in un’avventura senza fine, stupiti che le nostre diversità fossero così calibrate, piacevoli e complementari da farci sentire, seppur differenti, meravigliosamente uguali. Sentivamo di essere pronti a tutto, convinti che nessuno si amasse come noi, perché noi avevamo inventato l’amore. Non era trascorso un anno dal fatidico sì, che già qualche ombra cominciava ad oscurare il nostro orizzonte. Lavoro, fatica, routine… Si sa, l’innamoramento ad un certo punto finisce. È stato allora che qualcuno ci ha svelato che la sorgente di ogni amore è Dio, che è amore. Avremmo dovuto saperlo, perché nel pronunciare il patto nuziale Lui era lì con noi e da allora si era addirittura stabilito in mezzo a noi. Ma noi eravamo ignari di tanta fortuna, non sapevamo che questa sua presenza facesse parte del ‘pacchetto’! Lui, l’abbiamo capito dopo, dà a noi tutto di sé, chiedendo in cambio soltanto una piccola cifra quotidiana: che ci amiamo col suo stesso amore. L’innamoramento finisce? Al suo posto deve subentrare l’amore. Perché se la fede è una virtù per così dire interiore, l’amore è il suo compimento esteriore, visibile. L’amore è più grande di tutto: più della fede, più della speranza. Di queste due virtù nell’altra Vita non c’è più bisogno. L’amore, invece, resta anche in Paradiso. È l’amore che fa dei due una sola carne, una sola entità intoccabile e indissolubile, un ‘noi’ aperto all’Assoluto. L’amore deve giungere al paradosso di sapersi fare nulla per vivere l’altro. Solo così il nostro amore può rispecchiare il suo disegno originario.
Il ‘noi’ di coppia è il primo e vitale frutto della fecondità del nostro amore. La complementarietà del maschile con il femminile, che si esprime nei mille gesti quotidiani del servizio reciproco e della tenerezza, fino alla pienezza dell’intimità dei corpi, si attua anche nella condivisione di spazi, di tempi, di impegni: un noi che sa andare in uscita, verso i figli prima di tutto, e verso gli altri. Il noi è il modo tipico degli sposi di evangelizzare, ponendosi di fronte agli altri quale esempio fra i tanti, mai come un modello di famiglia ideale, che non esiste. La nostra unica chance è l’amore, anche se ci sentiamo imperfetti, anche se ci sembra di aver sbagliato tutto. L’importante è credere che nell’attimo presente possiamo essere la persona giusta per l’altro, e lo siamo nel momento in cui decidiamo di amarlo così com’è, senza pretendere che cambi, mettendo in atto le tre parole ‘magiche’ che ci insegna Papa Francesco: permesso, grazie, scusa. Si dice che la famiglia stia oggi attraversando la più tragica delle sue crisi. Non rimpiangiamo i bei tempi andati. Il tempo favorevole è oggi. È nella famiglia che si accende la vita. È lì dove si impara a condividere, a gioire e soffrire, a conoscere la malattia e affrontare la morte. L’amore la rende il luogo dell’impossibile. Lo testimoniano le tante famiglie che accolgono i figli anche se disabili, che li adottano proprio perché tali, che ospitano i genitori anziani, che aprono le loro case ai migranti, che cooperano al riscatto dei figli preda di dipendenze. In questi cinquant’anni e oltre, la vita ci ha insegnato tante cose. Abbiamo imparato a gioire e a pregare, ad accogliere e a sperare. Abbiamo sbagliato tante volte, ma con la Sua grazia e nel perdono, abbiamo ricominciato. Nel rimettere continuamente nelle mani di Dio il nostro amore, Egli non ha mai esitato, come a Cana, a cambiare la nostra povera acqua in vino generoso, rendendolo prodigiosamente disponibile anche a chi sta intorno a noi. Ed ora, nonostante il trascorrere degli anni che attenua la passione ed evidenzia i limiti dei nostri caratteri, continuiamo fiduciosi ad attingere alla Sua inesauribile sorgente, felici di sentirci compagni e complici fino alla fine. (altro…)
20 Ago 2018 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Alla Cartiera, ex fabbrica della circoscrizione IV di Torino, è passata una ventata di aria fresca e di vitalità, un luogo che da diversi anni non ha più l’aspetto di una struttura abbandonata grazie ad un’opera di riqualificazione. I Giovani per un mondo unito sono stati protagonisti del Torino Summer Campus che dal 28 luglio al 6 agosto ha coinvolto braccia e menti, per riportare la periferia al centro come “Capitale d’Italia”, in un’alternanza di momenti di formazione e azione. Punto di forza è stata la partecipazione dei bambini della zona, di nazionalità e culture diverse, che insieme hanno realizzato con semplicità e divertimento un recital, frutto dell’impegno e della collaborazione sperimentati durante i laboratori artistici (pittura-riciclo, musica, teatro, danza, canto). Una ricchezza di talenti che ha valorizzato le diversità culturali presenti nel quartiere, non più motivo di discriminazione sociale, piuttosto di dialogo e confronto. Anche le tematiche trattate durante il campus nei momenti formativi sono state spunto di riflessione che ha interpellato i giovani come cittadini attivi, aprendo dibattiti su dialogo interculturale, sul fine vita con Ferdinando Garetto, medico palliativista, e allargando lo sguardo a soluzioni di ingegneria green con Federico Aleotti. Una prima edizione del campus torinese che ha dato più ampio respiro ad una realtà spesso trascurata, piantando nello sguardo sincero dei bambini un seme di fiducia, e sui loro volti un grande sorriso. Anche a Roma il Summer Campus 2018 si è svolto all’insegna dell’impegno e del divertimento. Le attività proposte nel quartiere di Corviale sono state di vario tipo: laboratori di musica, murales e argilla per i bambini; accoglienza da parte di alcune delle 8000 famiglie che vivono nel “Serpentone” – noto palazzo lungo circa un chilometro – che hanno aperto le porte delle loro case e hanno raccontato le loro storie di dolore e speranza, oltre alle diverse associazioni del quartiere. “La periferia al centro”, affrontata con il filosofo Claudio Guerrieri e l’urbanista Giovanni Vecchio, ha aperto la strada a tematiche d’attualità per riflettere su notizie e sfide del nostro quotidiano: storie e testimonianze di legalità organizzata “dal basso” raccontate dal giornalista Gianni Bianco; approfondimento sul tema dell’accoglienza dei migranti da un punto di vista sociale e giuridico con gli avvocati Flavia Cerino e Loredana Leo; dibattito sulla partecipazione alla vita politica, fino ad interrogarsi con il giornalista Ennio Remondino sull’inutilità della guerra e sulla manipolazione mediatica che è origine e causa di nuovi conflitti.
Quello che sembrava a prima vista un grande e imponente palazzone di cui a occhio nudo non si vedeva la fine, simile ad un alveare fitto di case e finestre tutte uguali, visto dall’interno faceva un po’ meno paura: è così che, oltre il cemento, si sono incontrate persone, volti e storie, che hanno permesso di andare oltre i confini, i pregiudizi, i preconcetti e soprattutto oltre il muro di cemento che ognuno si porta dentro. Giovani del campus, bambini e famiglie di Corviale hanno lavorato insieme per la realizzazione della festa conclusiva nella parrocchia del quartiere. È stata un’occasione non solo per mostrare il frutto dei laboratori mattutini, ma per costruire una rete tra le realtà sul territorio spesso distanti e riscoprire un senso di comunità e famiglia. Il “cammino stanziale” di questo campus si è concluso col weekend dell’11 e 12 agosto prima al Circo Massimo con l’incontro e la veglia di preghiera con Papa Francesco insieme a più di 70.000 giovani pellegrini provenienti da tutt’Italia e non solo, e infine a Piazza San Pietro con la Messa e l’Angelus. Il Papa ha invitato ciascuno a non essere “giovane da divano”, a non aspirare alla tranquillità, ma a rischiare per inseguire i propri sogni con coraggio. Le esperienze vissute nelle periferie di Torino e Roma sono un motore che spinge ogni giovane partecipante ai campus a muovere quei primi passi sulla strada, impegnativa ma necessaria, per realizzare i propri sogni. Chiara Modena e Laura Sammarco (altro…)
19 Ago 2018 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Mentre gli adulti avranno i loro laboratori, secondo lo stile caratteristico di LoppianoLab, il laboratorio nazionale di economia, cultura, comunicazione e formazione promosso dal Polo Lionello Bonfanti, dal Gruppo Editoriale Città Nuova, dall’Istituto Universitario Sophia, dal Movimento dei Focolari in Italia e dal Centro internazionale di Loppiano (FI), quest’anno un’attenzione particolare sarà rivolta alle nuove generazioni con un programma distinto per fasce di età, grazie al contributo delle riviste del Gruppo editoriale rivolte a giovani lettori: LoppianoLab junior, per i più piccoli (4 – 10 anni), e LoppianoLab teens, per i ragazzi (11 – 17 anni, in gruppi distinti tra ragazzi che frequentano le scuole medie e le superiori).
Per i più piccoli, in collaborazione con il giornalino Big, Bambini in gamba, di Città Nuova, sono previsti dei laboratori sulle emozioni, anche con la psicopedagogista Stefania Cagliani, percorsi formativi alle abilità pro-sociali tra natura, arte e divertimento, con Ciro Cipollone e la sua arte povera e con Mirco Castello e le sue danze, e un laboratori presso la Fattoria didattica Loppiano Prima di Pietro Isolan. Per i ragazzi dagli 11 ai 17 anni, in collaborazione con la redazione del bimestrale Teens, il giornale rivolto ai ragazzi e scritto dai ragazzi, sono previsti:
Un laboratorio giornalistico. Si tratta di un laboratorio che mira a fornire le basi della scrittura giornalistica, dell’organizzazione del lavoro di una redazione, a fare esperienza pratica sul campo. L’intento è quello di offrire chiavi di lettura per la comprensione della società contemporanea affrontando in modo semplice e con il linguaggio dei ragazzi anche tematiche complesse. I migliori lavori saranno pubblicati su Teens bimestrale e altri avranno visibilità sul Blog di Teens. Un workshop sui social media. L’obiettivo è quello di fornire le basi per un lavoro giornalistico attraverso i Social Media, ad integrazione della redazione giornalistica classica e a offrire strumenti di storytelling. Dopo aver fornito le basi teoriche si darà spazio alla parte pratica attraverso dirette Facebook, live tweeting, Instagram Stories. Due laboratori dedicati all’educazione ambientale e ad un’equa distribuzione delle ricchezze. Entrambi comprendono una visita presso la Bottega Ciro Cipollone e la sua arte povera e la Fattoria didattica Loppiano Prima di Pietro Isolan: #ZeroHungerGeneration: educare i ragazzi ai temi della distribuzione delle ricchezze e delle risorse sul pianeta e alle azioni per uno stile di vita sostenibile. Durante il laboratorio ci si eserciterà a “non produrre rifiuti” e a “riciclare”. Laboratorio ecologico in collaborazione con Eco One: seguendo anche il percorso dell’ecologia come via per arrivare all’obiettivo FameZero, si sensibilizzeranno i ragazzi ai temi della protezione dell’ambiente e degli stili di vita sostenibili. Un laboratorio di Educazione alla pace attraverso una nuova cultura sportiva con Sportmeet. “Cercando Te nel nostro io”: laboratorio di educazione al dialogo, ascolto, fraternità. Per la scheda di prenotazione clicca qui Info: 055 9051102 – www.loppianolab Programma LoppianoLab 2018
15 Ago 2018 | Chiesa, Famiglie, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo
Hanno partecipato a tutti gli Incontri mondiali delle famiglie, da quello a Roma del 1994, e ora si apprestano a vivere l’evento di Dublino, dove offriranno la loro testimonianza al Congresso pastorale. Sono Anna ed Alberto Friso, già responsabili di “Famiglie Nuove”, realtà nata in seno al Movimento dei Focolari. Al microfono di Vatican News parlano delle sfide che le famiglie cristiane devono affrontare oggi e delle aspettative per l’Incontro di Dublino, illuminato dall’Amoris laetitia di Papa Francesco. Avete partecipato, come famiglia, a tutti gli Incontri mondiali, un quarto di secolo! Cosa è cambiato per le famiglie cristiane, secondo voi, in questi 25 anni? Anna Friso: L’accentuarsi, soprattutto nelle nuove generazioni, del fatto di non credere più nel “per sempre”. La sfida che dobbiamo raccogliere è quella di far percepire ai giovani che l’amore è una componente eccezionale della vita e che costituisce una fonte di felicità di cui la coppia è portatrice. Rivolgersi al matrimonio non significa perdere la libertà, ma ottenere una possibilità bella di vita! Alberto Friso: In modo particolare due aspetti caratterizzano l’oggi della nostra società: l’individualismo e il relativismo. Di fronte a queste spinte è venuta a mancare la coesione, l’unità nella coppia. Questo ha richiesto che noi cristiani, noi famiglie cristiane, guardassimo più in profondità nel disegno di Dio e vedessimo come Lui ci ha chiamati a vivere a sua immagine e somiglianza. Come famiglia che dà testimonianza di vita cristiana da così tanto tempo, cosa vi sentireste di dire a una giovane coppia che fa il passo del matrimonio, dell’amore per sempre? Alberto Friso: La cosa che ci sentiamo di dire è: tenete presente che l’amore che avete avvertito nel primo momento in cui avete sentito nascere questo sentimento è di una portata straordinaria, eterna! È una scintilla del valore più profondo che costituirà la base di tutta la vostra vita, anche quando verranno le tempeste, ed è l’amore di Dio. Quindi non vi sposate in due, ma in tre, perché Gesù sarà con voi! E questo, grazie a Dio, ha delle risposte. Poi, nella vita, questi giovani diventano loro stessi testimoni e collaboratori nel diffondere la gioia. Si sentono immagine di Dio e testimoni di questa realtà! Anna Friso: La sfida è non lasciarsi influenzare dalla cultura dominante, che fa vedere la centralità dei sentimenti oppure i diritti personali che prevalgono su quelli dell’altro, o del valore di coppia. Nel disegno del matrimonio c’è questo sigillo di felicità che è possibile portare a compimento proprio perché fa parte del destino della persona, del Dna della persona!
A Dublino ovviamente l’Amoris laetitia avrà un ruolo particolarmente importante. Cosa sta dando questa Esortazione post-sinodale alle famiglie cattoliche, ma non solo? Alberto Friso: In modo particolare ci sprona a testimoniare, con la vita, la realtà cristiana dell’amore di Dio. Di fronte al mondo non dobbiamo tanto difendere un’idea, un pensiero, un valore; dobbiamo testimoniare che Dio è carità e che la carità è nel profondo del cuore, anche di chi si trova nelle crisi più nere e profonde. Anna Friso: Noi l’abbiamo apprezzata tantissimo proprio per la sua luminosità e anche per la sua concretezza, che non scende a patti con la dottrina, ma sa comprendere e porgere la mano a chi si trova ferito dalla vita. E a queste persone, in particolare, dà la speranza di poter raggiungere una strada anche di felicità pur nelle traversie, nelle difficoltà. La sua bellezza è proprio essere un inno all’amore. Noi abbiamo visto in questo documento tutta la tenerezza della Chiesa. Credo che sia proprio un regalo per le nuove generazioni che si sposano. Fonte: Vatican News, 10 agosto 2018 Audio dell’intervista (altro…)