9 Nov 2012 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Sociale
Dopo il passaggio dell’uragano Sandy nella parte orientale dell’Isola ci scrivono da L’Avana: «La città di Santiago e altri paesi della regione circostante sono stati fortemente colpiti. Si prevedeva una ‘tormenta tropicale’, ma, in pochissime ore, si è convertita in un uragano di categoria 3. Le situazioni più gravi sono dovute alla distruzione delle abitazioni e delle coltivazioni». Secondo fonti governative, da una prima valutazione risultano 15.392 le case distrutte totalmente, e 36.544 parzialmente, senza contare gli effetti sugli ospedali, scuole, chiese ed altre infrastrutture pubbliche. I danni provocati dall’uragano hanno compromesso una situazione abitativa in tanti casi già precaria. La situazione è molto difficile: scarseggiano i viveri, i materiali per la ricostruzione. Dopo una settimana comincia a ripristinarsi la corrente elettrica. La comunità dei Focolari, in particolare i giovani e i ragazzi, sono attivissimi nell’aiutare a sgombrare le strade, ad effettuare piccole riparazioni nei loro quartieri, a preparare le mense per i poveri nelle parrocchie.
“Da L’Avana – scrivono- un gruppo, si è subito recato a Santiago con un pulmino carico di viveri e generi di prima necessità, ma soprattutto per stare con la gente e condividere i loro pesi e sofferenze, cercando di aiutarli in quel poco che è possibile. Abbiamo portato gli aiuti nelle case. Le persone non trovavano parole per ringraziare! Tutto è arrivato al momento giusto. In una famiglia non c’era più sale, in un’altra mancavano candele e fiammiferi, altri, da giorni, non avevano da mangiare a sufficienza…Soprattutto abbiamo fatto arrivare il conforto e la solidarietà del Movimento in tutto il mondo. La nostra città è stata devastata, ma, nonostante questo, l’amore reciproco tra noi si è rafforzato e la fraternità verso tutti ci aiuta a non essere sopraffatti dalla tristezza”. L’ONGs AMU (Azione per un Mondo Unito) sostiene a Cuba alcune micro imprese con la prospettiva di nuovi sviluppi. Inoltre, ha offerto aiuto per la ricostruzione o ristrutturazione di alcune abitazioni danneggiate dagli uragani precedenti. È in corso un progetto pilota col quale fare esperienze utili da ampliare poi su vasta scala. ______________________________________ Per saperne di più o per sostenere il progetto: AMU – http://www.amu-it.eu Associazione Azione per un Mondo Unito presso Banca Popolare Etica, filiale di Roma. Codice IBAN: IT16G0501803200000000120434 Codice SWIFT/BIC CCRTIT2184D Causale: Progetto: La mia casa è la tua casa (altro…)
7 Nov 2012 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità

(da sinistra) Maria-Goretti con le focolarine
in Burundi
«Ho perso la mamma, uno zio e sua moglie all’inizio della guerra del 1993. Tutti e tre sono stati uccisi da persone del nostro stesso quartiere che conoscevamo bene. Papà ha preso con noi i nostri cugini rimasti orfani. Tutti insieme eravamo in 14 e il babbo non ha mai fatto differenza tra noi. Per tenerci uniti nostro padre ha deciso di non risposarsi. Essendo la più grande, l’aiutavo perché i più piccoli non sentissero troppo la mancanza della mamma. Alla mia proposta di fare giustizia nei confronti di chi aveva ucciso i nostri, papà ci ha sempre aiutato a perdonare e ci ha spiegato cosa significasse per lui la riconciliazione. Ha incoraggiato i miei fratelli a iniziare un “club”: un’associazione di giovani per promuovere la pace e la riconciliazione. Questo club ha contribuito tanto a riappacificare gli animi nel nostro quartiere e nel nostro Comune.
Adesso vivo in Italia. Quando, in primavera è giunta la notizia del suo ricovero in ospedale, mi è venuta l’idea di scrivere e di comunicarlo ad alcuni per chiedere preghiere. Poi è stato trasferito nel reparto di terapia intensiva, così mi sono affrettata per tornare in Burundi. Arrivata lì l’ho trovato molto sofferente; i miei fratelli facevano di tutto per lui; ho pensato allora a tutto il suo amore per noi figli, all’amore manifestato in tanti modi a tante persone, compresi quelli che avevano ucciso i nostri genitori, alla Parola di Vita che stavamo vivendo: “A chi ha sarà dato e sarà nell’abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha” (Mt 13,12), e a Gesù sulla croce. Un giorno dopo il mio arrivo, papà è partito serenamente per il Paradiso, come se mi avesse aspettato. Ripensando in seguito alle parole del nostro arcivescovo durante la messa del funerale –in cui ricordava i loro colloqui riguardo alla riconciliazione e alla pace – mi si è confermato, come ci ricordava Chiara Lubich, che il Paradiso è una casa che abiteremo lassù, ma che costruiamo già da questa terra». Maria-Goretti (Burundi) (altro…)
6 Nov 2012 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Spiritualità
Su invito del Nunzio, Mons. Joseph Spiteri, Marilu, Ala Maria e Rey, focolarini dell’India, hanno passato dodici giorni in Sri Lanka dove hanno trovato una piccola, ma viva, comunità dei focolari e ciò nonostante i nove anni trascorsi dall’ultima visita. Infatti, solo l’anno scorso si è conclusa in questo paese una terribile guerra di cui si avvertono ancora gli strascichi.

Con il Cardinale di Colombo
Mons. Malcolm Ranjith
In questa visita è stato possibile incontrare il Cardinale di Colombo, Mons. Malcolm Ranjith che negli anni settanta aveva conosciuto personalmente Chiara Lubich e che ha mostrato profondo interesse per l’esperienza di dialogo interreligioso che il movimento vive in India, soprattutto per come viene portato avanti il cosiddetto “dialogo della vita”. A tale esperienza si è riferito anche il il Dott. A. T. Ariyaratne, buddista, fondatore del Movimento Gandhiano Sarvodaya Shramadhana, premiato a Coimbatore lo scorso gennaio con il “Defender of Peace”, riconoscimento dato in passato anche a Chiara Lubich. Alcuni suoi collaboratori erano molto contenti di conoscere i rapporti tra il focolare e lo Shanti Ashram in India ed hanno espresso il desiderio che un simile progetto si realizzi con loro nello Sri Lanka. 
La visita al dott. Ariyaratne
Particolarmente bello e familiare è stato l’incontro con la comunità del Movimento composta da 25 persone che avevano conosciuto i Focolari tanti anni prima e che ancora sono animati dal desiderio di viverne la spiritualità. Alcune impressioni. Una ex insegnante: “Sto passando un momento difficile, ma, venendo qui, ho capito che devo essere la prima ad amare”. Una signora venuta per la prima volta:“Vedendo voi così felici non posso rimanere indifferente. Mi avete dato coraggio e comincio a vivere così”. E una suora:“Sentendo le vostre esperienze e vedendovi così vibranti mi avete risvegliato”. Mons. Spiteri, anche lui presente, al termine della riunione ha impartito la benedizione, dicendo: “Adesso che abbiamo conosciuto questa vita, soprattutto in quest’anno della fede, dobbiamo essere la testimonianza viva della parola”. Un altro momento di luce si è vissuto con il vescovo emerito Nicholas Marcus Fernando che, dopo essere stato aggiornato sul lavoro dei Focolari in campo interreligioso, ha commentato:“È l’amore che ci vuole. Prima pensavo che fosse la bontà, ma questo è un concetto astratto. Ci vuole l’amore per il dialogo e per tutto”. (altro…)
4 Nov 2012 | Focolari nel Mondo
Quattro lingue nazionali, tre grandi confessioni cristiane e varie altre comunità cristiane più piccole, città e villaggi alpini poco popolati: questa è la Svizzera che la presidente dei Focolari, Maria Voce e il copresidente, Giancarlo Faletti, vengono a visitare in occasione dell’incontro con la comunità locale dei Focolari e con membri della Chiesa Riformata in contatto con la spiritualità dell’unità. Ad accoglierli, all’aeroporto di Zurigo, una rappresentanza della società plurale che è la cifra di questa piccola nazione, nata dalla decisa volontà di stare insieme, e che si rispecchia nella composizione stessa del Movimento dei Focolari qui. Il soggiorno svizzero della presidente, che si protrarrà fino all’11 novembre, ha come sede centrale il Centro d’incontro e formazione “Pietra angolare” di Baar, poco distante da Zurigo. Nato nel 1976 per favorire il contatto fra amici del Movimento dei focolari provenienti da regioni con culture e lingue diverse, ha visto sorgere nel tempo delle piccole aziende. In esso si svolgono corsi di formazione nel campo religioso, politico ed ecumenico. In programma nei prossimi giorni incontri con i vari membri del Movimento, dai focolarini ai giovani, dai dirigenti ai bambini e all’intera comunità del Movimento in Svizzera. L’8 novembre è prevista una giornata ecumenica a Berna che sta riscuotendo l’interesse di cattolici e riformati animati da una sincera spinta a costruire rapporti di unità. Il Movimento dei Focolari in Svizzera I primi contatti col Movimento dei Focolari risalgono al 1955, attraverso un architetto della Chiesa evangelica riformata che lavorava a Milano con uno dei primi focolarini. Quell’incontro fu, si potrebbe dire, la pietra fondante per la diffusione della spiritualità dell’unità in Svizzera, oltre che la conferma che essa poteva essere vissuta sia da cristiani cattolici che riformati.
Nel 1961 si apre il primo focolare a Zurigo, cui seguirono quelli di Ginevra, Lugano e Berna*. Per favorire il contatto e l’unità fra i membri e gli amici delle diverse regioni del Paese, è sorto nel 1976 a Baar (ZG) un Centro di formazione aperto anche a gruppi esterni al Movimento. A Zurigo e ad Adliswil si situano i due centri nazionali che sono al servizio dell’intero Movimento dei Focolari in Svizzera e una sede della casa editrice Neue Stadt. Fin dal 1981 a Montet nel cantone di Friburgo si trova il Centro internazionale per la formazione di giovani alla vocazione del focolare. La spiritualità dell’unità vissuta nel quotidiano da circa 20.000 amici e membri del Movimento contribuisce alla costruzione di ponti fra le varie Chiese cristiane e con appartenenti ad altre religioni. Ne sono una testimonianza alcuni focolari composti da membri di varie confessioni cristiane, i gruppi ecumenici e gli incontri interreligiosi. Anche con il Consiglio Ecumenico delle Chiese a Ginevra ci sono da anni contatti stabili.

A Ginevra, Ottobre 2002: Chiara Lubich e Dr. Konrad Raiser, all’epoca Segretario Generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese (WCC).
La città di Friburgo ospitò nel 1960 il primo incontro estivo internazionale del Movimento fuori dall’Italia. Da allora Chiara Lubich ritornò spesso in Svizzera. Ai suoi soggiorni nelle estati del 1961 e 1962 ad Oberiberg e ad Einsiedeln sono legate importanti sue intuizioni spirituali sul futuro sviluppo della spiritualità dell’unità. Dal 1971 Chiara ha trascorso i mesi estivi nel Vallese, dove nel 1980 ci fu il primo collegamento telefonico che da allora unisce a livello mondiale le varie comunità del Movimento dei Focolari ed è divenuto un importante mezzo per la comunione fra tutti. Chiara Lubich conosceva in profondità le usanze culturali e politiche della Svizzera, ne apprezzava la democrazia diretta e la struttura federalistica. Nei vari incontri avuti con politici (Berna 1998, 2004 e Martigny 2003) ha espresso la sua ammirazione per la ricchezza culturale e incoraggiato tutti a scoprirla reciprocamente attraverso un dialogo rispettoso. Da questi incontri sono nati gruppi di politici che s’impegnano a promuovere la fraternità in politica. dall’inviata Aurora Nicosia * Sito ufficiale del Movimento dei Focolari in Svizzera: www.fokolar-bewegung.ch (altro…)
4 Nov 2012 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Spiritualità
Il 19 ottobre, in seguito ad un attentato a Beirut, è morto un capo della polizia libanese e sono state distrutte 40 case nel quartiere di Achrafieh. Molte persone sono quindi rimaste senza tetto e sono necessari molti aiuti. Jacques, un Giovane per un Mondo Unito (GMU) che è stato al Genfest di Budapest – una manifestazione che ha radunato nella capitale ungherese oltre 12.000 giovani sotto il titolo di “Let’s bridge” – ha avuto l’idea di realizzare un concerto di raccolta fondi, proprio per chi ha perso la casa e per dare un messaggio di pace. Tutto è partito da una conversazione su WhatsApp … Jacques è anche presidente del Music Club nella sua università. Dopo una chat con alcuni Giovani per un Mondo Unito e altri amici del Music Club si è deciso di fare il concerto. Nel giro di poco oltre 2500 giovani hanno confermato via Facebook la loro presenza. Un tam tam scandito da presenze in tv per parlare del concerto, interviste radio a non finire, articoli sui giornali. Scrivono i GMU del Libano alla vigilia del concerto, organizzato insieme ad altre Ong libanesi: “Sta succedendo qualcosa di molto più grande di noi, ma contiamo sull’aiuto di Dio. Sentiamo che è Lui che sta facendo miracoli, perché in questo momento ci sono troppe divisioni politiche in Libano, diventate ancora più forti dopo l’esplosione. Molti giovani sono disgustati dalle dichiarazioni dei politici. Questo concerto è come una luce in questo grande buio; un messaggio di speranza, di pace ed unità tra i Libanesi. Con questo concerto vogliamo testimoniare il nostro ideale, e che i giovani libanesi sono uniti”.
Il codice distintivo al concerto era il bianco, in segno di pace. All’entrata sono stati distribuiti dei nastri bianchi, proprio come quelli usati durante il Genfest, come segno dell’impegno a costruire la pace. “Il concerto ci ha lasciato una scia di nuovo entusiasmo, sentiamo che il Genfest continua”, scrivono ancora. Un evento importante quindi, all’insegna di quell’United World Project (www.unitedworldproject.org) lanciato a Budapest, e che prende forma attraverso questi piccoli o grandi, come adesso in Libano, frammenti di fraternità che rendono viva la costruzione di un mondo più fraterno anche nei posti più delicati o a più rischio. (altro…)