Feb 12, 2008 | Cultura, Focolari nel Mondo, Senza categoria
31 medici, tra cui docenti in varie Università italiane, si ‘raccontano’, offrendo quasi un “distillato” di vita professionale e un’occasione di interrogarsi sul fine dell’agire medico e sulla relazionalità come elemento fondante della medicina. Gli autori, infatti, riportano un episodio significativo nella propria esperienza clinica a contatto con il paziente, in cui l’interrelazione è stata determinante per la formazione professionale, ed indicano proposte e sperimentazioni di strategie per équipe interdisciplinari al fine realizzare relazioni autentiche improntate alla fraternità. E’ questa la novità del volume “La relazione: l’essenza dell’arte medica”, a cura dell’Associazione Medicina Dialogo e Comunione, che verrà presentato a Roma, venerdì 15 febbraio, alle 17,30, nella Capitolare del Senato, presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva – Piazza della Minerva, 38. Come nasce l’idea – L’iniziativa ha avuto il via un anno fa, nel corso del Congresso internazionale “Comunicazione e relazionalità in medicina”. Dalle numerose relazioni e buone pratiche era emerso con evidenza che ogni domanda di cura racchiude non soltanto una semplice richiesta di aiuto tecnico in vista del recupero della salute, ma anche un’esigenza di relazione. Ignorare questa dimensione – lo avevano affermato molte voci – significherebbe ridurre la medicina ad applicazione di una tecnica, trasformando il rapporto tra medico e paziente in una prestazione di servizi, senza tener conto che esso è in primo luogo attenzione ad una persona”. Alla presentazione interverranno: Massimo Antonelli (Rianimazione e Terapia Intensiva, Policlinico Universitario “Agostino Gemelli”, Roma); Roberto Bernabei, (Società Italiana di Gerontologia e Geriatria); Gianni Bonadonna, (Fondazione Michelangelo, Istituto Nazionale Tumori, Milano); Flavia Caretta, (Associazione Medicina Dialogo Comunione); Paolo Magistrelli, (Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma); Paolo Paolucci, (Dipartimento Integrato Materno Infantile, Università di Modena); Massimo Petrini (Istituto Internazionale di Teologia Pastorale Sanitaria “Camillianum”, Roma).
Feb 28, 2007 | Cultura
“Dalla ricchezza delle esperienze e delle realizzazioni che abbiamo presentato questi giorni emerge la necessità di trarre alcune linee per la definizione di modelli scientifici, che riescano a far coniugare il vissuto con le linee teoriche e – viceversa – a tradurre quanto deriva dalle elaborazioni culturali nella prassi medica”. “Siamo consapevoli di essere solo all’inizio di questo percorso nel quale ciascuno può e deve sentirsi interpellato. Perché quanto sviluppato fino ad ora trovi una sua continuità e possa dar origine ad ulteriori sviluppi, si propongono alcuni obiettivi: A. Ipotesi formative nei vari Paesi: – gruppo di studio internazionale per l’elaborazione di linee culturali sulle tematiche emerse dal congresso – seminari di approfondimento e confronto della prassi medica nelle specifiche discipline – corsi di formazione – elaborazioni di proposte per introdurre nei curricula universitari moduli formativi su comunicazione e relazionalità. B. Sviluppo di modelli applicativi quali: – progetti basati sull’interdipendenza (tra servizi, enti, istituzioni, sistemi sanitari) – protocolli di ricerca per la validazione dell’efficacia di una metodologia basata sulla “reciprocità” applicata nei diversi contesti professionali – sviluppo di “sinergie” tra associazioni, privati, enti che promuovono servizi per la valorizzazione della relazione in medicina. Tra i progetti, il primo che sarà realizzato nell’anno in corso è l’edizione di una raccolta di elaborati scritti da professori di varie discipline mediche, che hanno voluto offrire quasi un “distillato” della loro esperienza professionale alla luce della relazionalità. Da questi testi traspare quella che si potrebbe definire l’essenza dell’arte medica. Per dare rilievo adeguato a questo progetto, si è pensato ad una presentazione ufficiale del volume che raccoglierà questi contributi”.
Feb 28, 2007 | Cultura
E’ un volto del mondo della medicina che presenta molte novità quello emerso dai lavori del 1^ Congresso internazionale, svoltosi il 16 e 17 febbraio scorso al Policlinico Gemelli di Roma, in collegamento satellitare con 54 punti: dal Giappone alla Siberia, dalla Tanzania agli Stati Uniti. Al centro dei lavori, una tematica oggi ineludibile: “Comunicazione e relazionalità in medicina”. Sulle frontiere della cura dell’Aids, sono stati presentati un nuovo modello culturale in atto in alcuni Pesi dell’Africa, e i frutti della collaborazione tra nord e sud del mondo, come il progetto tra Università di Firenze e regione Toscana con l’ospedale di Fontem, nel cuore della foresta camerunese. Queste alcune tra le ‘buone pratiche’ che mostravano, con evidenza scientifica, l’efficacia della relazionalità. I profondi cambiamenti in atto nel mondo sanitario, non ultimo il rapporto medico-malato, sono stati affrontati nelle intense giornate di lavori: 46 i relatori da 17 Paesi con le più diverse competenze, iter formativi impegnati nei diversi campi della medicina. “Potremmo definire la relazione il paradigma della medicina del XXI secolo” – è stato affermato, come una sfida, un progetto operativo, fin dalle prime battute del Congresso. Di qui le nuove vie che si prospettano ora sul fronte formativo – come la proposta di nuove materie di studio nelle università e scuole di specializzazione – e su quello dello sviluppo dei modelli applicativi.
Il Congresso ha così risposto al messaggio di Papa Benedetto XVI che, tra l’altro, invitava gli oltre 600 partecipanti a “scoprire nuove vie per una sempre maggiore autenticità delle relazioni nel mondo della medicina” e di Chiara Lubich che aveva augurato che il Congresso fosse “di stimolo e impegno rinnovato nel lavorare per costruire rapporti veri di fraternità, così che l’impegno culturale sia supportato da un’autentica esperienza di vita comunitaria”. Al Congresso non è mancato l’apporto di presenze istituzionali, dal Ministro italiano della Sanità Livia Turco, presente con un messaggio, al Presidente della Commissione Sanità e Igiene del Senato della Repubblica Italiana, Ignazio Marino, oltre a numerosi rappresentanti del mondo accademico. I messaggi sono pubblicati in www.mdc-net.org (altro…)
Feb 13, 2007 | Cultura
Venerdì 16 febbraio 2007
Introduzione ore 10,00 Roberto Bernabei
I sessione ore 10,30 – 11,15 COMUNICAZIONE E RELAZIONALITÀ IN MEDICINA
Moderatore: Flavia Caretta “Medicina Dialogo Comunione”: le radici, gli sviluppi, gli obiettivi Giuseppe Mazzella La “persona” in relazione: quale modello di riferimento? Vera Araujo Comunicazione e relazionalità in medicina: lo stato dell’arte Flavia Caretta
II sessione ore 11,45 – 13,00 LA RELAZIONE MEDICO-PAZIENTE
Moderatore: Ulrike Zachhuber Dalla “costruzione” della storia clinica al conseguimento degli obiettivi terapeutici Teodoro Marotta Pratica medica, comunicazione e qualità di vita Michel Dupuis Curare chi cura Massimo Petrini
Discussione
Sessione poster/workshop ore 14,00 – 15,00
III sessione ore 15,30 – 17,00
La comunicazione della diagnosi in una prospettiva interdisciplinare: Tavola rotonda Moderatori: Gabrielle Mettendorff – Enrico Rezzonico Intervengono: – l’internista: Gabrielle Mettendorff – il neurologo: Paolo Bongioanni – lo psichiatra: David White – il pediatra: Luisa De Cristofaro – il palliativista: Umberto Mazzotti Diez – il ginecologo: Salvatore Mancuso – il medico universitario: Witold Lukas Discussione
IV sessione ore 17,30 – 19,00 LA RELAZIONE TRA GLI OPERATORI
L’inter-relazione tra operatori in medicina: Presupposti, metodi, effetti Antonio Acquaviva Presentazione di alcuni modelli applicativi Moderatori: Mariagrazia Arneodo – Antonio Bavazzano Il lavoro d’équipe in un dipartimento di terapia intensiva Matthieu Middelkoop L’inter-relazionalità nel distretto sanitario Pilar Fernandez del Moral L’epidemiologia: una professione al centro di relazioni interdisciplinari e interprofessionali Farouk M. Mesli Multiprofessionalità e qualità dell’assistenza in ospedale Mateus Rotta Inter-relazione in oncologia: IRIS (Insieme per realizzare iniziative di solidarietà) Giovanni Scambia Interdisciplinarietà in geriatria: un’ipotesi formativa Alberto Marsilio
Sabato 17 febbraio 2007
V sessione ore 9,00 -10,45 LA PROFESSIONALITÀ IN MEDICINA
Le componenti della professionalità nella società che cambia Cesare Catananti Interpretando la professionalità – Tavola rotonda Moderatori: Francesco Marabotto – Roberto Girelli Intervengono: – il docente universitario: Fernanda Bueno Morrone – lo studente: Marta Iuzzolini – Lucia Luzi – il medico ospedaliero: Gerard van Meel – il medico di famiglia: Mabel Aghadiuno – l’infermiere: Yvonne Kremmer – l’anestesista: Gabriele Mueller – il riabilitatore: Aino Mirjam Inkeri Kelo Discussione
VI sessione ore 11,15 -13,15 DALL’INTER-RELAZIONALITÀ ALLA RECIPROCITÀ
Presupposti della reciprocità Anna Fratta Progetti internazionali: realizzazioni, risultati preliminari, nuove prospettive Moderatori: Elena Giacchi – José Juan Quesada Arroquia Collaborazione multicentrica: risultati del gruppo europeo “IOTA” (International Ovarian Tumor Analysis) Antonia Testa, Lil Valentin, Dirk Timmermamn Un nuovo modello culturale nel trattamento dell’ HIV/AIDS. Un progetto in Africa nell’ambito dell’UNAIDS Marcel Mbula “Bukas Palad”: medicina di comunità a Manila Imelda Palomino Un percorso di reciprocità : dalla Clinica Sorriso – Igarassu-Brasile all’Ambulatorio per il bambino adottato e immigrato – Ospedale Meyer – Firenze Honorina Nobrega Costa, Josafa De Oliveira Costa, Giuseppina Veneruso Management del cancro della cervice: sviluppo di un modello di partnership secondo l’approccio etnografico tra Paesi a diverso standard assistenziale (Italia-Cameroun) Laura Falchi
Conclusioni
Feb 12, 2007 | Cultura
Mentre nel mondo occidentale è vivo il dibattito su eutanasia, accanimento terapeutico e limiti alle cure, il Congresso internazionale di Medicina propone ricerche, modelli applicativi, risultati di progetti internazionali che affrontano in una prospettiva pluridisciplinare le sfide poste da sofferenza, malattia e morte. 600 gli operatori sanitari attesi da 35 nazioni dei 5 continenti. Chiave del Congresso – Il Congresso ha individuato nella “Comunicazione e relazionalità” la chiave per aprire nuove prospettive all’agire medico di fronte alle sfide attuali. Verranno presi in esame i diversi ambiti, come epidemiologia e prevenzione, trattamento Hiv/Aids, patologia oncologica, geriatria. L’obiettivo del Congresso infatti è: individuare strategie ed elaborare linee culturali che promuovano una formazione alla relazionalità nella prospettiva della fraternità. Tra i temi al centro del confronto: la relazione medico-paziente; la comunicazione della diagnosi, dal “punto di vista del chirurgo, del neurologo, dello psichiatra, del pediatra, dell’oncologo, dell’anestesista”. Verranno presentati alcuni modelli applicativi, come l’inter-relazionalità nel distretto sanitario e nella gestione ospedaliera, un progetto di formazione interdisciplinare o una collaborazione in campo epidemiologico nel mondo musulmano in Algeria. Progetti internazionali – Nel corso del Congresso verranno presentati i risultati di alcuni progetti: un nuovo modello culturale nel trattamento HIV/Aids in Africa; l’esperienza di medicina di comunità del Centro “Bukas Palad” (A mani aperte) di Manila; collaborazioni in ambito sanitario tra nazioni a diverso standard assistenziale. Collegamento satellitare – 20 le capitali collegate: in Europa (Spagna, Svizzera, Polonia, Romania, Belgio, Lituania, Ungheria, Russia), Africa (Camerun, Benin, Tanzania), America del Nord (Stati Uniti e Canada), America del Sud (Venezuela, Colombia, Uruguay, Argentina), Asia (India, Giappone) verranno organizzati in contemporanea convegni e seminari di professionisti del mondo della salute. I promotori – L’evento è organizzato dall’associazione MDC – Medicina Dialogo Comunione, nata con lo scopo di contribuire ad un’antropologia medica ispirata ai principi della spiritualità dell’unità che anima il Movimento dei Focolari. Il Congresso si svolgerà in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Gerontologiche, Geriatriche e Fisiatriche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.