2 Lug 2018 | Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Testa, cuore e mani in azione: ci rimbocchiamo le maniche, usando il cervello e mettendo in moto il cuore per le più diverse attività. Sport, musica, volontariato, arte, tempo libero e tante nuove amicizie all’insegna della Regola d’Oro: “Fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te”. Sono i Cantieri dei Ragazzi per l’Unità che si moltiplicano ogni estate in tutta Italia. Partecipa anche tu! Vedi i luoghi e le date su Focolari Italia
25 Giu 2018 | Cultura, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Sociale
I ragazzi e i giovani di oggi possono diventare la prima generazione che riesce a sradicare la fame nel mondo. Lo dicono i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile che il 25 settembre del 2015 i 193 Stati Membri delle Nazioni Unite hanno approvato impegnandosi ad attuarli entro quindici anni (2015-2030). Il secondo, l’“Obiettivo Fame Zero”, è al cuore del programma. E per poter quindi raggiungere questi obiettivi, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) ha accolto oggi, 22 giugno 2018, nella sede in Roma, 630 giovani ragazze (dai 9 ai 14 anni) del Movimento dei Focolari. Seguivano l’evento in collegamento live streaming, tante e tanti altri loro coetanei sparsi nei cinque continenti, in particolare 400 ragazzi riuniti in congresso a Loppiano in Toscana, la Cittadella internazionale dei Focolari. È la prima volta che le giovani generazioni del Movimento ideato da Chiara Lubich varcano i tornelli della FAO. Una grande emozione non solo per queste ragazze che hanno preso posto nella prestigiosa sala Plenaria, ma anche da parte della FAO. “Sono davvero felice di vedere questa sala piena di donne, di donne giovani” ha commentato Marcela Villareal, direttrice FAO per la divisione partenariati e cooperazione Sud-Sud. “Lavoro qui alla FAO da più di 20 anni, parlando infinite volte in questa sala Plenaria, ma non l’ho mai vista così bella, così piena di giovani donne. Grazie di questi vostri sforzi per contribuire a raggiungere l’obiettivo Fame Zero”. Oggi 800 milioni di persone al mondo soffrono la fame. Negli ultimi 10 anni questo dato era diminuito, mentre lo scorso anno a causa di guerre e cambiamenti climatici è ritornato a salire. “Per noi qui alla FAO è lo scandalo più grande che esiste – ha affermato Villareal –. E per questo noi ogni giorno lottiamo affinché queste persone abbiano il cibo necessario ma anche una vita bella, buona, dove i bambini possono avere una vita piena. Siamo convinti che con il nostro lavoro possiamo arrivare ad un mondo senza fame”. Nel settembre del 2015 le Nazioni Unite hanno firmato l’agenda dello sviluppo sostenibile, che comprende 17 obiettivi da raggiungere entro il 2030. “Mai prima d’ora i leader mondiali avevano promesso di impegnarsi tutti insieme in un’agenda così ampia e così universale – ha affermato Sabina Zaccaro dell’ufficio FAO per la comunicazione istituzionale – . Per sconfiggere la fame del mondo (obiettivo n°2) abbiamo bisogno di sconfiggere la povertà (obiettivo n°1). Ma per fare questo dobbiamo vivere tutti in maniera sostenibile (obiettivo n°12), cercando di risolvere in concreto la lotta ai cambiamenti climatici (obiettivo n°13)”.
Le prime cittadine Fame Zero I giovani dei Focolari, sparse in tutto il mondo, possono dare un forte contributo personale e quotidiano per raggiungere l’obiettivo entro il 2030. La FAO il prossimo 16 ottobre compie 73 anni dalla sua nascita e sarà l’occasione per rilanciare quest’obiettivo. “Noi questo compleanno lo utilizziamo per comunicare dei temi che vadano sui giornali, in tv, nelle scuole, in strada”, ha ribadito Clara Vélez Capo ufficio FAO della diffusione delle attività di promozione. “Ogni anno parliamo di un tema (immigrazione, cambio climatico…) e quest’anno parleremo di fame zero. E sapere che voi oggi siete qui è bellissimo. Qui il prossimo 16 ottobre al posto vostro ci saranno i rappresentanti di tutti i paesi. E avranno il libro che voi avete avuto oggi, che spiega come in tante azioni quotidiane possiamo fare qualcosa per combattere la fame. Nell’ultima pagina del libro c’è un passaporto. Oggi diventerete le prime cittadine Fame Zero. Con dei diritti e dei doveri da rispettare”. Ma quali sono i doveri dei cittadini fame zero? “Un terzo del cibo al mondo si spreca e va nella spazzatura. Sono sicura che voi non volete essere parte di questo scandalo”, ha affermato Laura Hernández dell’ufficio FAO per la diffusione e attività di promozione. “Ci sono cose che potete fare a casa. Ad esempio quando vi avanza del cibo, potete congelarlo o mangiarlo il giorno dopo. Così al ristorante quando avanza del cibo potete portarlo a casa. Poi controllate le etichette dei cibi e non fatevi fregare. L’indicazione “scade il”, indica quando l’alimento non è più buono. Ma se c’è scritto “da consumarsi preferibilmente entro”, vuol dire che possiamo usarlo anche qualche giorno dopo quella data. Altra cosa importante è l’acqua, un bene preziosissimo e non va sprecato. E così quando laviamo i denti chiudiamo il rubinetto. Oppure ricordiamo a mamma e papà di usare la lavastoviglie a pieno regime, o la asciugatrice solo quando è necessaria”.
La carta d’Impegno delle Ragazze Infine la parola alle ragazze, rappresentate da Elena e Agnese: “Siamo molto onorate e felici di essere qui. Siamo sicure che da adesso ci impegneremo con tanto più entusiasmo per questo obiettivo. Ci sentiamo ormai parte della generazione fame zero. È un grande sogno immaginare che anche grazie al nostro contributo tra pochi anni non ci sarà più la fame nel mondo. Siamo molto contente di collaborare con la FAO perché solo unendo le forze, potremmo raggiungere un obiettivo così alto, come Fame Zero entro il 2030”. Alcuni ragazzi del Movimento dei Focolari di 11 nazioni hanno raccolto idee per capire come risolvere il problema della fame nel mondo. “Abbiamo riassunto queste idee con il motto delle tre H: head, heart and hands, (testa, cuore, mani) ed è nata la nostra Carta d’Impegno. Testa per noi significa informarsi e studiare la problematica sia a livello mondiale sia nella nostra città. Cuore, ovvero sensibilizzare noi stessi e tanti altri. Coinvolgere più persone possibili per raggiungere il nostro obiettivo. Infine metterci in azioni concretamente utilizzando le nostre mani. Al termine le ragazze hanno consegnato alla FAO la loro Carta d’Impegno. Poi il gesto simbolico del passaporto: le ragazze hanno scritto i loro impegni su questo piccolo documento e firmato. Sono diventate le prime cittadine #FameZero. Lorenzo Russo Video sintesi Rivedi la diretta streaming (altro…)
28 Apr 2018 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
Zoom sui giovani. Anche quest’anno partirà idealmente da Loppiano, la cittadella dei Focolari, il tradizionale appuntamento “Settimana mondo unito”: una rete mondiale di azioni improntate ad uno spirito di fratellanza tra popoli e culture. Da oltre vent’anni la “Settimana” è al cuore delle iniziative dei giovani dei Focolari, che vogliono testimoniare a tutti, non solo ai coetanei ma anche alle più alte istituzioni, che il mondo unito non è un sogno smarrito tra i venti di guerra o sotto il peso del disagio sociale, ma una realtà possibile. Specie se a riprendere in mano le redini della società saranno le nuove generazioni, formate ad una cultura di pace. Il 1° maggio, la cittadella italiana dei Focolari ospiterà una delle tante tappe “nazionali” verso il Genfest di Manila (“Beyond all borders”, luglio 2018), radunando 3 mila giovani da ogni parte d’Italia. Una festa per parlare del più difficile dei confini da superare per andare incontro agli altri: se stessi. “Beyond me”, a Loppiano, racconterà le storie di chi ha voluto operare prima di tutto in sé un profondo cambiamento, uscendo dalla propria “comfort zone” per aprirsi ai valori della solidarietà e alle necessità di chi sta accanto. Per molti dei giovani presenti questa esperienza di apertura affonda le radici in un incontro personale con Dio, che ha trasformato la loro vita e permesso di superare le paure. Per altri, si è trattato del superamento di una malattia o di una disabilità, per altri ancora la presa di coscienza di un disagio. Sarà presente, in nome di un’amicizia ormai collaudata, e in vista della visita del Papa alle due cittadelle, il 10 maggio, anche un folto gruppo di giovani di Nomadelfia. L
a “Settimana mondo unito” (United World Week), che aprirà i battenti subito dopo, sarà invece un unico grande evento, dislocato in vari punti del mondo. Una expo internazionale – parte integrante dello United World Project – che da più di vent’anni (la prima edizione nel maggio 1995) torna in questo periodo dell’anno per dare vita, in diversi punti del pianeta, ma soprattutto dove prevalgono solitudine, povertà, emarginazione, a rapporti di pacifica convivenza tra popoli e culture. Nel tempo, la “Settimana Mondo Unito” si è fatta spazio nell’opinione pubblica, attraverso i mass media e i social, portando tali azioni di fraternità all’attenzione delle istituzioni locali, nazionali e sovranazionali, ma anche di personalità del mondo della cultura, dello sport, della società civile e religiosa. L’edizione del 2018 avrà come filo conduttore il tema “Generazione Fame zero”, uno dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile contenuti nell’Agenda approvata dagli Stati membri delle Nazioni Unite, da raggiungere entro il 2030. I ragazzi e i giovani del Movimento dei Focolari sono già impegnati, da qualche tempo, a dare un contributo all’importante progetto portato avanti dalla FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) sui temi della malnutrizione, dello spreco di cibo, del rispetto della natura, con iniziative personali e collettive volte ad un uso responsabile delle risorse della terra (vedi il numero della rivista “Teens” interamente dedicato al tema). La “Settimana” sarà quindi un’occasione per mostrare i frutti di questa collaborazione e coinvolgere un numero crescente di ragazzi, cittadini e istituzioni al raggiungimento dell’obiettivo. A conclusione, con “epicentro” domenica 6 maggio, tornerà “Run for Unity”, staffetta sportiva realizzata da centinaia di migliaia di ragazzi di nazionalità, religioni, culture, etnie diverse che copriranno la terra, passandosi idealmente un testimone di “fraternità”, da est a ovest. A ogni tappa, percorsa a piedi, o in bicicletta, o camminando, o facendo correre un pensiero di pace, la staffetta più controcorrente che ci sia si arricchirà di eventi sportivi, giochi, azioni di solidarietà e quanto può servire a testimoniare che il sogno di un mondo unito resiste, nonostante le tensioni o i segnali contrari. E forse questi ragazzi ne saranno i protagonisti. Chiara Favotti Facebook: www.facebook.com/primomaggioloppiano/
Il Genfest Italia sarà trasmesso in streaming su www.primomaggioloppiano.it/live il 1° maggio 2018 dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.00. (altro…)
26 Feb 2018 | Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni, Sociale
Sono 17 gli obiettivi di sviluppo sostenibile da raggiungere entro il 2030, contenuti nell’Agenda approvata dai 193 Stati membri delle Nazioni Unite. Il secondo, “Zero Hunger”, al centro di un accordo siglato già nel 2012 durante una Conferenza delle Nazioni Unite a Rio de Janeiro, punta a liberare il mondo dalla fame. I ragazzi e i giovani del Movimento dei Focolari hanno deciso di scendere in campo accanto alla FAO, in risposta ad una richiesta di collaborazione inviata dall’agenzia dell’ONU per sensibilizzare sull’argomento la generazione che, ci si auspica, potrà vedere sconfitta la fame nel mondo.Da oltre un decennio, la fame nel mondo è di nuovo in aumento. Lo scrive il recente Rapporto annuale delle Nazioni Unite sulla sicurezza alimentare e la nutrizione nel mondo (2017). Nel 2016 circa 815 milioni di persone (38 milioni di persone in più rispetto all’anno precedente), vale a dire l’11% della popolazione mondiale, non è stata sufficientemente nutrita. Circa 155 milioni di bambini di età inferiore ai cinque anni sono sotto sviluppati (troppo bassi per la loro età), mentre 52 milioni soffrono di deperimento cronico, che significa che il loro peso non è adeguato rispetto alla loro altezza.
Contemporaneamente, per mancanza di alimenti sani, 600 milioni di persone (di cui 41 milioni di bambini) soffrono di obesità, altra faccia della malnutrizione. Il Rapporto identifica nei conflitt, causa principale delle migrazioni, e negli shock legati al clima alcuni dei fattori chiave del riacutizzarsi della fame e delle molte forme di malnutrizione. Liberare il mondo dalla fame richiede scelte e misure urgenti da attuare a tutti i livelli della società, dalla gestione delle risorse naturali alla promozione di stili di vita sostenibili, dai consumi al cambiamento di rotta delle politiche internazionali. Ma prima di tutto, richiede una forte sensibilizzazione e un cambiamento nei rapporti personali. È questo il messaggio che dalla fine dello scorso anno i Ragazzi per l’Unità e i Giovani per un Mondo Unito dei Focolari stanno diffondendo, con la proposta di alcune azioni da percorrere a livello planetario. Tra queste: la necessità di studiare e di prendere coscienza delle radici e cause del problema; di osservare e monitorare la situazione nella propria città e coinvolgere il maggior numero di ragazzi, giovani e associazioni. E ancora: di comunicare e mettere in rete, attraverso i social, con foto e video, le proprie esperienze e gli impegni presi a favore dei più poveri, nella propria regione o città, per uno stile di vita sobrio, per il dialogo per la pace, l’ecologia, l’accoglienza ai migranti, con un’attenzione verso il locale e insieme una sensibilità globale. E infine la proposta di celebrare, con iniziative diffuse, la giornata mondiale dedicata dalle Nazioni Unite al tema dell’alimentazione (16 ottobre).
#ZeroHunger è ora anche una rubrica fissa di Teens, la rivista per adolescenti pubblicata da Città Nuova (in collaborazione con AFN Onlus, AMU onlus, New Humanity), che nel prossimo numero di marzo-aprile 2018 sarà interamente dedicata a questo argomento. «Che emozione per la nostra delegazione – scrivono i ragazzi della redazione – entrare nella sede della FAO di Roma. Cominciamo subito affinché la nostra sia davvero la prima #GenerazioneFameZero. Teens seguirà questa appassionante azione mondiale». Il calendario di queste azioni prevede, nel mese di aprile, la pubblicazione sui social della Carta d’Impegno dei Ragazzi per l’Unità, redatta da ragazzi di 11 paesi del mondo, sulle modalità per operare concretamente nei diversi contesti per sconfiggere la fame. A maggio, le tradizionali manifestazioni “Settimana Mondo Unito” e “Run4Unity” quest’anno saranno interamente dedicate al tema. A giugno, un gruppo di 600 bambine e ragazze (9-12 anni), partecipanti ad un congresso internazionale del Movimento dei Focolari, saranno ospiti della FAO per una mattinata di condivisione sui temi dell’obiettivo. Infine, nel mese di luglio, all’interno del programma “United World Project” del Genfest 2018 si terrà un Forum sul tema #GenerazioneFameZero con la partecipazione di un rappresentante della FAO. Chiara Favotti (altro…)
3 Gen 2018 | Cultura, Focolare Worldwide, Focolari nel Mondo, Nuove Generazioni
«Il titolo che avevamo scelto insieme, senza troppo riflettere, Costruendo ponti, non poteva essere più giusto: i giovani dei quartieri più abbienti e quelli delle comunità più povere non si distinguevano. Le squadre erano composte da ragazzi e ragazze dai 10 ai 18 anni, tutti insieme. I più grandi si curavano dei più piccoli, i più piccoli animavano i più grandi. La partecipazione di comunità povere non aveva il minimo aspetto assistenzialista: di questa interazione ne hanno beneficiato tutti». Renzo Megli, che ha preso parte fin dal principio all’organizzazione delle Olimpiadi per ragazzi, mette subito in chiaro le premesse e la piena riuscita del progetto. E ne descrive la preparazione, con toni appassionati. «Sembrava che il vento soffiasse sempre contro. L’idea di perfezione e il ricordo dei campi sportivi “professionali” o “semi professionali” delle precedenti edizioni legava le menti, bloccava lo spirito, rattristava il pensiero. Io, al contrario, ero felice. Felice per tutte le porte che si chiudevano e per il lento e faticoso cambio di direzione: l’unica possibilità che rimaneva era portare le Olimpiadi nel CEU, il Condominio Espiritual Uirapuru. Cominciamo a lavorare, decisi a realizzare l’evento. Ma l’attrito rimane evidente, le bussole sono ancora disorientate da vecchi campi magnetici. Stop! Bisogna scegliere: andiamo avanti compatti o ci fermiamo? È meglio realizzare qualcosa di meno perfetto, ma insieme, o più perfetto, ma disuniti tra noi? Saranno delle Olimpiadi diverse, meno professionali, forse meno “chic”. Ma forse è proprio la brezza dello Spirito che ci sta portando a fare qualcosa di nuovo, di diverso. Decidiamo di andare verso un nord comune. Anche chi prima era contrario comincia a remare nella stessa direzione. Mi è venuto in mente, solo allora, una conversazione di molto tempo prima con un focolarino più grande di me. Mi aveva dato questo consiglio: “Per perdere un’idea, devi prima averla e, possibilmente, deve essere davvero tua, come una figlia, carne della tua carne. Pensa a una bottiglia di champagne: deve essere piena prima di togliere il tappo e lasciarla spumeggiare”. Mi sentivo così, “padre” della mia idea, ma pronto a perderla. “Perdendo” ognuno la propria, siamo diventati tutti insieme “genitori” di un’idea più bella, che si è andata via via affinando».
Renzo continua il suo racconto: «Il responsabile di un’altra comunità del CEU ci aveva promesso uno spazio e le attrezzature. Tutto il lavoro svolto fino a quel giorno era basato su questa disponibilità. Poi però arriva la disdetta: non si poteva più usare quello spazio. La “dinamica del perdere” e del gettare in Dio ogni preoccupazione era diventata ormai così quotidiana che dopo pochi secondi di sgomento abbiamo preso anche questa avversità come un chiaro segno dello Spirito. Invitare i bambini delle comunità del CEU era la cosa più importante, ma il tempo stava volando e le iscrizioni procedevano lente, dandoci un nodo alla gola: arriveremo al numero minino di partecipanti? Decidiamo di aprire le iscrizioni anche a quelli che non possono partecipare per difficoltà economiche. Vogliamo fidarci della Provvidenza. Spuntano tanti sostenitori e tutte le spese, anche quelle impreviste, vengono coperte. Uno degli organizzatori delle Olimpiadi che aveva sollevato varie difficoltà durante la preparazione e anche nell’invitare bambini di altre comunità, alla fine ha esclamato: “Il sorriso di quel bambino del CEU è stato l’icona delle nostre Olimpiadi”. Una gioia straordinaria era evidente in tutti, animatori, genitori, giocatori. Un bambino di una comunità del CEU ha detto: “Qui ho trovato mio padre”. Era un ragazzo più grande che davvero gli aveva voluto bene. Tra i partecipanti, i bambini di un quartiere molto povero, quelli di una comunità che si prende cura dei figli di genitori in carcere e di trafficanti … anche le ragazze del Lar Santa Mônica, una comunità che accoglie le adolescenti vittime di abusi sessuali domestici. Erano arrivate un po’ scontrose e col solo desiderio di tornare subito a casa. Poi invece hanno partecipato fino all’ultimo. Le abbiamo viste ripartire felici. Questa trasformazione è stata una delle più belle vittorie delle nostre Olimpiadi». (altro…)