Gen 30, 2021 | Focolari nel Mondo
La storia di Irena, medico in Lituania aderente al Movimento dei Focolari, nell’est europeo, contagiata dal virus del Covid 19. La fatica della malattia e la forza nell’amore di Dio attraverso la preghiera
“Sono inondata di messaggi e preghiere, non so nemmeno come i miei amici, i conoscenti, i colleghi lo vengano a sapere. Pregano anche amici che non sapevo nemmeno che sapessero pregare. Non immaginavo che così tante persone potessero unirsi in preghiera per la mia salute”. Irena è un medico ospedaliero aderente al Movimento dei Focolari e vive in Lituania, in est Europa. In questi mesi in cui anche il suo Paese è colpito dalla pandemia da Covid–19, insieme al lavoro divenuto estenuante, è stata contagia dal virus e ha sperimentato la fatica della malattia. Ma la sua forza – racconta – è stata la fiducia nell’amore di Dio. La scoperta, poi, di essere unita a tanti nella preghiera ha ripagato i suoi sforzi e dato energia al suo percorso di guarigione. La sua esperienza, infatti, è stata particolarmente dura. Dapprima il lavoro in reparto è proseguito con i ritmi abituali, ma presto il contagio si è diffuso fra i colleghi e Irena si è trovata a lavorare da sola. “Dovevo trovare posti per il personale da mandare in isolamento – spiega – sistemare i pazienti che dovevano essere dimessi perché non c’era nessuno a curarli; contattare i parenti perché potessero prendersi cura di loro. Non c’erano mascherine per i malati e distribuivo le mie. Una volta, con una collega rimasta dopo l’orario di lavoro esaminammo 37 pazienti. Solo la notte era calma, e potevo pregare”. Dopo giornate vissute in ospedale senza riposo, Irena può tornare a casa. Con la consapevolezza però di aver contratto la malattia. Ma un sollievo giunge per lei dal sentire la vicinanza spirituale di Chiara Lubich (fondatrice dei Focolari): “Sulla mensola accanto al mio letto c’era la foto di Chiara sorridente, la vedevo come per la prima volta. Mi sorrideva e io le sorridevo, diventava tutto più facile”. Pian piano i sintomi della malattia si fanno pesanti, ma Irena non si abbandona al dolore. “Persi i recettori del gusto e mi resi conto che anche il senso del gusto è un dono di Dio. Offrivo la mia sofferenza per i miei colleghi e per il mio Paese. Le notti erano molto difficili, ma con me c’era Chiara sorridente”. Quando la malattia si fa più aggressiva il ricovero in ospedale è inevitabile, ma porta nuove prove. “Non avevo più la forza di parlare, fui sottoposta ad un trattamento sperimentale. La responsabile si prendeva cura di me, ma le infermiere dimenticavano di portarmi le medicine e non chiedevano se avevo la forza di prendere il cibo dal carrello. Ma io potevo offrire anche queste difficoltà”. Anche qui l’aiuto arriva da chi le è vicino: “Nella mia stanza c’era una signora con una malattia oncologica, mi portava da mangiare, da bere. Diventammo amiche e quando mi sentivo meglio pregavamo insieme”. Sentirsi unita nella preghiera con i tanti che pregavano per lei ha permesso ad Irena di sentirsi amata, da Dio e dai fratelli. Sono grata a Dio per l’indescrivibile esperienza d’amore che ho vissuto durante la malattia – conclude – perché l’ho sempre sentito vicino e per l’esperienza bellissima della comunione di preghiera, che ha una potenza gigantesca e Dio mi ha permesso di sperimentarlo dal vivo. Mi sento rinata”.
Claudia Di Lorenzi
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Gen 22, 2021 | Centro internazionale
22 gennaio 2020-22 gennaio 2021: si conclude oggi l’anno del Centenario della nascita di Chiara Lubich. 365 giorni diversi da come erano stati previsti, in piena pandemia, ma che hanno aperto strade e prospettive nuove. “Celebrare per incontrare” è stato il motto scelto per il Centenario della nascita di Chiara Lubich (1920-2020), fondatrice dei Focolari. Aprendolo, un anno fa, si erano progettate molte iniziative nel mondo, non immaginando che la pandemia avrebbe fatto da spartiacque anche al Centenario, segnando un prima e un dopo, ma non fermando, anzi in alcuni casi potenziando, le possibilità di “incontrare” Chiara. Ma partiamo dall’inizio. Il 7 dicembre 2019 il Centenario si apre con l’inaugurazione della Mostra “Chiara Lubich Città Mondo” alle Gallerie di Trento (Italia) sua città natale. Una mostra sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica italiana, promossa dalla Fondazione Museo storico del Trentino in collaborazione con il Centro Chiara Lubich. Quel giorno la Provincia autonoma di Trento vuole insignire Maria Voce, Presidente dei Focolari, del “Sigillo di San Venceslao”. Il giorno successivo viene inaugurata anche una sezione distaccata della mostra a Tonadico, nel Comune di Primiero San Martino di Castrozza (Italia) dedicata in particolare agli anni 1949-1959. Nelle settimane successive in vari Paesi del mondo la mostra va moltiplicandosi ripetendo quella italiana, ma arricchendosi di peculiarità locali. A Nairobi (Kenya) il percorso espositivo mette in luce lo sviluppo dei Focolari in terra africana; a Gerusalemme una sezione viene dedicata al rapporto tra la Lubich e questa città e al suo sogno che oggi si sta concretizzando: un centro di spiritualità, studio, dialogo e formazione all’unità. Chiara Lubich era nata il 22 gennaio e proprio quel giorno nel 2020 è Roma a celebrare il Centenario con una serata a lei dedicata a venti anni dal giorno nel quale la capitale italiana le aveva anche conferito la cittadinanza onoraria. “Chiara da quel 22 gennaio 2000 – ha detto l’ex sindaco Francesco Rutelli–.prese l’impegno di dedicarsi più e meglio per Roma, incarnando l’amore reciproco dovunque. Cosa c’è di più bello per fare nostre queste parole, oggi”. Qualche giorno più tardi il Presidente delle Repubblica Sergio Mattarella interviene al Centro Mariapoli “Chiara Lubich” di Cadine (TN) ad un evento del Centenario al quale partecipano, oltre alla Presidente del Movimento Maria Voce, al Copresidente Jesús Morán e alle autorità locali, più di 900 persone. La trasmissione streaming ha oltre 20 mila visualizzazioni. Nel suo intervento Mattarella individua in particolare nella fraternità, applicata all’agire civile e politico, la cifra distintiva della spiritualità di Chiara Lubich. E Trento fa da cornice anche al convegno internazionale “Un Carisma a servizio della Chiesa e dell’umanità” al quale partecipano 7 Cardinali e 137 Vescovi, amici del Movimento dei Focolari di 50 Paesi che poi prosegue nella cittadella internazionale dei Focolari di Loppiano (Incisa Figline in Valdarno – Italia). Nel suo messaggio Papa Francesco si rallegra vivamente per questo convegno esprimendo “la gratitudine a Dio per il dono del carisma dell’unità attraverso la testimonianza e l’insegnamento (…) di Chiara Lubich”. Negli stessi giorni al Centro Mariapoli di Castel Gandolfo (Italia) oltre 400 tra religiosi/e, consacrati/e e laici cattolici – con una rappresentanza ortodossa – provenienti da 100 famiglie religiose e 33 Paesi sono protagonisti di un altro evento legato al Centenario: “Carismi in comunione: la profezia di Chiara Lubich”, un laboratorio di dialogo fra diversi carismi per favorire la comunione tra le famiglie religiose attraverso la spiritualità dell’unità. Poi la pandemia inizia a diffondersi nel mondo. E anche per il Centenario arrivano i cambiamenti: alcuni eventi sono cancellati, altri si spostano sul web. La mostra di Trento si arricchisce di un percorso virtuale, quella prevista in Brasile, grazie ad un’équipe intergenerazionale si trasforma in un itinerario dedicato a Chiara Lubich fruibile attraverso i profili social di @focolaresbrasil (Facebook, Instagram e Youtube). Iniziative via web che permettono di visitare le mostre dedicate alla Lubich a molte più persone di quante avrebbero potuto vederle in presenza. Altri eventi invece possono andare avanti: come l’emissione di due francobolli dedicati a Chiara Lubich nella Repubblica Ceca o il Concorso per le scuole italiane sul tema: “Una città non basta” promosso dal Centro Chiara Lubich/New Humanity e dalla Fondazione del Museo storico del Trentino, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e Ricerca, che ha visto la partecipazione di numerose scuole italiane. Il 16 febbraio 2021 si terrà via web la premiazione. Il lockdown costringe nel 2020 alla chiusura per alcuni periodi anche il Centro Internazionale dei Focolari a Rocca di Papa (Italia). Ma da qualche mese sono possibili le visite nel rispetto delle norme sanitarie vigenti. Tra quelle di maggiore rilievo quella di sua Santità il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I, venuto a pregare sulla tomba di Chiara Lubich. Varie anche le novità editoriali legate al Centenario e gli eventi per presentarle e promuoverle, sia in presenza che via web: una nuova edizione – la ventinovesima – del libro “Meditazioni” di Chiara Lubich; due testi della collana “Opere di Chiara Lubich” edita da Città Nuova: “Conversazioni. In collegamento telefonico” a cura di Michel Vandeleene e “Discorsi in ambito civile ed ecclesiale” a cura di Vera Araújo; la nuova biografia Chiara Lubich, la via dell’unità, tra storia e profezia scritta da Maurizio Gentilini. L’edizione inglese di quest’ultimo testo è stata presentata anche presso il Consolato italiano di Mumbai in India, in un evento trasmesso via web dedicato al Centenario di Chiara Lubich. Presente la console italiana a Mumbai Stefania Constanza, Vinu Aram, direttore dello Shanti Ashram di Coimbatore e Maurizio Gentilini. Si è scelta invece la modalità “mista” – in parte “presenziale” a Trento e in parte on line – per l’incontro di studio “Chiara Lubich in dialogo con il mondo. Un approccio linguistico, filologico e letterario ai suoi scritti” realizzato dal Centro Chiara Lubich e dal Gruppo di studio e di ricerca di Linguistica, Filologia e Letteratura della Scuola Abbà (Centro Studi interdisciplinare del Movimento dei Focolari) con esperti di vari Paesi. Alcuni degli interventi sono disponibili nello spazio “Documenti Convegni” del sito del Centro Chiara Lubich. Quasi a chiusura del centenario, il 3 gennaio 2021, Rai Uno, la prima rete televisiva italiana ha trasmesso il tv-movie “Chiara Lubich. L’ Amore vince tutto” con la regia di Giacomo Campiotti. La Lubich era interpretata da Cristiana Capotondi. Realizzato da Rai Fiction ed Eliseo Multimedia è stato visto da 5 milioni 641 mila spettatori. Molti altri hanno poi potuto vederlo in altri Paesi del mondo grazie a RaiPlay e Rai Italia. E oggi, 22 gennaio 2021, il Centenario si chiude. Ma – viene da chiedersi – si conclude veramente? Ne ha parlato recentemente la Presidente dei Focolari Maria Voce spiegando che “l’incontro vivo con Chiara non può essere limitato neanche a 100 anni, neanche ad un anno centenario. Esso non è finito, continuerà finché ci sarà sulla terra qualcuno della famiglia di Chiara che continuerà a fare degli incontri per testimoniare che Chiara è viva, che il carisma di Chiara ha ancora qualcosa da dire al mondo”.
Anna Lisa Innocenti
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Gen 20, 2021 | Centro internazionale
Intervista a Jesús Morán Cepedano, copresidente del Movimento dei Focolari dal 2014, responsabile secondo gli statuti dell’Opera di Maria per le questioni morali e disciplinari (a cura di Lorenzo Prezzi e Marcello Neri, fonte SettimanaNews). Come copresidente del movimento dei Focolari lei ha incontrato le vittime di abusi a Nantes in Francia il 18 settembre scorso. Può raccontare quello che è successo e le sue reazioni? Siamo stati convocati da tre delle vittime di Jean-Michel Merlin, un focolarino francese che ha commesso abusi, questo dopo diversi contatti che abbiamo avuto negli ultimi anni, per fare il punto della situazione e concludere come possibile e in maniera giusta per loro la vicenda. È stata un’esperienza molto forte, per tutti noi del movimento che eravamo lì e per me in modo particolare, perché è stato un contatto con il dolore vivo, il dolore puro di chi è stato abusato. Non è stata la prima volta che entravo in contatto con vittime di abusi, ma in precedenza non avevo mai fatto un’esperienza così intensa di rapporto col dolore. Inoltre, è stata un’occasione molto penosa per noi nel constatare la misura delle nostre mancanze – soprattutto per quanto riguarda il caso Merlin. Questo per ciò che concerne l’accompagnamento delle vittime, il prendersi carico delle situazioni, il disorientamento che abbiamo avuto come movimento – e anche, a riguardo, il ritardo nell’intraprendere passi adeguati alla situazione e ai fatti. È stata un’esperienza che, secondo me, ha rappresentato uno spartiacque: a partire da questo rapporto personale con le vittime è cambiata molto la visione di questo dramma. Il lavoro che avevamo già intrapreso per prendere delle misure adeguate davanti ai casi di abuso nel movimento dopo l’incontro di Nantes si è accentuato ancora di più. La presidente, Maria Voce, ha preso la parola e espresso la volontà di fare totale chiarezza. In quali occasioni? Secondo gli statuti dell’Opera di Maria, il copresidente è quello che si deve occupare delle questioni morali e disciplinari perché le forme di vita nel movimento siano in accordo con la dottrina della Chiesa. Si tratta di un compito specifico suo, ma questo viene sempre fatto in unità e pieno accordo con la presidente. In questo senso, Maria Voce ha sempre sostenuto tutto il mio lavoro già da anni. Ci sono state, poi, due occasioni particolari in cui ci siamo espressi insieme. Una prima volta il 26 marzo 2019, con una lettera scritta a tutti i membri del movimento nella quale si riconoscevano pubblicamente le nostre mancanze, il fatto che gli abusi si erano verificati anche all’interno dell’Opera di Maria: affermando il nostro impegno vincolante, soprattutto con le vittime, per riparare tutto quello che c’era da riparare. Una seconda volta, più recentemente, ci siamo espressi ancora insieme in un collegamento mondiale nel corso del quale abbiamo chiesto pubblicamente perdono a tutte le persone che hanno subìto degli abusi nel movimento dei Focolari – sia in campo sessuale, minori, sia abusi di autorità o di potere. Qual è stato l’impatto sui membri dei Focolari e del movimento posti davanti alla rivelazione di casi di abuso? La prima reazione in tanti è stata quasi di incredulità e di sconcerto: è stato un impatto molto forte, perché per tantissimi era impensabile che questi fatti così dolorosi avessero potuto verificarsi in un movimento così fortemente contrassegnato dall’amore reciproco, dove la relazione ha un rilievo spirituale centrale. Ci sono dei capisaldi del movimento che vanno in una direzione così contraria a ogni forma di abuso, come vedere Gesù nell’altro, la vita di unità, che spingono a ritenere impensabili abusi all’interno delle nostre realtà. Entrare in quella che Caterina da Siena chiamava la “casa della conoscenza di sé” è stato un processo doloroso per i membri del movimento: ossia, scoprire la nostra inadeguatezza, anche rispetto alla messa in pratica della vita di unità, del carisma. Ma si tratta di un processo fondamentale per scoprire la propria inadeguatezza e ripartire con una fiducia non più ingenua nei confronti di Dio e degli altri. Questa è stata fondamentalmente l’esperienza di tantissimi nel movimento – ce lo hanno scritto, lo hanno detto e comunicato. Le dimissioni dei responsabili francesi del movimento e il caso clamoroso di Jean-Michel Merlin sono sintomo di qualche fragilità nei processi formativi interni? Ovviamente sì, l’ho detto anche in una recente comunicazione ai membri del movimento: queste situazioni di abuso hanno messo in evidenza alcune fragilità negli itinerari formativi e quindi dobbiamo curare la formazione in tutte le fasi con un’attenzione maggiore alle persone. In modo particolare, dobbiamo fare un serio e vero discernimento vocazionale – e qui mi riferisco non solo ai consacrati, ma anche alla vocazione di qualsiasi persona che vuole prendersi degli impegni forti nel movimento. Un altro punto è quello di prendersi migliore cura e accompagnare le persone a cui si affidano ruoli di responsabilità, assicurando che abbiano una formazione integrale, che abbiano capacità relazionali adeguate, di ascolto e accoglienza, rispetto della persona. Riguardo a tutto questo, si tratta poi di stabilire modi di verifica del percorso formativo. La mia impressione è che per anni abbiamo messo una fiducia totale nella forza della spiritualità e del carisma, ma questo ci ha portato talvolta a trascurare in qualche modo alcuni aspetti umani di cui ora siamo consapevoli e che devono essere curati di più. Questo guardando sia al progresso delle scienze umane sia agli avanzamenti in questo campo che si stanno facendo all’interno della Chiesa. Quando si aprono le dighe delle testimonianze queste si moltiplicano. Lei ha la percezione che questo possa succedere anche nel movimento, ossia che dopo il caso Merlin possano emergere altre denunce di abusi? Sì, lo stiamo già verificando e ci stiamo preparando per questo, perché stanno arrivando altre denunce e qui bisogna fare un vero discernimento con le dovute verifiche. In alcuni casi, si tratta più di tensioni e di conflitti relazionali che non si possono configurare come vero abuso; in altri casi, si tratta invece di veri e propri abusi di cui non eravamo a conoscenza, che devono essere trattati in quanto tali con il dovuto rigore e attenzione. Si tratta di un processo di “purificazione della memoria” che vogliamo vivere con umiltà e speranza. Che strumenti avete messo in piedi per rispondere a queste denunce di abusi all’interno del movimento? Abbiamo due commissioni che si fanno carico di situazioni come queste: una Commissione per il benessere e la tutela dei minori e delle persone vulnerabili, che opera già da alcuni anni con un regolamento interno che è stato rivisto ultimamente, e poi una Commissione indipendente dalle strutture di governo del movimento per la tutela della persona, ossia per adulti che possono subire abusi di autorità, potere e anche a sfondo sessuale. Questo secondo strumento è più recente, con meno esperienza rispetto alla prima Commissione, e proprio in questi giorni, dopo circa quattro anni di attività, sta redigendo un nuovo statuto alimentato dalle esperienze fatte fino a oggi, che sarà reso pubblico una volta giunto alla sua stesura definitiva. Questi due strumenti agiscono a livello centrale; poi, per quanto riguarda la tutela dei minori ci sono anche delle commissioni regionali. Potrebbe essere che si vada in questa direzione anche per la tutela della persona, in collegamento con gli organismi centrali. Tutto questo lavoro lo stiamo portando avanti in dialogo con il Dicastero per i laici, perché sentiamo l’esigenza di migliorare sempre le procedure affinché sia ben chiaro come ci si possa rivolgere a questi organismi, come verificare i vari casi, quando ci sono propriamente degli abusi. Dovremmo poi istituire anche degli organismi di vigilanza a tutti i vari livelli. La commissione per la tutela dei minori già ce l’ha. In questi organismi di vigilanza ci saranno delle persone esterne al movimento per garantire una maggiore trasparenza. Può dire qualcosa a riguardo del mandato alla società britannica GCPS che riguarda un’indagine sull’insieme dei possibili abusi all’interno del movimento? Si tratta di un impegno preso con le vittime, con le quali ci siamo trovati a Nantes, dove loro hanno chiesto una commissione indipendente in senso totale, cioè non solo indipendente dal governo dell’Opera composta da membri che non esercitano alcun ruolo di governo, ma anche dall’Opera in quanto tale, ossia composta da persone che sono fuori dal movimento. Dopo una ricerca che è durata un paio di mesi, abbiamo individuato questa società britannica che, per il momento, si occuperà solo del caso Merlin – perché si tratta di un caso grave ed esemplare. Vedremo come evolvono le cose, abbiamo appena dato il mandato alla società britannica e stiamo iniziando a lavorare con loro. Il processo di indagine richiederà probabilmente un anno: sia sui fatti, perché dobbiamo ancora conoscere il numero reale di casi; sia per ciò che concerne le decisioni da prendere e le responsabilità da assumerci. Qual è il ruolo delle vittime in questa analisi interna? Il ruolo delle vittime è fondamentale: ad esempio, parteciperanno all’inchiesta che abbiamo affidato alla GCPS Consulting – soprattutto nella stesura dell’agenda operativa. Il contatto con le vittime è permanente, in questi mesi ho comunicato loro ogni passo che abbiamo intrapreso come movimento. Quindi le vittime partecipano a tutto il processo e stiamo sempre in contatto in ogni caso e in ogni situazione, nella misura del possibile. La prossima Assemblea generale del movimento, che si aprirà a fine gennaio, prevede una sorta di informativa su questi fatti? Sì, il tema degli abusi è incluso nella relazione del sessennio della presidente che aprirà l’Assemblea, ed è previsto anche un intervento ad hoc da parte del copresidente. In questo senso, il tema non sarà solo presentato ma anche approfondito e discusso nel corso dell’Assemblea. Lei sottolineava la grande fiducia nel carisma fondativo di Chiara, fiducia che ad esempio nella recente trasmissione televisiva su Chiara Lubich viene testimoniata anche a un pubblico molto ampio. Questo patrimonio viene rinnovato, messo alla prova, da questi eventi e in che maniera può essere riproposto? La trasmissione su Chiara, pur essendo una fiction con i limiti e i pregi del genere, è stata un grande dono per tutti noi, soprattutto per i membri più giovani del movimento che non hanno conosciuto una Chiara Lubich giovane. Penso che la fiction sia riuscita a mettere bene in risalto il vero frutto del carisma dell’unità, cioè un popolo nato dal Vangelo che vive per la fratellanza universale, con un accento sulla comunione e l’apertura all’umanità con l’attenzione ai dolori del mondo. Credo che siano temi di grande attualità. Ci troviamo davanti a una fiction, quindi, che può essere un grande stimolo per andare avanti nell’incarnazione del carisma nella Chiesa e nella società. Fonte: SettimanaNews (altro…)
Dic 23, 2020 | Centro internazionale
La Presidente dei Focolari affida alla società GCPS Consulting l’indagine indipendente relativa al caso di abusi compiuti da un ex membro consacrato in Francia Il 23 dicembre 2020 Maria Voce e Jesús Morán, rispettivamente Presidente e Copresidente dei Focolari, hanno affidato alla società GCPS Consulting, con sede nel Regno Unito, l’indagine relativa agli abusi sessuali compiuti da J.M.M., francese, ex membro consacrato del Movimento. Insieme all’immenso dolore, in particolare per le vittime, e all’incondizionata collaborazione dei Focolari affinché venga fatta piena luce su questo caso, espressi dalla Presidente, era stata annunciata nel comunicato stampa del 22 ottobre u.s. la decisione di affidare a un organismo indipendente i lavori di inchiesta ed accertamento delle responsabilità. GCPS Consulting è una società di consulenza specializzata nell’aiutare le organizzazioni a garantire la sicurezza dei bambini, dei gruppi vulnerabili o “a rischio” e a migliorare i loro sistemi di prevenzione e segnalazione degli abusi. Si occupa dell’identificazione dei rischi e dei problemi legati alla salvaguardia, con vasta esperienza e competenza nello sviluppo di politiche, nella formazione, nella revisione, nella valutazione, nonché nelle indagini. Compito della GCPS Consulting sarà quindi l’ascolto delle vittime e la raccolta di ulteriori testimonianze, nonché stabilire, per quanto possibile, il grado di conoscenza di questi eventi da parte dei responsabili dell’epoca, e successivamente valutare il modo con cui sono stati affrontati dai responsabili. Inoltre, si incaricherà di accogliere altre segnalazioni che potrebbero venire alla luce. L’inizio dell’inchiesta è previsto per gennaio 2021. La commissione indipendente, dopo un tempo necessario per stabilire i termini della procedura, a marzo 2021 inizierà a raccogliere le storie delle vittime. Entro dicembre 2021 verrà redatta una relazione pubblica che illustrerà in dettaglio i risultati e le raccomandazioni della commissione d’indagine.
Stefania Tanesini
———————————– Contatti GCPS Consulting per il presente caso: inquiry@gcps.consulting info@gcps.consulting (Media) (altro…)
Dic 23, 2020 | Centro internazionale
Sarà completamente online la prossima Assemblea Generale dei Focolari. Un’indagine mondiale ha individuato quattro tematiche da approfondire. L’Assemblea Generale dei Focolari, rimandata da inizio settembre 2020 a fine gennaio 2021, sarà celebrata completamente in modalità telematica. È questa la decisione che Maria Voce, presidente del Movimento, ha annunciato ad inizio dicembre, preceduta da un sondaggio tra i responsabili del Movimento in tutto il mondo ed un’ulteriore valutazione nel Consiglio generale dei Focolari. Di aiuto nel prendere la decisione di fare l’Assemblea in modalità telematica è stato anche il percorso di preparazione in atto dopo il primo rinvio. Un sondaggio tra tutti i membri del movimento ha individuato alcune tematiche prioritarie da trattare in questa Assemblea. Si tratta delle radici del Carisma dell’unità, della concretizzazione di questo carisma in ogni ambito umano, delle questioni legate ad un’ecologia integrale e del cammino insieme alle nuove generazioni. Ai partecipanti è già stato messo a disposizione del materiale a riguardo e in alcuni Webinar esperti di questi argomenti hanno offerto le loro riflessioni. Il percorso In seguito alla situazione aggravata della pandemia del Covid-19 era ovvio che una gran parte dei 362 partecipanti a questo evento sessennale non avrebbe potuto viaggiare. Rimanevano due opzioni: rimandare ulteriormente l’Assemblea, oppure prevederla in modalità prevalentemente o esclusivamente telematica. Oltre le questioni giuridiche e tecniche da risolvere, sorgevano alcune domande serie: come facilitare in un’assemblea telematica quella comunione tra i partecipanti che aiutasse la conoscenza reciproca e la condivisione su candidati e tematiche? E come garantire a tutti una uguaglianza nell’accesso tecnico e nella partecipazione ai dialoghi? Era anche chiaro che per il fuso orario il programma doveva svolgersi solo in alcune ore centrali della giornata, accettabili sia per i partecipanti di Vancouver in Canada occidentale come per quelli dell’Oceania. In definitiva: come affrontare in poco tempo le sfide che pone la situazione globale anche al Movimento dei Focolari? La discussione su diversi livelli ha evidenziato il grande consenso di affrontare con responsabilità e creatività queste sfide e di non rimandare ulteriormente questo evento così importante. A facilitare questa scelta è arrivato proprio in quel periodo dal Vaticano il permesso straordinario di organizzare l’Assemblea in modalità telematica, purché siano garantiti la riservatezza, segretezza e libertà d’espressione del voto durante le elezioni da fare. Così Maria Voce ha deciso di organizzare questa Assemblea in modalità telematica per tutti – anche per quelli che avrebbero avuto la possibilità di radunarsi fisicamente. La sfida tecnica e il voto online Attualmente sono allo studio di tecnici ed informatici le modalità per creare molteplici possibilità di incontri formali ed informali online. Un sistema di votazione internazionalmente collaudato ha passato con successo le prime prove. Una comunione dei beni mondiale cerca di fornire a tutti i partecipanti i requisiti necessari par garantire una connessione stabile via internet. E per alcuni convocati che vivono “ai confini” della terra (dall’ottica europea) si stanno studiando le possibilità di alleggerire il peso degli orari. Fa parte del cammino pre-assembleare anche la possibilità di studiare questioni giuridiche legate allo svolgimento di questo raduno e di conoscere i candidati per i diversi compiti.
Joachim Schwind
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